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WEC – Entra Mercedes con Iron Lynx

Ufficializzata l’entrata di Mercedes-AMG nella prossima stagione del World Endurance Championship.

Il costruttore tedesco, che quindi tornerà a Le Mans dopo 26 anni, sarà rappresentato in pista da Iron Lynx, che, come riportato su queste pagine, chiuderà anticipatamente la partnership con Lamborghini.

Due le AMG GT3 Evo per Claudio Cressoni e Claudio Schiavoni, contraddistinte dai numeri 60 e 61, segno che il programma parallelo Iron Dames va a separarsi con destinazione Porsche Manthey.

Piero Lonardo

Foto: Iron Lynx

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IMSA – Grosjean e la Lamborghini concludono al top i test di Daytona

Conclusi nella serata di ieri i test organizzati dall’IMSA a Daytona. Davanti a tutti nella lista dei tempi a sorpresa c’è la Lamborghini SC63 con Romain Grosjean autore di 1.35.611 al termine della sessione #5, sotto le luci dei riflettori.

La LMDh di Sant’Agata, presentatasi ancora con la denominazione Lamborghini Iron Lynx nonostante le tante ombre sul futuro di questa partnership, ha dominato anche la prima sessione con Andrea Caldarelli, appena 3 decimi più lento dell’ex-F1.

In evidenza anche le Acura, tornate sotto la gestione del Meyer Shank Racing e la supervisione diretta di HRC, ad appena 97 millesimi dal leader col neoacquisto Nick Yelloly, e le BMW, a completare la top five delle GTP. Jack Aitken e Filipe Albuquerque hanno brillato sulle Cadillac mentre il migliore delle Porsche pigliatutto nel 2024 è stato Gianmaria Bruni al volante della 963 del JDC-Miller.

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La star dei test era ovviamente l’Aston Martin Valkyrie. La vettura, unica LMH presente, ha girato con continuità, incantando i presenti col suo V12, senza però ottenere tempi di rilievo nelle mani dei piloti del The Heart Of Racing.

Migliore prestazione tra le LM P2 per il pilota ufficiale Peugeot Malthe Jakobsen al volante della rediviva Oreca del Crowdstrike by APR e 1.38.635, davanti a Ben Hanley e Rasmus Lindh con le vetture di United Autosports e a Charles Milesi del TDS.

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Le due Ford Mustang dal canto loro hanno dominato tra le cinque sole GTD Pro presenti. La squadra dell’ovale, che ha colto l’occasione per annunciare l’intera line-up 2025, ha colto il best lap della categoria con uno dei suoi due nuovi arrivi, Dennis Olsen, committato per le gare lunghe dell’Endurance Cup insieme a Ben Barker, autore di 1.47.822.

Porsche ed Aston Martin infine sugli scudi in GTD, con Eliott Skeer al top con la 911 GT3 R del Wright Motorsports con 1.48.221 davanti al nostro Matteo Cressoni con l’esemplare listato per le Iron Dames. A segurie le Vantage GT3 di Magnus Racing attesi ad una stagione completa nel WeatherTech SporstCar Championship, e dei newcomer Van Der Steur Racing.

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Presente anche l’altra new entry assoluta della serie, la Corvette del DXDT Racing. La squadra del North Carolina non ha ancora finalizzato la propria line-up, che dovrebbe comunque prevedere Eric Udell, già protagonista nel GTWC North America. Tutta da capire invece la situazione di Pipo Derani, il quale ha ottenuto il miglior tempo per l’equipaggio della Z06.GT3 R #36.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Racing USA

La classifica combinata dei test di Daytona

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IMSA – Piero Fittipaldi e James Roe per Pratt Miller

Resi noti poco fa i piloti che animeranno il ritorno fra i prototipi del Pratt Miller Motorsports dopo oltre 30 anni dall’Intrepid GTP. A disputare la prossima stagione del WeatherTech SportsCar Championship con un’Oreca LM P2 saranno Pietro Fittipaldi e James Roe.

Il 28enne nipote del grande Emerson proviene da una stagione completa col Rahal Letterman Lanigan in IndyCar, ma conosce bene la categoria, avendo militato prima con Inter-Europol in ELMS nel 2033 e poi col team Jota nella stagione 2023 del WEC, vincendo a Monza. Al suo attivo anche due 24 Ore di Le Mans con le due squadre di cui sopra.

Col team polacco ha anche partecipato all’ultima Rolex24 at Daytona sfiorando il podio, dopo aver svolto il ruolo di rinforzo nelle gare endurance la stagione precedente per il Rick Ware Racing.

L’irlandese 26enne James Roe giunge da ben tre stagioni in Indy Lights dove è andato a podio in totale per tre volte, categoria che lo vedrà protagonista anche la prossima stagione nelle fila di Andretti Global.

L’impegno di Pratt Miller Motorsports si aggiunge alle due Corvette ufficiali in GTD Pro, assenti, come l’Oreca #73, dai test che si stanno svolgendo nel weekend a Daytona.

Piero Lonardo

Foto: Pratt Miller Motorsports

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IMSA – 31 vetture nel weekend a Daytona. Derani a sorpresa con DXDT Racing.

Nel weekend 31 vetture saranno protagoniste dei test IMSA a Daytona. Si partirà con le GTP e le LM P2 domani, venerdí 15 novembre, per proseguire con le GTD Pro e GTD; queste ultime chiuderanno la kermesse nella giornata di domenica. Prevista anche una sessione collettiva in notturna sabato 16.

Ben 12 le GTP, con le nuove line-up di Porsche Penske e tanta attesa per la prima uscita ufficiale della Valkyrie, che verrà affidata ai piloti di Heart of Racing, Alex Riberas, Roman de Angelis e Ross Gunn. Ugualmente listata la Lamborghini con Romain Grosjean ed Andrea Caldarelli, mentre il Meyer Shank Racing alternerà sulle sue Acura otto piloti.

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Oltre ai già annunciati titolari saranno presenti infatti anche Scott Dixon, Felix Rosenqvist ed Alex Palou, incaricati di portare in gara le ARX-06 nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup, i primi due sulla #60 (lo svedese solo a Daytona), mentre il campione in carica IndyCar salirà sulla #93 insieme al giovane protetto Honda Kakunoshin Ohta.

Le due BMW inoltre riportano, oltre ai noti Philipp Eng e Robin Frijns anche Marco Wittmann e Max Hesse, freschi di Rookie Test WEC in Bahrain e sulla Porsche del JDC Miller, l’unica 963 privata presente, girerà anche Gianmaria Bruni.

Occhi puntati anche sulla Oreca LM P2 del Riley Motorsports, che presenterà l’ex-F1 Felipe Massa. Atteso anche il ritorno di George Kurtz sulla vettura del Crowdstrike by APR, mentre Dane Cameron, campione in carica overall, farà il primo outing ufficiale sulla vettura di AO Racing insieme a Christian Rasmussen e al campione ELMS Jonny Edgar, oltre all’owner PJ Hyett.

Solo cinque le GTD Pro in rappresentanza di quattro marchi, con le novità Ben Barker sulla Ford Mustang #64 e Dennis Olsen sulla #65. Tom Sargent dividerà l’abitacolo della Porsche campione in carica di AO Racing insieme al factory driver Klaus Bachler.

Sorpresa tra le GTD, dove il due volte campione IMSA Pipo Derani campeggia nell’equipaggio della Corvette di DXDT Racing, newcomer della categoria, insieme ai titolari Salih Yoluc, Alec Udell e Charlie Eastwood. L’altra novità del 2025, il Van der Steur Racing alternerà sulla sua Aston Martin oltre ad Eric Filgueiras e Rory van der Steur, il bronze Brady Behrman ed i due driver transalpini Valentin Hasse-Clot e Maxime Robin.

Giacomo Altoè, dopo la vittoria a Road America in GTD Pro, è atteso sulla Ferrari del Conquest Racing, mentre la volontà di cambiare montura da parte di Iron Lynx/Iron Dames si esplicita con una Porsche per Matteo Cressoni, Claudio Schiavoni, Rahel Frey ed il neoacquisto Karen Gaillard.

L’azione in pista a Daytona inizierà alle 9.00 AM locali di venerdí 15 novembre.

Piero Lonardo

Foto: Daytona International Speedway, MSR

L’entry list dei test di Daytona

Richard Prince Photography

WEC – Cadillac Hertz Team JOTA presenta la forza. Toyota all’insegna della continuità

Cadillac e Jota Sport si presentano per la stagione 2025 del FIA WEC all’insegna della continuità e dell’esperienza. Per la prima stagione del team britannico sulle V-Series.R confermati i protagonisti delle ultime due edizioni con Ganassi, Earl Bamber ed Alex Lynn, cui si aggiungerà, come già avvenuto sporadicamente in precedenza, Sebastien Bourdais. Dai due equipaggi presenti in griglia quest’anno sulle Porsche 963 provengono invece Will Stevens, Norman Nato e Jenson Button.

Gli accoppiamenti definitivi verranno comunicati più avanti, ed il team condurrà un primo shakedown dei telai Dallara a loro disposizione sul circuito di Anneau du Rhin in vista del debutto in Qatar col prologo del 21-22 febbraio 2025 in vista della 1.812Km che aprirà la serie mondiale il prossimo anno.

Queste le parole di John Roth, vicepresidente globale Cadillac: “Non vediamo l’ora di disputare una stagione WEC 2025 di successo con il nostro nuovo roster di piloti sulle V-Series.R. Le corse rappresentano un importante banco di prova per Cadillac per trasferire conoscenze e tecnologie tra auto da corsa e di produzione, e i nostri piloti sono fondamentali per consentire ciò″.

David Clark, direttore e co-fondatore, JOTA Sport, si è così espresso: “È un onore per noi collaborare con un produttore automobilistico così iconico. Se si considerano i nostri record collettivi nel FIA World Endurance Championship, è molto appropriato che per la formazione inaugurale di piloti Cadillac Hertz Team JOTA abbiamo un’ampiezza così impressionante di talenti e di esperienza vincitori di campionati mondiali. Il pedigree di Cadillac negli sport motoristici parla da solo e con questi sei piloti saremo in una posizione di forza per lottare per le vittorie in gara. Sotto l’attenta supervisione del presidente dell’ACO (Automobile Club de l’Ouest) Pierre Fillon, il WEC continua ad andare di bene in meglio e, con più occhi che mai puntati sulle nostre gare e un incredibile talento al volante, non abbiamo dubbi che faremo un bello spettacolo la prossima stagione”.

Toyota Gazoo Racing invece ha optato per la conferma totale delle proprie line-up. Sulla GR010-Hybrid #7 vicecampione in carica saliranno Mike Conway, Kamui Kobayashi e Nyck de Vries, mentre sulla #8 continueranno ad alternarsi Sébastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa.

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Kamui Kobayashi, Team Principal e pilota, ha così commentato: “Abbiamo una formazione di piloti di alto livello su entrambe le auto e sono felice di farne parte di nuovo nel 2025. Lo spirito di squadra e la cooperazione tra tutti i piloti ed il team in generale crescono a ogni gara e a ogni stagione. Grazie al grande supporto di tutti in Toyota, così come dei nostri partner, abbiamo ottenuto alcuni buoni risultati quest’anno, ma siamo determinati a ottenere di più. Competere nella categoria Hypercar nel WEC è una grande sfida e stiamo lottando contro una concorrenza molto forte, ma come team ci spingiamo costantemente per ottenere prestazioni ancora migliori a ogni evento. Mi aspetto che ciò continui anche la prossima stagione, con una formazione coerente di piloti che sanno come lavorare insieme, come team di piloti, come membri del team e come parte della famiglia Toyota, per avere successo nelle gare endurance. So che l’intero team è entusiasta della sfida nel 2025″.

Piero Lonardo

Foto: Jota Sport, Toyota Gazoo Racing

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WEC – Lamborghini lascia: raddoppierà in IMSA?

Tutti i media si sono lanciati poco fa sulla notizia dell’abbandono da parte di Lamborghini del FIA WEC dopo solo un anno. La notizia, se ci avete fatto caso, ve l’avevamo accennata già durante le cronache del Bahrain, ma ora possiamo dare ancora una volta qualche indicazione più degli altri.

L’abbandono della casa del Toro nella serie mondiale è da considerarsi unilaterale, vale a dire che non è Iron Lynx, team che peraltro durante l’anno ci risulta essersi spesso lamentato non solo delle prestazioni della SC63 ma anche della scarsità di test, indispensabili per lo sviluppo della vettura, a mollare Lamborghini, bensí viceversa. Motivazione ufficiale, l’impossibilità di schierare una seconda entry, resa obbligatoria dal nuovo regolamento sportivo WEC.

Cosa vuol dire ciò in soldoni? Che Lamborghini dovrebbe essere costretta a pagare una robusta penale nei confronti della squadra di Andrea Piccini, avendo interrotto con largo anticipo il contratto triennale originariamente stipulato. Cornuti (scusate il gioco di parole) e mazziati quindi.

L’abbandono si estenderà anche alle GT3, pure portate in pista da Iron Lynx non solo nel WEC ma anche in ELMS, dove peraltro hanno riportato il titolo di categoria. Le Iron Dames le abbiamo già viste in pista a Sakhir con la Porsche Manthey, dove dovrebbero accasarsi per la serie mondiale, mentre Claudio Schiavoni ha testato sotto la supervisione di Matteo Cressoni la Ferrari 296 di AF Corse nel rookie test della serie europea a Portimao, in previsione di un inaspettato ritorno a Canossa.

Volendo fare delle comode speculazioni sulla composizione dell’entry list del WEC, che orgogliosamente dovrebbe ergersi a 40 unità, alla luce di questo abbandono viene da pensare che per arrivare a quel numero potrebbero essere accettate, almeno nella prossima stagione, ulteriori iscrizioni tra le GT3. Ma staremo a vedere…

Dovrebbe invece proseguire il programma nel WeatherTech SportsCar Championship, che al momento era limitato, come nel 2024, ad una sola SC63 nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup. L’effort sarebbe affidato ad una diversa squadra, di cui ancora non si conosce il nome.

Si parla anche di una seconda entry, ma stante l’attuale entry list IMSA, verosimilmente potrebbe al massimo essere una one-off per Daytona o Sebring. Restiamo comunque sempre in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del costruttore di Sant’Agata.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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IMSA – Bourdais in LM P2 per Tower Motorsports

Già tantissime squadre hanno presentato le proprie line-up per la stagione 2025 del WeatherTech SportsCar Championship: oggi è la volta di Tower Motorsports con una novità di tutto rispetto, sarà infatti nientemeno che Sebastien Bourdais a dividere il sedile dell’Oreca LM P2 con John Farano.

Il 45enne di Le Mans, che non ha certo bisogno di presentazioni, è atteso ad una stagione completa nel FIA WEC sulle Cadillac di Jota Sport, ed esiste una concomitanza fra le due serie riguarda la 6 Ore di Sao Paulo e la gara del CTMP, dove le LM P2 saranno peraltro la categoria principale.

Ad affiancare i due, un paio di vecchie conoscenze del team, Job van Uitert e Sebastian Alvarez, il primo per le gare di lunga durata dell’Endurance Cup, mentre il messicano completerà l’equipaggio a Daytona. Entrambi hanno disputato la Petit Le Mans nelle fila della squadra ora gestita da Ricky Capone, con l’olandese a trionfare nel 2020.

Obiettivo del team tornare a vincere il Jim Trueman Award riservato ai gentlemen della serie IMSA, dove Farano ha primeggiato nel 2022 grazie all’apporto di Louis Deletraz.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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WEC – Arthur Leclerc e Valentino Rossi stelle del Rookie Test in Bahrain, poi la Valkyrie ruba la scena

Appena terminato in Bahrain il Rookie Test del FIA WEC, classica appendice della stagione del mondiale endurance. Come anticipato su queste pagine, tante le novità di grido, primi fra tutti Arthur Leclerc, al debutto sulla Ferrari 499P, e Valentino Rossi sulla BMW M Hybrid V8.

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Diciamo subito che sotto la canicola mediorientale sono stati alcuni piloti titolari, incaricati del setup mattiniero delle vetture, a segnare l migliori prestazioni, con Earl Bamber e la Cadillac, unico a scendere sotto l’1’50” con 1.49.566, davanti a Dries Vanthoor con la BMW #15, poi passata nelle mani del centauro di Tavullia, e Nicklas Nielsen sulla Ferrari #50.

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Il minore dei fratelli Leclerc non ha per niente sfigurato, anzi, chiudendo con la quinta prestazione giornaliera, la seconda del pomeriggio dietro l’Alpine di Jules Gounon, al termine di 61 tornate. “La squadra mi ha messo subito a mio agio e ho potuto approfittare al meglio di questa opportunità, che speriamo possa concretizzarsi nel prossimo futuro in qualcosa di più” - ha affermato Leclerc – “La 499P è una macchina molto diversa come impostazione di guida sia rispetto alla F1 ma anche dalle LM P2 con cui ho disputato l’ultima stagione ELMS.”

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Anche Rossi non ha peraltro demeritato in questa prima, e forse unica, da quanto ne sappiamo, uscita con la Hypercar, con il settimo crono, quarto del pomeriggio, dopo 69 giri nelle cinque ore a disposizione.

La sessione del mattino ha visto solamente una breve Full Course Yellow, mentre nel pomeriggio due red flag per altrettante uscita di strada, la prima da parte di Clément Novalak, alla prima presa di contatto con la Peugeot 9X8, mentre a seguire è stato Matteo de Palo a fermarsi in T14 con la Ferrari 296 GT3 #54.

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Prima uscita pubblica anche per Théo Purchaire con la Peugeot. Il probabile nuovo acquisto del Leone ha però girato molto poco, 19 giri totali, e ha terminato nelle retrovie. Bene anche le altre proposte di Alpine e BMW, con Victor Martins a 1”2 dal leader davanti a Max Hesse. Gran lavoro invece per Phil Hanson, neoacquisto AF Corse, e per Thomas Neubauer, al volante della Ferrari #51, autori rispettivamente 65 e 63 tornate.

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Dopo i test ELMS di Portimao si è rivisto anche Antonio Serravalle, questa volta al volante della Porsche 963 di Proton. L’aspetto curioso nel suo caso riguarda l’outfit Isotta Fraschini.

_PL50138Giri “premio” anche per Dani Juncadella e Charlie Eastwood in Cadillac e per Jordan Pepper e Franck Perera in Lamborghini. La SC63, nonostante manchi solo l’annuncio ufficiale dell’abbandono al WEC per la prossima stagione, resterà comunque in Bahrain per una due giorni di test, utili per preparare la prossima stagione in IMSA, dove alla fine potrebbe schierare due vetture anzichè l’unica fin qui prevista.

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Test privati ai quali si unirà certamente anche l’Aston Martin Valkyrie, che a sorpresa ha fatto capolino nei box nel tardo pomeriggio nell’ammirazione generale.

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Anche tra le GT3 le migliori prestazioni sono state riportate dai piloti titolari, con Ben Barnicoat, uno dei portacolori Lexus negli States, autore di 2.01.772. A seguire Gregoire Saucy e Marino Sato con la McLaren, quest’ultimo al top al mattino.

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Tra i veri rookies ha svettato l’indiano Mahaveer Raghunathan, invitato sulla Ferrari 296 #55 reduce dal successo di ieri, davanti ad Aurelien Panis sulla Lexus AKKODIS ASP #78 e al già citato Matteo de Palo sull’altra GT del Cavallino.

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Buona prestazione anche per Mattia Drudi, prossimo rinforzo Aston Martin in GT in previsione di un prossimo passaggio sulla LMH britannica.

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Probabili cambi di monture invece per Yasser Shahin e Sebastien Baud, i quali si sono alternati fra McLaren e Lamborghini, mentre Celia Martin ha fatto il proprio debutto ufficiale fra le Iron Dames, ma non sulla Lamborghini Huracàn in rosa, che al contrario ha visto per la prima volta un maschietto, Edmond Barseghian, YouTuber famoso per aver schiantato una McLaren Senna, bensí sulla Porsche Manthey campione della categoria.

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La giovane pilotessa Bronze Ranked si è alternata con Michelle Gatting e con Gillian Henrion, rookie scelto dal WEC insieme a Reshad de Gerus; quest’ultimo si è esibito al volante della Toyota Hypercar laureatasi campione tra i costruttori LMH con la supervisione di Mike Conway.

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E’ tutto per la stagione 2024 del FIA WEC, che tornerà il 21/22 febbraio 2025 con il Prologo del Qatar, cui seguirà la seconda edizione della 1.812 km il 28 dello stesso mese.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

I risultati del Morning Test

I risultati dell’Afternoon Test

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WEC – Bahrain, a Toyota la gara e il titolo costruttori, a Porsche il titolo piloti. VISTA AF Corse di forza in GT3

Toyota chiude in bellezza la stagione 2024 del World Endurance Championship aggiudicandosi la 8 Ore del Bahrain con la GR010-Hybrid #8 di Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa, vittoria che, unita al terzo posto della migliore delle due Porsche Penske, permette al costruttore giapponese di vincere l’ennesimo titolo costruttori.

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La seconda metà di gara è stata tanto frammentaria quanto la prima è stata lineare. Alla metà della quinta ora una prima Safety Car, preceduta dalla Virtual, è stata necessaria per portare in sicurezza la Ford Mustang di Giammarco Levorato, che sputava fiamme dallo scarico di destra.

Al restart Antonio Giovinazzi si ritrova ancora alle spalle di qualcuno, nel caso la Porsche Jota di Callum Ilott, che però viene saltato di slancio. Sarah Bovy frattanto ha approfittato della situazione e si è issata al comando delle GT3 seguita dall’Aston Martin dello Heart of Racing che in seguito prenderà anche la testa della categoria.

All’inizio della settima ora la Toyota perde un pezzo, con la #7, le cui speranze di titolo erano legate ad un lumicino si perdono per problemi irrisolvibili pompa carburante.

Ma la vettura di servizio ha appena iniziato a lavorare, perchè questa volta è la Peugeot di Paul di Resta a fermarsi in curva 11. Le operazioni in questo caso richiedono più tempo perchè la LMH deve essere messa in condizioni di non nuocere. A seguire due Full Course Yellow sono chiamate per l’altra Mustang di Zach Robichon e la Lexus di Esteban Masson, entrambe ferme a bordo pista per due problemi separati.

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Davanti c’è sempre la Ferrari #51 ma la mossa vincente di Toyota avviene in questo momento, con un provvidenziale splash che ad un’ora dalla bandiera a scacchi permette a Sebastien Buemi di trovarsi a contatto di Matt Campbell con la Porsche #5. Giovinazzi, che invece effettuerà una sosta regolare, si ritroverà addirittura P5 alle spalle della Porsche Jota di Jenson Button e alla Peugeot di Mikkel Jensen.

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I due battistrada finiranno anche per toccarsi, permettendo a Buemi di passare al comando e macinare vantaggio; vantaggio che risulterà determinante alla luce dei 5” di Stop&Go assegnati per il contatto con l’australiano di Penske. Giovinazzi nel finale sarà autore di una ulteriore rimonta, giustificando ancor più il titolo costruttori di Toyota col sorpasso alla Porsche #5 che vale il secondo posto in gara.

UPDATE: Dura penalità nel post gara, 4’55″,  per la Ferrari #51, che avrebbe utilizzato due pneumatici in più rispetto all’allocazione prevista. in funzione di ciò sale a podio la Peugeot  #93, mentre Giovinazzi e c. vanno a chiudere la classifica delle LMH,  in P14.

UPDATE-bis: Ferrari, nel suo comunicato stampa diffuso nel primo pomeriggio di domenica, ha precisato che il limite dei 26 pneumatici era stato correttamente rispettato, ma sono stati erroneamente impiegati gli pneumatici che erano stati montati sulla vettura per schierarla in griglia anziché quelli rodati durante la qualifica e che erano destinati alla corsa. Queste due gomme non sono state considerate come parte del contingente allocato dalla squadra, portando alla decisione degli Steward.

Niente da fare per la 499P #50, che chiuderà in P9 dopo una sosta extra necessaria per sostituire la posteriore sinistra rovinata nella lotta con l’Alpine di Charles Milesi. Ad Andrà Lotterer, Laurens Vanthoor e Kevin Estre basta addirittura solo l’undicesima posizione per aggiudicarsi il titolo piloti sotto gli occhi attenti del “Captain”.

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Tra i privati, è la volta della Porsche Jota #38 precedere la Ferrari AF Corse e la Porsche Proton; purtroppo per l’altra entry di Jota una foratura ha compromesso le possibilità di un buon piazzamento. Due parole sulla Lamborghini SC63, all’ultima apparizione, almeno per quanto a nostra conoscenza, nella serie mondiale, in attesa dell’annuncio ufficiale, vittima dell’ennesimo ritiro per problemi di raffreddamento.

Tornando invece alle GT3, che ricordiamo avevano già assegnato i titoli a Porsche. Le due Corvette, trascinate nel finale da Charlie Eastwood e Dani Juncadella, sembrano vanificare la rimonta dei due factory driver Ferrari, Davide Rigon ed Alessio Rovera; entrambi cederanno in un primo momento dalle GT gestite da TF Sport, ma nel finale il varesino tornerà prepotentemente al comando e resisterà agli assalti delle Corvette per conquistare la prima vittoria stagionale della 296 GT3 #55 insieme a Simon Mann e Francois Heriau.

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Juncadella resisterà a sua volta all’assalto di Matteo Cairoli con la Lamborghini Iron Lynx. Purtroppo un’infrazione in periodo di Virtual Safety Car toglierà dai primi l’altra Ferrari di Davide Rigon, penalizzazione scontata in precedenza anche alla Lamborghini delle Iron Dames.

E’ tutto per oggi da Sakhir. Domani andrà in onda il Rookie Test che nel frattempo si è arricchito di ulteriori nomi, quali Antonio Serravalle e Larry Ten Voorde per Proton, oltre a diverse giovani promesse sulle GT3.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo definitivo della 8 Ore del Bahrain

L’entry list aggiornata del Rookie Test

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WEC – In Bahrain, alla metà gara, una Ferrari in testa. Corvette al top in GT3

C’è una Ferrari in testa dopo 4 ore delle 8 previste in Bahrain, atto finale del FIA WEC 2024. Si tratta della 499P #51. Antonio Giovinazzi, abilissimo a sgusciare in mezzo alle due Toyota in prima fila, ha poi approfittato di un contatto in fase di doppiaggio fra Sebastien Buemi con la GR010-Hybrid in pole e la Corvette di Hiroshi Koizumi.

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Dietro un contatto faceva perdere diverse posizioni alla gemella #50, ancora potenzialmente in lotta per il titolo, ma peggio ancora andava alla Porsche #6, leader del campionato, proprio per una toccata con Miguel Molina, oltre che per un successivo contatto con l’Alpine. Alle spalle di Giovinazzi emergeva a sorpresa in queste prime fasi la Porsche Proton del neopromosso titolare Penake, Julien Andlauer.

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Tra le GT3, partivano bene le due McLaren in possesso della prima fila, ma dalla quarta fila era Tom van Rompuy con la Corvette #81 a bruciare le tappe e a prendere il comando della categoria dopo la prima sosta, una volta passato il volante a Charlie Eastwood.

La prima sosta era galeotta anche per le LMH, con Will Stevens e la Porsche Jota #12 a balzare davanti a Giovinazzi, salvo poi cedere allo scadere del secondo turno di guida. Dietro la 499P #51 tornavano ad emergere la Toyota #7 soprattutto grazie a Kamui Kobayashi, secondo nonostante un problema al cambio, e la Porsche #5, terza ai danni della migliore 963 di Jota Sport. determinante in questo senso la strategia del Team Penske in termini di risparmio gomme.

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Tornando alle GT3, dietro la Corvette #81, fin qui padrona della gara, resiste la McLaren #59, mentre alle loro spalle è emersa la Porsche #92, già campione della categoria con una gara di anticipo, nelle mani di Joel Sturm.

In termini di campionato, al momento l’equipaggio della Porsche #6 si laureerebbe campione, mentre il titolo costruttori sarebbe appannaggio di Toyota.

Out fin qui solamente due vetture, la Lexus RC F GT3 #78, vittima di un problema alla sospensione, e la BMW M Hybrid V8 #20, al contrario della vettura gemella che prosegue nelle posizioni di testa. Ancora una volta come lo scorso anno minime le interruzioni, con solo una breve Full Course Yellow per detriti nel corso della quarta ora.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo la quarta ora di gara

Endurance, Italian Style