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WEC/IMSA – Hypercar tricolori: Ferrari in IMSA? Mah.. Un thailandese per Isotta Fraschini. Sogno Alfa Romeo

Il successo della Ferrari 296 GT3 all’ultima Rolex24 at Daytona, ennesimo trionfo delle GT del Cavallino, ha permesso ad alcune testate nostrane di riportare alla ribalta il tema del ritorno della Ferrari nella categoria top delle gare americane.

I ricordi dei trionfi dei prototipi del Drake sono sbiaditi nel tempo, se non consideriamo le vittorie della 333 SP, la barchetta nata quasi per errore, ma che ha rappresentato l’unico trait d’union fra gli anni ’60 e ’70 e la stagione appena conclusa.

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Tornerà la Ferrari a competere per l’assoluto a Daytona, a Sebring e alla Petit Le Mans, cosí come è stato per la 24 Ore di Le Mans? A nostro avviso allo stato attuale si tratta solo di affascinanti speculazioni, perchè, aldilà di quanto concordato da ACO ed IMSA, cioè permettere alle più sofisticate LMH, come la 499P trionfatrice sulla Sarthe, di gareggiare nella stessa classe delle LMDh su entrambe le sponde dell’oceano, non può esservi un reale interesse da parte del costruttore italiano a mettersi in gioco senza un vero contender che giochi alle sue stesse regole.

D’altra parte Toyota, che peraltro negli States ha profondi interessi economici, ben più di Ferrari, se ne guarda bene dal mettere in campo forze e denari per una campagna che potrebbe solo nuocerle, e la Aston Martin, non ce ne voglia nessuno, al momento non rappresenta una motivazione abbastanza forte per giustificare un potenziale sbarco nel 2025, anno in cui la Valkyrie LMH dovrebbe calcare le piste anche in IMSA.

Peraltro, ci ricordava tempo addietro il boss delle attività sportive endurance e GT, Antonello Coletta: “I costruttori vengono per competere con Ferrari.” Dovessero quindi scendere in campo le 499P negli States, potremmo assistere a due scenari assolutamente contrastanti fra loro, con altre case pronte a confrontarsi sullo stesso piano con il marchio più conosciuto al mondo, oppure, più facilmente, un fuggi fuggi generale per evitare di essere schiacciate dalla potenziale strapotenza delle LMH.

Quale di questi scenari interessa ai boss dell’IMSA? Sicuramente non il secondo, stante l’attuale momento di grazia dell’endurance a stelle e strisce, con quattro costruttori impegnati nella massima categoria, cinque a partire da Sebring con l’arrivo di Lamborghini, e ben 11 GTP ai nastri di partenza di ogni gara.

In definitiva, la possibilità esiste, sicuramente qualcuno ci sta pensando più di altri, ma al momento è legata a troppi fattori per essere un argomento di discussione. Se ne potrà riparlare quindi, forse, solo assai più avanti, magari sotto forma di un impegno privato nelle mani di Risi Competizione e di Cetilar Racing.

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Sempre speculazioni hanno riguardato negli scorsi mesi il possibile ritorno di Alfa Romeo alle gare di durata. Alcune testate (sempre italiane) hanno dato praticamente per scontata la cosa, ipotizzando addirittura l’utilizzo delle Peugeot 9X8 rebrandizzate con l’altro marchio del gruppo Stellantis.

A dire il vero a noi sembrava incredibile che ciò potesse accadere, men che meno in questi termini. Bene, i più attenti avranno letto che qualche giorno fa, ai microfoni del sito francese L’Argus, il CEO del Biscione, Jean-Philippe Imparato, si è dichiarato “poco convinto dall’equazione economica” in un contesto in cui l’arrivo di numerosi produttori sta generando una “tendenza all’inflazione delle spese.”

Se non è un no questo…. quindi, con buona pace dei tanti sostenitori del marchio di Arese, che proprio con le vittorie degli anni ’30 a Le Mans si è costruita un DNA corsaiolo, poi ribadito negli anni eroici della F1, crediamo che i tempi non siano propizi per rivedere in pista le eredi delle mitiche 33.

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Passiamo infine a chi sappiamo debutterà per davvero nella prossima stagione del World Endurance Championship, il Davide Isotta Fraschini, pronto a misurarsi in pista con i tanti Golia nella classe regina. La Tipo 6 LMH Competizione ha infatti completato nei giorni scorsi la necessaria omologazione.

All’appello, dopo la formalizzazione dell’accordo con Duqueine, con l’esperto Jean-Karl Vernay a fare da chioccia al talentino Alex Garcia, manca ancora il terzo pilota.

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Al momento il candidato maggiormente favorito ci risulta essere tale Carl Bennett. Sconosciuto ai più, il 19enne di origine thailandese ha gareggiato in precedenza in varie serie di F4 a partire dal 2022, più quattro gare nell’Eurocup-3, serie di matrice spagnola lanciata lo scorso anno, prima di lanciarsi con l’Oreca LM P2 del team francese nell’Asian Le Mans Series, al fianco del danese Oliver Rasmussen e del veterano John Falb. Vedremo a breve, visto che il Qatar è dietro l’angolo, se questa voce corrisponderà a verità.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo su originale Ferrari, Ferrari Races, Stellantis/Alfa Romeo, Isotta Fraschini, Carl Bennett FB page

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WEC – Iron Lynx ed Iron Dames pronti alla nuova sfida delle GT3

Svelati oggi i due equipaggi di Iron Lynx ed Iron Dames per la nuova stagione del World Endurance Championship.

Sulla Lamborghini Huracàn GT3 Evo #60, oltre a Claudio Schiavoni e Matteo Cressoni, sarà il factory driver della casa di Sant’Agata, Franck Perera, a completare l’equipaggio.

Il 39enne transalpino, che ha già condiviso l’abitacolo con Cressoni alla recente Rolex 24 at Daytona, vanta nel suo palmarés partecipazioni a tutte le maggiori categorie GT, con l’highlight della vittoria proprio nella classica della Florida nel 2018 con la Lambo del GRT Grasser.

Novità anche tra le Iron Dames, rispetto all’equipaggio che ha riportato il secondo posto nelle GTE-Am la scora stagione, Doriane Pin, che ha già esordito a Daytona sulla Huracàn, prenderà il posto di Rahel Frey insieme a Sarah Bovy e Michelle Gatting.

La giovane promessa del motorsport al femminile, recentemente assunta al ruolo di portacolori della F1 Academy per Mercedes, ha al suo attivo con le compagne di squadra la vittoria alla 24 ore di Spa 2022 nella Gold Cup, e lo scorso anno ha disputato l’intera stagione del WEC su una delle due Oreca LM P2 di Prema conquistando il podio nel season opener di Sebring.

Piero Lonardo

Foto: Iron Lynx

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GTWC Europe – Dinamic GT completa gli equipaggi delle sue Mustang

Dopo aver annunciato la formazione PRO con Chris Mies, Fred Vervisch e Dennis Olsen arriva la conferma dell’equipaggio che rappresenterà Dinamic GT nella Bronze Cup del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS. con  una seconda Ford Mustang GT3  per tutte le prove della serie gestita da SRO che si aprirà ufficialmente in primavera in quel del Paul Ricard.

Christopher Zöchlinge e Philipp Sager sono attesi in compagnia di Ben Barker, pilota che parallelamente parteciperà anche al FIA World Endurance Championship con una delle due Ford gestite da Proton Competition. Gli ultimi due si impegneranno anche nella Sprint Cup oltre alle cinque prove di durata.

Luca Pellegrini

Foto:  GTWC

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WEC – La nuova livrea Toyota!

Come anticipato nelle scorse settimane, nel 2024 ci attende un radicale cambio di livrea sulle due Toyota GR010-Hybrid iscritte al World Endurance Championship.

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Oggi l’unveiling ufficiale della livrea già vista in azione a Sebring e che sarà portata in pista da Mike Conway, Kamui Kobayashi, Nyck de Vries, Sébastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa.

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Per la cronaca i nuovi colori, adottati anche dalla GR Yaris Rally1 nel WRC, si ispirerebbero, secondo il costruttore nipponico, ai concetti di “velocità”, “orrore della sconfitta” e “prototipo”.

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L’appuntamento con i campioni in carica e gli altri protagonisti della serie mondiale è per il Prologo in Qatar a partire da sabato 24 febbraio.

Piero Lonardo

Foto: Toyota Gazoo Racing

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GT Open – Eastalent ci riprova con Audi

Eastalent Racing ha confermato che correrà ancora nell’International GT Open. La compagine austriaca si ripresenterà ai nastri di partenza con Audi dopo aver sfiorato il titolo assoluto con Simon Reicher e Christopher Haase.

La formazione ha in ogni caso conquistato il trofeo riservato alle squadre dopo una lunga lotta contro Motopark ed Optimum Motorsport. Questi ultimi hanno firmato la graduatoria piloti dopo la decisione definitiva da parte della Corte d’Appello Internazionale della FIA.

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Il team principal Peter Reicher ha condiviso le sue sensazioni in una nota durante le Premiazione di GT Sport: “È stata una stagione intensa con molte emozioni diverse lungo il percorso ma, in retrospettiva, abbiamo molte ragioni per essere soddisfatti. Eastalent era solo al suo secondo anno di vita e stavamo debuttando sulla scena europea, quindi finire dove abbiamo finito ha superato le nostre aspettative, e siamo molto orgogliosi che il titolo Teams sia stato vinto su pista, indipendentemente dalle decisioni post-campionato.

“Quello che è successo – conclude Reicher - è stato frustrante per tutti, ma fa anche parte delle corse. L’importante è che tutti impariamo da queste cose e andiamo avanti determinati a fare meglio. È con questo spirito che torniamo nel GT Open, abbiamo apprezzato la serie, le piste e lo spirito di famiglia che presiede la serie, così diverso dagli altri campionati, e anche questo è un buon motivo per tornare”.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open
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IMSA – Nasr e la Porsche beffano Cadillac a Daytona. Ferrari festeggia con Risi Competizione, più il podio delle GTD

Con un finale al cardiopalma, come spesso accade nelle gare lunghe del WeatherTech SportsCar Championship, la Porsche si aggiudica la 62ma Rolex 24 at Daytona. Dopo una battaglia durata sostanzialmente per tutta la gara, Felipe Nasr e la 963 #7 approfittano della 15ma ed ultima neutralizzazione per uscire dalla pitlane meglio di Tom Blomqvist, incaricato dello stint finale sulla Cadillac dell’Action Express.

Con ancora mezz’ora sul cronometro, il pilota britannico ha cercato in tutti i modi di ricucire il breve distacco sul battistrada, sul quale la V-Series.R aveva già avuto la meglio in almeno tre occasioni durante la gara, l’ultima appena 20’ prima, ma non c’è stato niente da fare, ed il tre volte campione IMSA va a festeggiare sul podio insieme ai compagni Dane Cameron, Matt Campbell e Josef Newgarden.

Cadillac grande sconfitta quindi di questa giornata dopo un dominio assoluto nella Roar e nelle libere, anche con la #01 del Team Ganassi, a lungo al comando ma persa a 9 ore del traguardo per un problema di natura elettrica, ma anche le altre vetture con chassis Dallara, le BMW, hanno ceduto sull’affidabilità, perdendo terreno prezioso.

Il “joker” giocato da Porsche a termini di regolamento, ha portato quell’affidabilità spesso mancata, soprattutto nel WEC, ma anche maggiori prestazioni, come dimostra la quarta posizione dell’altra 963 Penske nonostante le ben quattro penalità per eccesso di consumo di energia, ma anche le due Porsche private possono festeggiare l’arrivo, con la #5 di Proton quinta a pieni giri.

Nel mezzo l’Acura #40, il cui equipaggio, capitanato da quel Louis Deletraz sempre più determinante, ha saputo far fronte ad un paio di inconvenienti in gara; peccato per Filipe Albuquerque e l’altra ARX-06, ancora una volta in debito con la fortuna per colpa di un cablaggio.

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Anche la gara delle LM P2 è stata all’altezza delle aspettative. Complice il ban della categoria cadetta dalla serie mondiale, il parco partenti si è ulteriormente arricchito e ciò ha comportato un innalzamento del livello di competizione.

Alla fine sono state ben cinque le vetture a completare a pieni giri, e otto in totale al traguardo sulle tredici iscritte. Il successo alla fine ha arriso ad ERA Motorsport, già trionfatrice qui nel 2021, con un equipaggio che fa perno ancora sul veterano Ryan Dalziel. Niente da fare per i tutti i giovani leoni d’oltreoceano, tra cui ha spiccato sicuramente Malthe Jakobsen ed il Crowdstrike by APR, terminati ad appena 6”8 dai vincitori.

Completa il podio uno dei nuovi effort, il Riley pluricampione in LM P3, mentre necessiterà di una dovuta revisione l’esperimento Ligier del Sean Creech Motorsport, in evidenza, oltre che per la splendida livrea, per le tante neutralizzazioni procurate alla gara, ben quattro delle quindici occorse, anche se va ricordato che l’unica JS P217 in gara è stata completamente ricostruita dopo le ultime libere di venerdí.

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Solo una Mercedes infine rovina la festa totale Ferrari in GT. Risi Competizione torna a vincere, prima volta in GTD Pro e con la 296 GT3. Il successo, che mancava al team di Houston dalla Petit Le Mans 2019, è dovuto a tre degli alfieri di quell’impresa: James Calado, Daniel Serra ed Alessandro Pier Guidi, cui come lo scorso anno si è unito Davide Rigon.

La Ferrari #62 ha visto cadere uno ad uno tutti gli avversari più pericolosi, a partire dalla Lexus, poi la McLaren Pfaff, entrambe le Corvette, ed infine la BMW del Paul Miller Racing, quest’ultima ad onor di cronaca a leadership già acquisita, dando inoltre quella dimostrazione di affidabilità che era completamente mancata nel debutto dello scorso anno.

Peccato per le Lamborghini di Iron Lynx, con la #19 attardatissima al traguardo come le nuove Mustang, ulteriore delusione della gara, mai in contention, afflitte da problematiche di gioventù. A podio, oltre alla citata BMW, che chiude al terzo posto dopo un problema all’ultimo pit, la Porsche di AO Racing.

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Solo la Mercedes del Winward Racing infine si è frapposta ad una tripletta delle Rosse in GTD. Il team texano fa il bis del 2022 con Russel Ward, Indy Dontje, Philip Ellis – tutti già presenti due anni or sono – e Daniel Morad, pure al secondo successo sul circuito della Florida dopo la vittoria 2017 con la Porsche di Alegra Motorsports.

Miguel Molina nel finale non è riuscito ad avvicinarsi abbastanza alla AMG GT3 Evo #57 per tentare i sorpasso decisivo, e piazza la 296 GT3 di AF Corse #21 al secondo posto, a precedere gli esemplari di Conquest Racing di uno spettacolare Albert Costa, e di Triarsi Competizione trascinati da Alessio Rovera, i quali hanno avuto anche il piacere di condurre la gara nell’ultimo terzo. All’appello manca solo la vettura del Cetilar Racing, che pure ha saggiato la leadership, che purtroppo ha compromesso la propria gara a causa di un’uscita di strada da parte di Antonio Fuoco.

Per oggi è tutto. Rivedremo gran parte dei protagonisti odierni fra meno di due mesi per la 12 Ore di Sebring.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, ERA Motorsport, Ferrari Races, Winward Racing

L’ordine di arrivo della 62ma Rolex24 at Daytona

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IMSA – Daytona: ad un’ora dalla bandiera a scacchi, Cadillac rompe gli indugi. Ferrari-Risi leader indisturbata in GTD Pro

Quando manca meno di un giro della lancetta grande a Daytona, la Cadillac di Action Express ha deciso di rompere gli indugi e iniziare a tirare con Tom Blomqvist. Il driver britannico ci ha messo pochi minuti a ricomporre il distacco dalla Porsche #7, che non è mai salito oltre i 10”, e sverniciare un alquanto remissivo Felipe Nasr, il quale aveva tentato un inutile overcut per accumulare più vantaggio.

La terza posizione è al momento saldamente nelle mani dell’equipaggio dell’Acura #40 del WTR w/Andretti, stante la difficoltà da parte dell’altar Porsche Penske, di mantenere un equilibrio soddisfacente fra prestazioni e consumi.

Affascinante la battaglia fra le LM P2. ERA Motorsport, grazie a quasi tre ore di corsa libera, ha mantenuto il vantaggio sul Crowdstrike by APR, che ancora una volta con Malthe Jakobsen al volante, sta tentando di ricucire il distacco, che a 60’ dal termine ammonta a 14”. Sono comunque ben cinque le vetture ancora nello stesso giro, capitanate da Tom Dillmann con l’Oreca di Inter-Europol.

In GTD Pro, dramma per la BMW del Paul Miller Racing, che a causa di un errato montaggio del disco freno anteriore destro, è costretta ad una sosta extra, perdendo cosí anche la seconda piazza a vantaggio della Porsche di AO Racing. Un giro pieno permette alla Ferrari di Risi Competizione di pregustare il successo finale sfiorato due anni or sono.

Tra le GTD infine, la Mercedes del Winward Racing e Daniel Morad sono l’ultimo baluardo rimasto ad un successo delle 296 GT3 anche in questa categoria. Dietro la AMG GT3 #57 infatti scalpitano le due Ferrari di AF Corse #21 e Conquest Racing, con Miguel Molina ed Albert Costa al volante.

In questa categoria sono ben sette le vetture nello stesso giro, compresa le altre Mercedes del Korthoff Preston e Lone Star Racing, la Ferrari di Triarsi Competizione e la Lexus #14, che però con -50’ sul cronometro, si ferma in fiamme fuori dalla pitlane, provocando la 15ma Full Course Yellow della giornata, che potrebbe rimescolare le carte in tavola.

Piero Lonardo

Foto: Winward Racing

La classifica dopo 23 ore di gara

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IMSA – Daytona, 20ma ora: Nasr trascina la Porsche. Ko Corvette

Dopo 20 ore a Daytona, la Porsche Penske #7 è sempre al comando della Rolex24 davanti alla Cadillac di Action Express. Felipe Nasr nel corso della diciannovesima ora riesce ad uscire davanti a Jack Aitken nel rush della pitlane, affollata in regime di Full Course Yellow.

La neutralizzazione, che chiude un periodo di quasi tre ore di corsa libera, è stata chiamata per recuperare il cofano motore della Ligier LM P2 del Sean Creech Motorsport, responsabile quindi sinora di ben quattro delle quattordici neutralizzazioni.

Dietro i due major contender, Kevin Estre con l’altra 963 Penske si reimpossessa della terza piazza dopo aver ceduto in corsia box al sempre coriaceo Neel Jani; a seguire sempre l’Acura #40 e l’altra Porsche del JDC-Miller, uniche GTP a pieni giri fino allo scadere della 20ma ora, allorquando proprio Estre era protagonista di un fuori pista che lo poneva ancora una volta fuori dal giro dei primi.

In LM P2, Jakobsen, su una strategia leggermente diversa dal resto del lotto, regala provvisoriamente la leadership di categoria a Christian Rasmussen e alla vettura di ERA Motorsport, in precedenza sorpassata da Tom Dillmann, ora al volante per Inter-Europol/PR1 Mathiasen. In seguito Rasmussen tornerà legittimamente al comando, creandosi un cuscino di sicurezza nei confronti del reserve driver Peugeot Hypercar.

Sono invece le Ferrari a movimentare la competizione fra le GT. James Calado, nonostante una sosta estesa in regime di Full Course Yellow per cambiare i dischi freni posteriori, mantiene la seconda posizione alle spalle della BMW del Paul Miller Racing e poi ritorna addirittura al comando delle GTD Pro. La terza piazza è appannaggio della Porsche di AO Racing.

In GTD invece è l’esemplare di Triarsi Competizione a dare spettacolo, respingendo a lungo la Mercedes di Indy Dontje per la testa della categoria, salvo poi dover cedere la leadership alla Mercedes del Winward Racing. Purtroppo una toccata da parte della BMW del Paul Miller Racing, sanzionata solamente con un warning, spedisce fuori pista la 296 GT3 #023, che perde leggermente il contatto col leader, ora insidiato a distanza dalla Lexus #12, che sornionamente ha condotto una gara attenta, con l’obiettivo del risultato finale.

Da segnalare i problemi occorsi alle altre tre Corvette in gara, dopo quanto accaduto alla #3. La Z06 GT3.R #4 iscritta da Pratt Miller in GTD Pro prosegue attardata di 16 giri, mentre i due esemplari di AWA in GTD sono invece stati entrambi costretti al ritiro per malfunzionamenti al servosterzo (la #13) ed elettrici (la #17).

Piero Lonardo

Foto: ERA Motorsport

La classifica dopo 20 ore di gara

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IMSA – Daytona: a tre quarti di gara, è nuovamente testa a testa Porsche-Cadillac

Davanti alla Rolex24 at Daytona c’è sempre la Cadillac di Action Express. I vari tentativi di sorpasso delle due Porsche Penske, le più accreditate contender della V-Series.R residua, sembravano portare ad una doppietta provvisoria delle due 963 al termine della diciottesima ora, ma Matt Campbell doveva cedere il passo per le gomme fredde, mentre la #6 di Mathieu Jaminet incappava nella terza penalità per consumo eccessivo di energia per stint e andrà a scontare uno Stop+10” subito dopo lo scadere dell’ora.

Poco dopo un piccolo errore da parte di Jack Aitken contribuiva a riavvicinare la 963 #7, mentre la vettura gemella scivolava in P5, dietro alla Porsche di Proton Competition, che alla fine passava davanti, e all’Acura rimasta in gara. All’inizio della quindicesima ora problemi anche per la BMW #25, costretta ai box per problemi al cambio e fuori dai giochi, come l’altra LMDh di Monaco, per la vittoria.

Cambio della guardia anche tra le LM P2, dove la bella gara di “Spike” subiva uno stop, con Matthew Brabham, al debutto nella categoria, incapace di resistere agli attacchi delle vetture di ERA Motorsport e Tower Motorsport. Brabham poi terminava nelle gomme dell’infield Internaional Horseshoe a gomme fredde e provocava l’uscita numero 14 della vettura di servizio.

I piloti di ERA Motorsport però non avevano fatto i conti con Malthe Jakobsen, il quale portava la vettura del Crowdstrike by APR alle spalle dell’Oreca #18. Il sorpasso comunque avveniva in pitlane e la stellina danese guadagnava subito un robusto distacco sul pur esperto Ryan Dalziel.

In GTD Pro, tra i due litiganti al momento va a godere la BMW del Paul Miller Racing, che è riuscita ad accumulare, grazie ad una notevole porzione di corsa libera, un discreto vantaggio sulle Corvette e sulla Ferrari di Risi Competizione. Nicky Catsburg e James Calado inseguono a 10” e 23” secondi rispettivamente, mentre la Z06 GT3.R #3 è stata costretta ad abbandonare l’inseguimento a causa di un problema, probabilmente derivante da un contatto, alla parte posteriore destra del posteriore. Anche la Lamborghini di punta di Iron Lynx, la #19, è stata costretta ad una lunga sosta nel corso della quattordicesima ora.

Tre le GTD infine, lo strapotere Mercedes è messo in discussione dalla Ferrari di Triarsi Competizione grazie ad uno stint spettacolare di Alessio Rovera, il quale riesce e porsi anche al comando allo scadere delle 18 ore. Riccardo Agostini restituirà poi la posizione a Daniel Morad dietro alla AMG GT3 del Winward. La BMW di Turner Motorsport, a lungo terza forza della categoria, è stata invece costretta ad una lunga sosta ai box, come in precedenza la McLaren di Inception Racing per un problema all’alternatore.

Le uniche altre vetture a pieni giri sono le altre Mercedes di Lone Star Racing e Korthoff Preston Motorsports e la Lexus #12. Purtroppo la splendida gara di Cetilar Racing è stata rovinata da un paio di uscite di strada da parte di Antonio Fuoco che sono costate 9 tornate alla Ferrari #47 per le opportune operazioni.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

La classifica dopo 18 ore di gara

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IMSA – Disastro nella notte di Daytona per la Cadillac di Ganassi. Risi Competizione, lotta per la testa in GTD Pro

La nottata di Daytona ha fatto una vittima eccellente nella Cadillac #01. La vettura del team Ganassi si è fermata infatti definitivamente durante la quattordicesima ora in curva 1 con Renger van der Zande alla guida, probabilmente per problemi di natura elettrica. Alcune ore prima Sebastien Bourdais era stato protagonista di un lungo a causa di una foratura, forse lasciato dal contatto fra l’Oreca LM P2 dell’High Class e la Lamborghini delle Iron Dames.

Qualche problema anche per l’Acura #40, con Jenson Button in testacoda in curva 3 nel corso della decima ora nel tentativo di passare la Corvette di Alexander Sims, ed infine anche per la BMW #24, pure piantatasi in curva 3 ed ora, al contrario della ARX-06 rossonera del WTR w/Andretti, fuori dai giochi per la vittoria.

In tutto ciò, ad ancora dieci ore dalla bandiera a scacchi, la battaglia per il primato vede ancora protagonista la Cadillac di Action Express, con la BMW #25 ad inseguire. Nel giro dei primi ancora l’Acura #40 e le due Porsche, ora condotte da Matt Campbell e Kevin Estre, nonostante la seconda penalità per consumo eccessivo di energia da parte della #6. Seguono ad un giro la Porsche private di Proton e JDC-Miller.

La LM P2, dopo un nuovo exploit da parte di Pato O’Ward sulla vettura di United Autosports, è tornata saldamente nelle mani di AO Racing, con “Spike” a precedere ben sei altre vetture, tutte nello stesso giro.

Lotta al coltello invece in GTD Pro, con la Ferrari di Risi Competizione e le Corvette, in particolare la #3 ora col neoacquisto Dani Juncadella al volante. La Rossa di Houston ha preso il comando delle operazioni nel corso dell’undicesima ora sulla Porsche di AO Racing. Ancora in contention per la leadership anche la BMW del Paul Miller Racing.

In GTD infine, al momento è addirittura uno-due-tre Mercedes, con Indy Dontje, Kenton Koch e Adam Christodoulu al comando, con la McLaren di Inception Racing e la Ferrari di Cetilar Racing ad inseguire. Da segnalare inoltre i ritiri di entrambe le Aston Martin iscritte alla categoria, dell’Acura al femminile del Gradient Racing e della Mustang di Proton Competition. Out anche la Lamborghini #60 di Iron Lynx iscritta fra i Pro.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari Races

La classifica dopo 14 ore di gara