Una selezione esclusiva di foto della giornata odierna della 90ma 24 Ore di Le Mans.
Foto: Alberto Manganaro
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Una selezione esclusiva di foto della giornata odierna della 90ma 24 Ore di Le Mans.
Foto: Alberto Manganaro
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I tedeschi sono un popolo preciso e, come da annuncio, ecco oggi le prime immagini della BMW M Hybrid V8.
La nuova LMDh/GTP è stata come noto sviluppata da Dallara, ed il design la rende ben distinguibile dalle precedenti LM P2, di cui mantiene la base tecnica, e Cadillac DPi, nonostante la livrea camo che celebra i 50 delle vetture serie M.
La prima doccia fredda per gli appassionati riguarda la conferma dell’utilizzo nel solo WeatherTech SportsCar Championship 2023. Il team RLL era gIä stato confermato quale braccio armato in pista della casa bavarese, che proseguirà l’impegno anche in GTD Pro con la M6 GT3.
Nessun riferimento, almeno per ora, ad una partecipazione al WEC (abbastanza improbabile, almeno inizialmente) o alla 24 Ore di Le Mans.
L’unità propulsiva di questo prototipo, come suggerisce il nome, sarà costituita da un V8 4 litri derivato dall’unità che ha corso nel DTM, accoppiato al sistema ibrido comune per tutte le LMDh.
Attendiamo le prossime giornate per avere maggiori dettagli anche sulla Cadillac (appuntamento per giovedí 9 giugno) e forse anche della novità più attesa, la Ferrari Hypercar, nell’ambito della “settimana santa” di Le Mans.
Piero Lonardo
Foto: BMW
Una selezione esclusiva di foto della Journèe Test della 90ma 24 Ore di Le Mans.
Foto: Roberto Viva
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Le Toyota saranno ancora una volta le vetture da battere a Le Mans? Considerando come hanno avuto la meglio sulla concorrenza nella Journèe Test, i test collettivi obbligatori odierni, pare di sí. La differenza non l’hanno fatta i tempi in quanto tali, quanto la facilità con la quale le GR010-Hybrid hanno potuto disporre della concorrenza.
Al mattino, Romain Dumas ha cercato nel finale di sessione di “piantare la bandierina” per Glickenhaus, ma immediatamente dopo Josè Maria Lopez ha rimesso a posto le cose col tempo di 3.31.626; nel pomeriggio, l’argentino ha ancora una volta preso la testa della lista dei tempi segnando il tempo di 3.29.896 sempre su Dumas.
Più lontana per ora l’Alpine, fanalino di coda delle Hypercar, come peraltro lo scorso anno. Ricordiamo che tutto il parco partenti deve fare i conti con la nuova benzina 100% rinnovabile introdotta in questa stagione da Total, che sul circuito di 13,6 km rappresenta un fattore nei consumi.
Tra le LM P2, dopo che Will Stevens ha piazzato al mattino 3.33.964, si è riproposto il consueto duello portoghese tra Antonio Felix da Costa e Filipe Albuquerque, vinto da quest’ultimo col tempo di 3.32.099, 3 decimi meglio del connazionale (e dell’Alpine).
Migliore fra le LM P2/Am il solito Mathias Beche – obiettivamente un fuoriquota per la classe – davanti al deb Laurents Hörr del DKR e a Nicklas Nielsen con l’entry di AF Corse.
In GTE-Pro si è delineata una certa superiorità da parte delle Corvette, con Tommy Milner ed Alexander Sims che hanno primeggiato rispettivamente nelle due sessioni. Il rinforzo della C8.R #64, che nel pomeriggio ha ritoccato di 7 decimi il tempo del teammate con 3.54.001, si ritrova però alle spalle a soli 36 millesimi il fresco vincitore della 1.000 Km del Paul Ricard del GTWC, rientrato come tanti altri piloti dagli impegni in giro per il mondo.
Qualche problema tecnico per entrambe le Porsche nella prima sessione non hanno poi impedito a Fred Makowiecki di chiudere il podio virtuale nel pomeriggio, a 2 decimi dal leader.
Ferrari sugli scudi infine in GTE-Am, nientemeno che con una tripletta capeggiata da Mikkel Jensen e la 488 del Kessel Racing / Car Guy davanti alla vettura del JMW Motosport col covincitore di Detroit-Belle Isle, Renger van der Zande, e a Pierre Ragues con l’esemplare iscritto da Spirit of Race col numero 71.
Unico ad infilarsi tra le 488, che piazzano anche Richard Heistand in P5 per Iron Lynx con la vettura divisa con Giancarlo Fisichella e Matteo Cressoni, David Pittard con l’Aston Martin AMR capolista del WEC.
Entrambe le sessioni sono state interrotte con red flag, la prima poco dopo la mezz’ora per la perdita di una ruota da parte dell’Oreca LM P2 del Panis Racing, mentre al pomeriggio Simon Mann ha chiuso anticipatamente le ostilità di circa 3’ con la Ferrari GTE-Am #21, fuori ad Indianapolis.
Oltre ció, diverse altre disavventure, tutte al mattino, senza però danni terminali alle macchine, che hanno tutte ripreso la pista in seguito.
Le 62 vetture riprenderanno la pista alle 14.00 di mercoledí 8 giugno per la prima delle quattro sessioni complessive di prove libere. Le qualifiche si svolgeranno sempre l’8 alle 19.00, mentre la mezz’ora riservata alla Hyperpole giovedí 9 alle ore 20.00, protagoniste le 6 migliori vetture di ogni categoria, in attesa dello start della 90ma 24 Ore di Le Mans, alle 16 di sabato 11 giugno.
Piero Lonardo
Foto: Toyota Gazoo Racing, Corvette Racing, United Autosports, 24H Le Mans
Doppietta Ferrari al termine della 1000km del Paul Ricard, seconda prova del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Endurance Cup. Iron Lynx festeggia con Davide Rigon/Antonio Fuoco/Daniel Serra, autori di una gara semplicemente perfetta.
La cronaca della 1000km del Paul Ricard
Daniel Serra ha gestito nel migliore dei modi la partenza tenendo la propria posizione su Klaus Bachler (Dinamic Motorsport #54/Porsche #54), Charles Weerts (WRT #32/Audi ) e Raffaele Marciello (Akkodis ASP #88/Mercedes ).
La prova è stata presto neutralizzata a seguito di contatti nelle retrovie. La Mercedes #5 di HRT (Gold Cup) colpiva la McLaren #159 di Garage #59 (Silver), mentre la Mercedes #2 di GetSpeed (PRO) si girava nel cuore del gruppo dopo una toccata.
Serra ha ripreso a dettare il ritmo al ritorno della green flag, mentre Marciello dava spettacolo e recuperava dalla sesta piazza; l’elvetico ha iniziato a compiere sorpassi insieme a Mirko Bortolotti (Emil Frey Racing #63/Lamborghini), rendendosi protagonista in positivo della prima ora. e contendendo il primato con la Porsche #54 di Dinamic Motorsport, in vetta allo scoccare dei primi 30′.
Il trentino ha passato Bachler alla ‘Virage du Pont’, un sorpasso che ha preceduto anche l’assalto da parte dell’AMG GT3 #88 di Akkodis ASP. Marciello non è riuscito però a riprendere l’Huracan GT3 #63, che ha concluso al top l’ora iniziale.
Jack Aitken ha sostituito Bortolotti nel secondo stint, una scelta non condivisa da molti che hanno optato per un doppio turno di guida. Marciello ha conquistato in questo modo la leadership sul reserve driver F1, mentre l’Audi #32 di WRT lamentava una foratura alla posteriore sinistra e rientrava lentamente in pit lane con Charles Weerts.
La seconda ora ha visto l’uscita di scena della Porsche #54 di Dinamic Motorsport in seguito ad un contatto di Bachler con la Mercedes #93 dello Sky Tempesta Racing (Gold). L’episodio citato ha segnato il primo importante colpo di scena della corsa, ed entrambe le auto si sono ritirate.
Aitken ha tentato in tutti i modi di passare Marciello negli ultimi minuti del suo stint, una parentesi che si è conclusa con un FCY dopo un’incidente a Signes della Lamborghini #14 dell’Emil Frey Racing (Silver); tutti i concorrenti ne hanno approfittato per fermarsi nuovamente e prepararsi per il secondo restart.
Daniel Juncadella ha gestito al meglio la ripartenza con la Mercedes #88. l’iberico ha tenuto testa al connazionale Albert Costa e a Davide Rigon con la Ferrari #71. Iron Lynx ha approfittato della seconda neutralizzazione per riportarsi in zona podio beffando l’Audi #32 del WRT, quarta con il sudafricano Kelvin van der Linde.
I primi tre hanno mantenuto un distacco costante sino al terzo pit della giornata, e Davide Rigon si è ritrovato cosí al top davanti a Daniel Juncadella, il quale veniva sanzionato con una penalità di tempo in seguito ad una unsafe release. Terza piazza per Jack Aitken, mentre James Calado inseguiva con l’altra Ferrari iron Lynx, la #51, il quarto posto dell’Audi #32 del WRT.
A 2 ore dalla conclusione Antonio Fuoco è salito a bordo dell’auto di testa al posto di Rigon, mentre Costa restava sull’Huracan #63 di Emil Frey Racing. Terzo posto per Dries Vanthoor sulla #32 davanti a Jules Gounon, che perdeva una piazza per una nuova penalità. Sono stati infatti aggiunti dei secondi alla Mercedes di punta di Akkodis ASP per non aver rispettato il tempo minimo ai pit.
Ad 1h43 dalla conclusione è arrivato un ulteriore colpo di scena, con Vanthoor che commetteva un errore nel secondo settore durante il doppiaggio della Mercedes #90 di Madpanda (Silver). Il campione in carica della Sprint Cup si doveva fermare in pit lane, e la squadra ha deciso di ritirarsi dopo aver provato a sistemare un danno nella parte sinistra dell’auto.
Fuoco portava a 20 i secondi di vantaggio su Costa, unico rivale attuale del portacolori di AF Corse per il titolo. Terza piazza provvisoria ad 1h30 dalla fine per Gounon, mentre Frédéric Vervisch (WRT #46/Audi) saliva in quinta piazza con la prima delle Audi. Gara in rimonta per il teammate di Valentino Rossi, abile insieme a Nico Mueller a recuperare dopo un problema durante con il carburante durante la seconda sosta.
Il fresco vincitore della 24h del Nürburgring doveva però presto cedere la quinta piazza virtuale alla BMW M4 GT3 #50 di ROWE Racing, all’attacco con il giovane Max Hesse. Ottimo passo per quest’ultimo, al debutto full-time nell’Endurance Cup.
L’ultima ora si è aperta con un nuovo passaggio in pit lane e la clamorosa foratura da parte della Lamborghini #63 di Emil Frey Racing, con Costa che lasciava nuovamente l’auto nelle mani di Bortolotti. Fuoco ha continuato indisturbato il proprio dominio, mentre la Mercedes #88 di Gounon riprendeva la prova in seconda piazza con un ampio scarto su Miguel Molina, ora al volante della 488 #51.
L’ultima fase di gara non ha riservato colpi di scena fino a 20 minuti dalla fine, allorquando la direzione gara ha esposto prima una bandiera nera e arancio, poi tramutata in nera, alla vettura #63 di Bortolotti per un danno alle luci posteriori. Ulteriore momento cruciale a 20 minuti dalla bandiera a scacchi, a seguito ad un problema tecnico per la Mercedes #57 del Winward Racing (Gold Cup), ferma lungo la pista.
La FCY si è trasformata in una SC e ci ha regalato un finale pazzesco, con Fuoco che ha saputo tenere la leadership, mentre Molina aveva la meglio sulla Mercedes #88 di Akkodis ASP di Gounon per la seconda piazza.
Prima affermazione dell’anno quindi per Iron Lynx, successo più che mai meritato per Davide Rigon/Antonio Fuoco/Daniel Serra davanti alla gemella #51 di James Calado/Nicklas Nielsen/ Miguel Molina e la Mercedes #88 di Raffaele Marciello/ Jules Gounon / Daniel Juncadella (Akkodis ASP). Questi ultimi sono i nuovi leader della graduatoria dell’Endurance Cup con due podi all’attivo.
Gold
Lorenzo Ferrari ha iniziato nel migliore dei modi la corsa in Gold Cup: la Mercedes #57 di Winward Racing ha preso la prima piazza sulla McLaren #7 di Inception Racing ed ha allungato sin da subito sul resto dei rivali.
La temibile auto inglese ha però riconquistato la vetta, mentre l’AMG GT3 scivolava in terza piazza in seguito ad una penalità dovuta ad un taglio della prima chicane nelle concitate battute iniziali. Le ‘Iron Dames’, nonostante una sanzione per un pitstop non regolare, hanno approfittato dell’errore della vettura tedesca per salire in seconda piazza con un buon margine sulla concorrenza, una situazione che si modificherà con il passare delle ore.
L’avventura a Le Castellet dell’auto #57 è sfumata negli ultimi minuti in seguito ad un problema tecnico: Auer ha alzato bandiera bianca lasciando il gradino basso del podio a Ryuichiro Tomita/Arnold Robin /Maxime Robin (WRT #33).
Vittoria quindi per Brendan Iribe/ Ollie Millroy/Frederik Schandorff (Inception Racing #7) davanti a Alex MacDowall/Sandy Mitchell/Rob Collard (Barwell Motorsport #77/Lamborghini). Prima gioia per la compagine inglese che si è presa un’importante rivincita dopo i problemi alla portiera avuti in quel di Imola.
Silver
Goethe ha dominato la prima parte della prova con l’Audi #30 di WRT. L’Audi di Vincent Vosse, a segno ad aprile in Italia, si è arresa dopo un’ora circa di gara per una foratura che ha vanificato un fine settimana che sembrava perfetto. Mercedes ha cosí colto l’occasione con Akkodis ASP, in vetta con il britannico Casper Stevenson.
L’AMG francese ha tentato di allungare sulla concorrenza nel secondo stint, mentre per la seconda piazza si scatenava la lotta tra la Mercedes #777 di Al Manar Racing by HRT e l’Audi #99 di Attempto Racing.
La squadra tedesca legata ad Audi farà la differenza nelle battute seguenti con Nicolas Schöll, abile a prendere il comando sulle due Mercedes. Il già citato Stevenson non si è dato per vinto ed alla metà gara ha provato a restituire il favore all’avversario: una bella lotta che ci ha tenuto compagnia sino alla quarta sosta.
Fabian Schiller #777 ha piazzato la zampata a poco meno di 2h dalla conclusione: il tedesco ha cambiato le sorti della prova, mentre la vettura #87 e la già citata Audi #99 si toccavano nel secondo settore della pista. Drouet ha continuato regolarmente la prova con la propria AMG, situazione ben diversa per Zug, il quale ha dovuto invece rientrare in pit lane.
Al Faisal Al Zubair/Axcil Jefferies/Fabian Schiller (Al Manar Racing by HRT #777) non sono più stati raggiunti ed hanno concluso l’evento sul gradino più alto del podio davanti a Casper Stevenson/Tommaso Mosca/Konstantin Tereschenko (Akkodis ASP #87) e Diego Menchaca /Lewis Proctor /Finlay Hutchison (WRT #31/Audi).
PRO-Am
Un giro al comando è bastato a Valentin Pierburg/Ian Loggie /Dominik Baumann (SPS automotive performance #20) per conquistare la PRO-Am. Mercedes ha vinto la categoria battendo all’ultimo passaggio la McLaren #188 di Henrique Chaves/ Miguel Ramos/ Alexander West (Garage 59 #188), I padroni dell’evento hanno preceduto al termine delle 6h Louis Machiels/Andrea Bertolini/Stefano Costantini (AF Corse #52/Ferrari), rallentati da una penalità per un’infrazione con le bandiere gialle.
Prossima tappa Endurance in quel di Spa-Francorchamps a fine maggio per la mitica 24 Ore, mentre la Sprint Cup tornerà a Zandvoort (Olanda) a metà giugno.
Luca Pellegrini
Foto. Ferrari Races, GTWC Europe, Mercedes AMG
Sebastien Bourdais e Renger van der Zande si aggiudicano la seconda vittoria stagionale nel WeatherTech SportsCar Championship nella showcase di Detroit-Belle Isle.
La gara, della durata di 100’, si è giocata tutta sulla strategia, che per le DPi poteva essere di una o due soste. A cercare la strategia alternativa Action Express, che dopo aver liquidato il neoacquisto Olivier Pla dopo 10’, ha messo in macchina Pipo Derani sino al termine.
Davanti, Sebastien Bourdais imponeva un ritmo serrato dalla pole, mettendo un cuscino sulle Acura del MSR e del WTR, mentre Derani inanellava giri veloci. Nonostante l’insidiosità del percorso, non appariva però nessuna bandiera gialla a complicare l’equazione: unici ritiri infatti quello della Mercedes AMG GT3 del Winward Racing, a muro in T10 dopo circa 27’ parcheggiata nella via di fuga, e della Acura del Rick Ware Racing, parcheggiata a due giri dalla bandiera a scacchi in curva 9.
Tra le GTD, il polesitter Kyle Kirkwood, superato al via dall’Aston Martin di Roman de Angelis, optava per un overcut che dopo il pistop unico lasciava la Lexus #17, ora affidata a Ben Barnicoat, davanti al lotto dei partenti.
Nel frattempo anche il WTR optava per una doppia sosta, forse anche a causa di una foratura, ma in questo caso la strategia non sortiva esito positivo, al contrario della Cadillac #31, che a 15’ dal termine si trovava a ridosso del podio.
Derani nei minuti finali riusciva a conquistare la terza piazza ai danni di Earl Bamber e anche ad infastidire Oliver Jarvis, ma il kiwi approfittava di una leggera disattenzione del campione in carica e si riportava alle spalle dell’Acura del MSR, per un finale in parata dei primi quattro, capeggiato da un raggiante van der Zande. Chiude il lotto delle DPi la vettura del JDC-Miller, mai in contention.
Arrivo quasi in parata anche per le GTD, con la prima vittoria stagionale della Lexus, ancorchè con la vettura “di rinforzo” che normalmente corre in GTD Pro, davanti, come in qualifica, alla Aston dello Heart of Racing, alla BMW del Paul Miller Racing ed alla seconda Lexus. L’assurda penalità scontata per aver cambiato i pneumatici in griglia della BMW del Turner Motorsports lascia Bill Auberlen e Robbie Foley in fondo al gruppo.
In classifica generale, il WTR deve cedere la leadership all’MSR, mentre in GTD Steven McAleer del Korthoff Motorsports, oggi P5, allunga leggermente, portandosi a +33 sull’equipaggio del Wright Motorsport, settimo.
UPDATE: La Cadillac dell’Action Express di Pipo Derani ed Olivier Pla è stata trovata sottopeso e pertanto squalificata, a vantaggio dell’Acura del WTR, che riduce cosí il gap rispetto alla “cugina” del Meyer Shank racing a sole 10 lunghezze.
Ora tutto si ferma per la 24 ore di Le Mans, con diversi piloti in azione oggi che raggiungeranno nella nottata il circuito francese per l’obbligatoria Journèe Test. La serie IMSA tornerà il 26 giugno con un classico, la 6 Ore del Glen.
Piero Lonardo
Foto: Michelin Racing USA
Ferrari firma con la vettura #71 di Iron Lynk la pole position per la 1000km del Paul Ricard, secondo atto del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Endurance Cup. Davide Rigon/Antonio Fuoco/Daniel Serra guideranno il gruppo alle 18.00 davanti alla Porsche di Dinamic Motorsports di Côme Ledogar/Matteo Cairoli /Klaus Bachler e l’Audi #32 di Dries Vanthoor/Charles Weerts /Kelvin van der Linde.
Raffaele Marciello/ Jules Gounon / Daniel Juncadella sull’Audi Akkodis ASP #88 completano la seconda fila dello schieramento precedendo Benjamin Goethe/Thomas Neubauer / Jean-Baptiste Simmenauer sull’altra R8 LMS Evo GT3 del WRT, i migliori per quanto riguarda la Silver Cup.
Q1
Dries Vanthoor ha fatto registrare il giro veloce nella Q1. Il #32 di WRT, fresco vincitore della 24h del Nuerburgring, ha concluso il turno davanti alla Porsche #54 di Klaus Bachler (Dinamic Motorsport) ed alla vettura #71 di Daniel Serra (Iron Lynx). Quarta piazza per la vettura #46 di WRT del belga Frédéric Vervisch, abile a primeggiare sull’elvetico Raffaele Marciello con la prima delle AMG GT3 (Akkodis ASP #88).
Q2
Davide Rigon ha risposto con la sua 488 GT3 #71 ai rivali nella Q2. L’italiano di Iron Lynx ha strappato il giro veloce nella Q2 con 7 decimi di vantaggio sulla Mercedes #57 di Lorenzo Ferrari (Winward Racing), secondo davanti al padrone di casa Come Ledogar (Dinamic Motorsport #54). Bene anche Mattia Drudi (Tresor by Car Collection/Audi #12), quarto con solo 16 millesimi di scarto su Kelvin van der Linde (WRT #32).
Q3
La terza sessione non ha cambiato le carte in tavola per quanto riguarda la classifica combinata con il giro veloce da parte di Antonio Fuoco. Il vincitore della Sebring 12h 2022 per la classe GTD ha primeggiato su Matteo Cairoli #54 ed a Lucas Auer che ha cercato di portare l’AMG GT3 #57 di Winward in pole position nella Gold Cup. L’austriaco non è riuscito nella sua impresa e si è dovuto arrendere a Brendan Iribe/ Ollie Millroy/Frederik Schandorff (Inception Racing #7), trio di McLaren che si è collocato al 18mo posto della graduatoria overall.
Tra poche ore il via della prova che non vedrà ai nastri di partenza la Bentley #108 del CMR, out per un problema al motore.
Luca Pellegrini
Foto: Ferrari Races
Ancora un Sebastian Bourdais show nelle qualifiche di Detroit-Belle Isle. Il quattro volte campione ChampCar non si è risparmiato, andando a muro e perfino chiudendo con un testacoda l’ultimo giro utile, segnando il tempo di 1.18.818 che vale la quarta pole stagionale.
Le Cadillac del Team Ganassi, nonostante la penalizzazione del BoP, avevano in precedenza dominato le due sessioni di libere con Earl Bamber e con lo stesso Bourdais, che in prima fila troverà Tom Blomqvist con la migliore delle Acura, distanziato di un decimo abbondante.
A seguire l’altra ARX-05 del WTR di Ricky Taylor e la seconda DPi V.R del Team Ganassi con Alex Lynn, pur’egli autore di acrobazie in pista. A chiudere lo schieramento delle DPi Olivier Pla e Tristan Vautier. Pla ha preso il posto di Tristan Nunez, giubilato da Action Express dopo una serie di prestazioni poco convincenti e sicuramente non al passo di Pipo Derani, che ritrova così il teammate in Glickenhaus con cui disputerà la 24 Ore di Le Mans.
Parlando di sub, un altro sostituto dell’ultimo momento, Kyle Kirkwood, si aggiudica la pole in GTD sulla Lexus #17 del Vasser Sullivan col tempo di 1.29.096. Il neoacquisto dell’Andretti Autosport, ingaggiato al posto di Jack Hawksworth, infortunatosi su una moto da cross sulla seconda RC F GT3, chiude la giornata al top dopo aver primeggiato non solo nelle seconde libere della gara IMSA, ma anche nella prima sessione di prove dell’IndyCar.
A oltre un decimo l’Aston Martin di Roman de Angelis e ancora più indietro la BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing di Madison Snow e l’altra Lexus con Frankie Montecalvo.
Domani lo start della showcase di 100’ è in programma alle 3.10 PM ET, pari alle 21.10 italiane, e sarà fruibile come al solito gratuitamente dal sito IMSA, https://www.imsa.com/tvlive/
Piero Lonardo
Foto: DetroitGP, Michelin Racing USA
Ferrari svetta nelle prove libere della 1000km del Paul Ricard, secondo atto del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Endurance Cup. Davide Rigon/Antonio Fuoco/Daniel Serra (Iron Lynx #71) e James Calado/Nicklas Nielsen/ Miguel Molina (Iron Lynx #51) chiudono in vetta la giornata davanti alla BMW M4 GT3 #98 di ROWE Racing affidata a Augusto Farfus/ Nick Catsburg /Nick Yelloly.
Audi insegue al quarto ed al quinto posto, rispettivamente con Christopher Mies/ Patric Niederhauser /Lucas Légeret (Sainteloc Racing #25) e Dries Vanthoor/Charles Weerts /Kelvin van der Linde (WRT #32). Sesto posto overall, primo in Gold, per Hubert Haupt/ Arjun Maini/ Florian Scholze (HRT #5/Mercedes), mentre è da segnalare il giro veloce in Silver Cup per Audi con Alex Aka/Nicolas Schöll/ Marius Zug (Attempto Racing #99).
Appuntamento a domani per le qualifiche e la gara, come sempre sulla distanza dei 1000km.
Luca Pellegrini
Foto: GTWC Europe
Diffuse oggi le prime immagini in livrea camo della Acura ARX-06, la nuova LMDh/GTP del ramo sportivo Honda.
La linea pare sostanzialmente riprendere quella della precedente ARX-05, pure sviluppata da Oreca, ora impegnata nel WeatherTech SportsCar Championship con il Wayne Taylor Racing e col Meyer Shank Racing dopo aver raggiunto il titolo nel 2019 e nel 2020 col Team Penske.
Entrambi i team sono stati confermati quali portacolori del marchio nipponico per il prossimo anno nella serie IMSA; esclusa invece la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans 2023. Come riportato da un noto media statunitense, la partecipazione all’edizione del centenario della classica della Sarthe non è mai stata nei piani, mentre ogni possibilità di partecipazione nel 2024 dovrà comunque essere approvata dalla casa madre Honda.
Una decisione apparentemente controcorrente, dato l’hype attuale nei confronti delle Hypercar e considerato l’interesse che il WTR ha sempre dimostrato verso Le Mans, ma va ricordato che Acura è un marchio presente solo sul suolo nordamericano e che all’epoca la squadra di Wayne Taylor utilizzava telai Cadillac, costruttore che al contrario ha tutto l’interesse di ritornarvi dopo gli outing dei primissimi anni 2000.
Frattanto a Le Mans si è svolta la prima giornata del Pesage in Place de la Republique. I fans, una volta diradata la pioggia battente che ha complicato il programma della mattinata, hanno potuto nuovamente ammirare da vicino i bolidi che prenderanno parte alla 90ma edizione.
Di scena tra le Hypercar l’equipaggio dell’Alpine, al momento in testa alla classifica del World Endurance Championship, mentre tra le livree si è fatta sicuramente notare quella del Nielsen Racing, impreziosita con riferimenti alle origini messicane di Rodrigo Sales, che con Ben Hanley e Matt Bell compone l’equipaggio dell’Oreca LM P2 #24.
Domani si riprende con l’altra metà del lotto; per chi volesse assistere, disponibile il collegamento streaming sul canale YouTube della 24 Ore di Le Mans https://www.youtube.com/c/24heuresdumans
Piero Lonardo
Foto: Acura, 24H Le Mans, Nielsen Racing