Il finale di questa Rolex 24 at Daytona si annuncia come sempre caliente, e diversi colpi di scena stanno aiutando a prepararne la trama. Per prima la Corvette #4, che nel corso della 21ma ora prende il comando della GTD Pro con Tommy Milner. La BMW #1 in seguito si riporta alle spalle del battistrada anche perchè a “dare una mano” davanti c’è l’altra M4 GT3 Evo di Augusto Farfus.
Dopo alcuni minuti, la direzione gara decideva per un drive through per la BMW #48, in forte ritardo a seguito del crash multiplo occorso nel primo terzo di gara. Nel frattempo però De Philippi andava a scontrarsi col posteriore della Z06 GT3.R, rovinando la carrozzeria.
Le riparazioni minime nel successivo pit di Milner, nel frattempo scavalcata dalla BMW, non sortivano effetto ed il box Pratt Miller era invitato a ripetere l’intervento a pochi minuti dallo scadere della 22ma ora. Nico Varrone usciva dietro alla concorrenza ma grazie alla successiva Full Course Yellow lo svantaggio veniva minimizzato, trovandosi alle spalle di Christopher Mies con la Ford #65 e davanti a Kelvin Van der Linde, subentrato a De Philippi.
Una nuova neutralizzazione dicevamo, la 13ma della giornata, causata dall’Oreca LM P2 di AF Corse, leader della categoria, ferma lungo la pista. Via libera quindi ancora una volta a “Spike” di AO Racing, con Oliver Rasmussen a superare al restart nientemeno Sebastien Bourdais con l’entry di Tower Motorsports.
La neutralizzazione ricompattava nuovamente anche il gruppo di testa, e al box Penske per sicurezza provvedevano a stringere il più possibile il cofano posteriore della Porsche #6, che al restart resisteva all’Acura di Tom Blomqvist, unica altra GTP a pieni giri, mentre davanti infuriava la battaglia tra Dries Vanthoor e Felipe Nasr, al momento a vantaggio del campione in carica IMSA, in vista degli ultimi 120’ di gara.
Concludiamo con la GTD, dove Mattia Drudi veniva mandato in testacoda alla Mercedes di Daniel Morad. Dietro la Corvette AWA, a lungo al comando della categoria, al restart cedeva alla Porsche del Wright Motorsports di Ayancan Guven, mentre Drudi, risalito in P4, cedeva il passo a Lucas Auer con la Mercedes Winward. Dal cnetro gruppo però emergeva anche la Lamborghini del WTR che con Danny Formal si insediava alle spalle della 911 GT3 R #120.
Piero Lonardo
Foto: IMSA