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USCC – Cambio di date anche per il VIR e la Petit Le Mans

Continua l’effetto domino causato dallo spostamento della 24 Ore di Le Mans al 21-21 agosto. E’ notizia di pochi minuti fa che l’IMSA, ente organizzatore del WeatherTech SportsCar Championship, ha deciso di modificare le date degli appuntamenti del Virginia International Raceway e della 24ma Petit Le Mans.

L’appuntamento tutto riservato alle GT, previsto originariamente per il 21 agosto, è stato spostato nel weekend originariamente occupato dalla Petit Le Mans, e si terrà il 9 ottobre, diventando l’atto finale della GTD Sprint Cup.

Di conseguenza, il gran finale di Road Atlanta viene spostato in avanti, il 13 novembre. Quest’ultima data peraltro coincide con la prima edizione della 24 Ore di Sebring organizzata da Creventic.

Lo spostamento di date influirà anche sulle schedule dei vari campionati a supporto della massima serie endurance americana.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Raceway Road Atlanta

ELMS

ELMS – Le Castellet si sposta a giugno

Il primo effetto dello spostamento della 24 Ore di Le Mans annunciato poco fa consiste nello spostamento della 4 Ore di Le Castellet, che dalla sua collocazione originaria del 29 agosto si sposta al weekend del 4-6 giugno prossimi.

La gara si pone quindi ora come terzo appuntamento stagionale fra l’appuntamento del Red Bull Ring del 16 maggio e la 4 Ore di Monza dell’11 luglio.

Il CEO di recente nomina della Le Mans Endurance Management, Frédéric Lequien, ha riportato: “Con lo spostamento della 24 Ore di Le Mans ad agosto, abbiamo preso la decisione di muovere la 4 Ore di Le Castellet a giugno. Questa mossa permetterà ai teams che dell’ELMS che correranno a Le Mans un evento in più per prepararsi alla grande gara, pur mantenendo il distacco di 3-4 settimane tra ogni evento del calendario ELMS.”

Attendiamo comunque verosimilmente conferme sul season opener di Barcelona del 18 aprile, stante l’attuale situazione della pandemia in Spagna.

Piero Lonardo

Foto: ELMS

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WEC – Confermato: Le Mans slitta al 21-22 agosto

Come anticipato su queste pagine un paio di giorni fa, la 89ma edizione della 24 Ore di Le Mans, che doveva tenersi il 12-13 giugno prossimi, slitta al 21-22 agosto.

Con un comunicato di poco fa, l’Automobile Club de l’Ouest, organizzatore della classica della Sarthe, ha confermato lo spostamento di date, in funzione della possibilità di avere spettatori alla corsa, in ossequio alle misure di sicurezza e salute applicabili.

Si precisa inoltre che l’ACO ha preso questa decisione con largo anticipo per poter dare a team, partners e spettatori la maggiore visibilità possibile e mantenere l’attuale calendario del WEC. Le date delle altre gare ed eventi da tenersi sul circuito di Le Mans rimangono comunque al momento inalterati. L’ACO inoltre sta lavorando con gli organizzatori dei vari eventi che potrebbero essere impattati da questo cambiamento.

Come accennato nel precedente articolo infatti, esistono al momento diverse concomitanze tra i vari campionati, due delle quali investono il WeatherTech SportsCar Championship, che il 22 agosto ha in programma il round tutto dedicato alle GT del Virginia International Raceway (VIR), e l’appuntamento IndyCar di Gateway del sabato 21 agosto.

Quest’anno la gara vedrà il debutto delle nuove Hypercar e l’ACO vuole rimanere particolarmente attenta alla presenza dei fans, che riceveranno maggiori informazioni sui biglietti alla fine di aprile.

Pierre Fillon, Presidente dell’ACO, ha così commentato: “Sebbene si tratti di una decisione difficile da prendere, è quella giusta. Tenere per la seconda volta di fila la 24 di Le Mans a porte chiuse sarebbe impensabile. Stiamo perciò facendo tutto il possibile per evitare che accada e dare ai concorrenti una visione chiara dell’intera stagione. Stiamo lavorando duramente per metter in piedi un evento sicuro, con tutte le necessarie precauzioni sanitarie. La corsa di quest’anno promette di essere un altro thriller grazie al debutto delle nuove Hypercar.”

Rimaniamo quindi in attesa dell’annuncio dell’entry list della 24 Ore, prevista per martedì prossimo 9 marzo.

Piero Lonardo

Foto: ACO

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USCC – Jimmie Johnson e la Cadillac per tutta la MEC. Mazda, stop a fine anno

Jimmie Johnson e la seconda Cadillac DPi dell’Action Express Racing saranno di ritorno nella 12 Ore di Sebring, secondo appuntamento del WeatherTech SportsCar Championship, e per tutte le altre gare della Michelin Endurance Cup.

La Cadillac #48, protagonista della Rolex 24 at Daytona, dove ha ottenuto il secondo posto, migliore al traguardo delle quattro DPI V.R. in gara, alle spalle del Wayne Taylor Racing, sarà coadiuvato ancora una volta da Simon Pagenaud e Kamui Kobayashi, protagonisti insieme a Mike Rockenfeller della bella prestazione di esordio, sia a Sebring che nei successivi appuntamenti di Watkins Glen e della Petit Le Mans.

A Sebring, dove sono in programma in questi giorni dei test collettivi che vedranno impegnati gran parte dello schieramento, in attesa dell’entry list ufficiale si conosce già l’equipaggio della Porsche che contenderà alle Corvette e alle BMW la vittoria nella GTLM.

Sulla 911 RSR-19 del WeatherTech Racing, insieme all’owner/sponsor Cooper MacNeil si siederanno i due giovani leoni della casa di Stoccarda, Mathieu Jaminet e Matt Campbell. Il pilota francese a Daytona era atteso al debutto con la Ligier LM P2 dell’RWR Eurasia, ma venne sostituito all’ultimo momento da Sven Muller per positività al COVID, mentre Campbell ha difeso i colori dello Pfaff Motorsports, giungendo 12mo tra le GTD dopo una gara sfortunata.

Ricordiamo che alla guida della Porsche del WeatherTech Racing nel season opener si sono alternati invece Gianmaria Bruni, Kevin Estre e Richard Lietz, i quali si sono classificati sesti ed ultimi di categoria a 10 giri dalla Corvette vincitrice, a seguito del crash allo start con la BMW che li ha costretti ad una gara all’inseguimento.

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Questa sarà inoltre l’ultima Sebring per la Mazda DPi, che trionfò nella più recente edizione, tenutasi nel novembre scorso. Il costruttore nipponico, da sempre attivo nella serie endurance top americana, con una presenza costante nella massima categoria IMSA, seppur con alti e bassi, a partire dal “merger” del 2014, ha infatti annunciato il ritiro dalla serie al termine della presente stagione.

La decisione del forfait del programma prototipi sarebbe stata presa a seguito di un “assessment interno riguardante la situazione delle attuali DPi e delle future LMDh”, e al momento si esclude un coinvolgimento a breve nella nuova formula, che vedrà la luce nel corso della prossima stagione per diventare mandatoria nel 2023, anno in cui dovrebbero schierarsi sicuramente Porsche, Audi ed Acura, oltre alle “incursioni” delle Hypercar: Toyota, Peugeot e Ferrari in testa.

L’unica Mazda iscritta per Oliver Jarvis, Harry Tincknell e Jonathan Bomarito ha conquistato ricordiamo il  gradino basso del podio all’ultima Rolex 24.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Mazda

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WEC – Le Mans e calendario nuovamente a rischio slittamento?

La situazione del COVID19 continua a tenere banco in ogni aspetto della nostra quotidiana, e anche il motorsport non può esserne immune.

Già la scorsa primavera abbiamo infatti assistito ad un valzer di spostamenti e cancellazioni di eventi, situazione che ovviamente nessuno pensava di dovere ancora fronteggiare a distanza di oltre un anno.

Nel 2020 l’ACO ed il WEC decisero, correttamente, di subordinare lo svolgimento della stagione alle esigenze di sicurezza degli addetti ai lavori, modificandone radicalmente date, venue ed accessi, nonché riportando la schedule della futura Season 9 all’interno dell’anno solare 2021, abbandonando la formula introdotta nel 2018-2019.

Nonostante l’impegno degli organizzatori però, pare siamo di nuovo vicini ad una ridefinizione del calendario, che ha già visto il (prevedibile) spostamento dell’atto di apertura, la 1.000 Miglia di Sebring, test collettivi compresi, a favore di un più gestibile season opener a Portimao.

Ovviamente la stagione dell’endurance mondiale ruota intorno alla 24 Ore di Le Mans, che, stante l’attuale situazione dei contagi e delle vaccinazioni in territorio francese, potrebbe slittare anche quest’anno dalla tradizionale slot di metà giugno.

Per la 89ma edizione della classica della Sarthe sta infatti circolando l’ipotesi del 21-22 agosto, anche per permettere, al contrario dello scorso anno, l’affluenza di un certo numero di spettatori. Le due gare che la precedono nell’attuale schedule della Season 9, vale a dire la 8 Ore di Portimao e la 6 Ore di Spa-Francorchamps, in programma rispettivamente il 4 aprile ed il 1° maggio a porte rigorosamente chiuse, sono pertanto passibili di spostamento, così come la tanto attesa 6 Ore di Monza del 18 luglio.

Ovviamente questi spostamenti, che crediamo non saranno gli unici relativamente al continente europeo, porteranno conseguenze, a livello di concomitanze impreviste per squadre e piloti, nei confronti di altri campionati, compresi quelli nordamericani, IMSA ed IndyCar in testa, che al contrario sembrano protesi verso uno svolgimento più o meno regolare, dopo solo un paio di opportuni aggiustamenti.

Va evidenziato che la 105ma Indy 500 di maggio dovrebbe svolgersi in presenza di pubblico, ancorchè con capienza limitata, così come peraltro avvenuto nella recente Rolex 24 at Daytona e così come previsto per la 12 ore di Sebring o per il season opener IndyCar di Barber Park, in programma rispettivamente il 20 marzo ed il 18 aprile prossimi.

Attendiamo pertanto comunicazioni ufficiali da parte dell’ACO e del WEC, comunicazioni che verosimilmente non dovrebbero tardare molto.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – La Filière Sausset a Barcelona e Red Bull Ring, obiettivo Le Mans

La Filière Frédéric Sausset SRT41 è di ritorno nel mondo delle gare ACO e prenderà parte ai due primi round dell’European Le Mans Series 2021 come Categoria Innovativa.

La struttura transalpina, dedita alle attività in pista dei piloti gravati da gravi handicap fisici, schiererà una Oreca LM P2 nella 4 Ore di Barcelona, in programma il 17-18 aprile prossimi, così come alla 4 Ore del Red Bull Ring del 15-16 maggio, per il belga Nigel Bailly, il giapponese Takuma Aoki ed il francese Pierre Sancinena. Il trio prenderà inoltre parte ai test collettivi di Barcelona del 12-13 aprile, il tutto sotto la supervisione tecnica del Graff Racing.

L’obiettivo del team consiste nel raggiungere la necessaria preparazione per la prossima 24 Ore di Le Mans, per la quale è già stata depositata l’iscrizione quale Garage 56.

Sarcinena, che non dovrebbe comunque prendere parte alla classica della Sarthe, prende il posto di Snoussi Ben Moussa, il quale ha dovuto rinunciare per motivi personali pur mantenendo il ruolo di pilota di riserva del team.

Il trio originale avrebbe dovuto prendere parte, sempre come Garage 56, all’edizione 2020 della 24 Ore, ma il team dovette rinunciare a causa della scarsa preparazione causa COVID.

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Ricordiamo che nel 2016 Frédéric Sausset divenne il primo pilota quadriamputato a terminare la 24 Ore, grazie ad un progetto condiviso con Audi che permise al coraggioso driver di completare la distanza con una Morgan LM P2 insieme ai veterani Christophe Tinseau e a Jean-Bernard Bouvet. Come per questo prossimo impegno, anche allora la squadra presenziò al season opener ELMS, allora a Silverstone.

Piero Lonardo

Foto: SRT41, Piero Lonardo

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WEC – Portimao con una Corvette ma senza Glickenhaus

Diffusa nella giornata odierna l’entry list provvisoria della 8 Ore di Portimao, atto d’apertura della season 9 del World Endurance Championship.

Sul circuito dell’Algarve sono attese 32 vetture, ma veniamo subito alle novità: Corvette Racing farà il suo primo outing dal febbraio scorso, quando al Circuit Of The Americas venne schierata una delle nuove C8.R, con una vettura iscritta in GTE-Pro per Antonio Garcia, “panchinato” per colpa di un tampone COVID errato nel bel mezzo della recente Rolex 24 at Daytona,  poi vinta dai compagni di squadra Nicky Catsburg e Jordan Taylor, ed il rientrante Oliver Gavin.

L’impegno del team statunitense dovrebbe ripetersi anche nella seguente 6 ore di Spa-Francorchamps e farebbe seguito ad una richiesta specifica da parte dell’ACO per accettare l’iscrizione alla prossima 24 Ore di Le Mans. La presenza della Corvette porta a cinque le vetture iscritte in GTE-Pro insieme alle due Ferrari e alle due Porsche.

La seconda novità, questa volta però in negativo, riguarda l’assenza dal plateau degli iscritti delle vetture di Cameron Glickenhaus. Il team, che in questi giorni ha portato a compimento il primo shakedown presso l’autodromo di Vallelunga con Romain Dumas al volante, aveva recentemente confermato la propria presenza in Algarve subito dopo la cancellazione della 1.000 Miglia di Sebring.

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La causa del forfait sarebbe da ricercare nei rallentamenti nello sviluppo legati alla pandemia, e la squadra dovrebbe finalizzare l’omologazione della SCG 007 LMH dopo il test di durata di 30 ore ad Aragon che è stato a sua volta posticipato poco dopo il season opener WEC.

Solo tre vetture quindi iscritte alla categoria top, con le sole due nuove Toyota GR010 Hybrid tra le LMH e la R13-Gibson ribattezzata Alpine A480 LM P1.

Ben undici invece le LM P2 con la new entry WRT a schierare Robin Frijns e Charles Milesi insieme a Ferdinand Habsburg sull’Oreca #31. Ancora ignoti invece i compagni di Miro Konopka sull’unica non-Oreca iscritta, la Ligier dell’ARC Bratislava.

Ancora tante infine le caselle da completare tra le ben 13 vetture che compongono il parco partenti della GTE-Am. Giovedì Iron Lynx ha presentato la forza complessiva del suo impegno che spazierà, oltre alle due confermatissime entry WEC, più una terza per la 24 Ore di Le Mans, anche nell’European Le Mans Series, nella Michelin Le Mans Cup e nel GT World Challenge.

L’appuntamento presso l’Autodromo Internacional di Algarve è per il Prologo del 30-31 marzo, cui seguirà la 8 Ore dal 2 al 4 aprile. Sia il season opener che la 6 Ore di Spa-Francorchamps, in programma il 1° maggio prossimo, si terranno comunque a porte chiuse.

Piero Lonardo

L’entry list della 8 Ore di Portimao

Foto: Corvette Racing, Cameron Glickenhaus

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WEC – Finalmente Ferrari: nuova Hypercar per il 2023!

La Ferrari annuncia l’ingresso ufficiale nella nuova categoria Hypercar a partire dal 2023. Pochi minuti fa il comunicato ufficiale da parte delle Competizioni GT del Cavallino, che riportiamo integralmente.

Dopo una fase di studio e analisi, Ferrari ha dato il via allo sviluppo della nuova vettura LMH che nelle scorse settimane è già entrato nel vivo con l’avvio delle fasi di progettazione e simulazione. Il programma di collaudi in pista, il nome della vettura e quello dei piloti che costituiranno gli equipaggi ufficiali saranno oggetto di future comunicazioni.

A cinquant’anni dall’ultima partecipazione ufficiale nella classe regina del Mondiale Sport Prototipi nel 1973, la Ferrari scenderà in pista nella classe Hypercar del FIA World Endurance Championship, un campionato che contribuì attivamente a creare. Le vetture a ruote coperte di Maranello hanno riportato grandi successi, come testimoniano i 24 titoli mondiali conseguiti, l’ultimo dei quali conquistato nel 2017, e le 36 vittorie alla 24 Ore di Le Mans.

John Elkann, Presidente di Ferrari, ha commentato: “In oltre 70 anni di competizioni abbiamo portato le nostre vetture a ruote coperte a trionfare sulle piste di tutto il mondo, sperimentando soluzioni tecnologiche d’avanguardia: innovazioni che nascono dai circuiti e rendono straordinaria ogni auto stradale prodotta a Maranello. Con il nuovo programma Le Mans Hypercar, Ferrari rilancia il suo impegno sportivo e conferma la volontà di essere protagonista nei campionati di eccellenza del motorsport mondiale”.

Commenti entusiasti anche da parte di Pierre Fillon (Presidente dell’ACO), “Oggi è un grande giorno per le corse di durata”, e di Frédéric Lequien, neo-CEO FIA WEC “La notizia dell’entrata di Ferrari nella nuova categoria Hypercar è semplicemente fantastica”,  oltre che da parte del Presidente della FIA Jean Todt e di Richard Mille, Presidente della Commissione Endurance della FIA

Ferrari andrà a fare compagnia tra le LMH a Toyota e Glickenhaus, già pronte alla prossima stagione del World Endurance Championship, a Peugeot, pure dal 2023, e a ByKolles, oltre ad Audi, Porsche ed Acura, che invece hanno annunciato invece di aderire alla formula LMDh, che ricordiamo prevede l’utilizzo di un telaio LM P2 omologato.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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Asian LMS – Gelael bissa ad Abu Dhabi ma non basta: titolo a G-Drive

Sean Gelael e Tom Blomqvist chiudono con un secondo successo ad Abu Dhabi nel quarto ed ultimo round dell’Asian Le Mans Series 2021. L’indonesiano, nonostante l’ennesimo errore ha imposto il proprio ritmo sin dalle prime fasi di gara, coadiuvato al meglio dall’ex-factory driver BMW, per poi chiudere con un vantaggio minimo sulla migliore delle Aurus G-Drive.

Al via l’Oreca Jota partiva dal fondo delle LM P2, ma ben presto Gelael era a ridosso del trio di testa, comandato ancora una volta dal capolista nonchè polesitter odierno Renè Binder sul teammate John Falb e sull’Oreca del Phoenix Racing di Matt Kaiser.

A giocare a favore di Gelael un paio di safety car chiamate in causa per altrettanti incidenti con protagoniste le Ferrari. Iniziava la 488 GTE Evo di Formula Racing, fuori alla curva 17, poi alla mezz’ora le due entry di AF Corse guidate da Giorgio Piovanetti e Thomas Flohr collidevano in curva 11, terminando entrambe a muro.

Gelael approfittava della lunga seconda neutralizzazione per portarsi al comando, mentre Franco Colapinto, vera rivelazione di questa temporada araba, scalava rapidamente la classifica fino ad insidiare e superare il battistrada, un attimo prima di una Full Course Yellow per detriti che aiutava ancora una volta la compagine inglese a rimescolare le carte a livello strategico.

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L’Oreca #28 infatti usciva ancora una volta davanti a tutti dalla sosta collettiva ma poco dopo rischiava di rovinare tutto il bel lavoro fatto col contatto con una Aston Martin del Garage 59, considerato incidente di gara dalla direzione di Eduardo Freitas.

Toccava quindi a Blomqvist rimettere le cose a posto ed il sorpasso che valeva la leadership definitiva avveniva al termine della terza ora.

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Il forcing di Colapinto veniva in seguito vanificato da un drive-through per velocità eccessiva ai box, che lasciava l’Aurus #25 al secondo posto dopo un sorpasso finale su Kelvin van der Linde, incaricato dell’ultimo stint in casa Phoenix. Ma il quarto posto finale di Binder, Yfei Ye e Ferdinand Habsburg valeva il campionato e l’invito automatico alla prossima 24 Ore di Le Mans. Decisivo il risultato della sfortunata gara 2 di Gelael e Vandoorne a Dubai domenica scorsa.

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Anche ERA Motorsport può vantarsi di un invito automatico, grazie alla quarta vittoria su altrettanti appuntamenti in LM P2 Am, ancora una volta senza avversari dopo il forfait di Eurointernational.

United Autosports non poteva deludere per due gare di fila, e infatti infila una tripletta tra le LM P3 che vale l’ennesimo invito del team angloamericano a coronamento della trionfale campagna 2020.

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La vittoria finale, la terza in quattro gare, va a Wayne Boyd, Manuel Maldonando e Rory Penttinen sulle altre due Ligier di Jim McGuire, Duncan Tappy ed Andrew Bentley e di Joh Loggie, Rob Wheldon ed Andy Meyrick.

Le prime fasi come ieri erano appannaggio di Malthe Jakobsen con la vettura dell’RLR MSport, ma gli altri due driver non erano all’altezza della giovane promessa danese, che dopo un’ora di gara cedeva la leadership alla Duqueine del DKR con Jean Glorieux.

Era un drive-through a togliere dalla testa il team lussemburghese, lasciando United Autosports alla fine padrone del podio, nonostante un’altra penalità che ha imposto a Meyrick un imprevisto forcing per riprendere almeno la terza piazza ai danni di Colin Noble e dei campioni uscenti del Nielsen Racing, che ne finale cedeva anche al CD Sport e Laurents Höerr, subentrato sulla Duqueine #63.

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Finalmente una vittoria Ferrari in GT grazie alla 488 GT3 iscritta da Kessel per Car Guy di Takeshi Kimura, Come Ledogar e Mikkel Jensen. Decisiva la strategia da parte del team svizzero, che ha permesso al giovane neoacquisto Peugeot Sport di uscire davanti a tutti all’ultimo pit, particolarmente alle Porsche #99 del Precote Herberth Motorsport e soprattutto alla McLaren dell’Inception Racing, che alla fine riuscirà a piazzarsi alle spalle della GT del Cavallino, aggiudicandosi uno dei ben tre inviti riservati alla categoria per la serie asiatica alla classica della Sarthe.

A podio anche l’altra Ferrari del Rinaldi Racing di Davide Rigon, Davide Perel e Rino Mastronardi, mentre Robert Renauer, Alfred Renauer e Ralf Bohn col quinto posto finale si assicurano il titolo di categoria.

Il Precote Herberth Motorsport verrà inoltre accompagnato a Le Mans anche dal GPX Racing. La squadra battente bandiera degli Emirati Arabi Uniti oggi ha terminato solo al 14mo posto su 19 iscritti, a causa di un contatto nelle fasi iniziali di gara che ha comportato una sosta extra per cambiare la portiera sinistra. L’ulteriore contatto con la Ligier LM P3 #2 risulterà fortunatamente ininfluente ai fini del risultato finale grazie alle due vittorie e al quarto posto conquistati nelle tre gare precedenti.

BMW

Non inficia la graduatoria finale delle GT AM nemmeno il ritiro della Ferrari #66 del Rinaldi Racing. La vittoria della BMW del Walkenhorst infatti non basta per espropriare Christian Hook e Manuel Lauck e Patrick Kujala del titolo di categoria.

Asian

Due parole infine su questa formula edizione 2021 dell’Asian Le Mans Series. La formula mediorientale su due weekend, ancorchè forzata dalle problematiche connesse al COVID, si è dimostrata vincente, permettendo non solo la partecipazione di ben 36 vetture, ma soprattutto di equipaggi finalmente adeguati ad una serie continentale ACO. Se ne riparlerà comunque ad inizio 2022.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di Abu Dhabi – Race 4

Foto: Asian Le Mans Series, Algarve Pro Racing

Asian Le Mans Series

Asian LMS – Gelael riapre per Jota ad Abu Dhabi

Sean Gelael e Tom Blomqvist spezzano l’egemonia del G-Drive, vincendo il terzo round dell’Asian Le Mans Series ad Abu Dhabi.

Dopo essersi qualificati solamente con un conservativo quinto tempo figlio di un violento crash dell’ex factory driver BMW nelle prove libere, l’Oreca di Jota Sport alla metà gara si è portata alle spalle dei leader dell’Aurus #26 e, sfruttando al meglio un’opportuna Full Course Yellow, ed ha potuto mantenere un congruo vantaggio, per giunta incrementato da un errore di Yfei Ye e da una penalità di 5” per un’infrazione al pit-stop.

Start3Le prime fasi di gara erano state comunque appannaggio di Renè Binder, lesto ad approfittare dell’ennesima defaillance al via del teammate John Falb per transitare davanti a tutti, seguito da presso dall’Oreca del Phoenix Racing con Matt Kaiser. Purtroppo però per il team russo, due Full Course Yellow per altrettanti stop di vetture di United Autosports non permettevano al pilota austriaco di prendere il largo come da copione.

Si faceva infatti sotto l’Oreca Jota, che dopo la seconda sosta conquistava temporaneamente il comando, riconquistandolo poco più tardi in maniera definitiva, lasciando Ferdinand Habsburg, incaricato dell’ultimo stint, ad oltre 2’. A podio anche l’altra Aurus di John Falb, Franco Colapinto e Rui Pinto de Andrade. Solo P4 per la vettura del Phoenix Racing, che per l’occasione schierava lo specialista Audi Kelvin van der Linde, davanti al Racing Team India.

In classifica generale, l’equipaggio dell’Aurus #26 conduce con 12 punti di vantaggio sul solo Sean Gelael (che a Dubai era stato coadiuvato da Stoffel Vandorne) e 24 sulla vettura gemella, ormai fuori dai giochi.

ERA

Vittoria solitaria – la terza – di categoria e titolo per l’unica vettura iscritta in LM P2 AM a questo secondo doubleheader mediorientale, vale a dire l’Oreca dell’ERA Motorsport di Kyle Tilley, Andras Laskaratos e Dwight Merriman, che si aggiudica un invito automatico alla prossima 24 Ore di Le Mans.

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Gara ad eliminazione invece tra le LM P3, che vede la doppietta del Nielsen Racing, con i campioni in carica Colin Noble e Tony Wells davanti a Rodrigo Sales e Matt Bell.

Le prime fasi di gara erano appannaggio della Ligier #23 di United Autosports con Rory Penttinen a dettare il ritmo. Il giovane pilota finlandese era però costretto ad abbandonare dopo appena 10’ di gara, imitando i teammates della vettura #2, già fermi al via.

La leadership passava quindi alla vettura dell’RLR MSport, con Malthe Jakobsen a macinare secondi sull’unica Duqueine in gara, quella del DKR con Jean Glorieaux; quest’ultima però dopo circa 40’ di gara andava a muro alla T12.

A decidere l’ordine di arrivo la penalità assestata alla Ligier di testa per un contatto con una delle BMW del Team Walkenhorst, che lasciava Noble al comando sui compagni di squadra e sull’unica vettura di UA affidata a Kames McGuire, Duncan Tappy ed Andrew Bentley, autori di una notevole rimonta dal fondo dello schieramento.

In classifica generale, nonostante il ritiro odierno ma grazie alle due vittorie negli altrettanti appuntamenti di Dubai, è ancora la Ligier #23 di United Autosports a mantenere il comando con 10 punti di vantaggio su Nielsen e Noble e 13 sui terzi classificati di oggi.

GPX

Tra le GT3 infine, non bastano ulteriori 15 kg extra a fermare le Porsche, che firmano una doppietta con il GPX ed il Precote Herberth Motorsport. La leadership conquistata nelle qualifiche da parte di Raffaele Marciello con la Mercedes di HubAuto durava meno di un amen e al termine della prima tornata davanti a Liam Talbot, incaricato di partire con la AMG GT3 del team campione in carica, erano le due Aston Martin del Garage 59 a menare le danze, presto incalzate anche dalla terza Vantage dell’Oman Racing with TF.

Lo switch della gara anche in questo caso a causa di una Full Course Yellow propiziata a meno di un’ora dal termine del contatto dell’Aston #97, pilotata da Tom Canning, con la Ferrari del Kessel Racing. L’ultima sosta effettuata in regime di neutralizzazione premiava Julien Andlauer, che emergeva dal gruppo, capeggiato Robert Renauer, con circa 10”, che diventeranno oltre 24” alla bandiera a scacchi.

P3 per la Ferrari dei danesi del Formula Racing, con Johnny Laursen, Niclas Nielsen ed Alessio Rovera, davanti alla 488 GT3 di Davide Rigon, Rino Mastronardi e David Perel.

Rinaldi

Tra le GT3 AM, terza vittoria di fila per l’equipaggio del Rinaldi Racing composto da Christian Hook, Manuel Lauck e Patrick Kujala, davanti, come nell’ultima gara, all’altra 488 GT3 di Kessel Racing e alla seconda BMW del Walkenhorst, che seguono in classifica a -23 e -28 rispettivamente.

Domani, sabato 20 febbraio, il quarto ed ultimo atto dell’Asian Le Mans Series 2021, sempre in quel di Abu Dhabi. Davanti a tutti le due Aurus del G-Drive, in virtù del risultato delle qualifiche, con la capolista #26 davanti alla #25. Partenza alle 16 locali (le 13 italiane). Diretta streaming su https://www.asianlemansseries.com/live/streaming.php

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di Abu Dhabi – Race 3

Foto: Asian Le Mans Series