Toyota chiude in bellezza la stagione 2024 del World Endurance Championship aggiudicandosi la 8 Ore del Bahrain con la GR010-Hybrid #8 di Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa, vittoria che, unita al terzo posto della migliore delle due Porsche Penske, permette al costruttore giapponese di vincere l’ennesimo titolo costruttori.
La seconda metà di gara è stata tanto frammentaria quanto la prima è stata lineare. Alla metà della quinta ora una prima Safety Car, preceduta dalla Virtual, è stata necessaria per portare in sicurezza la Ford Mustang di Giammarco Levorato, che sputava fiamme dallo scarico di destra.
Al restart Antonio Giovinazzi si ritrova ancora alle spalle di qualcuno, nel caso la Porsche Jota di Callum Ilott, che però viene saltato di slancio. Sarah Bovy frattanto ha approfittato della situazione e si è issata al comando delle GT3 seguita dall’Aston Martin dello Heart of Racing che in seguito prenderà anche la testa della categoria.
All’inizio della settima ora la Toyota perde un pezzo, con la #7, le cui speranze di titolo erano legate ad un lumicino si perdono per problemi irrisolvibili pompa carburante.
Ma la vettura di servizio ha appena iniziato a lavorare, perchè questa volta è la Peugeot di Paul di Resta a fermarsi in curva 11. Le operazioni in questo caso richiedono più tempo perchè la LMH deve essere messa in condizioni di non nuocere. A seguire due Full Course Yellow sono chiamate per l’altra Mustang di Zach Robichon e la Lexus di Esteban Masson, entrambe ferme a bordo pista per due problemi separati.
Davanti c’è sempre la Ferrari #51 ma la mossa vincente di Toyota avviene in questo momento, con un provvidenziale splash che ad un’ora dalla bandiera a scacchi permette a Sebastien Buemi di trovarsi a contatto di Matt Campbell con la Porsche #5. Giovinazzi, che invece effettuerà una sosta regolare, si ritroverà addirittura P5 alle spalle della Porsche Jota di Jenson Button e alla Peugeot di Mikkel Jensen.
I due battistrada finiranno anche per toccarsi, permettendo a Buemi di passare al comando e macinare vantaggio; vantaggio che risulterà determinante alla luce dei 5” di Stop&Go assegnati per il contatto con l’australiano di Penske. Giovinazzi nel finale sarà autore di una ulteriore rimonta, giustificando ancor più il titolo costruttori di Toyota col sorpasso alla Porsche #5 che vale il secondo posto in gara.
UPDATE: Dura penalità nel post gara, 4’55″, per la Ferrari #51, che avrebbe utilizzato due pneumatici in più rispetto all’allocazione prevista. in funzione di ciò sale a podio la Peugeot #93, mentre Giovinazzi e c. vanno a chiudere la classifica delle LMH, in P14.
UPDATE-bis: Ferrari, nel suo comunicato stampa diffuso nel primo pomeriggio di domenica, ha precisato che il limite dei 26 pneumatici era stato correttamente rispettato, ma sono stati erroneamente impiegati gli pneumatici che erano stati montati sulla vettura per schierarla in griglia anziché quelli rodati durante la qualifica e che erano destinati alla corsa. Queste due gomme non sono state considerate come parte del contingente allocato dalla squadra, portando alla decisione degli Steward.
Niente da fare per la 499P #50, che chiuderà in P9 dopo una sosta extra necessaria per sostituire la posteriore sinistra rovinata nella lotta con l’Alpine di Charles Milesi. Ad Andrà Lotterer, Laurens Vanthoor e Kevin Estre basta addirittura solo l’undicesima posizione per aggiudicarsi il titolo piloti sotto gli occhi attenti del “Captain”.
Tra i privati, è la volta della Porsche Jota #38 precedere la Ferrari AF Corse e la Porsche Proton; purtroppo per l’altra entry di Jota una foratura ha compromesso le possibilità di un buon piazzamento. Due parole sulla Lamborghini SC63, all’ultima apparizione, almeno per quanto a nostra conoscenza, nella serie mondiale, in attesa dell’annuncio ufficiale, vittima dell’ennesimo ritiro per problemi di raffreddamento.
Tornando invece alle GT3, che ricordiamo avevano già assegnato i titoli a Porsche. Le due Corvette, trascinate nel finale da Charlie Eastwood e Dani Juncadella, sembrano vanificare la rimonta dei due factory driver Ferrari, Davide Rigon ed Alessio Rovera; entrambi cederanno in un primo momento dalle GT gestite da TF Sport, ma nel finale il varesino tornerà prepotentemente al comando e resisterà agli assalti delle Corvette per conquistare la prima vittoria stagionale della 296 GT3 #55 insieme a Simon Mann e Francois Heriau.
Juncadella resisterà a sua volta all’assalto di Matteo Cairoli con la Lamborghini Iron Lynx. Purtroppo un’infrazione in periodo di Virtual Safety Car toglierà dai primi l’altra Ferrari di Davide Rigon, penalizzazione scontata in precedenza anche alla Lamborghini delle Iron Dames.
E’ tutto per oggi da Sakhir. Domani andrà in onda il Rookie Test che nel frattempo si è arricchito di ulteriori nomi, quali Antonio Serravalle e Larry Ten Voorde per Proton, oltre a diverse giovani promesse sulle GT3.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo