La classifica della 6 Ore di Spa-Francorchamps vede al top ancora le due Toyota con la #7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez davanti a Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa. Terza la Ferrari #51 di James Calado, Antonio Giovinazzi ed Alessandro Pier Guidi, a oltre un minuto.
Vista in modo asettico, potrebbe sembrare l’ennesimo noioso dominio delle GR010-Hybrid, ma in realtà la gara ha vissuto su diversi piani, non solamente per le Hypercar. A partire dal dominio iniziale delle 499P su pista umida grazie alla scelta di partire con le wet, che purtroppo non ha pagato quanto necessario.
La Toyota #8 poi si è ricongiunta alla vettura gemella, ma partiva dal fondo dello schieramento a causa del crash di Hartley nelle qualifiche; in mezzo ci sono state le defaillances più o meno clamorose della Cadillac dorata, pesantemente a muro con Renger van der Zande, di Porsche con il blackout della #6, senza contare il contatto che ha tolto di mezzo la Vanwall. Questo tutto nei primi due terzi di gara. Infine il botto a gomme fredde di Antonio Fuoco a 90’ dal termine.
Poteva bastare? No perchè l’ultima mezz’ora ha visto un James Calado indemoniato andare all’assalto del podio nei confronti della Porsche #5 e passarla all’ultimo giro per proseguire la striscia dei podi Ferrari, in attesa della big W. Onore comunque a questa 499P perchè sul passo gara e soprattutto nei consumi, in tre gare ha dimostrato di essere arrivata a livello dei nipponici, senza scordarci della pole position cancellata per track limits.
Bellissima la battaglia anche nelle altre classi, soprattutto nelle LM P2, dove il successo è andato al WRT e a Robert Kubica, Rui Andrade e Louis Deletraz. Il team di casa ha pagato uno start non ottimale da parte dell’angolano ed ha dovuto poi rimontare anche una situazione di pit sfavorevole durante la penultima safety car.
Ciononostante, l’equipaggio dell’Oreca #31 ha effettuato una rimonta basata sui consumi, battendo in pitlane l’equipaggio di United Autosports composto da Tom Blomqvist, Oliver Jarvis e Josh Pierson. Un ultimo arrivo in volata anche per il gradino basso del podio che premia Inter-Europol sulla #9 di Prema.
Capolavoro infine della Ferrari #83, numero assai vincente negli ultimi anni, da parte di Luis Perez Companc, Lilou Wadoux ed Alessio Rovera. Dal crash delle libere 1 fino alla difficile decisione di partire con le slick del gentleman, già vincente qui nel 2014, si è passati ad uno stint monstre da parte della francesina, col nostro portacolori destinato “solo” a gestire il vantaggio accumulato sulla concorrenza.
La Wadoux diventa la prima esponente del gentil sesso ad aggiudicarsi un successo di categoria in una gara del World Endurance Championship.
Sicuramente hanno influito la differente strategia Corvette nelle fasi iniziali, con Ben Keating a volare con le wet, ed i 45 kg extra della C8.R, che comunque dopo due vittorie schiaccianti porta a casa un secondo posto. Le fasi finali premiano l’ORT by TF, che allo scadere dell’ultima ora ha avuto la meglio della Porsche Proton #88.
E’ tutto da Spa. Il prossimo appuntamento con la serie mondiale endurance è con l’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans, le cui attività in pista inizieranno con la Journèe Test di domenica 4 giugno, precedute dal tradizionale Pesage, le verifiche pubbliche, in Place de la Republique
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo