Acurawin

USCC – Doppietta Acura a Laguna Seca. Titolo sempre più vicino per Castroneves e Ricky Taylor

Il gioco di squadra del Team Penske favorisce Helio Castroneves e Ricky Taylor a Laguna Seca, permettendo il sorpasso sul WTR nella classifica generale del WeatherTech SportsCar Championship.

La gara, della durata standard di 2 ore e 40 minuti, è stata dominata dall’altra Acura di Juan Pablo Montoya e Dane Cameron, che a due minuti dalla fine ha ceduto la leadership al meglio piazzato Ricky Taylor, consentendogli di accomodarsi sul tetto della graduatoria.

Va detto che si è trattato di una gara tirata, senza particolari colpi di scena, in cui le Cadillac poco hanno potuto contro lo strapotere delle due ARX05, che hanno iniziato occupando la prima fila dello schieramento. Curiosamente, l’unica occasione di compattamento è stata generata proprio da un detrito della macchina vincitrice, ma Felipe Nasr, che nel corso delle seconde libere aveva avuto peraltro un contatto ravvicinato con Castroneves, memori del recente finale di Road Atlanta, si è solo potuto avvicinare al duo dei battistrada, terminando terzo a 1”5 dal vincitore.

Il grande sconfitto di questa gara è  però il Wayne Taylor Racing, cui la gara ha fruttato solo un sesto posto dietro anche le due Mazda, e cui forse non hanno fatto bene le voci di mercato, che vedrebbero scaricata la coppia attuale di piloti, composta da Renger van der Zande e Ryan Briscoe, in favore del ritorno del figliol prodigo Ricky e – udite udite – dell’assopigliatutto del 2020, Filipe Albuquerque, che sarebbe chiamato quindi a fare base fissa negli States per disputare l’intera serie sulla futura Acura #10.

PR1

La LM P2 ha invece visto il minimo stagionale di entry con la sola partecipazione dell’Oreca dei neotitolati di categoria del PR1 Mathiasen composta da Patrick Kelly e Simon Trummer, terminati ultimissimi dopo una serie di problemi di avviamento.

P912

Avvincente come sempre invece la battaglia in GTLM, dove la Corvette ha conquistato con una gara d’anticipo il titolo costruttori, anche se per una volta ha dovuto cedere la vittoria alla Porsche di Earl Bamber e Laurens Vanthoor.

Il sorpasso che vale il primo successo del 2020 per gli ormai ex-campioni dopo circa 38’ di gara, ai danni della BMW di Bruno Spengler, che insieme all’altra 911 RSR-19 aveva tentato una strategia su due sole soste, strategia vanificata però dall’assenza di lunghe neutralizzazioni.

Antonio Garcia e Jordan Taylor col secondo posto odierno e la pole conquistata ieri, puntellano la leadership in classifica generale davanti ai compagni di squadra Tommy Milner ed Oliver Gavin, terzi al traguardo.

Il pilota britannico, il più vincente di sempre sulle GT del Kentucky con cinque Le Mans ed altrettante Sebring e Petit Le Mans, oltre ad una Rolex 24 at Daytona, al proprio attivo, si è appreso oggi uscirà dal quartetto dei piloti full-season. Tanti i nomi indiziati per la sostituzione, tra cui Nick Tandy, che il prossimo anno sarà orfano del programma Porsche, e le attuali terze guide Mike Rockenfeller e Marcel Fassler, oltre a Richard Westbrook.

 

UPDATE: A seguito delle verifiche post-gara, la Corvette #4 è stata retrocessa all’ultimo posto delle GTLM. Conseguentemente, Jordan Taylor ed Antonio Garcia si laureano campioni della categoria con una gara di anticipo e la Porsche #911 di Nick Tandy e Fred Makowiecki sale sul gradino basso del podio.

Acura86

La GTD infine è stata pur’essa una cavalcata trionfale dell’Acura, in questo caso col modello NSX GT3 che Matthew McMurry e Mario Farnbacher hanno gestito al comando dallo start fino al traguardo. Alle spalle dell’accoppiata dell’MSR, che agguanta la leadership in classifica generale, la BMW M6 GT3 di Bill Auberlen e Robbie Foley e l’altra Acura di Alvaro Parente e Misha Goikhberg.

Gara difficile per le due Lexus, terminate rispettivamente in P8 e in P11, mentre la Ferrari di Scuderia Corsa di Alessandro Balzan e Cooper MacNeil, a lungo in zona podio, è stata vittima nel finale di un contatto, non sanzionato dalla direzione gara, da parte della Porsche di Pat Long, ed ha terminato al settimo posto.

Anche la tormentata stagione della massima serie endurance statunitense volge al termine, e fra due settimane a Sebring ci saranno i verdetti definitivi.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

Foto: IMSA, Penske

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ELMS – A G-Drive l’ultima vittoria del 2020. United Autosports sbanca gli inviti per Le Mans. Proton sul filo di lana in GTE

United Autosports porterà tre LM P2 alla prossima 24 Ore di Le Mans: questo il verdetto della 4 Ore di Portimao, ultimo appuntamento dell’European Le Mans Series 2020.

Insieme all’Oreca #22 di Filipe Albuquerque e Phil Hanson, già campioni dopo Monza, il quarto posto sotto la bandiera scacchi ottenuto da Will Owen, Job van Uitert ed Alex Brundle con l’altra LM P2 del team è abbastanza per garantire un secondo invito grazie al secondo posto nella graduatoria finale.

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A nulla è valso lo sforzo di Roman Rusinov, che alla partenza ha imitato il Kimi Raikkonen del GP di F1 dello scorso weekend, tenutosi proprio sulla pista portoghese, balzando al comando dalla sesta piazzola, mantenendo il comando praticamente per tutta la durata della gara, strategie escluse, insieme a Mikkel Jensen e Nicky de Vries.

G-Drive può consolarsi quindi con la vittoria parziale, resa ancora più preziosa dal fatto di essere l’unica non andata al team angloamericano, con ben 35” di vantaggio sul Duqueine di Jonathan Hirschi, Konstantin Tereschenko e Tristan Gommendy e 56” sui neocampioni.

Hanson alla partenza ha subito un contatto dalla vettura del Cool Racing e Albuquerque per una volta ha ceduto nei confronti dei due giovani leoni della Aurus nel momento forse decisivo della gara, a metà della terza ora, allorquando la safety car ha ricompattato il gruppo per i detriti lasciati perlopiù dalla Ferrari di Rino Mastronardi.

Owen e c. dal canto loro, dopo aver riconquistato la testa della gara nelle fasi iniziali, hanno cercato a loro volta di mantenere il passo del team russo, senza però riuscire ad avvicinarsi mai abbastanza. Niente en plein quindi per il team, che fin qui aveva vinto tutte e quattro le gare disputate, ma il risultato già estremamente positivo è stato ulteriormente impreziosito dal titolo delle LM P3, che vale un ulteriore invito a Le Mans in LM P2 grazie a Wayne Boyd, Tom Gamble e Rob Wheldon.

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Niente da fare per gli altri due major contender, chiamati comunque ad un’impresa difficilissima. Martin Hippe con la Ligier dell’Inter Europol ha conteso a Whedon il comando nelle prime fasi di gara, mentre David Droux, qui coadiuvato da Julien Gerbi, ed il Realteam si sono anche avventurati al primo posto, per poi cedere nel finale all’ultimo stint di Boyd, che riporta il titolo di categoria al team, già vittorioso nel 2016 e nel 2017.

 

_PL59227Finale al cardiopalma infine nella GTE, dove i due equipaggi in lotta per il titolo di Kessel e Proton hanno terminato a parità di punti e piazzamenti in classifica generale. A spezzare la parità, oltre al successo odierno, la vittoria del season opener di Le Castellet ottenuta dal team tedesco.

Le fasi iniziali sono state appannaggio della Ferrari in pole di Iron Lynx e di Rino Mastronardi prima e Sergio Pianezzola poi, con le altre 488 in evidenza di AF Corse, con Francois Perrodo, Manu Collard ed il deb Alessio Rovera, e Spirit of Race. Michele Beretta però iniziava una rimonta poi perfezionata dal patron Christian Ried e soprattutto da Alessio Picariello, che all’ultimo pit riusciva ad uscire davanti a David Perel, che a sua volta aveva dettato il ritmo sulla Ferrari in contention.

A ridosso della bandiera a scacchi il ritiro della Ferrari wildcard WEC, già attardata da un lungo di Perrodo nella prima metà di gara che innescava una delle due Full Course Yellow chiamate dalla direzione gara, e l’equipaggio di Spirit of Race conquistare il gradino basso del podio a causa della defaillance della 488 di Iron Lynx partita dalla pole. La vettura #60 era stata penalizzata in precedenza dai commissari portoghesi per aver provocato un contatto con l’altra Ferrari del JMW Motorsport.

Non miglior fortuna nemmeno per le altre due Rosse di AF Corse, rovinata sull’incolpevole Porsche del Gulf Racing che ha provocato il ritiro della seconda wildcard WEC, e delle Iron Dames, vittima di una toccata iniziale e di una foratura nelle fasi finali, classificata al sesto posto dietro anche all’altra Porsche della stella di Hollywood Michael Fassbender, Richard Lietz e Felipe Laser.

Kessel Racing, che ha abbandonato il podio rinunciando ai consueti festeggiamenti, col secondo posto in classifica ha comunque garantito un invito per Le Mans.

UPDATE: Alla Ferrari Spirit Of Race è stata comminata una penalità di 30″ per non avere rispettato il tempo minimo di guida del pilota gold, Matt Griffin,. La vettura viene pertanto classificata quinta, ed il terzo posto in gara passa quindi alla Ferrari Iron Lynx #60, davanti alla Porsche Proton #93.

E’ tutto per l’European Le Mans Series 2020. L’appuntamento è per i test ufficiali di Barcelona del 12-13 aprile 2021, che saranno seguiti, COVID permettendo, dalla 4 Ore del 18 aprile. Nel frattempo Albuquerque ed Hanson, insieme ad alcuni altri protagonisti della serie europea daranno prova, sempre che la situazione sanitaria lo permetta (al momento la gara risulta confermata), nella manche finale del WEC in Bahrain fra due settimane.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 ore di Portimao

Foto: Piero Lonardo