Tommy Milner e Nick Tandy sembrano scatenati in questo finale di stagione del WeatherTech SportsCar Championship, e si aggiudicano la terza vittoria di fila al Virginia International Raceway.
La gara, riservata alle sole GTLM e GTD, non è stata avara di spettacolo, con accesi duelli e sportellate, specie fra le tre sole vetture della classe maggiore. Ha iniziato Jordan Taylor, abile a sbarazzarsi del polesitter e compagno di squadra Tommy Milner all’uscita del “Ferro di cavallo”, il tornante che apre il giro del circuito.
Presto, appena trascorso il tempo minimo di guida (10’ per la categoria), Cooper MacNeil cedeva il volante della Porsche del WeatherTech Racing a Kevin Estre, con la speranza di rimontare, magari aiutati da una Full Course Yellow.
Anche Milner cedeva presto il volante, allo scadere della mezz’ora, al compagno Nick Tandy, diversificando le strategie in casa Corvette, con la C8.R #3 che cedeva il comando a sua volta alla prima sosta, intorno all’ora di gara.
La tanto attesa neutralizzazione arrivava dopo 72 minuti, a causa di un dritto di Mario Farnbacher con la Acura del Gradient Racing: vettura spaventosamente fino all’abitacolo nelle gomme a protezione di curva 14 ma pilota fortunatamente illeso.
I tre davanti si compattavano e al restart era lotta al coltello per il comando, con Estre che si faceva largo con le cattive sino a conquistare la leadership per poi ricederla poco dopo al driver inglese. Il factory driver Porsche però eccedeva in confidenza e, nel tentativo di riprendere terreno, terminava fuori alla Oak Tree.
Ogni tentativo di Antonio Garcia, subentrato a Taylor, di recuperare il gap dai teammates naufragava poi a causa del contatto con la BMW di Bill Auberlen, capolista delle GTD, a meno di 12’ dalla bandiera a scacchi, e sanciva l’ennesima doppietta Corvette, la settima in stagione.
Al comando delle GTD dopo questo contatto, incredibilmente non sanzionato dalla direzione gara, si ritrovava la Porsche dello Pfaff Motorsports di Laurens Vanthoor. L’ex-campione delle GTLM ricordiamo era partito dal fondo a seguito dell’errore in qualifica della crew canadese, rea di aver modificato la macchina tra le due sessioni.
Robbie Foley, polesitter con la M6 GT3, aveva condotto le prime fasi di gara fino alla sosta per far salire Auberlen, sosta che invece i portacolori del Paul Miller Racing posponevano sino allo scadere dell’ora canonica per ritrovarsi comunque alle spalle del recordman di vittorie IMSA.
Dalle retrovie spingevano tutti i contender, tra cui Vanthoor, che alla sosta collettiva in regime di Full Course Yellow si ritrovava al comando per poi cedere però nel finale ad Auberlen, il quale rimaneva al comando solo sette giri prima di essere eliminato dalla lotta al vertice dal contatto con Garcia, che procurava alla BMW anche una foratura e relativa sosta ai box.
Vittoria quindi per i leader della classifica, a precedere gli alfieri del Paul Miller Racing, Bryan Sellers e Madison Snow, e la migliore delle Lexus con Aaron Telitz e Jack Hawskworth; quest’ultimo all’ultimo giro aveva la meglio sulla Porsche del Wright Motorsports di Pat Long.
In classifica generale, tra le GTLM è ancora lotta aperta tra i due equipaggi Corvette, con Garcia e Taylor, in vantaggio di 127 punti sui compagni di squadra Milner e Tandy.
In GTD invece, Vanthoor e Zach Robichon allungano di altre 30 lunghezze e si portano a +50 su Madison Snow e Bryan Sellers, in attesa della 24ma Petit Le Mans, in programma il 13 novembre prossimo, dove le due classi GT si riuniranno ai prototipi per il season finale.
Piero Lonardo
L’ordine di arrivo
Foto: IMSA, Porsche, Corvette