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WEC – Toyota in controllo tra le tante sportellate a Spa

Le due Toyota hanno iniziato nel migliore dei modi nella nona stagione del World Endurance Championship. Alla partenza della 6 Ore di Spa-Francorchamps, Mike Conway, partito dalla pole conquistata ieri pomeriggio da Kamui Kobayashi, e Sebastien Buemi, hanno rintuzzato l’attacco portato in partenza da un coraggioso Phil Hanson, che per un attimo ha avuto la testa della gara, con l’Oreca di United Autosports, prendendo il comando della gara.

Al via non si presentava la Ligier LM P2 di ARC Bratislava, vittima di una perdita di carburante, portando il numero delle vetture in pista a 32, numero che nel giro di ricognizione si riduceva ulteriormente di un’altra unità per il forfait della Porsche del GR Racing di Mike Wainwright.

La terza posizione del campione in carica delle LM P2 resisteva circa 20’, fintantochè Andrè Negrao e l’Alpine LM P1 riuscivano ad avere la meglio.

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Tra le GTE-Pro, Alessandro Pier Guidi era abile ad approfittare della partenza e a mettersi alle calcagna di Kevin Estre, mentre Ben Keating manteneva il comando delle Am.

Il trenino di testa cambiava conducente dopo circa 23’, mentre dietro accadeva un po’ di tutto, specie nei primi doppiaggi fra le LM P2 e le GTE-Am. Ad avere la peggio Claudio Schiavoni, toccato da John Falb fuori dalla Source, e Ben Keating, che più tardi manteneva miracolosamente il controllo della sua Aston Martin dopo essersi trovato come terzo incomodo nella lotta fra Roman Rusinov e Juan Pablo Montoya.

Keating frattanto aveva già ceduto la leadership della categoria a Matt Campbell con la Porsche #77 del Dempsey-proton e Tomonobu Fuji sull’altra Aston del D’Station, mentre la terza Vantage, quella dell’AMR di Paul Dalla Lana, si rendeva protagonista di un brutto contatto nei confronti della Ferrari Cetilar di Roberto Lacorte, che si girava alla Bus-Stop nel tentativo di passare il gentleman canadese.

Inevitabile la penalità per Dalla Lana, già nell’obiettivo dei commissari per costante abuso di track limits, col risultato di un doppio drive-through, mentre il due volte vincitore della Indy 500 era costretto ad uno Stop&Go +10”.

Mentre le LM P2 si presentano al pit come di consueto dopo circa 45’, bisogna attendere quasi il termine della prima ora per vedere le due Toyota ai box, da dove Buemi esce con un po’ di suspense per un problema al rifornimento, per poi riprendere la testa della gara con un vantaggio minimo su Coinway e circa 6” su Negrao. Tra le LM P2, Giedo van der Garde si è portato alle spalle di Hanson e conduce la sottocatetgoria Pro/Am.

Piero Lonardo

La classifica dopo la prima ora di gara

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Toyota, pole a mani basse. Porsche gli fa il verso in GTE-Pro

Ebbene, se qualcuno aveva dubbi sulle equivalenze fra le Hypercar e le LM P2, è stato definitivamente servito nelle qualifiche della 6 ore di Spa-Francorchamps, che le due Toyota hanno dominato a mani basse.

La prima pole dell’anno, la prima dell’era Hypercar, va a Kamui Kobayashi, che ha letteralmente volato sul tracciato delle Ardenne, segnando un crono di 2.00.747 che non lascia adito a seconde interpretazioni, specie se confrontato a quanto visto via via nel prologo e poi nelle libere. In scia a seguire l’altra GR010 Hybrid di Kazuki Nakajima a poco più di mezzo secondo.

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Il vero eroe delle qualifiche dei prototipi è comunque Filipe Albuquerque, P3 e migliore delle LM P2, a 1”6 dal leader e comunque 3 decimi meglio dell’Alpine LM P1 di Nicolas Lapierre – scesa in pista all’ultimo momento per non meglio precisati problemi tecnici – e addirittura 6 decimi meglio di Nick de Vries, che ricordiamo guida una vettura identica, ancorchè battezzata Aurus, per G-Drive.

La prima parte delle qualifiche è stata invece come di consueto dedicata alle GTE, Pro ed Am, ed è stata interrotta per ben due volte per altrettanti incidenti. Prima Christian Ried ha perso il controllo della sua Porsche all’uscita del Raidillon, girandosi più volte senza però poter evitare l’impatto con le protezioni esterne. Poi, il tempo di ripartire, è stata la volta di Egidio Perfetti, con una meccanica assai simile. Le due vetture dovrebbero comunque essere recuperate per la gara, anche se un duro lavoro attende ora i meccanici di Project 1 e Dempsey-Proton.

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Fuori due sicuri protagoniste delle GTE-Am, sono state le due Aston Martin di TF Sport ed AMR a darsi battaglia, con Ben Keating alla fine in vantaggio di ben 1” su Paul dalla Lana col tempo di 2.14.660 sulla Vantage ricostruita dopo il crash del Prologo. Migliore delle Ferrari, la 488 GTE Evo di Thomas Flohr, P4 dietro la Porsche residua di Dempsey-Proton con Andrew Haryanto.

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Porsche invece dominanti quanto le Toyota in GTE-Pro, con un Kevin Estre in stato di grazia, capace di ritoccare il suo stesso giro monstre, ed arrivando alla fine ad 2.11.715. Estre ha lasciato il compagno di squadra Richard Lietz a oltre 1”, che nel finale è stato superato, ancorchè di un nulla, dalla Ferrari di Miguel Molina. Quarta l’altra 488 AF Corse di Alessandro Pier Guidi, mentre chiude la categoria Antonio Garcia.

Domani lo start della 6 ore di Spa-Francorchamps alle 13.30.

UPDATE: La Porsche incidentata del Project1 è stata ritirata dalla competizione. Il team pertanto, dopo avere già perso la 911 RSR-19 #46 nel Prologo, non parteciperà alla competizione

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Le Toyota scoprono le carte. Glickenhaus scoop

Scendono ancora i tempi nell’ultima sessione di prove della 6 Ore di Spa-Francorchamps, e soprattutto le due Toyota stanno dimostrando il loro vero potenziale. Aldilà delle sterili polemiche sul Balance of Performance innescate dal costruttore giapponese nel post-prologo infatti, le due GR010 Hybrid occupano ora la prima fila virtuale nella lista dei tempi con Kamui Kobayashi agilmente sotto la soglia dei 2’03” (2.02.518) e Kazuki Nakajima 3 decimi dietro.

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A seguire Filipe Albuquerque con l’Oreca United, sempre più veloce ad ogni sessione, autore ora di 2.03.761, vale a dire a 1”2 dal leader. Solo P6 invece per l’Alpine LM P1 con Nicolas Lapierre, dietro anche alle due Aurus di Roberto Merhi e Nicky de Vries.

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Porsche al top in GTE, con Kevin Estre e Richard Lietz a bissare il risultato di ieri tra i Pro, col francese autore di uno strepitoso 2.11.936 che polverizza di 1” il già notevole best del prologo. Matteo Cairoli dal canto suo ha riportato in alto con tempo di 2.13.515 il Project 1 davanti a Matt Campbell con la migliore 911 RSR-19 del Dempsey-Proton, ed Alessio Rovera con la Ferrari AF Corse #83.

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Ma la notizia forse più succosa del weekend non viene propriamente da Spa, anche se qui è stata raccolta, in forma rigorosamente anonima. Il motivo per il quale Glickenhaus avrebbe disertato il weekend inaugurale della Season 9 risiederebbe nella forma del parabrezza della SCG007 LMH, che andrà riprogettato in quanto procurerebbe delle distorsioni visive ai lati dell’abitacolo, tali da rendere estremamente  difficoltosa la guida del pilota.

Qualora ciò fosse confermato, sarebbe una discreta tegola sulla partecipazione del secondo costruttore di Hypercar, che ricordiamo deve ancora omologare la sua vettura.

Tutto è pronto per le prime qualifiche stagionali, da seguire sul sito del WEC www.fiawec.com, a partire dalle 18.20.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

Foto: Piero Lonardo

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WEC – I tempi scendono e Negrao issa in alto l’Alpine. Toyota vicina

E come nelle migliori tradizioni dopo le prime libere di ieri e l’ennesimo mezzo secondo rifilato dalle LM P2, i migliori iniziano a scoprire le carte in quel di Spa-Francorchamps. Alla fine del secondo turno appena concluso infatti, i due migliori tempi sono appannaggio di due delle tre vetture iscritte alla nuova categoria Hypercar.

A dire il vero però la migliore prestazione appartiene alla Alpine LM P1 opportunamente “grandfathered” per la stagione, con Andrè Negrao autore di 2.03.396, appena 35 millesimi meglio di Brendon Hartley con la migliore delle Toyota.

_PL51521Mistero risolto quindi? Apparentemente non del tutto, dato che le GR010 Hybrid continuano a dimostrare una instabilità alquanto inconsueta, specie se confrontata – nei ricordi – alla strapotenza delle precedenti TS050 LM P1. Ad ogni modo, Filipe Albuquerque ha provveduto a limare il suo best crono di ieri di altri 3 decimi, portandosi alla fine ad altrettanto distacco dal leader.

A seguire ancora un altro sicuro protagonista, Nicky de Vries con la wildcard G-Drive, quarto ed ultimo pilota a scendere sotto i 2’04”, ed Alex Brundle con l’Oreca dell’Inter Europol. Assai più lontana, a 1”3, la seconda Toyota.

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Si accende anche il duello in GTE-Pro, con James Calado al top con la Ferrari #51 ed il tempo di 2.13.552, due decimi meglio di Gianmaria Bruni con la migliore delle Porsche. Fanalino di coda la Corvette di Antonio Garcia ed Oliver Gavin.

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Sui tempi delle Pro anche i migliori delle Am, con Jaxon Evans autore della quinta prestazione complessiva con la 911 RSR-19 del Dempsey-Proton ed il crono di 2.14.170, appena 52 millesimi davanti alla Ferrari AF Corse di Giancarlo Fisichella, uno che Spa la conosce “piuttosto bene”. A seguire Matteo Cressoni con la 488 Iron Lynx ed Alessio Picariello con l’altra Porsche del Dempsey-Proton. Lontane le tre Aston Martin, con l’esemplare di D’Station a quasi 1” dal leader della categoria.

A seguire oggi la terza ed ultima sessione di libere, della durata di un’ora, alle 14.00, antipasto delle qualifiche dalle 18.20.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Le P2 ancora al top nelle prime libere di Spa!

Sembra proprio segnato il destino delle Hypercar alla 6 Ore di Spa-Francorchamps, primo round del World Endurance Championship 2021.

Dopo il Prologo, anche nelle prime libere, appena concluse, è una LM P2 a precedere tutti, l’Oreca di United Autosports con il campione in carica della categoria, Filipe Albuquerque, autore di 2.04.083 già nei primi minuti della sessione, svoltasi su pista resa appena scivolosa dalle poche gocce cadute fino a un’oretta prima della green flag.

Incredibilmente le nuove Hypercar continuano a faticare, anche se il passo delle due Toyota in apparenza sembra più fluido rispetto ai test collettivi. Ad ogni modo Mike Conway è riuscito a portare la migliore delle GR010 Hybrid a mezzo secondo dal battistrada – cioè lo stesso distacco accusato durante il prologo – ottenendo la settima prestazione. Peggio ha fatto Kazuki Nakajima con la #8, P10 ad oltre 8 decimi.

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Secondo tempo invece per l’Alpine LM P1 leggermente aiutata dall’ultimo Balance of Performance rilasciato ieri sera, con Mathieu Vaxivière a 252 millesimi da Albuquerque. Completa il podio virtuale Norman Nato, che ha postato il suo best crono poco prima di arrestarsi in pista alla Bus Stop per cause non note.

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Tra le GTE è doppietta Porsche con Kevin Estre, autore di 2.13.466, in cima alla lista dei tempi nelle Pro e Richard Lietz, appena 34 millesimi dietro. Vicinissime le due Ferrari AF Corse, con Alessandro Pier Guidi e Miguel Molina, mentre la Corvette ha scontato circa 1” con Antonio Garcia. L’altro driver della C8.R, Oliver Gavin, ha annunciato stamane che questa sarà l’ultima gara della sua carriera.

Le 911 RSR-19 sono al top anche in GTE-Am ed è addirittura tris con Matteo Cairoli, autore di 2.13.941, Matt Campbell ed Alessio Picariello. Spettacolare testacoda, fortunatamente senza conseguenze, all’uscita del Raidillon per la #88 del Dempsey-Proton con  Andrew Haryanto al volante.

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La migliore delle Ferrari è la #60 Iron Lynx di Andrea Piccini, a 7 decimi dal capolista.

Domani si prosegue con due turni di libere, alle 9.30 ed alle 14, e le prime qualifiche della stagione, a partire dalle 18.20.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Audi si prepara per Le Mans, con la collaborazione di Porsche

Alla vigilia della 6 ore di Spa-Francorchamps e dell’inizio della Season 9 del World Endurance Championship, Audi regala maggiori particolari sul nuovo progetto LMDh. Sta infatti prendendo forma la macchina che dal 2023 andrà a succedere alla R18.

“La nuova categoria LMDh si adatta perfettamente alle nostre esigenze in campo sportivo” ha affermato Julius Seebach, Direttore delle attività sportive di Audi “Le regole ci permettono di schierare vetture affascinanti in corse pretiogiose in tutto il mondo; in più, stiamo utilizzando sinergie all’interno del Volkswagen.”

La nuova vettura sarà costruita in cooperazione con Porsche “Una grande forza del gruppo Volkswagen consiste nella collaborazione tra i marchi nello sviluppo delle vetture stradali” ha continuato Seebach. “Stiamo trasferendo questo modello operativo al motorsport. Ciononostante, il nuovo prototipo sarà una vera Audi, come la RS e-tron GT1 lanciata di recente e che è stata pure sviluppata con una piattaforma comune con Porsche.”

Il prototipo LMDh è in corso di sviluppo presso Audi Sport in parallelo col SUV per la Dakar Rally, come ha affermato Andreas Roos, responsabile per tutti i programmi sportivi casa. “Abbiamo già scelto un partner per il telaio e deciso un concept di motore. Insieme ai colleghi di Audi Design stiamo invece definendo un look per eccitare i nostri fans. Il nostro obiettivo è di farlo girare all’inizio dell’anno prossimo e di completarne il roll-out nel primo trimestre” Seguirà un intenso programma di test durante tutto il 2022, ed il debutto è previsto per 24 Ore di Daytona nel gennaio 2023.

Il regolamento, che è volto al contenimento dei costi, rende il nuovo prototipo Audi interessante per i team clienti. “ Con il nuovo progetto LMDh, proseguiremo la filosofia dei nostri primi anni fra i prototipi” ha continuato Roos “L’Audi R8 non solo é stato il prototipo di maggio successo nella sua epoca dal 2000 al 2006, con 63 vittorie su 80 gare, ma è stato vincente anche nelle mani dei nostri clienti e semplice da gestire per i team. Questo deve essere anche la premessa per il nostro nuovo prototipo. Il nostro obiettivo è infatti di mettere la macchina anche nelle mani di clienti professionisti, in parallelo alle vetture casa, e stiamo valutando internamente come fare funzionare al meglio la cosa.”

Essere in grado di competere per le vittorie assolute e per i campionati con Audi Le Mans, Daytona, nel WEC e nell’IMSA è ovviamente una prospettiva attraente per tante squadre, e c’è già tanto interesse per questa nuova LMDh.

Ricordiamo che Audi detiene il record sulla distanza alla 24 Ore di Le Mans, che ha vinto per ben 13 volte, di cui due con i team clienti, nel 2004 e nel 2005.

Piero Lonardo

Foto: Audi Sport

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WEC – Non cambia il BoP per Hypercar ed LM P2

Nonostante i risultati a dir poco sconcertanti del Prologo concluso ieri, la commissione tecnica della FIA poco fa ha reso noto di non dover modificare i parametri del Balance of Performance in vista della 6 Ore di Spa-Francorchamps, atto iniziale della Season 9 del World Endurance Championship, che inizia domani con le prime libere.

Il BoP iniziale, che ha sostituito l’EoT (Equivalence of Performance) per la nuova categoria Hypercar, è stato infatti confermato per le due Toyota GR010 Hybrid, che come lunedì e martedì, potranno contare su un’energia massima per stint di 964 MJ ed una potenza di picco di 520 kW, pari a 697 HP, con un peso di 1.040 kg.

L’Alpine-Gibson LM P1 per contro, vedrà un lieve innalzamento di potenza rispetto al Prologo, con 454 kW disponibili contro i 450 definiti inizialmente, sempre però con un’energia massima per stint di 920 MJ ed un peso minimo di 920 kg.

Nessuna modifica invece per le LM P2, che scontano già una notevole riduzione di potenza rispetto al 2020, e che rischiano così insospettabilmente di iniziare col botto questa nuova era delle gare di durata, sempre che Toyota ed Alpine non abbiano tenuto da parte qualche asso nella manica.

Invariato rispetto a ieri anche il BoP delle GTE, con Porsche e Ferrari a gareggiare praticamente con lo stesso peso minimo (1259 kg contro 1260) contro i soli 1235 kg della Corvette C8.R. Leggera riduzione di potenza per le vetture iscritte in  GTE-Am, con le 911 RSR-19 a fare il proprio debutto nella categoria nell’ambito della serie mondiale.

Il responso definitivo sarà come sempre dato dalla pista, a partire dalle 15.30 di domani, proseguendo, dopo altri due turni di libere, con le qualifiche di venerdì 30 aprile alle 18.20 e infine con la gara, che partirà alle 13.30 di sabato 1° maggio, ricordiamo a porte chiuse.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Conosciamo meglio Iron Lynx

Oggi a Spa-Francorchamps è giornata dedicata alle attività fuori dalla pista ed abbiamo approfittato della disponibilità di Iron Lynx per conoscere qualche dettaglio in più di questa compagine, salita immediatamente alla ribalta delle serie endurance (ma non solo) a partire dallo scorso anno.

Per far ciò abbiamo avuto la fortuna di poter fare quattro chiacchiere con Andrea Piccini, il volto forse più noto dietro questo progetto, che ricordiamo batte bandiera tricolore.

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Andrea, cos’è cambiato dalla Racing Box ? Noi ci siamo visti l’ultima volta qui la bellezza di 12 anni fa “Beh, io non ho smesso di correre da allora, sono passato ad Audi, vincendo la 24 ore di Spa, poi BMW, Lamborghini, e nel frattempo è nato questo progetto. Insieme a mio fratello Giacomo ci siamo dedicati al coaching, rivestendo la carica di direttore dei corsi Ferrari, dove ho conosciuto Sergio Pianezzola, e poi Claudio Schiavoni e Deborah Mayer, insieme ai quali è nata l’idea di creare una nostra academy, perché Iron Lynx è nata con l’idea di essere soprattutto questo, non solo un racing team.”

Ora siete dappertutto “Sì, oltre ai programmi GT come il Ferrari Challenge abbiamo anche la F.4 per fare crescere sia giovani piloti che gentlemen. Grazie alla nostra esperienza ed all’apporto di Deborah e Claudio, i veri proprietari di Iron Lynx, stiamo diventando uno dei team di riferimento nelle ruote coperte.”

In poco tempo state dimostrando una professionalità che tanti team, anche costruttori, non hanno.. “Sono stati inverni impegnativi (ride). C’è stato tanto da lavorare ma questo è stato il nostro impegno dall’inizio: presentarci da subito con un altro livello di professionalità per cercare di fare la differenza, perché in questo mondo devi essere meglio degli altri, diverso dagli altri. Ci sono tante squadre forti ma anche l’immagine del brand conta, e speriamo in futuro di poter anche attrarre costruttori.”

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E riguardo al brand e alla riconoscibilità arriviamo al discorso Iron Dames. Ultimamente c’è tanta attenzione sul “correre al femminile”, e voi siete stati i primi “La prima Iron Dame è stata Deborah ed il suo sogno è sempre stato quello di correre a Le Mans, poi dopo il Challenge e le GT3  ha dedicato l’attenzione al progetto Iron Dames, col desiderio di portare un equipaggio femminile su di una Ferrari alla 24 Ore di Le Mans e lottare per la vittoria.”

Ed è arrivato anche il podio “Le ragazze stanno facendo benissimo. Abbiamo affidato a Rahel (Frey) la gestione di questo programma e stiamo cercando di farlo ulteriormente crescere, ma non è facile perché il racing al femminile ha preso piede solo di recente e cerchiamo di espandere i nostri orizzonti anche con la F4. Al riguardo abbiamo chiuso l’accordo con Ferrari Academy per Maya Weug, l’unica ragazza selezionata dalla FDA, così come con Doriane Pin, seconda nella selezione, già con noi nella le Mans Cup. Questo per noi è il programma più importante, anche perché portare a vincere un equipaggio di ragazze in gare di un certo spessore fin qui non è mai avvenuto.”

Tra l’altro qui sei uno dei pochi ad avere avuto esperienze con Glickenhaus “Eh si, tra le tante anche quella vero. Correre sulla Nordschleife con un prototipo confesso non è stato proprio rilassante…” e non dimentichiamo Racing Box, l’unica squadra prototipi italiana nella allora LMS “Momenti indimenticabili con Luca Canni Ferrari. Siamo stati veramente sfortunati: nel 2009 abbiamo vinto la prima gara in Catalunya poi abbiamo bucato la gara del Nurburgring e a Portimao ci fu il problema dei tappetini che si staccavano dalla pista e ci hanno surriscaldato il motore. Un vero peccato, avremmo potuto vincere il campionato.”

E poi ci fu il primo tentativo di ibrido “Esatto, con Giacomo alla 24 ore di Le Mans mancarono pochi metri per percorrere la pitlane in ibrido, un vero peccato!”

Tornando ad oggi e riponendo l’album dei ricordi, ricapitoliamo infine la forza attuale di Iron Lynx “I programmi 2021, tutti in house, consistono in 2 macchine GT World Challenge, 3 macchine ELMS, 2 macchine nella Michelin Le Mans Cup, 2 macchine WEC e 3 macchine in F.4, 2 macchine nel Ferrari Challenge per la bellezza di 14 vetture totali che coinvolgono circa 150 persone.”

Ringraziamo per la disponibilità, oltre ovviamente ad Andrea, Fraziska Baier, responsabile della gestione media di Iron Lynx.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – E se Glickenhaus avesse avuto le sue ragioni per saltare Spa?

I risultati del Prologo WEC di Spa-Francorchamps hanno evidenziato una situazione in cui le due Toyota (ma anche l’Alpine LM P1 ammessa alla nuova categoria regina) rimangono dietro le migliori LM P2. E questo nonostante una riduzione sostanziale di potenza dei motori Gibson, un aumento del peso minimo di 20 kg e l’imposizione dell’aerokit a basso carico, senza parlare delle gomme Goodyear 2020.

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Le due nuovissime e complicatissime Toyota GR010-Hybrid hanno fin qui svolto svariati test privati, e quasi sempre in compagnia delle LM P2, con tempi sostanzialmente inferiori di – pare – circa mezzo secondo ogni volta; i manager Toyota sarebbero quindi rimasti shockati dei risultati di questa due giorni collettiva, che li vede invece incredibilmente inseguire, e anche a fatica.

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Abbiamo visto coi nostri occhi le Hypercar arrancare sul dritto nei confronti delle LM P2 e persino bloccare le GTE nei tratti di accelerazione, aldilà dei migliori crono segnati nel primo e terzo settore del circuito belga, ed è indiscutibilmente vero che un simile comportamento potrebbe portare ad una gara fuori dagli schemi.

Il comunicato stampa ufficiale del costruttore giapponese parla di problemi di messa a punto, particolarmente per la #7, che ha saltato praticamente la prima giornata, ma da interviste “mirate” ad alcuni media (che non comprendono il qui presente), affiora anche un significativo disappunto ed una richiesta verso gli organizzatori di riverificare il gap tra Hypercar ed LM P2.

Per correttezza va detto che anche l’Alpine LM P1 ha dovuto subire un ridimensionamento di potenza e peso rispetto alla Rebellion dello scorso anno in funzione delle equivalenze stabilite nei confronti delle Toyota per questa stagione, e nei test ha pure essa subito dalle migliori LM P2, con cui condividono gran parte della base tecnica sviluppata dall’Oreca.

_PL58677E allora sorge un dubbio: “e se Glickenhaus avesse realmente fiutato l’inghippo e avesse procrastinato ad arte l’esordio delle sue LMH007 ?” Ricordiamo anche che una volta omologate, le Hypercar sono “blindate” in termini di aerodinamica.

Le macchine del costruttore statunitense nel frattempo stanno provando a Vallelunga per prepararsi al fatidico test di durata di 30 ore più volte spostato ed ora annunciato per la prossima settimana al Motorland Aragon…

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

ACO, EL

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WEC – De Vries e l’Oreca G-Drive i più veloci del Prologo. Mistero Toyota (ma anche Alpine)

Si è da poco conclusa la quarta ed ultima sessione del Prologo della Season 9 del World Endurance Championship a Spa-Francorchamps. Anche oggi i due turni in programma hanno visto un paio di incidenti di spessore: al mattino un’incomprensione a Blanchimont tra l’Oreca del Racing team Nederland e la Ferrari delle Iron Dames con Katharine Legge al volante ha comportato un’interruzione di circa 20’.

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Al pomeriggio invece è stata la Ferrari Cetilar con Roberto Lacorte alla guida a rallentare l’effort delle vetture in pista, che ha visto in azione sia le due Aston Martin di TF Sport e D’Station che l’Oreca LM P2 Jota, con una Full Course Yellow. Tutte le vetture incidentate oggi dovrebbero essere in grado di poter partecipare alla 6 Ore, salvo la seconda Porsche GTE-Am del Project 1 incidentata ieri, che invece è stata ritirata.

Venendo ai risultati della pista, è stato Nicky de Vries con l’Oreca #26 del G-Drive il più veloce della due giorni belga, col miglior tempo ottenuto stamane di 2.04.168, davanti al “solito” Filipe Albuquerque, distanziato di 116 millesimi.

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Le due Toyota Hypercar hanno finalmente girato con continuità, anche se il loro comportamento in pista desta perlomeno qualche perplessità, non solo per i tempi ottenuti (sia Josè Maria Lopez al mattino che Seabstien Buemi nel pomeriggio si sono portati a mezzo secondo dal best crono), quanto per l’apparente poca stabilità del mezzo, che nei tratti di accelerazione pura fa vistosamente da tappo non solo alle LM P2, ma anche alle GTE.

L’Alpine LM P1 peraltro, che ricordiamo è la Rebellion R13 Gibson dello scorso anno, ovvero un’Oreca LM P2 adattata al regolamento tecnico delle LM P1, ancorchè sottoposta alle equivalenze imposte nei confronti delle Toyota, non è andata oltre 2.05.230 con Mathieu Vaxivère, vale a dire oltre 1” in più della vettura da cui è derivata – ricordando sempre che le LM P2 sono costrette a correre nel WEC con circa 50 HP in meno rispetto allo scorso anno e con aerokit a basso carico.

Qualcosa non torna insomma, ma va detto che già in passato i risultati del Prologo sono risultati essere non particolarmente affidabili. Per capire meglio i reali valori in campo in tema di prototipi bisognerà pertanto attendere le prime libere di giovedì (domani qui è giornata di riposo) o meglio ancora le qualifiche di venerdì sera.

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Tutto chiaro invece per le GTE, con le Porsche di Kevin Estre e Richard Lietz a menare le danze tra le Pro, con il transalpino autore stamane di 2.12.916.

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Duello tutto italiano invece in GTE-Am, con Antonio Fuoco e Matteo Cairoli ad occupare la prima fila virtuale della categoria. Il calabrese del Cetilar Racing col tempo di 2.14.509 ha preceduto di 2 decimi il comasco del Project 1.

L’azione in pista a Spa-Francorchamps riprenderà giovedì 29 aprile alle ore 15.30 con le libere 1.

Piero Lonardo

I risultati della Morning session – Day 2

I risultati della Afternoon session – Day 2

I risultati complessivi del Prologo

Foto: Piero Lonardo