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WEC – A Spa, è ancora uno-due Toyota, ma Calado infiamma con la Ferrari e termina a podio

La classifica della 6 Ore di Spa-Francorchamps vede al top ancora le due Toyota con la #7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez davanti a Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa. Terza la Ferrari #51 di James Calado, Antonio Giovinazzi ed Alessandro Pier Guidi, a oltre un minuto.

Vista in modo asettico, potrebbe sembrare l’ennesimo noioso dominio delle GR010-Hybrid, ma in realtà la gara ha vissuto su diversi piani, non solamente per le Hypercar. A partire dal dominio iniziale delle 499P su pista umida grazie alla scelta di partire con le wet, che purtroppo non ha pagato quanto necessario.

La Toyota #8 poi si è ricongiunta alla vettura gemella, ma partiva dal fondo dello schieramento a causa del crash di Hartley nelle qualifiche; in mezzo ci sono state le defaillances più o meno clamorose della Cadillac dorata, pesantemente a muro con Renger van der Zande, di Porsche con il blackout della #6, senza contare il contatto che ha tolto di mezzo la Vanwall. Questo tutto nei primi due terzi di gara. Infine il botto a gomme fredde di Antonio Fuoco a 90’ dal termine.

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Poteva bastare? No perchè l’ultima mezz’ora ha visto un James Calado indemoniato andare all’assalto del podio nei confronti della Porsche #5 e passarla all’ultimo giro per proseguire la striscia dei podi Ferrari, in attesa della big W. Onore comunque a questa 499P perchè sul passo gara e soprattutto nei consumi, in tre gare ha dimostrato di essere arrivata a livello dei nipponici, senza scordarci della pole position cancellata per track limits.

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Bellissima la battaglia anche nelle altre classi, soprattutto nelle LM P2, dove il successo è andato al WRT e a Robert Kubica, Rui Andrade e Louis Deletraz. Il team di casa ha pagato uno start non ottimale da parte dell’angolano ed ha dovuto poi rimontare anche una situazione di pit sfavorevole durante la penultima safety car.

Ciononostante, l’equipaggio dell’Oreca #31 ha effettuato una rimonta basata sui consumi, battendo in pitlane l’equipaggio di United Autosports composto da Tom Blomqvist, Oliver Jarvis e Josh Pierson. Un ultimo arrivo in volata anche per il gradino basso del podio che premia Inter-Europol sulla #9 di Prema.

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Capolavoro infine della Ferrari #83, numero assai vincente negli ultimi anni, da parte di Luis Perez Companc, Lilou Wadoux ed Alessio Rovera. Dal crash delle libere 1 fino alla difficile decisione di partire con le slick del gentleman, già vincente qui nel 2014, si è passati ad uno stint monstre da parte della francesina, col nostro portacolori destinato “solo” a gestire il vantaggio accumulato sulla concorrenza.

La Wadoux diventa la prima esponente del gentil sesso ad aggiudicarsi un successo di categoria in una gara del World Endurance Championship.

Sicuramente hanno influito la differente strategia Corvette nelle fasi iniziali, con Ben Keating a volare con le wet, ed i 45 kg extra della C8.R, che comunque dopo due vittorie schiaccianti porta a casa un secondo posto. Le fasi finali premiano l’ORT by TF, che allo scadere dell’ultima ora ha avuto la meglio della Porsche Proton #88.

E’ tutto da Spa. Il prossimo appuntamento con la serie mondiale endurance è con l’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans, le cui attività in pista inizieranno con la Journèe Test di domenica 4 giugno, precedute dal tradizionale Pesage, le verifiche pubbliche, in Place de la Republique

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 Ore di Spa-Francorchamps

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WEC – Il meteo aiuta la strategia Toyota nella prima fase della 6 Ore di Spa. Van der Zande, big crash ma pilota ok

Il solito meteo imprevedibile delle Ardenne ha condizionato le prime battute della 6 Ore di Spa-Francorchamps. La tanto temuta pioggia ha infatti cominciato a cadere esattamente in corrispondenza del giro di formazione, costringendo i team a scommettere, in assenza di gomme intermedie, sul tipo di coperture da adottare per la gara.

Dopo un formation lap extra, necessario per fare riscaldare le gomme, mentre diversi gentlemen, tra cui anche l’esperto Christian Ried, svariavano nelle vie di fuga, la safety car si faceva da parte e le due Ferrari, partite entrambe con le wet, prendevano subito la testa della gara sulla Toyota in pole di Mike Conway.

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Dietro le due 499P di Antonio Giovinazzi e Nicklas Nielsen, si fanno largo anche la Cadillac di Earl Bamber e la Porsche Jota di Antonio Felix da Costa. La festa rossa però dura poco, perchè la pista iniziava ad asciugarsi e le due GR010-Hybrid alla mezz’ora riprendevano la consueta marcia inesorabile, aiutate oltre che dalle slick, anche dalla Saftey Car richiamata in servizio da Claudio Schiavoni.

La #50 si precipita immediatamente ai box dopo aver perso la posizione, mentre la #51 rimaneva in pista per altri due giri, perdendo ulteriore terreno su Conway, ma anche alla Porsche di Laurens Vanthoor e alla Cadillac di Renger van der Zande, che al contrario della blu #2, era partita con i pneumatici da asciutto.

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Nelle altre categorie, medesimo destino per Ben Keating e la Corvette, inizialmente al top in GTE-Am, e largo prima all’Aston Martin di Tomonobu Fuji e a Sarah Bovy delle Iron Dames. Tra le LM P2, dopo 60’ il polesitter Tom Blomqvist precedeva l’Oreca Prema di Doriane Pin e la Jota di Sean Gelael, ma la classe perdeva la vettura del Vector Sport, prima ritirata in gara della competizione dopo l’abbandono dell’AO Racing incidentata in qualifica, per la perdita della ruota posteriore sinistra.

Sebastien Buemi, partito dal fondo a seguito del crash di Hartley, si ritrovava presto alle spalle della Cadillac dorata, che però, pressata dalle rimontanti Ferrari, terminava rovinosamente all’esterno dell’Eau Rouge. Nessuna conseguenza per il pilota ma macchina ko.

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L’ulteriore colpo di scena colpisce la Porsche di Laurens Vanthoor, che si pianta sul rettilineo dei vecchi box contemporaneamente all’uscita di strada della Vanwall a Les Combes. Gara finita per la 963 #6 mentre l’hypercar del team Kolles riprenderà la pista. Problemi anche per la Peugeot #94, ferma all’uscita della pitlane.

La neutralizzazione relativa non solo permette temporaneamente alle Ferrari di rientrare nel giro dei primi, ma rimescolava le carte in tavola anche nelle altre classi, con Lilou Wadoux ad ereditare la testa delle GTE-Am con la Ferrari del Richard Mille AF Corse sulla Porsche Proton di Zach Robichon, che poco dopo il termine della metà gara prenderà supererà la giovane promessa transalpina.

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In LM P2 invece, è dominio WRT con Ferdinand Habsburg e Louis Deletraz, con Oliver Rasmussen a sandwich tra le Oreca del team di casa e le due entry di United Autosports di Josh Pierson e Tom Blomqvist

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

La classifica dopo la terza ora di gara

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WEC – Ecco le livree Porsche e Peugeot per Le Mans

Rivelata la livrea della Porsche hypercar per la Le Mans del centenario. Le tre 963 ufficiali (sul Circuit de la Sarthe sarà presente anche l’esemplare che ha debuttato qui a Spa col Hertz Team Jota) ricorderanno mediante sette strisce i colori delle vetture più iconiche della casa di Stoccarda, nell’ambito del 75mo anniversario del marchio.

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Le strisce vanno a ricordare la 917 Pink pig del 1971 (rosa), la 917 “hippie” del 1970 (verde e azzurro), i colori Martini della 936 vincitrice nel 1977 (rosso e blu), il blu scuro Rothmans delle 956 del 1982-1983, il rosso della 917 Salzburg, prima vincitrice nel 1970, ed infine la striscia gialla a memoria delle RS Spyder, dominatrici nell’American Le Mans Series dal 2006 al 2008.

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Le tre vetture gestite dal team Penske coi numeri 5, 6 e 75 si distingueranno fra loro tramite il colore della pinna, rispettivamente nera, bianca e rossa rispettivamente.

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Presentati invece già durante la settimana, nella cornice della Milan Design Week, i nuovi colori della Peugeot 9X8, che per l’occasione abbandonerà il poco appariscente grigio lucido per vestire una livrea multicolore, creata dall’artista J. Demsky.

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In attesa di ritrovarci fra poco più di un mese a Le Mans, l’appuntamento per il World Endurance Championship è per domani alle 12.45 per la 6 Ore di Spa-Francorchamps.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Peugeot Sport

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WEC – Giovinazzi-pole a Spa, anzi no! Best lap cancellato e miglior tempo per Kobayashi

Qualifiche thrilling alla 6 Ore di Spa-Francorchamps, dove una decisione della direzione gara ha cancellato per track limits, a macchine già rientrate in pitlane, il miglior giro ottenuto da Antonio Giovinazzi.

Si sarebbe trattato della seconda pole position in tre gare delle Rossa dell’endurance, che su pista asciutta ha combattuto ad armi pari con la Toyota residua; si perchè Brendon Hartley ha stampato la sua GR010-Hybrid all’interno del Raidillon nel giro di riscaldamento del turno riservato alle hypercar, generando una red flag.

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Domani al palo quindi partirà la #7 grazie a Kamui Kobayashi, autore di 2.00.812, davanti alle due 499P di Miguel Molina e, appunto, del pilota di Martina Franca, il quale ad inizio sessione separate solamente da 24 e 161 millesimi.

A seguire un po’ a sorpresa ma nemmeno tanto, le due Cadillac, con Earl Bamber a poco più di 2 decimi. Delusione per le Porsche, con Kevin Estre solo in P6 a 1”5 dal leader davanti a propria volta a Will Stevens per le prime qualifiche LMH per Hertz Team Jota e alla Glickenhaus, con distacchi nell’ordine dei 2”.

Peggio ancora – ma era preventivabile – le due Peugeot e anche la Porsche #5, con la Vanwall che chiude la graduatoria di categoria, comunque davanti alle migliori LM P2.

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Nella categoria cadetta torna in pole dopo Sebring United Autosports grazie a Tom Blomqvist, al top con 2.05.979. Niente da fare per WRT, che segue a 3 decimi, ma soprattutto per altri due protagonisti della sessione, Pietro Fittipaldi e Gabriel Aubry, i cui box di Inter-Europol e Vector Sport hanno peccato nel non sfruttare un secondo treno di gomme.

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Infine le GTE-Am, con la prima partenza al palo per ORT by TF Sport ed Ahmad Al Harty, il quale ha letteralmente stracciato la concorrenza, capitanata da Sarah Bovy con la Porsche delle Iron Dames a 2”, col tempo di 2.17.216.

Niente da fare per la Corvette, che chiude in P4, ma che scontava il massimo del Success Ballast con 45 kg extra, dietro a sua volta alla Porsche Proton #88 guidata da Ryan Hardwick. Peggio è andata all’altra 911 RSR-19 di PJ Hyett, fuori al Raidillon e protagonista della prima interruzione del pomeriggio a metà dello stint di categoria. Migliore delle Ferrari l’esemplare affidato a Luis Perez-Companc, quinto, mentre la 488 GTE #21 incidentata ieri non ha partecipato alla sessione

Domani lo start della 6 Ore di Spa-Francorchamps alle 12.45. Diretta tv a pagamento sui canali Eurosport, SkySport e sull’app WEC TV https://fiawec.tv/ .

Piero Lonardo

 

Foto: Alberto Manganaro, Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Toyota in scioltezza sull’umido a Spa. Sorpresa Cadillac secondo tempo

Le Toyota si preparano alle qualifiche come sempre al meglio, e nonostante una pista resa scivolosa dalla pioggia caduta in prima mattinata, segnano la migliore prestazione nel finale delle ultime libere della 6 Ore di Spa-Francorchamps con Kamui Kobayashi, autore di 2.08.702.

Ma la vera sorpresa di questa sessione, importantissima anche ai fini della gara stante il meteo ballerino delle Ardenne, consiste nella Cadillac seconda con Earl Bamber, distanziata di 7 decimi.

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Diverse disavventure per le Hypercar e non solo, in primis la Porsche #5, che porta ben visibili i segni di un’uscita a Blanchimont, ma anche la stessa Ferrari, in testacoda a Les Combes con la 499P #51 contestualmente all’unica Full Course Yellow, scatenata da Lilou Wadoux con la 488 del Richard Mille AF Corse #83.

Per quanto riguarda le altre due Ferrari 488 GTE incidentate ieri al Raidillon, la #54 ha regolarmente preso parte alla sessione dopo una estesa riparazione del telaio, mentre per la #21 si lavora contro il tempo per approntare il nuovo telaio per le qualifiche.

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Tornando alla lista dei tempi, la palma del migliore tra le LM P2 va a Ferdinand Habsburg del team di casa WRT, che con 2.10.868 si è infilato in mezzo alle Hypercar con la terza prestazione assoluta del turno; a livello delle LMH anche Gabriel Aubry con la vettura del Vector Sport e le due entry di United Autosports.

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Tra le GTE-Am infine, miglior crono per Matteo Cressoni e la Porsche di Iron Lynx con 2.25.726 davanti alla Aston Martin del D’Station e alla Ferrarti #83 con Alessio Rovera, rientrato in pista dopo l’uscita della teammate.

La parola va ora alle qualifiche, che si dipaneranno dalle ore 17.00, visibili sull’app a pagamento WEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

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WEC – Ferrari uno-due nel prosieguo di Spa. Big crash senza conseguenze per Flohr e Alessi al Raidillon

Le due Ferrari chiudono davanti a tutti nelle seconde libere della 6 ore di Spa-Francorchamps. Antonio Giovinazzi ha piazzato un tempo monstre di 2.01.871 – oltre 1”2 rispetto al best di stamane di Sebastien Buemi.

A seguire l’altra 499P con Miguel Molina, a quasi 1”3, mentre le due Toyota non hanno spinto, limitandosi ad un evidente compitino, lasciando addirittura alla Cadillac #2 il gradino basso del podio virtuale con Earl Bamber.

Problemi invece per le due Porsche ufficiali. Le due 963 del Team Penske sono rimaste ferme entrambe lungo il circuito in momento diversi, causando altrettante interruzioni; solo due giri anche per la seconda V-Series.R, subito ferma a Fagnes.

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Ma l’incidente che ha posto fine anticipatamente anche a questa sessione (siamo a due su due) ha riguardato le Ferrari di Thomas Flohr e Diego Alessi al Raidillon. Non è ancora chiara la causa dell’incidente, forse un’incomprensione, ma i due piloti – al contrario delle loro 488 GTE – sono usciti indenni dal crash. Da verificare se le due vetture potranno riprendere la pista oppure se si dovrà ricorrere a nuovi telai.

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Nella lotta fra le LM P2 si è inserito il team di casa, il WRT, che ha piazzato Robin Frijns al top della categoria con 2.06.108, 1”3 meglio del best di Filipe Albuquerque il quale, pur migliorandosi, segue nella lista dei tempi a 4 decimi davanti all’altra entry della squadra belga guidata da Louis Deletraz.

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Ferrari ancora al meglio in GTE-Am grazie a Davide Rigon, autore di 2.15.736 con la 488 #54 davanti a Daniel Serra del Kessel Racing. Il podio insaporito di tricolore si completa con Riccardo Pera con la Porsche del GR Racing.

Ultima news di oggi, la LMEM, la società che gestisce la serie mondiale, ha rinnovato l’accordo col circuito belga per altri 5 anni, fino al 2028 compreso. Estensione anche per l’ELMS, appuntamento fisso dalla serie europea dal 2016.

Domani a Spa si prosegue con libere 3 e qualifiche, rispettivamente alle 11.00 e alle 17.00, con previsioni di pioggia non torrenziale ma persistente. L’ultima ora di libere sarà visibile sui canali social del WEC, mentre le qualifiche, come sempre distinte per categoria, si potranno godere sull’app a pagamento WEC TV. SkySport si limiterà a trasmettere la gara sabato; come sempre, nonostante i tanti proclami della vigilia, sempre e solo spazio alla F1…..

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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WEC – Buemi mostra il potenziale delle Toyota nelle prime libere di Spa

Toyota lanciata verso la tripletta nel World Endurance Championship? Pare di sì, almeno stando al responso delle prime libere della 6 ore di Spa-Francorchamps.

Sebastien Buemi ha fissato i cronometri sul 2.02.982, lasciando la concorrenza, capitanata da Antonio Fuoco con la migliore delle Ferrari, a 1”6. A seguire l’altra GR010-Hybrid con Josè Maria Lopez, col best lap provvisorio di appena 10 millesimi peggiore della 499P #50.

Le due Toyota peraltro sono state a lungo ai box tra la prima “sfuriata” di 3 giri, ed un secondo stint più lungo nel finale per un totale di 19 e 18 giri complessivi per macchina, contro i 29 delle due Ferrari, che proseguono nell’ideale prima fila con la #51 ed Alessandro Pier Guidi.

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Poco più oltre la migliore delle Porsche con Laurens Vanthoor, a poco meno di 1”9, mentre il resto delle Hypercar ibride segue con distacchi che arrivano – senza contare la nuova 963 Jota, ancora in evidente fase di shakedown avanzato, avendo ricevuto la macchina pochi giorni fa – oltre 1 4”. Un’eternità, difficilmente attribuibile al BoP.

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Tra le LM P2, si rinnova il duello del 2022 tra Jota e United Autosports, che termina a vantaggio di quest’ultima grazie al rientrante Filipe Albuquerque, autore di 2.07.471, 43 millesimi meglio di Pietro Fittipaldi e oltre e decimi avanti al compagno di squadra Tom Blomqvist.

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Ferrari infine in evidenza in GTE-Am grazie a Daniel Serra, al top con 2.14.917, davanti all’enfant du pays Ulysse De Pauw con i due esemplari di Kessel ad AF Corse. P3 per Charlie Eastwood, reduce dal successo assoluto in ELMS a Barcelona lo scorso weekend, qui con l’Aston Martin dell’ORT by TF.

La sessione è stata interrotta due volte con bandiera rossa: una prima per l’uscita di strada da parte di Luis Perez-Companc all’uscita di Les Combes, infine per il contatto dell’Aston Martin del D’Station con la Vanwall, che ha chiuso con leggero anticipo il turno.

Il programma odierno prosegue con le libere-2 alle ore 16.20. Live timing disponibile sul sito WEC. https://live.fiawec.com/en/

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

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WEC – Dalla Lana si ritira: entra Heart of Racing. Aitken rinforzo Cadillac

Abbastanza inaspettata, stamane è giunta la notizia del ritiro immediato dalle competizioni di Paul Dalla Lana. Il gentleman più vincente della storia del WEC, con un titolo GTE-Am all’attivo e ben 17 vittorie a partire dal 2013, ha deciso di appendere il fatidico casco al chiodo all’età di 57 anni.

Le ultime due gare di Sebring e Portimao lo hanno visto in azione con Axcil Jefferies e Nicki Thiim sempre con la sua fida Aston Martin, marchio che non ha mai abbandonato in questi 10 anni, mancando solamente il successo a Le Mans, col secondo posto di categoria quale miglior piazzamento lo scorso anno ma soprattutto la vittoria sfiorata nel 2015 col crash negli ultimi minuti di gara.

Il posto del NorthWest AMR viene preso dallo Heart of Racing, realtà emergente del motorsport USA, che già a partire dalla 6 Ore di Spa-Francorchamps si presenterà con Ian James, Alex Riberas ed il nostro Daniel Mancinelli, recente protagonista nel GT italiano dopo aver riscosso risultati di alto livello nelle prime fasi di carriera nei campionati monoposto Renault. La vettura manterrà il numero 98.

Novità anche in casa Cadillac con Jack Aitken chiamato a rinforzare l’equipaggio della seconda V-Series.R iscritta alla kermesse belga. L’ex-tester Williams F1 affiancherà Sebastien Bourdais e Renger van der Zande sulla vettura #3, stante l’impossibilità da parte del terzo pilota designato per le gare di durata negli States, Scott Dixon, impegnato nel weekend con IndyCar.

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Aitken, reduce dal successo alla 12 Ore di Sebring IMSA, farà parte della line-up della terza Cadillac iscritta alla 24 Ore di Le Mans da Action Express insieme a Pipo Derani e ad Alexander Sims. Personale del team di Denver, NC sarà presente già a Spa per prendere confidenza con la serie mondiale insieme agli uomini del Team Ganassi.

L’appuntamento con la 6 Ore di Spa-Francorchamps è per giovedì 27 aprile con le prime libere alle ore 11.30. Qualifiche venerdì 28 alle 17.00 e start della gara 12.45 di sabato 29 aprile. A precedere le vetture nel giro di ricognizione, la MissionH24 a idrogeno.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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GTWC Europe – A Monza, dominio BMW e doppietta ROWE Racing

Philipp Eng, Nick Yelloly e Marco Wittmann si aggiudicano la 3h di Monza del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Endurance Cup. L’equipaggio di BMW e ROWE Racing festeggia nel tempio della velocità davanti all’auto gemella #998 di Dan Harper/ Max Hesse/Neil Verhagen ed alla Lamborghini #63 di Mirko Bortolotti/Andrea Caldarelli/Jordan Pepper  (Iron Lynx #63).

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Il recap della gara

Il primo giro è stato caratterizzato da un incidente in fondo al gruppo, con un contatto che ha visto terminare prematuramente la prova della Ferrari #38 di ST Racing by Rinaldi e della Mercedes #2 di GetSpeed.

Phillip Eng (ROWE Racing #98) nel frattempo, manteneva la vetta della competizione davanti a Valentino Rossi (WTR #46/BMW) e a Maro Engel (AMG Team Al Manar Racing by GetSpeed #777), autore quest’ultimo di uno start eccellente dalla decima piazzola dello schieramento. Completavano la top five provvisoria Kelvin van der Linde (WRT #32/Audi) e  Daniel Harper (ROWE Racing #998/BMW).

Il regime di corsa libera peró è durato ben poco, con Lorenzo Patrese (Tresor Attempto Racing #99/Audi) a causare la seconda bandiera gialla del 2023 colpendo in curva 1 la Lamborghini #19 di Iron Lynx e la Lamborghini #85 di GRT Grasser Racing.

A -2h30 la sfida è ripresa e ROWE Racing #98 ha tentato di prendere il largo su Engel e Rossi, abile a propria volta resistere a S.van der Linde dopo aver ceduto la piazza alla prima tre AMG presenti tra i PRO.

A pochi minuti dal termine del primo stint è arrivato un brutto errore da parte di Rossi in curva 1. L’ex centauro è arrivato lungo in staccata, la BMW #46 di WRT ha perso oltre dieci posizioni in pochi preziosi secondi.

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La sosta ha visto Marco Wittmann #98 mantenere il controllo delle operazioni davanti a Charles Weerts #32 e a Neil Verhagen #998. Le tre M4 GT3 hanno tentato di allungare, mentre la Mercedes #777 di GetSpeed perdeva terreno nel traffico dei pit.

Le due Mercedes che stavano battagliando per il primato perdevano progressivamente terreno: il GetSpeed #777 ed alzerà bandiera bianca dopo una toccata con l’Audi #40 di Tresor Orange, mentre l’AMG #88 di Akkodis dovrà ritirarsi dopo un contatto con Sainteloc Junior Team #26 (Audi).

Anche la seconda ed ultima sosta non ha cambiato le carte in tavola con Nick Yelloly #98 davanti a Dries Vanthoor #32 e a Max Hesse #998. BMW si è messa a controllare la scena, e Lamborghini ha perso terreno con K-Pax Racing #6 in seguito ad un danno alla sospensione.

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Finale difficile anche per WRT che con Dries Vanthoor ha dovuto affrontare una sosta extra a meno di 30 minuti dalla fine. Tanta sfortuna per il belga, ma un bonus per ROWE Racing che ha completato una splendida doppietta con Philipp Eng/Nick Yelloly/Marco Wittmann #98 davanti a Dan Harper/ Max Hesse/Neil Verhagen #998 e a Mirko Bortolotti/Andrea Caldarelli/Jordan Pepper #63 con la Lamborghini di Iron Lynx.

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Giornata difficile per le nuove Ferrari 296 GT3, la migliore delle quali, la #51 di Robert Shwartman, Nicklas Nielsen ed Alessio Rovera, terminerà all’ottavo posto.

Gold Cup

Audi contro BMW al via della 3h di Monza, rispettivamente con Comtoyou Racing #21 e WRT #30. Le due auto, dopo aver superato la McLaren #5 di Inception Racing, hanno iniziato a battagliare per la prima piazza con il giovane Calan Williams #30 che doveva fronteggiare il ritorno di Max Hofer #21.

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L’ultima ora ha riportato in vetta Comtoyou Racing, Nicolas Baert / Max Hofer / Maxime Soulet #21 alla fine hanno festeggiato la vittoria al debutto concludendo davanti a Sam De Haan/ Charlie Fagg/Dean Macdonald (Optimum Motorsport #5/McLaren) e Calan Williams/Niklas Krütten/Jean-Baptiste Simmenauer  (WRT #30/BMW).

Silver Cup

La partenza ed i minuti iniziali hanno tolto dai giochi un protagonista di primo profilo come Lorenzo Patrese. Il #99 di Tresor Attempto Racing, velocissimo sin dalle prove libere, ha dovuto chiudere prematuramente a seguito ad un contatto in curva 1 con le Lamborghini di Iron Lynx #19 e Grasser Racing Team #85.

Audi ha quindi preso il primato della classifica generale, Loris Hezemans ( Comtoyou Racing #12) ha mantenuto il controllo delle operazioni nei minuti successivi. La classifica non è cambiata nell’ultima ora, ed il pilota olandese ha potuto esultare davanti a Finlay Hutchison/Sam Dejonghe.

Seconda piazza per Ezequiel Companc/Alexey Nesov/Magnus Gustavsen  (Madpanda Motorsport #90/Mercedes) davanti a Kay Van Berlo/Clemens Schmid/Benjamin Hites  (GRT  Grasser Racing Team #85/Lamborghini).

Bronze Cup

L’ottima qualifica ha permesso alla McLaren #188 di Garage 59 di controllare in scioltezza la prima parte della 3h di Monza.  Louis Prette ha iniziato l’opera, Miguel Ramos ha continuato al meglio quanto realizzato dal teammate confermandosi davanti sulla Mercedes #79 di Haupt Racing Team.

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La musica è però cambiata nel corso della terza ora, la McLaren #188 si è ritrovata in quarta posizione e non è più riuscita a recuperare. Porsche è balzata in vetta ed ha concluso in cima alla graduatoria, imponendosi con Klaus Bachler/Joel Sturm/Alex Malykhin (Pure Rxcing by Herberth #911). Seconda piazza per Eddie Cheever III/Chris Froggatt/Jonathan Hui  (Sky – Tempesta Racing by Garage 59 #93/McLaren), terzo per Sebastian Baud/Hubert Haupt/Arjun Maini  (Haupt Racing Team #79/Mercedes).

PRO-Am Cup

La prima ora ha visto l’usciata di scena di due protagonisti come la Ferrari #38 di ST Racing with Rinaldi e la Porsche #23 di Car Collection. La prima è uscita al via dopo un contatto con la Mercedes #2 di GetSpeed, mentre la seconda ha dovuto ritirarsi dopo un impatto nell’impegnativa frenata di curva 1.

Ceccato Racing ha approfittato della situazione ber balzare in vetta; la realtà italiana al debutto nella serie ha condotto le danze fino agli ultimi trenta minuti. Un contatto in prima variante con la Ferrari di Andrea Bertolini (AF Corse #52) ha cambiato però la storia dell’evento permettendo a Barwell Motorsports di riscrivere la graduatoria generale.

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Primo posto dunque per Adam Balon/Rob Collard/Dennis Lind davanti a Marco Cassarà/Stefano Comandini/Francesco Guerra (BMW Italia Ceccato Racing #15/BMW) ed a Lance Bergstein/Andrej Lewandowski/Aaron Walker  (GetSpeed Performance #2/Mercedes).

Prossimo appuntamento del GTWC Europe a Brands Hatch, prima tappa della Sprint Cup. Per quanto riguarda l’Endurance, invece, dovremo attendere giugno e la 1000km del Paul Ricard.

Luca Pellegrini

Foto: Kappae/Losi

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ELMS – Primo successo del Racing Team Turkey. Successi di classe per Duqueine, Racing Spirit of Leman e Proton Competition

Il primo appuntamento dell’European Le Mans Series 2023 si chiude con la vittoria a Barcelona del Racing Team Turkey di Louis Deletraz, Charlie Eastwood e Salih Yoluc.

Si tratta di un precedente di peso, in quanto la vittoria è andata ad un equipaggio iscritto alla nuova classe LM P2 Pro/Am, che ha letteralmente stracciato la pur agguerrita concorrenza, riuscendo a recuperare nel finale una sosta extra richiesta dalla direzione gara per riparare il posteriore dell’Oreca #34 gestita da TF Sport danneggiata in regime di Full Course Yellow.

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Neel Jani, non proprio un signor nessuno, aveva ereditato la prima posizione, ma con 16’ ancora sul cronometro delle 4 ore, nulla ha potuto contro il passo del connazionale Deletraz, che chiude sul gradino alto del podio del Circuit de Catalunya per la terza volta di fila dopo i successi con WRT e Prema.

Al Duqueine Racing rimane la soddisfazione del primo posto di categoria, grazie anche a quel Nico Pino che pochi mesi fa era in lacrime per aver gettato alle ortiche all’ultimo giro il titolo delle LM P3, oltre che a Renè Binder.

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Va detto che la direzione gara ha adottato un metro sicuramente differente rispetto alla gara della Le Mans Cup di ieri, chiamando in campo la vettura di servizio solo in occasione dell’incidente che al prima giro ha tolto di mezzo la Duqueine del WTM sulla quale, forse toccata da dietro, sono carambolate l’Aston Martin del GMB Motorsport, la Porsche #77 di Christian Ried e l’altra Vantage del TF Sport di Arnold Robin.

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La neutralizzazione, durata circa 15’ con Yoluc al volante, non può essere la sola causa del trionfo di un equipaggio non completamente composto da professionisti, con la categoria che vede a podio anche la vettura di AF Corse di Francois Perrodo, Mathieu Vaxivière e Ben Barnicoat.

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Sicuramente ha influito sul risultato finale il contatto fra la vettura di IDEC di Laurents Hörr con il leader parziale James Allen, che alla metà gara ha lasciato la vettura di Algarve Pro Racing ad un giro dai leader per chiudere in P8 assoluta, quinti di categoria. Anche un’altra favorita, Inter-Europol, ha presto ceduto le armi per un problema tecnico, mentre lo squadrone Cool Racing ha dovuto accontentarsi delle posizioni di rincalzo.

Vladimir Lomko, partito bene dalla pole conquistata ieri da Rashed de Gerus con la vettura di punta del team, la #47, ha perso presto il duello con l’astro nascente USA Kyffin Simpson, così è toccato al boss Nicolas Lapierre ed al deb Malthe Jakobsen togliere le castagne dal fuoco ed iniziare nella seconda parte di gara una furiosa rimonta che ha portato l’altra Oreca, la #37, fino al podio Pro/Am ed al quarto posto finale davanti al Panis Racing.

Josè Maria Lopez non propriamente a proprio agio con la categoria cadetta, complice anche di un incidente ai danni dell’Aston Martin residua di Ben Tuck, chiuderà la gara al settimo posto assoluto.

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Cool Racing beffato anche tra le LM P3, dove ha condotto una lotta al coltello sin dalle prime fasi con i debuttanti del Racing Spirit of Leman che si è conclusa a vantaggio di questi ultimi, con Antoine Doquin, Fabien Michal e Jacques Wolff a chiudere in volata (0.4”) su Marcos Siebert, Adrien Chila e Alejandro Garcia nonostante una sosta extra per una penalità. Chiude il podio Inter-Europol.

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In GTE dopo la carambola iniziale non c’è stata sostanzialmente storia, con la Porsche #16 del Proton Competition di Ryan Hardwick, Zach Robichon ed Alessio Picariello al comando sin dal via. Ciononostante il distacco nei confronti della Ferrari del rientrante Formula Racing, unica vettura a terminare nei giri del leader, è stato di soli 1”4. Chiude il podio l’altra 488 del JMW, con Jon Lancaster abile a mantenere la posizione sul rimontante Matteo Cairoli con la Porsche di Iron Lynx.

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Peccato per la terza Porsche Proton, con Martin Rump, buttato fuori dalla Ligier LM P3 dell’Ultimate dopo 2h44 di gara quando occupava stabilmente la terza piazza grazie ad un doppio stint di un finalmente convincente Michael Fassbender, alla quarta stagione.

Il prossimo appuntamento con la serie europea è fra quasi due mesi, a metà luglio a Le Castellet; nel mezzo, la 24 Ore del centenario alla quale parteciperanno diversi team impegnati in ELMS.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo della 4 Ore di Barcelona