Algarve Pro Racing ad Abu Dhabi come Schumacher a Silverstone 1998? Non proprio, ma ci andiamo vicino. Una sosta provvidamente piazzata un attimo prima che la gara venisse neutralizzata per l’incidente fra l’Oreca di Paul-Loup Chatin e la Porsche di Setiawan Santoso ha permesso all’equipaggio della vettura #25 di guadagnare quasi un giro di vantaggio sulla concorrenza, vantaggio che Chris McMurry, Freddie Tomlinson e Toby Sowery hanno saputo mantenere per il resto della competizione.
Ma il successo maggiore del team portoghese arriva dall’invito automatico a Le Mans conquistato dall’altro equipaggio composto da George Kurtz, Colin Braun e Malthe Jakobsen, cui basta il settimo posto odierno per conquistare il titolo dell’Asian Le Mans Series 2023-24.
E dire che ancora una volta Kurtz ha cercato di rovinare la festa a Stewart Cox e c., vittima dell’ennesima partenza caotica innescata da Chatin, di cui hanno fatto maggiormente le spese l’Oreca di AF Corse, la Ligier LM P3 del 99 Classic Cars e la Mercedes del GetSpeed, la prima costretta ad una sosta ai box per la foratura della posteriore sinistra, le altre subito ko.
Nemmeno l’enorme sforzo dei meccanici di TF Sport è servito invece a portare al titolo la vettura iscritta come 99 Racing. Dopo un lungo lavoro durante la notte per riparare la vettura incidentata ieri, grazie al “prestito” del secondo telaio AF Corse, Ahmad Al Harthy, partito bene, ha dovuto subito scontare la penalità per l’incidente della partenza di gara 1. L’omanita, una volta trovatosi in fondo al gruppo, non è riuscito a rimontare la china, complice anche ovviamente il lungo stop – quasi 90’ prima di procedere full-speed – che ha indirizzato il resto della gara.
In GT, dopo la partenza a cannone (in tutti i sensi) da parte di Anthony Liu, era Alex Malykhin a prendere la testa della categoria per i leader di Pure Rxcing, con Alban Varutti del Sainteloc ad inseguire da presso, mentre tra le LM P3 Alexander Bukhantsov manteneva la leadership ottenuta dalla pole per Bretton Racing.
Dopo la lunga interruzione, dietro Tomlinson e John Falb del Duqueine, in P3 assoluta si trovava addirittura la Ligier LM P3 del Viper Niza, mentre le due contender di Crowdstrike by APR e 99 Racing erano entrambe costrette ad un emergency pit; contestualmente la direzione gara disponeva il pass around a vantaggio dei leader, che a metà gara avanzata potevano vantare quasi un giro di vantaggio sulla concorrenza, una volta soddisfatto il secondo necessario pitstop dell’Oreca #30.
La lotta si infiammava invece tra le GT, dove il leader Malykhin si toccava con la Mercedes di Heiko Neumann e perdeva quattro posizioni, lasciando al comando le McLaren di Optimum Motorsport, che si davano il cambio tra James Cottingham ed Ollie Millroy.
Frattanto, con ancora 90’ di gara da disputare, faceva capolino la pioggia che rendeva la pista viscida ma in generale ancora praticabile senza l’uso delle slick. Un’altra pioggia invece, questa volta di penalità per pit exit infringement, modificava sostanzialmente la classifica delle GT, lasciando la testa della gara nelle mani di Brendon Leitch con la Lamborghini di Leipert Motorsport.
L’assoluta e le LM P3 erano saldamente nelle mani di APR, ora con Toby Sowery, e del Bretton Racing, con Julien Gerbi, ma era nelle retrovie che si giocava il titolo della categoria cadetta, che nelle fasi finali volgeva a favore del Cool Racing, secondi al traguardo nonostante il finale fin troppo arrembante da parte di Fabien Lavergne sulla vettura dell’High Class Racing.
Tra le GT, dietro Marco Mapelli, subentrato a Leitch per lo stint finale dell’Huracàn neroverde, emergeva la Mercedes del Triple Eight, ed al Pure Rxcing bastava il terzo posto finale per conquistare l’invito a Le Mans.
Nelle ultimissime fasi erano Laurents Hörr, Julien Andlauer e Malthe Jakobsen a tenere banco nella rincorsa al podio assoluto, ma una più attenta programmazione delle soste permetteva a Ferdinand Habsburg e alla vettura #2 del Nielsen Racing di chiudere alle spalle dei leader, con il francese di Proton a svettare su Hörr per il gradino basso del podio, complice un drive-through causato da un fuori pista non voluto, penalità peraltro ben poco comprensibile su di un tracciato dalle vie di fuga chilometriche.
La classifica vede il Crowdstrike by APR chiudere al comando con 9 punti di vantaggio sul 99 Racing, classificatisi oggi in P11. Ancora più risicati i margini definitivi di Cool Racing nei confronti di CD Sport e di Pure Rxcing verso il Triple Eight in LM P3 e GT (3 e 6 lunghezze rispettivamente).
E’ tutto per l’Asian Le Mans Series 2023-24. L’endurance tornerà in azione sempre in Medio Oriente fra poco meno di due settimane col Prologo WEC in Qatar, seguito dalla prima edizione della 1.812 km valida per la serie mondiale.
Piero Lonardo
Foto: Alberto Manganaro