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WEC – Bahrain, Buemi al top nelle prime libere

Il circus del World Endurance Championship ha iniziato oggi la marcia di avvicinamento alla 8 Ore del Bahrain gran finale della Season 8 con le prime libere.

A sorpresa è stata la Toyota più penalizzata in termini di Balance of Success, la capolista #8, a staccare il miglior tempo con Sebastien Buemi ed il crono di 1.43.457, mezzo secondo meglio di Mike Conway, autore della miglior prestazione sulla vettura gemella.

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Dietro le due TS050-Hybrid, ricordiamo qui all’ultima apparizione di sempre, stante le varie assenze, si piazza l’Oreca LM P2 del Racing Team Nederland, con Giedo van der Garde a 4”5 dal battistrada, davanti di un soffio alla Alpine Signatech di Andrè Negrao e alla vettura di Jota del campione della Formula E, Antonio Felix da Costa ed Anthony Davidson e di quella dei neocampioni della categoria, United Autosports.

Ned

Consueto fanalino di coda la Dallara tricolore del Cetilar Racing, alla sua ultima apparizione nella serie mondiale in attesa dell’ufficializzazione dell’effort 2021 in GTE-Am, sempre in partnership con AF Corse.

Peraltro questa sarà anche l’ultima occasione di vedere i prototipi della categoria cadetta al pieno potenziale, dato che, come reso noto nelle ultime settimane, il regolamento tecnico imporrà una riduzione di potenza di 40HP al motore Gibson per separarle dalle nuove Hypercar.

Aston97

Maxime Martin, che all’ultimo momento ha dovuto rinunciare all’abituale coqequipier Alex Lynn, trovato positivo al test COVID, sostituito da Richard Westbrook, ha scippato le Porsche della leadership provvisoria in GTE-Pro col tempo di 1.56.560.

Aston98

GT inglesi sugli scudi anche in AM che, grazie a Ross Gunn, autore di 1.57.666, si porta in classifica davanti alle Ferrari Pro. Sulla Aston #98 in sostituzione di Westbrook, cha a sua volta era stato chiamato al posto di Augusto Farfus, impegnato a Sebring, è stato cooptato all’ultimo momento Pedro Lamy, già vincitore in Bahrain nonché campione della categoria proprio con la stessa vettura e Paul dalla Lana.

Tra i due contender per il titolo delle GTE-Am, vantaggio per l’altra Aston del TF Sport, P5 dietro le Porsche di Gulf Racing e Project 1, mentre la Ferrai AF Corse #83 ha concluso a 1”5 dai battistrada. L’Aston Martin #90 corre con 35 kg extra, 5 in più dell’altro contendente, distanziato in classifica di 8 sole lunghezze.

Il programma di domani proseguirà con gli altri due turni di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.00 alle 13.45 e alle 18.00 locali.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: WEC, Toyota

2020 IMSA - 12 Hours of Sebring

USCC – Porsche, addio a Sebring con Neel Jani e livree speciali

Porsche ha preparato il proprio addio al WeatherTech SportsCar Championship preparando per la 12 Ore dfi Sebring due livree patriottiche speciali per le sue due 911 RSR-19.

Le due GT di Stoccarda riporteranno per l’occasione i motivi della Stars and Stripes e un grosso THANK YOU sul retro dell’ala posteriore quale ringraziamento per il supporto dei tifosi durante questo settennato di gestione da parte di CORE Autosport.

2020 IMSA - 12 Hours of Sebring

Si tratta della quarta occasione in cui il team ha sfoggiato una livrea particolare nella serie nordamericana; a partire dal 2018 con quella ispirata ai colori delle GT1 alla Petit Le Mans dello stesso anno, poi seguita nel 2019 dalle Brumos di Sebring e dalle Coca-Cola di Road Atlanta.

Una grossa novità anche dal punto di vista degli equipaggi, con Neel Jani insieme ai campioni uscenti Earl Bamber e Laurens Vanthoor. Per Jani, che nel 2020 è stato impegnato col programma Porsche di Formula E e che è stato polesitter della classica della Florida nel 2017 con l’Oreca LM P2 di Rebellion, si tratta del ritorno in competizione su di una GT dal lontano 2010, allorquando disputò tutto il campionato FIA GT con una Ford GT1 del team Matech.

Bamber dal canto suo, data la molteplicità di impegni concomitanti nello stesso weekend, sarà costretto ad alternarsi sull’altra Porsche #911 insieme a Nick Tandy e Fred Makowiecki.

Appuntamento ricordiamo per giovedì 12 novembre alle 10.05 AM locali per le prime libere della 68ma Mobil 1 12 Hours of Sebring.

Piero Lonardo

Foto: Porsche

Porsche Mobil 1 Supercup, Spielberg 2020

WEC – In Bahrain, volti nuovi per Porsche

La lista degli iscritti della 8 Ore del Bahrain, ultimo atto del World Endurance Championship 2019-2020, si arricchisce di tre giovani leoni, tutti in casa Porsche.

Sulle 911 RSR iscritte in GTE-Am da Dempsey-Proton e Project 1 saliranno infatti due giovanissimi protagonisti della Carrera Cup: si tratta Dylan Pereira, lussemburghese vicecampione con due vittorie all’attivo della Super Cup 2020, e del kiwi Jaxon Evans, neocampione dell’edizione francese del monomarca e quarto nella Super Cup, vittorioso nel seson opener austriaco.

Evans affiancherà sulla Porsche #88 del Dempsey-Proton Khaled Al Qubaisi e Marco Holzer, mentre il 23enne Pereira salirà sulla #57 del Project 1 insieme a Ben Keating e Jeroen Bleekemolen a causa dell’assenza di Felipe Fraga, che non presenzierà alla gara mediorientale essendo risultato positivo al test COVID. Per entrambi si tratta del debutto nella serie mondiale.

Resi noti anche gli orari del weekend, con le prime libere il giovedì 12 novembre alle 17.30 locali. Venerdì 13 in programma altre due sessioni di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.00 alle 13.45 e alle 18.00 mentre lo start della gara avverrà alle 14.00 locali di sabato 14 novembre.

Piero Lonardo

L’entry list definitiva della 8 Ore del Bahrain

Foto: Porsche

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USCC – 31 le vetture iscritte a Sebring. BMW, impegno limitato nel 2021?

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà il prossimo weekend a Sebring, dopo il Grand Prix di luglio, per la 12 Ore, valida quest’anno, a causa dell’emergenza COVID, quale season finale della massima serie endurance americana.

31 le vetture iscritte per la 68ma edizione della classica della Florida; in ballo ancora quasi tutti i titoli a parte quello delle LM P2, già in tasca al PR1 Mathiasen e a Patrick Kelly, e quello dei piloti GTLM, appannaggio dai full-time della Corvette #3, Jordan Taylor ed Antonio Garcia.

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Tutto il resto è ancora in discussione, a partire dal titolo assoluto, con Helio Castroneves e Ricky Taylor al comando con 2 soli punti di vantaggio sull’attuale accoppiata del WTR formata da Renger van der Zande e Ryan Briscoe e 9 su Pipo Derani. Grazie ai 35 punti in palio, ben 7 DPi sulle 8 presenti possono però ancora ambire matematicamente al successo finale, unica eccezione la Cadillac #85 del JDC-Miller. Tra i costruttori, un solo punto separa Acura da Cadillac, a vantaggio di quest’ultima, mentre Mazda è invece già tagliata fuori.

La gara è anche valida quale ultimo atto della Michelin Endurance Cup, che vede al contrario il WTR condurre con 33 punti contro i 28 del trio dell’Action Express. In palio 15 punti, 5 per ogni segmento di 4 ore. Cadillac conduce tra i marchi con 6 punti di vantaggio su Acura e 10 su Mazda.

Equipaggi come sempre a tre con le addizioni dei “soliti” rinforzi proveniente dall’IndyCar: Scott Dixon, Alexander Rossi, Simon Pagenaud, Ryan Hunter-Reay, cui si aggiungono gli specialisti Loic Duval ed Olivier Pla. Filipe Albuquerque, impegnato in Bahrain, sarà sostituito da Gabby Chaves, mentre non si conosce ancora il terzo pilota della Cadillac #85, anche se assai probabilmente si tratterà del patron Chris Miller, che si schiererà al fianco di Matheus Leist e Stephen Simpson.

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Equipaggi a tre anche in GTLM, dove Corvette deve difendere un vantaggio di 18 punti sulla BMW, mentre Porsche è tagliata fuori dall’assenza di Mid-Ohio. Nella Endurance Cup, al contrario, Corvette è costretta ad inseguire BMW e Porsche, che conducono rispettivamente a quota +11 e +7 sulle GT del Kentucky.

Di poche ore fa l’indiscrezione che BMW potrebbe limitare l’effort 2021 alle sole gare lunghe, lasciando quindi, stante il noto abbandono di Porsche North America, le sole Corvette a disputare l’intera stagione in una categoria che per anni, a partire dall’American Le Mans Series, è stata il vero fiore all’occhiello della serie. Tutta da verificare inoltre l’ipotesi che vedrebbe Scuderia Corsa “salire” in GTLM full-time con una Ferrari 488 GTE, così come l’eventuale partecipazione di Risi Competizione, che in questo sfortunato anno si è vista solo – Le Mans a parte – nel season opener di Daytona.

Anche qui, largo alle terze guide, con Nicky Catsburg, Marcel Fassler, Augusto Farfus e Colton Herta al volante di Corvette e BMW. Stante le concomitanze con la 8 Ore del Bahrain WEC e la 1.000 km del Paul Ricard SRO, Porsche invece dovrebbe correre con i soli piloti full-season.

Quattro le Oreca LM P2 iscritte, con il ritorno di Starworks, Inter Europol e Performance Tech. Su quest’ultima farà ritorno il veterano Guy Cosmo insieme al suo pupillo Patrick Byrne.

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Infine in GTD, dove lo scorso weekend a Laguna Seca l’equipaggio della Lexus #14 formato da Aaron Telitz e Jack Hawskworth ha conquistato la Sprint Cup. I due piloti dell’AIM Vasser Sullivan, dopo la non brillante prestazione in terra californiana, sono invece costretti ad inseguire in classifica generale, con 10 e 12 punti rispettivamente di svantaggio sull’accoppiata del Meyer Shank Racing formata da Mario Farnbacher, in odore di titolo-bis, e Matthew McMurry. Terzo incomodo, la Porsche dl Wright Motorsports di Ryan Hardwick e Pat Long, a -9 punti dai leader, che per l’occasione verranno affiancati da Jan Heylen.

Nella classifica delle gare lunghe infine, un terzo differente leader, col Paul Miller Racing ed i suoi piloti, Madison Snow, Bryan Sellers e Ryan Hardwick, a precedere di ben 9 lunghezze la line-up delle gare di durata dell’MSR, arricchito anche qui da Shinya Michimi

L’AVS dal canto suo ha deciso di non splittare, differentemente da quanto avvenuto a Daytona, i due contender, che verranno affiancati, come alla Petit Le Mans, dalla giovane promessa delle monoposto Kyle Kirkwood. Joey Hand dal canto suo potrà ritrovare il volante quale sostituto di Alvaro Parente, impegnato al Paul Ricard, sulla seconda Acura NSX GT3 dell’Heinricher Racing insieme a Trent Hindman e Misha Goikhberg. I veterani Pierre Kaffer e Darrem Turner rinforzeranno gli equipaggi di Hardpoint (Audi) ed Herat of Racing (Aston Martin).

Tra le 13 entry della categoria, da segnalare infine il ritorno del GRT Grasser, con una Lamborghini Huracàn GT3 per Richard Heistand, Steijn Schothorst e Franck Perera. Proprio sulle Huracàn l’unica variazione al Balance of Performance per questo season finale, con l’aggiunta di 2 litri extra di carburante, ferme tutte le altre equivalenze.

L’appuntamento in pista con la 12 Ore di Sebring è per giovedì 12 novembre alle 10.05 AM locali per le prime libere. Qualifiche venerdì 13 alle 10.15 AM e start della 68ma Mobil 1 12 Hours of Sebring alle 10.10 AM di sabato 14 novembre.

Piero Lonardo

L’entry list della 12 ore di Sebring

Foto: IMSA, Sebring International Raceway, WTR

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WEC – Chi c’è e chi manca in Bahrain

Fra meno di due settimane la travagliatissima Season 8 del World Endurance Championship chiuderà i battenti con la 8 Ore del Bahrain.

Oltre alle già note assenze di Rebellion, ByKolles e Ginetta tra le LM P1 ed MR Sport in GTE-Am si aggiunge quella del Cool Racing, che non schiererà la sua Oreca LM P2, portando il totale delle vetture presenti sul circuito mediorientale al minimo stagionale di 24 unità.

L’emergenza COVID ha peraltro portato gli organizzatori di tutti i campionati a dover rivedere i propri programmi, e l’ultima spostamento della manche finale del WEC al 14 settembre ha generato come noto concomitanze con la 12 Ore di Sebring e con la finale del GT World Challenge Europe, la 1000 km del Paul Ricard.

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Proprio la concomitanza con quest’ultima manifestazione, patrocinata dall’SRO, ha comportato allineamenti nelle line-up delle GT, particolarmente in casa Ferrari, dove sulla 488 GTE Evo #51 troverà spazio, insieme a James Calado, Daniel Serra al posto del titolare Alessandro Pier Guidi, nell’estremo tentativo, supportato ancora dalla matematica, di strappare il titolo della GTE-Pro ai due equipaggi dell’Aston Martin.

In GTE-Am, anche Matteo Cairoli dovrà cedere il volante della Porsche #56 del Project 1 a Joerg Bergmeister per il medesimo motivo, così come Andrew Watson, che sulla vettura del Gulf Racing farà spazio al neo campione ELMS GTE, Alessio Picariello.

Contrariamente a quanto noto in precedenza invece, Matt Campbell sarà sostituito sulla Porsche #77 del Dempsey-Proton da Dennis Olsen, mentre sulla seconda entry del team gestito da Christian Ried saliranno Khaled Al Qubaisi e Marco Holzer, anche se non si conosce ancora il nome del terzo pilota. Già nota infine la line-up inedita del Red River Sport composta da Kei Cozzolino, Colin Noble e Bonamy Grimes.

Nonostante l’assenza di altri contender in LM P1, le due Toyota TS050-Hybrid, all’ultima apparizione in gara di sempre prima dell’avvento della nuova HyperCar, che nel frattempo ha mosso i primi passi al Paul Ricard, si confronteranno in pista per l’assegnazione del titolo piloti, e anche in questa occasione dovranno fare i conti con il Success Ballast.

I leader della #8 Sebastien Buemi, Kazuki Nakajima e Brendon Hartley, che conducono la graduatoria con 175 punti, sarà rallentata di 0,54” per giro rispetto alla gemella, separata da 8 punti in classifica, di Mike Conway, Jose Maria Lopez e Kamui Kobayashi. Qualora quest’ultima vincesse in Bahrain, grazie al punteggio maggiorato previsto per le gare “lunghe” del WEC, si aggiudicherebbe il titolo piloti.

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Ricordiamo che il titolo LM P2 è già stato assegnato ad United Autosports e ai suoi piloti Filipe Albuquerque e Phil Hanson, mentre in GTE-Am la lotta si restringe ai due equipaggi di TF Sport e di AF Corse, separati da 8 punti.

Piero Lonardo

L’entry list aggiornata della 8 Ore del Bahrain

Foto: Piero Lonardo

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Le Mans Cup – DKR batte quattro (titoli) a Portimao. Al Nielsen Racing il successo di tappa

DKR Engineering si laurea per il quarto anno consecutivo campione della Michelin Le Mans Cup grazie al piazzamento di Portimao. Nonostante il dominio in stagione del team battente bandiera lussemburghese, con tre vittorie su sei gare, il Cool Racing poteva ambire lo stesso al colpo gobbo, ma dopo la pole position conquistata nella mattinata di sabato da Nicolas Maulini, occorreva vincere ad ogni costo, sperando in un piazzamento oltre il decimo posto da parte dei capoclassifica.

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Lo sviluppo della gara sembrava potesse premiare l’effort del team svizzero, con Edouard Cauhaupe a ricevere la leadership nella secona parte di gara dal teammate, ma la safety car della giornata, chiamata in causa per ripulire la pista dai detriti lasciati dallo scontro tra le vetture di Cristophe Cresp ed Andy Meyrick in curva 9 con meno di venti minuti sul cronometro.

Cauhaupe era costretto ad un intero giro di pista per effettuare la seconda sosta obbligatoria, al contrario della maggior parte dello schieramento, con Laurents Horr comodamente in quinta posizione e quindi sicuro del titolo, stante l’assenza precauzionale da parte di Jean Glorieux, sostituito degnamente da Wolfgang Triller.

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A seguito del testacoda da parte di Matt Bell, ritrovatosi in testa con la seconda entry del Cool Racing, il successo in pista andava al Graff ed ai suoi portacolori Matthias Kaiser e Rory Penttinen, ma la direzione gara riscontrava un sorpasso in regime di safety car e la relative penalizzazione, calcolata in +29”, regalava la vittoria al Nielsen racing di Colin Noble ed Anthony Wells.

Il medesimo metro di penalità veniva impartito, questa volta per abuso dei limiti di pista, anche alla Ligier del Motorsport98 di Dino Lunardi, promuovendo a podio sia le Duqueine del Mühlner Motorsport di Moritz Kranz ed Alex Kapadia che quella dei neocampioni.

La penalità assegnata al Graff permette a Maulini e Cauhaupe, classificati al sesto posto, di mantenere il secondo posto nella graduatoria finale.

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Tra le GT3, la cui griglia, a titolo già acquisito da iron Lynx, si limitava a sole quattro vetture, è stata battaglia senza esclusione di colpi fra l’equipaggio neotitolato, composto da Rino Mastronardi e Giacomo Piccini, e l’altra Ferrari del Kessel Racing di Michael Broniszewski e Davide Perel.

Nel finale di gara il pilota sudafricano tentare con tutti i mezzi di scavalcare Piccini senza però riuscirvi, complice forse anche una manovra un po’ troppo estrema al restart da parte del pilota toscano, terminando nella scia della 488 #8, che va così a conquistare il quarto successo stagionale in sette gare. Gradino basso del podio per la Porsche del PZ Oberer Zürichsee by TFT di Julien Andlauer e Nicolas Leutwiler. I due equipaggi chiudono nel medesimo ordine anche in classifica generale.

La Michelin Le Mans Cup tornerà in azione a Barcelona il 14 aprile 2021 con i test collettivi, che saranno seguiti il 16-17 aprile dal primo dei sei appuntamenti in calendario.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: Piero Lonardo

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USCC – Doppietta Acura a Laguna Seca. Titolo sempre più vicino per Castroneves e Ricky Taylor

Il gioco di squadra del Team Penske favorisce Helio Castroneves e Ricky Taylor a Laguna Seca, permettendo il sorpasso sul WTR nella classifica generale del WeatherTech SportsCar Championship.

La gara, della durata standard di 2 ore e 40 minuti, è stata dominata dall’altra Acura di Juan Pablo Montoya e Dane Cameron, che a due minuti dalla fine ha ceduto la leadership al meglio piazzato Ricky Taylor, consentendogli di accomodarsi sul tetto della graduatoria.

Va detto che si è trattato di una gara tirata, senza particolari colpi di scena, in cui le Cadillac poco hanno potuto contro lo strapotere delle due ARX05, che hanno iniziato occupando la prima fila dello schieramento. Curiosamente, l’unica occasione di compattamento è stata generata proprio da un detrito della macchina vincitrice, ma Felipe Nasr, che nel corso delle seconde libere aveva avuto peraltro un contatto ravvicinato con Castroneves, memori del recente finale di Road Atlanta, si è solo potuto avvicinare al duo dei battistrada, terminando terzo a 1”5 dal vincitore.

Il grande sconfitto di questa gara è  però il Wayne Taylor Racing, cui la gara ha fruttato solo un sesto posto dietro anche le due Mazda, e cui forse non hanno fatto bene le voci di mercato, che vedrebbero scaricata la coppia attuale di piloti, composta da Renger van der Zande e Ryan Briscoe, in favore del ritorno del figliol prodigo Ricky e – udite udite – dell’assopigliatutto del 2020, Filipe Albuquerque, che sarebbe chiamato quindi a fare base fissa negli States per disputare l’intera serie sulla futura Acura #10.

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La LM P2 ha invece visto il minimo stagionale di entry con la sola partecipazione dell’Oreca dei neotitolati di categoria del PR1 Mathiasen composta da Patrick Kelly e Simon Trummer, terminati ultimissimi dopo una serie di problemi di avviamento.

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Avvincente come sempre invece la battaglia in GTLM, dove la Corvette ha conquistato con una gara d’anticipo il titolo costruttori, anche se per una volta ha dovuto cedere la vittoria alla Porsche di Earl Bamber e Laurens Vanthoor.

Il sorpasso che vale il primo successo del 2020 per gli ormai ex-campioni dopo circa 38’ di gara, ai danni della BMW di Bruno Spengler, che insieme all’altra 911 RSR-19 aveva tentato una strategia su due sole soste, strategia vanificata però dall’assenza di lunghe neutralizzazioni.

Antonio Garcia e Jordan Taylor col secondo posto odierno e la pole conquistata ieri, puntellano la leadership in classifica generale davanti ai compagni di squadra Tommy Milner ed Oliver Gavin, terzi al traguardo.

Il pilota britannico, il più vincente di sempre sulle GT del Kentucky con cinque Le Mans ed altrettante Sebring e Petit Le Mans, oltre ad una Rolex 24 at Daytona, al proprio attivo, si è appreso oggi uscirà dal quartetto dei piloti full-season. Tanti i nomi indiziati per la sostituzione, tra cui Nick Tandy, che il prossimo anno sarà orfano del programma Porsche, e le attuali terze guide Mike Rockenfeller e Marcel Fassler, oltre a Richard Westbrook.

 

UPDATE: A seguito delle verifiche post-gara, la Corvette #4 è stata retrocessa all’ultimo posto delle GTLM. Conseguentemente, Jordan Taylor ed Antonio Garcia si laureano campioni della categoria con una gara di anticipo e la Porsche #911 di Nick Tandy e Fred Makowiecki sale sul gradino basso del podio.

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La GTD infine è stata pur’essa una cavalcata trionfale dell’Acura, in questo caso col modello NSX GT3 che Matthew McMurry e Mario Farnbacher hanno gestito al comando dallo start fino al traguardo. Alle spalle dell’accoppiata dell’MSR, che agguanta la leadership in classifica generale, la BMW M6 GT3 di Bill Auberlen e Robbie Foley e l’altra Acura di Alvaro Parente e Misha Goikhberg.

Gara difficile per le due Lexus, terminate rispettivamente in P8 e in P11, mentre la Ferrari di Scuderia Corsa di Alessandro Balzan e Cooper MacNeil, a lungo in zona podio, è stata vittima nel finale di un contatto, non sanzionato dalla direzione gara, da parte della Porsche di Pat Long, ed ha terminato al settimo posto.

Anche la tormentata stagione della massima serie endurance statunitense volge al termine, e fra due settimane a Sebring ci saranno i verdetti definitivi.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

Foto: IMSA, Penske

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ELMS – A G-Drive l’ultima vittoria del 2020. United Autosports sbanca gli inviti per Le Mans. Proton sul filo di lana in GTE

United Autosports porterà tre LM P2 alla prossima 24 Ore di Le Mans: questo il verdetto della 4 Ore di Portimao, ultimo appuntamento dell’European Le Mans Series 2020.

Insieme all’Oreca #22 di Filipe Albuquerque e Phil Hanson, già campioni dopo Monza, il quarto posto sotto la bandiera scacchi ottenuto da Will Owen, Job van Uitert ed Alex Brundle con l’altra LM P2 del team è abbastanza per garantire un secondo invito grazie al secondo posto nella graduatoria finale.

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A nulla è valso lo sforzo di Roman Rusinov, che alla partenza ha imitato il Kimi Raikkonen del GP di F1 dello scorso weekend, tenutosi proprio sulla pista portoghese, balzando al comando dalla sesta piazzola, mantenendo il comando praticamente per tutta la durata della gara, strategie escluse, insieme a Mikkel Jensen e Nicky de Vries.

G-Drive può consolarsi quindi con la vittoria parziale, resa ancora più preziosa dal fatto di essere l’unica non andata al team angloamericano, con ben 35” di vantaggio sul Duqueine di Jonathan Hirschi, Konstantin Tereschenko e Tristan Gommendy e 56” sui neocampioni.

Hanson alla partenza ha subito un contatto dalla vettura del Cool Racing e Albuquerque per una volta ha ceduto nei confronti dei due giovani leoni della Aurus nel momento forse decisivo della gara, a metà della terza ora, allorquando la safety car ha ricompattato il gruppo per i detriti lasciati perlopiù dalla Ferrari di Rino Mastronardi.

Owen e c. dal canto loro, dopo aver riconquistato la testa della gara nelle fasi iniziali, hanno cercato a loro volta di mantenere il passo del team russo, senza però riuscire ad avvicinarsi mai abbastanza. Niente en plein quindi per il team, che fin qui aveva vinto tutte e quattro le gare disputate, ma il risultato già estremamente positivo è stato ulteriormente impreziosito dal titolo delle LM P3, che vale un ulteriore invito a Le Mans in LM P2 grazie a Wayne Boyd, Tom Gamble e Rob Wheldon.

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Niente da fare per gli altri due major contender, chiamati comunque ad un’impresa difficilissima. Martin Hippe con la Ligier dell’Inter Europol ha conteso a Whedon il comando nelle prime fasi di gara, mentre David Droux, qui coadiuvato da Julien Gerbi, ed il Realteam si sono anche avventurati al primo posto, per poi cedere nel finale all’ultimo stint di Boyd, che riporta il titolo di categoria al team, già vittorioso nel 2016 e nel 2017.

 

_PL59227Finale al cardiopalma infine nella GTE, dove i due equipaggi in lotta per il titolo di Kessel e Proton hanno terminato a parità di punti e piazzamenti in classifica generale. A spezzare la parità, oltre al successo odierno, la vittoria del season opener di Le Castellet ottenuta dal team tedesco.

Le fasi iniziali sono state appannaggio della Ferrari in pole di Iron Lynx e di Rino Mastronardi prima e Sergio Pianezzola poi, con le altre 488 in evidenza di AF Corse, con Francois Perrodo, Manu Collard ed il deb Alessio Rovera, e Spirit of Race. Michele Beretta però iniziava una rimonta poi perfezionata dal patron Christian Ried e soprattutto da Alessio Picariello, che all’ultimo pit riusciva ad uscire davanti a David Perel, che a sua volta aveva dettato il ritmo sulla Ferrari in contention.

A ridosso della bandiera a scacchi il ritiro della Ferrari wildcard WEC, già attardata da un lungo di Perrodo nella prima metà di gara che innescava una delle due Full Course Yellow chiamate dalla direzione gara, e l’equipaggio di Spirit of Race conquistare il gradino basso del podio a causa della defaillance della 488 di Iron Lynx partita dalla pole. La vettura #60 era stata penalizzata in precedenza dai commissari portoghesi per aver provocato un contatto con l’altra Ferrari del JMW Motorsport.

Non miglior fortuna nemmeno per le altre due Rosse di AF Corse, rovinata sull’incolpevole Porsche del Gulf Racing che ha provocato il ritiro della seconda wildcard WEC, e delle Iron Dames, vittima di una toccata iniziale e di una foratura nelle fasi finali, classificata al sesto posto dietro anche all’altra Porsche della stella di Hollywood Michael Fassbender, Richard Lietz e Felipe Laser.

Kessel Racing, che ha abbandonato il podio rinunciando ai consueti festeggiamenti, col secondo posto in classifica ha comunque garantito un invito per Le Mans.

UPDATE: Alla Ferrari Spirit Of Race è stata comminata una penalità di 30″ per non avere rispettato il tempo minimo di guida del pilota gold, Matt Griffin,. La vettura viene pertanto classificata quinta, ed il terzo posto in gara passa quindi alla Ferrari Iron Lynx #60, davanti alla Porsche Proton #93.

E’ tutto per l’European Le Mans Series 2020. L’appuntamento è per i test ufficiali di Barcelona del 12-13 aprile 2021, che saranno seguiti, COVID permettendo, dalla 4 Ore del 18 aprile. Nel frattempo Albuquerque ed Hanson, insieme ad alcuni altri protagonisti della serie europea daranno prova, sempre che la situazione sanitaria lo permetta (al momento la gara risulta confermata), nella manche finale del WEC in Bahrain fra due settimane.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 ore di Portimao

Foto: Piero Lonardo 

 

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ELMS – United Autosports, doppia pole a Portimao

United Autosports non è decisa a mollare nemmeno le briciole in questo season finale dell’European Le Mans Series.

Job Van Uitert conquista infatti la prima pole del 2020 per l’Oreca #32, allungando ancor più il gap che separa la seconda entry del team angloamericano dalla concorrenza e che vale il secondo invito alla prossima 24 Ore di Le Mans dopo il titolo già conquistato a Filipe Albuquerque e Phil Hanson a Monza.

L’olandese, vicecampione lo scorso anno con G-Drive, col best crono di 1.28.627 ha preceduto nella lista dei tempi Will Stevens del Panis Racing e Nicolas Lapierre del Cool Racing. Da segnalare che nelle ultime libere del mattino proprio la vettura in pole è stata protagonista di un’uscita di strada in curva 5 con Will Owen al volante causata da problemi alla superficie stradale, riasfaltata in occasione del recente GP di F1, che ha comportato una forte riduzione del tempo utile in pista.

In ombra invece proprio i neotitolati, che per quest’ultimo appuntamento si sono affidati a Phil Hanson, il quale ha fatto fatica a completare un giro ritenuto valido dalla direzione gara e partirà in P5 dietro anche ai campioni uscenti di IDEC Sport.

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United Autosports bissa inoltre la pole position anche in LM P3 grazie al “solito”, Wayne Boyd, autore di 1.36.277, precedendo la Duqueine del DKR e l’altra Ligier dell’RLR MSport.

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Tra i due litiganti, intesi come title contender, invece gode come spesso accade qualcun altro in GTE. L’ultima pole dell’anno va infatti ad Andrea Piccini con la Ferrari #60 di Iron Lynx. Per il driver toscano si tratta della seconda di fila dopo Monza, e ha preceduto col tempo di 1.38.769, il deb Alessio Rovera con la wild card di AF Corse. Tornando alla lotta per il titolo di categoria, la Porsche #77 partirà dalla quarta piazzola, mentre la Ferrari Kessel settima.

L’appuntamento con la 4 ore di Portimao è per domenica a partire dalle ore 11.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – G-Drive a caccia del secondo posto a Portimao

La missione di G-Drive è chiara: puntare al secondo posto che garantisce l’invito automatico a Le Mans. Si tratta però di una missione quasi impossibile, stante le 21 lunghezze che separano l’Oreca nero-arancio ribattezzata Aurus dalle seconde linee di United Autosports, ma non impossibile.

Ad ogni modo, nelle prime libere della 4 Ore di Portimao, in un clima assolutamente estivo, il team battente bandiera russa ha iniziato nel migliore dei modi, ponendo Nicky de Vries al top col tempo di 1.28.649, davanti ai vincitori dello scorso anno, nonchè campioni uscenti della serie, di IDEC Sport, P2 con Paul-Loup Chatin ad oltre 6 decimi.

Il pilota francese era risultato il più veloce anche nella giornata di test collettivi di ieri con un tempo leggermente superiore, precedendo di un soffio il neocampione Filipe Albuquerque, che oggi è stato fra quelli che hanno limitato la propria presenza in pista.

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Ricordiamo però che gli altri due titoli sono assolutamente in discussione, e tra le LM P3 è stato proprio il capoclassifica di United Autosports Wayne Boyd a siglare la migliore prestazione col tempo di 1.36.081, quasi 3 decimi meglio di David Droux con la vettura del Realteam, terzi in classifica generale a 18 lunghezze dai battistrada.

Il neoacquisto di Inter Europol Competition, secondi in classifica a -10 punti, Dino Lunardi, dal canto suo non è andato invece oltre l’ottava prestazione di categoria.

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In GTE infine miglior tempo per Alessio Picariello con 1.39.306 e la Porsche Proton #77, che rende al momento 7 punti alla Ferrari Kessel #74. Ma non è stata la 488 del team svizzero ad impensierire maggiormente i battistrada odierni, bensì gli esemplari di Iron Lynx e Spirit of Race grazie ad Andrea Piccini e a Matt Griffin, distanziati di oltre due decimi.

Ricordiamo che la Ferrari biancoverde #55 porta in gara 15 kg di zavorra contro i 30 kg dei due major contender.

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Non particolarmente in evidenza inoltre le due wild card WEC, con la Ferrari di AF Corse, qui in livrea totalmente rossa, che ha terminato in P6, mentre la Porsche del Gulf Racing ha segnato il non e penultimo tempo della categoria. Queste due vetture dovrebbero partecipare al season finale del 14 novembre in Bahrain, che risulta sempre più a rischio, stante la situazione internazionale del COVID.

Anche l’Asian Le Mans Series ha deciso di rinunciare alle trasferte in estremo oriente per ricollocarsi sul circuito di Abu Dhabi, per due doppi appuntamenti da tenersi il 4/6 febbraio ed il 18/20 febbraio 2021.

In Portogallo al momento sono in vigore restrizioni che però non dovrebbero mettere a rischio la prosecuzione della manifestazione, seppur a porte chiuse, a differenza del GP di F1 corso lo scorso weekend.

Il programma odierno della serie europea si è concluso poco fa con la mezz’ora riservata ai piloti bronze ranked. Al top Alexandre Coigny con l’Oreca LM P2 del Cool Racing davanti a John Falb di Algarve Pro Racing. La new entry del Realteam Julien Gerbi, qui al posto di Esteban Garcia, e Francois Perrodo con la Ferrari AF Corse hanno segnato invece le migliori prestazioni tra le LM P3 e le GTE.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati del Bronze Test

I risultati dei Test collettivi di giovedì

Foto: Piero Lonardo