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Start2019

ELMS – A Portimao ancora in gioco i titoli LM P3 e GTE

Con il titolo assoluto già acquisito già nel weekend di Monza da parte di Filipe Albuquerque, Phil Hanson e di United Autosports, l’European Le Mans Series si ritroverà fra due weekend a Portimao per il season finale della massima serie continentale endurance.

Il team di Zak Brown e Richard Dean può mirare al pokerissimo dopo le quattro vittorie fin qui ottenute dai due equipaggi, ma sono invece ancora in gioco ancora i titoli delle LM P3 e GTE, e proprio dalla categoria prototipi entry level, che pure mette in palio un posto tra gli iscritti alla prossima 24 Ore di Le Mans, potrebbe scaturire una prestigiosa tripletta.

L’equipaggio della Ligier JS P3 #2 di Wayne Boyd, Tom Gamble e Rob Wheldon vanta infatti 10 punti di vantaggio su Martin Hippe, che vinse qui nel 2018 sempre con Inter Europol, e 18 sull’accoppiata del Realteam, David Droux ed Esteban Garcia.

Sempre con riferimento a Le Mans 2021, anche il secondo posto nella categoria maggiore, che pure garantisce un’iscrizione automatica, vede favorita l’Oreca #32 di Alex Brundle, Job van Uitert e Will Owen, seconde a pari merito gli equipaggi del Graff formato da Alexandre Cougnaud, James Allen e Thomas Laurent, e del Panis Racing, con Will Stevens, Julien Canal e Nico Jamin, distanziati di ben 20 lunghezze. A quota -21, pure con qualche chance matematica, Roman Rusinov e Mikkel Jensen del G-Drive, sfortunati protagonisti in quel di Monza.

Titolo in gioco anche fra le GTE, con la lotta a due che vede impegnati la Ferrari #74 del Kessel Racing di Michael Broniszewski e David Perel, qui ancora una volta coadiuvati da Nicklas Jensen, e la Porsche #77 del Proton Competition di Alessio Picarello, Michele Beretta e Christian Ried, separate da 7 punti.

I due inviti automatici a Le Mans per la categoria dovrebbero essere appannaggio di questi due equipaggi, anche se nutrono ancora qualche speranza di agguantare il secondo posto le due Ferrari delle “Iron Dames”, terze sul tracciato brianzolo, e la #55 di Spirit of Race, rispettivamente a -21 e -22 punti dalla Porsche #77. In terra portoghese questi due equipaggi si ritroveranno con la zavorra imposta dal Success Ballast di 15 kg contro i 30 kg ciascuno dei due battistrada.

A dar man forte ai due major contender, si aggiungono all’entry list una Ferrari ed una Porsche extra. Direttamente dal WEC infatti avremo i capolista della GTE-Am di AF Corse, Francois Perrodo e Manu Collard, qui coadiuvati dal deb Alessio Rovera, campione in carica GT3 Sprint del GT Italia, ed il Gulf Racing di Ben Barker, Andrew Watson e Michael Wainwright. Le due wild card, attese per il season finale in Bahrain di qui a meno di un mese, portano il numero degli iscritti nella categoria al massimo stagionale di 10 unità.

Rispetto a Monza, assente tra le LM P2 la vettura del DragonSpeed, mentre Lorenzo Veglia dovrebbe debuttare nelle fila dell’RLR MSport sulla Ligier LM P3 #15 al posto di Gustas Grinbergas. Nelle fila del BHK, equipaggio parzialmente inedito con il lituano Julius Adomavičius e lo svizzero Alex Fontana a far compagnia a Tom Cloet.

Le ostilità in terra portoghese inizieranno venerdì 30 ottobre alle 12.40 con le prime libere, qualifiche sabato 31 alle 13.15 e start della 4 Ore di Portimao alle 12.00 di domenica 1° novembre.

Piero Lonardo

L‘entry list della 4 ore di Portimao

Foto: ELMS

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USCC – Inter Europol a Sebring pensando al WEC

Inter Europol Competition va ad allargare i propri orizzonti e, dopo aver debuttato nel weekend scorso alla Petit Le Mans, si appresta a replicare anche nel season finale del WeatherTech SportsCar Championship, la 12 ore di Sebring, in programma il 14 novembre.

Ancora una volta il team polacco utilizzerà un telaio Oreca 07 LM P2 prestato dal PR1 Mathiasen per Kuba Smiechowski, cui si affiancheranno Matt Bell e Naveen Rao. Per chi non lo sapesse, Naveen Rao è il 45enne ex-CEO di Intel, ed è l’attuale capoclassifica dell’IMSA Prototype Challenge – serie che si corre ricordiamo con le vetture LM P3 – insieme proprio a Bell, nelle fila del K2R Motorsports.

La gara di Sebring fungerà da ulteriore passo di avvicinamento nientemeno che al World Endurance Championship 2021, che vedrà Inter Europol Competition schierarsi con una Oreca LM P2 nuova di zecca, in consegna il prossimo dicembre.

Il team continuerà a mantenere i propri impegni anche nell’European Le Mans Series, che lo vede protagonista al 2016 con telai Ligier sia LM P2 che LM P3, e nell’Asian Le Mans Series.

Con riferimento al passaggio ad Oreca, il pilota di casa, Smiechowski, ha puntualizzato “Mi sono abituato velocemente all’Oreca alla Petit Le Mans e ho apprezzata molto in corsa. Ovviamente, so che abbiamo ordinato una nuova macchina tempo fa e ciò mi ha motivato enormemente. La prossima gara è Sebring dove dividerà la macchina con Matt Bell e Naveen Rao. Il prossimo sarà un anno duro e complicato, ma speriamo di non incontrare così tanto ostacoli come in quest’ultimo.” LMP3

Tornando al tema LM P3, che sappiamo dal prossimo anno faranno parte della massima serie endurance americana, è stato diffuso dall’IMSA il relativo regolamento sportivo.

Come parzialmente anticipato nel consueto messaggio di indirizzo annuale e confermato giovedì dal Presidente dell’IMSA, John Doonan, ogni line-up LMP3 dovrà prevedere almeno un pilota bronze ranked o un pilota silver sotto i 30 anni al 31 gennaio 2021, insieme ad un altro pilota silver o gold di qualsiasi età. Nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup sarà previsto un terzo pilota di qualsiasi rank purchè non si ecceda il numero di un gold per ogni equipaggio, mentre i platinum saranno sempre vietati.

Ammesse dal punto di vista tecnico, oltre alle vetture LM P3 di nuova generazione dotate del nuovo motore Nissan VK56, anche le “vecchie” LM P3 dotate di nuovo motore ovvero di motore updatato VK50+. Previste inoltre anche minori limitazioni ai test privati per LM P2 ed LM P3, per quest’ultima, particolarmente per i piloti bronze o silver under 30.

Il nuovo meccanismo delle qualifiche infine, previsto per le categorie Pro-Am a partire dal prossimo anno, e che prevede l’impiego sia del driver bronze obbligatorio che del Pro in due momenti separati per definire rispettivamente la griglia di partenza ed il punteggio addizionale, sarà applicato alle sole GTD e non ad LM P2 ed LM P3, che manterranno invece l’attuale format di 15 minuti.

Piero Lonardo

Foto: Inter Europol, IMSA

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USCC – Alla Petit Le Mans tra i due litiganti gode il WTR

Il Wayne Taylor Racing si aggiudica la 23ma edizione della Petit Le Mans, terz’ultimo appuntamento del WeatherTech SportCar Championship 2020.

Fino alla metà gara è stato l’equipaggio partito dalla pole dell’Acura Penske #6 a menare le danze, con Dane Cameron, Juan Pablo Montoya e Simon Pagenaud. Poi un contatto multiplo che ha visto protagonista la Mazda di Oliver Jarvis, l’incolpevole Ferrari di Alessandro Balzan e forse l’Oreca LM P2 di Job Van Uitert ha modificato radicalmente gli equilibri in campo.

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Subito fuori dai giochi l’altra Mazda, vittima di problemi ai freni, si è creata una lotta a due fra l’altra Acura di Helio Castroneves, Ricky Taylor ed Alexander Rossi e la Cadillac dell’Action Express di Felipe Nasr, Pipo Derani e Filipe Albuquerque, lotta che è durata fino a 10’ dal termine, con una sequenza di sorpassi e controsorpassi che ha visto primeggiare di volta in volta l’uno o l’altro contender.

Ad appena 600 secondi dalla bandiera a scacchi, l’incredibile contatto, al momento non sanzionato dalla direzione gara, fra Ricky Taylor e Pipo Derani, che lasciava la Cadillac #31 nella ghiaia di curva 6 e permetteva all’altra DPi V.R di Renger van der Zande, fino a quel momento stabile in terza posizione, di prendere la testa della gara davanti alla Acura #7 mentre la vettura di servizio annullava i distacchi.

Purtroppo non abbiamo potuto assistere allo shooutout finale fra i due gladiatori rimasti, perché un altro contatto – secondo la legge non scritta del “caution chiama caution” – fra la Lexus di Townsend Bell e la Porsche di Laurens Vanthoor chiudeva definitivamente la questione, assegnando la vittoria a van der Zande, Ryan Briscoe e Scott Dixon.

I tre  bissano così il successo di inizio stagione a Daytona, spezzando la striscia positiva delle ARX05 #7 che durava da ben tre gare. Gradino basso per l’altra Acura davanti alla Cadillac #5 del JDC-Miller / Mustang Sampling del trio francese formato da Sebastien Bourdais, Tristan Vautier e Loic Duval.

Da segnalare che nel corso della quarta ora sulla Cadillac #10 è stato sostituita al volo la batteria a causa di un malfunzionamento dell’alternatore, segno che quando le cose devono andare bene non c’è santo che tenga, e ancora una volta sfortuna nera sul tracciato della Georgia per Albuquerque, che lo scorso anno fu vittima di una foratura quando era al comando a 30’ dalla fine.

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Anche la GTLM ha vissuto un finale a sorpresa, con una lotta accesa fra tutti e tre i marchi in gara. In evidenza sin dalle fasi iniziali le BMW, con Connor de Philippi a prendere il comando alla prima curva davanti all’altra M8 GTE di John Edwards.

Erano però le Corvette a prendere l’iniziativa, soprattutto con la C8.R #3 dei capoclassifica Antonio Garcia e Jordan Taylor, qui coadiuvati da Nicky Catsburg. Intorno alla metà gara, dopo che i piani della casa bavarese venivano scombinati da problemi di natura meccanica alla battistrada iniziale, la #25, Edwards rompeva gli indugi issandosi al comando, mantenendolo insieme ai compagni di squadra Jesse Krohn ed Augusto Farfus, strategie permettendo, sino a mezz’ora dalla fine, allorquando un prototipo non meglio identificato toccava duro il piota brasiliano, incaricato dello stint finale.

A sorpresa quindi era Fred Makowiecki a ritrovarsi al comando, che manteneva sino al traguardo sulla Corvette #3 e sulla BMW #24, bissando il successo del 2018 ottenuto proprio con Nick Tandy, qui con Matt Campbell quale terza forza.

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Anche nella GTD si è assistito al bis del team vincitore due anni or sono, Scuderia Corsa, portata sotto la bandiera a scacchi da Alessandro Balzan, unico italiano in gara, di nuovo al volante in una gara della serie IMSA dopo Daytona, insieme a Jeff Westphal e Cooper MacNeal.

Le fasi iniziali, caratterizzate da un lungo regime di corsa libera, sono state appannaggio della Lamborghini del Paul Miller Racing, che però scontava duramente il compattamento a seguito della Full Course Yellow chiamata dalla direzione gara al termine della quarta ora più per ripulire la pista che per il contatto a bordo pista dell’Oreca LM P2 dell’Inter-Europol.

Si generava così un’alternanza fra l’Huracàn #48, la Lexus #14 di Jack Hawkworth, Aaron Telitz e Michael de Quesada, e l’unica Ferrari in gara, che alla fine premiava quest’ultima, con Westphal che sul traguardo precedeva l’inglesino dell’AVS e l’altra Lamborghini del GRT Magnus di Andy Lally, Spencer Pumpelly e John Potter.

Discreta sfortuna per gli ex-capoclassifica della Acura #86, trionfatrice qui nella 6 ore di settembre, coinvolti in una melèe intorno a metà gara dalla quale riportavano danni al posteriore.  Farnbacher, Hindman e Michimi, ricordiamo partiti dalla pole, termineranno decimi e staccatissimi, mentre la BMW M6 GT3 del Turner Motorsport, trionfatrice qui lo scorso anno, non è mai stata un fattore e gli chiuderà appena avanti.

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Tra le LM P2 infine, sembrava fatta per i capolista del PR1 Mathiasen, che hanno dominato la gara sin dal via sulle altre tre concorrenti. Una defaillance tecnica nell’ora finale ha però permesso alla vettura di Starworks di John Farano, Job van Uitert e Mikkel Jensen di ereditare comodamente la leadership, chiudendo con la bellezza di 5 giri di vantaggio sulla entry del Performance Tech e di 9 sulla terza classificata dell’Inter-Europol.

A tre gare dal termine, il WTR consolida il proprio primato in classifica con 215 punti contro i 205 dI Castroneves e Ricky Taylor. Il quarto posto odierno invece non danneggia invece il record tra le LM P2 di Patrick Kelly e del PR1 Mathiasen.

In GTLM invece, Antonio Garcia e Jordan Taylor rimangono sempre la coppia da battere, mentre in GTD, Aaron Telitz col secondo posto odierno balza al comando della classifica di categoria, scalzando l’accoppiata Acura.

L’appuntamento con la massima serie endurance americana è fra due settimane a Laguna Seca, prima del gran finale di Sebring.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto; IMSA, WTR, Porsche

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USCC – Acura inavvicinabili in qualifica a Road Atlanta

Ennesima pole position, la quarta di fila, per le Acura Penske nel WeatherTech SportsCar Championship. A Road Atlanta è stata la volta di Dane Cameron di portare la ARX05 al top con 1.08.412 in una sessione che ha visto demolire i record di tre delle quattro categorie iscritte.

Dietro Cameron, a 94 millesimi, Ricky Taylor con l’altra Acura mentre Felipe Nasr, migliore degli “altri” sconta due decimi tondi dal leader con la Cadillac DPi dell’Action Express, vincitrice qui lo scorso anno, e che dopo aver dominato nel pomeriggio di ieri con Filipe Albuquerque nella nottata italiana aveva segnato il miglior tempo anche nella terza ed ultima sessione di libere con Pipo Derani.

I leader della classifica del WTR conquistano la quinta piazzola con Ryan Briscoe, dietro la migliore delle Mazda, quella di Harry Tincknell.

PR1

Unica categoria a non migliorarsi rispetto agli anni precedenti, la LM P2, con il leader della graduatoria Patrick Kelly alla quarta partenza al palo consecutiva per il PR1 Mathiasen col tempo di 1.11.590. Da segnalare che l’Oreca del Performance Tech, nelle mani di Jim McGuire, non ha segnato tempi validi.

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Grande battaglia come sempre in GTLM, con Antonio Garcia che va a consolidare il primato in campionato suo e della Corvette #3 col tempo di 1.15.163. Niente da fare per le BMW M8 con Connor de Philippi e John Edwards, che seguono nella lista dei tempi rispettivamente a 3 decimi e mezzo secondo.

Acurapole

Infine le GTD, prime a scendere in pista, con Shinya Michimi alla sua prima pole nella serie col tempo di 1.19.291 con la Acura NSX GT3 del Meyer Shank Racing, squadra che già oggi ha annunciato l’ingaggio di Olivier Pla quale pilota titolare nel prossimo impegno con la Acura DPi.

Dietro il driver giapponese, già vincitore qui a luglio nella 6 ore che sostituì il Glen, Jeff Westphal con la Ferrari di Scuderia Corsa rivitalizzata dal BoP, a 2 decimi. A seguire altri due sicuri protagonisti, la Lexus dell’AVS di Frankie Montecalvo e la Lamborghini del Paul Miller Racing di Madison Snow.

L’appuntamento per lo start della 23ma Petit Le Mans è domani, a partire dalle 12.40 PM locali.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

I risultati delle Qualifiche

Foto: IMSA

AXR

USCC – Albuquerque trascina Action Express nelle libere della Petit Le Mans

Non accenna a calare il momento magico di Filipe Albuquerque. Il driver portoghese, appena laureato campione ELMS a Monza dopo la vittoria tra le LM P2 a Le Mans, e ormai col titolo in tasca della categoria anche nel WEC, ha infatti segnato quest’oggi il miglior tempo nella prima giornate di prove della 23ma Petit Le Mans.

Albuquerque ha svettato nella seconda sessione di libere con la Cadillac DPi di Action Express ed il tempo di 1.09.230, precedendo il teammate Felipe Nasr di 136 millesimi. Solo cinque in totale i piloti sotto l’1’10: la shortlist prosegue con Tristan Nunez e la Mazda #77, Ryan Briscoe con la Cadillac capolista del WTR e Dane Cameron con la migliore delle Acura Penske.

All’altra Acura di Ricky Taylor invece il primato del mattino davanti alle due Mazda in una sessione accorciata di qualche minuto per l’uscita di strada alle Esses da parte di Chris Miller con la Cadillac #85. Va detto che nella categoria regina non sono state introdotte modifiche al BoP preesistente, salvo 3 litri extra assegnati alle Mazda.

Tra le LM P2, il primato va invece alla stellina olandese Job van Uitert, autore al mattino di 1.11.078 con l’Oreca di Starworks.

Corv3

Lotta come sempre sul filo dei millesimi in GTLM, con Laurens Vanthoor a primeggiare nella prima sessione con 1.17.008 con la Porsche #912, ed il capolista Antonio Garcia a limare nel pomeriggio il tempo del pilota belga di 107 millesimi con la Corvette #3. I sei contender sono comunque tutti racchiusi nel giro di mezzo secondo.

In GTD infine, il primato di giornata va a Bryan Sellers e alla Lamborghini Huracàn GT3 del Paul Miller Racing, autore di 1.19.946 già nel primo turno. Robbie Foley dal canto suo si è avvicinato nel pomeriggio con la BMW M6 GT3 del Turner Motorsport, portando il distacco a poco più di un decimo.

BMW

Il programma prosegue nella nottata italiana con la terza sessione di libere, a partire della 7.30 PM locali, mandatoria per i piloti silver e bronze. Domani sarà il momento delle qualifiche, dalle 12.30 PM, mentre lo start della gara avverrà alle 12.40 PM locali di sabato.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

Foto: Michelin

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USCC – In 31 alla Petit Le Mans

In questo sfortunato 2020 la Petit Le Mans non chiuderà la stagione dell’endurance americana, ma ciononostante raccoglierà il parco macchine più corposo dal season opener di Daytona, svoltosi in periodo pre-COVID.

Sono ben 31 infatti le vetture che si sfideranno presso l’iconico tracciato di Road Atlanta per la 23ma edizione della enduro della durata di 10 ore.

Diverse le variazioni significative tra gli equipaggi, tra cui svetta sicuramente la nuova line-up del Mustang Sampling/JDC-Miller, col trio transalpino composto da Sebastien Bourdais, Tristan Vautier e Loic Duval sulla Cadillac DPi #5. Molti degli altri rinforzi di lusso delle altre DPi provengono dall’IndyCar Series, con Alexander Rossi e Simon Pagenaud a rinforzare il Team Penske, Scott Dixon ancora della partita in WTR e Ryan Hunter-Reay ed Olivier Pla in casa Mazda, il vincitore di Le Mans tra le LM P2 nonché neocampione ELMS Filipe Albuquerque e la stellina francese Gabriel Aubry completano infine gli equipaggi delle Cadillac di Action Express e di JDC-Miller.

Quattro le LM P2, con Job van Uitert a dar man forte a John Farano e Mikkel Jensen sulla rientrante Oreca di Starworks mentre Colin Braun si presenterà con un terzo team, il Performance Tech, dopo aver già militato in stagione con DragonSpeed (vincendo a Daytona) ed ERA Motorsports. I leader in classifica del PR1/Mathiasen infine raddoppieranno l’effort per ospitare il debutto di Inter-Europol.

Se per le sei consuete GTLM si assisterà al ritorno delle terze guide designate di Corvette, BMW e Porsche, sono diverse le novità tra le ben tredici GTD iscritte. Alle variazioni già note si aggiungono alcune addizioni di prestigio quale quella di Darren Turner sulla Aston Martin Vantage dello Heart of Racing, per la prima volta a podio lo scorso weekend a Charlotte, e di Kyle Kirkwood in casa Lexus. Il campione 2019 della IndyPro 2000 affiancherà sulla RC F GT3 #12 Frankie Montecalvo e Townsend Bell.

Ma la novità che più ci tocca da vicino riguarda la Ferrari 488 GT3 di Scuderia Corsa, che ritorna dopo un paio di gare di assenza insieme ad Alessandro Balzan. Il due volte campione della categoria rientrerà dopo la Rolex 24 insieme a Cooper MacNeil e Jeff Westphal per l’assenza del titolare Toni Vilander, che sarà costretto a saltare gli ultimi impegni del WeatherTech SportsCar Championship a causa delle limitazioni di viaggio imposte dal COVID.

L’azione in pista a Road Atlanta inizierà giovedì 15 ottobre alle ore 11.15 AM locali con le prime libere.

Piero Lonardo

L’entry list della 23ma Petit Le Mans

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Riflessioni su Monza a porte chiuse

Nei giorni antecedenti la 4 Ore di Monza sono apparsi su diversi media e social nostrani commenti sulla scelta operata dall’Autodromo Nazionale, di concerto con la LMEM, società organizzatrice dell’European Le Mans Series, di gestire il weekend di gara a porte chiuse.

Non per far polemica ma solo per chiarezza, bisogna innanzi tutto ricordare che la decisione dei vertici Monzesi è stata coerente a quella operata negli altri tre weekend fin qui svolti nella serie, che si chiuderà a Portimao, sempre a porte chiuse, il 1° novembre prossimo.

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Ma, detto fra noi, quanti appassionati sarebbero accorsi ad assistere alla gara – non parliamo di libere e qualifiche – in una domenica che minacciava pioggia con tanto di mascherine obbligatorie e protocolli COVID?

Una risposta precisa non la possiamo certo dare, e la decisione di correre “huit clos” era stata diffusa per tempo, però possiamo basarci sulle affluenze delle scorse edizioni, scarsine, per eventi dove peraltro erano presenti feature sempre interessanti per i tifosi quali la sessione autografi e la pit walk, per non parlare – per chi ovviamente poteva – della grid walk, il tutto per poter respirare più da vicino l’atmosfera della gara ed incontrare i propri beniamini.

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L’unico momento di gloria dell’endurance “moderna”, cioè dall’istituzione del WEC e delle serie continentali, dell’Autodromo Nazionale, risale al Prologo WEC organizzato nel weekend dell’1-2 aprile 2017. Il positivo risultato dell’epoca autorizzò i più a sperare in una conferma in pianta stabile nel calendario della serie mondiale, e addirittura voci messe in giro ad arte annunciavano la presenza fissa del World Endurance Championship per i successivi tre anni, al posto del giubilato Nurburgring.

Invece non solo il Prologo non tornò più a Monza, ma si sono dovuti attendere quattro anni per rientrare in un campionato che comunque dovrebbe vedere di diritto una tappa italiana.

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Per l’ELMS ripeto sempre affluenze scarsine, anche con biglietto a costo zero e le feature di cui sopra, e se ci aggiungiamo il carico da undici del COVID, quale amministrazione avrebbe rischiato di passare per untore per un evento limitato alla visione della sola gara, per di più sostenendo dei costi extra che difficilmente sarebbero stati ripagati dall’afflusso di pubblico ?

Dispiace per i veri appassionati, quelli per intenderci che domenica erano appoggiati alle reti, esile baluardo di confine fra il Parco e l’Autodromo, ma il rischio non valeva la candela. Tutto rimandato al luglio del prossimo anno ed alla scorpacciata di ELMS e WEC nel giro di due weekend. Quello sì sarà il metro di confronto per comprendere se gli appassionati italiani di endurance e di motori in generale meritano realmente gli sforzi degli organizzatori.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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Le Mans Cup – DKR vince e allunga a Monza. Ad Iron Lynx il titolo GT3

A Monza sabato si è svolta una delle gare più caotiche della recente storia della Michelin Le Mans Cup. Ben tre infatti le safety car deployate in pista per altrettanti incidenti nel corso delle due ore di gara, che alla fine ha visto trionfare i campioni in carica del DKR Engineering.

Allo start era Nicolas Maulini a prendere la testa dalla pole conquistata con la Ligier del Cool Racing in mattinata, tenendo a bada le Duqueine di Jean Glorieux, Alex Kapadia e Rory Penttinen di DKR, Mühlner Motorsport e Graff. Subito problemi però per un altro dei protagonisti attesi, Tony Wells , che si girava alla Ascari, rovinando la parte posteriore della sua Duqueine.

Resisteva invece solo un giro la leadership di Rino Mastronardi, polesitter in GT3, a favore della McLaren dell’Optimum Motorsport, wild card a Monza con Brendan Iribe ed Ollie Millroy.

Anche il regime di corsa libera resisteva il giusto, perchè presto Patrice Lafargue terminava nella sabbia della Roggia con la Ligier IDEC, richiamando la prima safety car della giornata. Caution chiama caution dicono gli americani, ed infatti al restart Nicolas Mèlin del Racing Experience, stretto dalla seconda vettura del Cool Racing di Maurice Smith, si arenava sul cordolo della prima variante, richiamando in causa per la seconda volta la vettura di servizio.

Ma non era ancora finita, perchè, con poco più di mezz’ora di gara all’attivo, Lafargue ne combinava un’altra, girandosi anch’egli alla Ascari in modo molto più violento di Wells, e rimbalzando su altre tre vetture, le due entry del CD Sport e la #23 di Jon Schauerman per United Autosports.

Nel frattempo Nicolas Leutwiler con la Porsche del PZ Oberer Zurichsee by TFT aveva annullato il distacco derivante dall’ultima piazzola in griglia, frutto a propria volta dell’eccessiva velocitò ai box durante le qualifiche, e si era portata al terzo posto delle GT3 sorpassando la Ferrari di Emanuele Maria Tabacchi, che a sua volta aveva avuto la meglio sulla McLaren, scivolata in P5, dietro le Ferrari di Michael Broniszewski e Rino Mastronardi.

Al riprendere della gara, la Porsche scalava ulteriormente il gruppetto ravvicinato delle GT3, portandosi alle spalle di Mastronardi, che nel frattempo era salito al comando su Broniszewski, in seguito penalizzato per non aver rispettato le procedure durante il periodo di safety car.

Dopo il valzer dei pit-stop intorno alla metà gara, Edouard Cauhaupe, salito sulla vettura di testa al posto di Maulini, riprendeva la leadership da Matthias Kaiser, subentrato sulla vettura del Graff; ciò avveniva pochi attimi prima dell’ennesima neutralizzazione, causata dallo stop in pista di Alex Kapadia, fermo a lato della seconda di Lesmo. Fabien Lavergne dal canto suo ritornava ai box con la posteriore destra della sua Ligier a penzoloni.

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Il sorpasso che vale la gara e probabilmente il titolo 2020 a 39 minuti dal termine, con Horr che rompe gli indugi su Cauhaupe per issarsi in cima alla classifica. Il terzo gradino del podio va al Graff, con Kaiser che con le cattive tiene a bada Garrett Grist con la Duqueine #10 del Nielsen Racing.

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Anche la gara delle GT3 si decide poco più tardi. a poco meno di mezz’ora dalla bandiera a scacchi, allorquando Julien Andlauer, subentrato a Leutwiler, riesce dopo un lungo duello a superare al termine del rettilineo la Ferrari #9, con Niccolo Schirò al volante. A Rino Mastronardi e Giacomo Piccini il terzo posto che vale il titolo di categoria con una gara di anticipo. A Portimao fra tre settimane i portacolori del Cool Racing saranno chiamati ad un’impresa quasi impossibile per recuperare 25 punti, vale a dire il punteggio di una vittoria, da Glorieux ed Horr.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: Piero Lonardo

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

USCC – Garcia e Jordan Taylor vincono a Charlotte ed allungano

L’atteso ritorno dell’IMSA a Charlotte è coinciso con una vera e propria battaglia nella pioggia fra GT, che alla fine ha premiato ancora – per la quinta volta in stagione – la Corvette di Antonio Garcia e Jordan Taylor, che estendono così il loro vantaggio in classifica generale.

Dopo aver preso il comando dalla pole, Jordan Taylor ha dovuto presto cedere il passo a Jesse Krohn e alla BMW #24 sotto un violento acquazzone che mieteva vittime in pista, prime fra tutte le due Porsche rientranti dopo l’assenza forzata di Mid-Ohio.

Garcia, subentrato sulla Corvette #3, aveva la meglio a tre quarti di gara su John Edwards dopo un periodo di pista asciutta;  la gara sembrava ormai decisa, ma il crash di Tommy Milner a 12’ dalla fine sull’altra Corvette, forse propiziato da una defaillance tecnica, andava a complicare le cose per la squadra di Doug Fehan. Fortunatamente per i colori gialloneri però, Garcia nello shooutout finale di circa 5 minuti riusciva a mantenere il vantaggio sulle due M8, GTE che non solo completavano il podio, ma rappresentavano anche le uniche GTLM al traguardo.

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

BMW invece che trionfa tra le GTD per la seconda volta in stagione con Robbie Foley e Bill Auberlen. Anche in questa categoria non si sono risparmiati i duelli, con Aaron Telitz al comando dalla pole fino al cambio pilota, reso difficoltoso dall’umidità che impediva una visione corretta all’addetto al cambio, il quale penava nel sistemare l’abitacolo della Lexus #14 per Jack Hawksworth.

Via libera quindi a Mario Farnbacher e alla Acura leader in classifica, che però nulla poteva contro Auberlen, il quale approfittava di uno dei tanti errori della serata per balzare al comando. Il campione in carica si ritrovava poi ad affrontare proprio Hawskworth, suo attuale major contender, e i due venivano al contatto, lasciando spazio – dopo la penalità per il driver Lexus – alla Porsche del Wright Motorsports di Patrick Long e alla Aston Martin di Roman de Angelis, primo podio per la Vantage GT3 negli States.

Nella classifica generale della GTLM, a tre gare dal termine, Garcia e Jordan Taylor conducono con 24 punti di vantaggio sui compagni di squadra Tommy Milner ed Oliver Gavin; ad inseguire gli equipaggi delle due BMW, con Spengler e de Philippi a -27 e Krohn ed Edwards a -28.

In GTD invece il risultato odierno avvantaggia l’equipaggio del Wright Motorsports, che scavalca Hawksworth e si porta a pari punti con Telitz, a 6 sole 6lunghezze dal leader Farnbacher.

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà già sabato prossimo 17 ottobre con la 23ma Petit Le Mans, protagoniste tutte le categorie. Le prime libere da Road Atlanta alle 11.15 AM locali di giovedì 15.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

 

L’ordine di arrivo

Foto: IMSA

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ELMS – Albuquerque-Hanson, vittoria e titolo a Monza

Filipe Albuquerque e Phil Hanson sono i nuovi campioni dell’European Le Mans Series. Vincendo la 4 ore di Monza il vantaggio nei confronti della concorrenza è divenuto incolmabile e l’accoppiata di United Autosports può festeggiare il titolo continentale con una gara di anticipo.

Va detto che le cose si son messe subito per il meglio per i neocampioni; alla prima curva infatti su pista resa insidiosa dalla leggera pioggia caduta nella notte, erano in tanti a sbagliare, fra cui Jonathan Hirschi, partito a bomba dalla terza piazzola, che toccava l’Oreca in pole, costringendo Hanson, che intelligentemente aveva accelerato il giusto per non avvantaggiare Roman Rusinov, che gli partiva a fianco, ad andare largo e perdere diverse posizioni.

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Il gentleman russo da parte sua, sorpreso dallo start, veniva colpito a sua volta da Alexandre Cougnaud e si girava nella prima parte della variante, rimanendo impalato sui cordoli. Dopo l’uscita della safety car, la sostituzione del radiatore e la relativa perdita di giri ha chiuso sul nascere ogni velleità di rimonta e di titolo per il G-Drive.

Con questi presupposti la gara assumeva tutt’altro scenario. Hirschi, rimasto al comando, al restart veniva tamponato da Nico Jamin e poco dopo perdeva a sua volta la leadership proprio a vantaggio della vettura del Panis Racing, ma solo per qualche curva, in quanto Jamin era costretto a rientrare subito ai box per riparare la luce anteriore rovinata nel contatto.

Dalla terza posizione si faceva largo Anders Fjordbach con la vettura dell’High Class Racing, che in poche curve faceva fuori Antonin Borga, protagonista della perdita di una ruota durante il riscaldamento, e poi lo stesso Jamin, largo alla Parabolica, per installarsi al comando. Fra le LM P3, buona la partenza dalla pole di Rob Wheldon con la Ligier #2 di United Autoports, ma prima Jacopo Baratto con la vettura di Eurointernational e poi Martin Hippe con la Ligier gialloverde di Inter-Europol avevano la meglio sui capoclassifica.

La squadra battente bandiera polacca ha avuto il suo daffare nel mettere in assetto da gara il nuovo telaio Ligier LM P2 venuto dalla base operativa del team in Germania durante la notte per sostituire quello danneggiato da Matevos Isaakyan nelle libere 2. Peraltro il team variava anche la line-up LM P3, scon Dino Lunardi, già visto nelle prime libere, a prendere il posto dello storico coequipier di Hippe, Nigel Moore, per la gara.

In GTE invece era Claudio Schiavoni, partito dalla pole conquistata ieri da Andrea Piccini, a dominare nelle primissime fasi di gara, ma presto la Ferrari di Iron Lynx scivolava nelle retrovie, prima di essere fatta fuori dalla Ligier LM P3 di Jim McGuire, che provocava l’uscita della prima Full Course Yellow.

Il controllo della GTE passava quindi a Dane Cameron con la Ferrari #55 di Spirit of Race, davanti alla Porsche di Christian Ried. Alessio Picariello, subentrato a Ried, perfezionava poi durante la seconda ora di gara il sorpasso sulla 488 GTE biancoverde.

Davanti a tutti, alle spalle del battistrada emergevano le due entry di United Autosports, con Hanson rientrato in contention dopo la sosta fuori programma, seguito dalla gemella #32 con Will Owen, autore a sua volta di un lungo in prima variante.

L’inseguimento sostanzialmente durava per tutto il resto della gara, sebbene falsato a prima vista dalle diverse strategie, ma lo strapotere dell’accoppiata di United Autosports nei confronti del duo danese formato da Fjordbach e Dennis Anderson si rendeva via via evidente man mano che il distacco diminuiva fra le soste, complici anche altre due neutralizzazioni, la prima per i detriti persi a Lesmo dalla Duqueine LM P3 di Tony Wells e per il primo dei due cofani lasciati in pista da parte della Ligier LM P2 di Inter-Europol.

La seconda metà di gara viveva perlopiù di duelli nelle retrovie, con DragonSpeed ad ereditare il gradino basso del podio negli ultimi minuti dietro le due vetture di United Autosports dopo l’ultima sosta al pit della squadra danese.

_PL58434Anche in LM P3, Inter-Europol si avviava a conquistare la prima vittoria stagionale con 20” di vantaggio su Eurointernational, che a sua volta riusciva a resistere ad un ultimo effort da parte del polesitter Wayne Boyd.

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Unica eccezione in GTE, dove David Perel, autore di un finale eccezionale con la Ferrari Kessel, riusciva a prendere il largo sulla Porsche #77, cui alla fine regalava un intero giro, ricordiamo a parità di zavorra. Terzo posto per la Ferrari delle iron Dames, Michelle Gatting, Rahel Frey e Manuela Gostner.

In classifica generale, deciso come riportato poco sopra il titolo assoluto, dopo l’en plein di United Autosports nelle quattro gare disputate, con tre successi di fila da parte dei neocampioni, il team angloamericano è lanciato anche verso il titolo LM P3, con l’equipaggio della Ligier #2 a vantare dopo il terzo posto odierno 10 punti di vantaggio su Inter-Europol e 18 sul Realteam, oggi quarto al traguardo.

In GTE, l’equipaggio del Kessel Racing spezza la parità col Proton Competition. La lotta per il titolo di categoria, in palio nel season finale di Portimao fra tre settimane, è ristretta a questi due equipaggi, con le Iron Dames e Spirit of Race, quarta al traguardo, rispettivamente a quota 53 e 52 contro gli 81 dei leader.

UPDATE: L’Oreca del DragonSpeed, giunta terza al traguardo, è stata squalificata, con decisione inappellabile, a seguito delle verifiche tecniche. L’altezza da terra del diffusore posteriore dell’Oreca #27 è stata infatti trovata non conforme al regolamento (206 mm contro 200). Al terzo posto sale quindi l’Oreca dell’High Class Racing.

Piero Lonardo

L‘ordine di arrivo definitivo della 4 Ore di Monza

Foto: Piero Lonardo