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GTWC Europe – 29 macchine a Brands Hatch per il via della Sprint Cup

Saranno 29 le vetture presenti ai nastri di partenza di Brands Hatch del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Sprint Cup. Classi rappresentate: PRO, Gold e Silver Cup, mentre per motivi logistici non sono al via i rappresentanti della classe Bronze che ritroveremo a Misano Adriatico.

15 auto sono attese nella top class, con WRT che tenterà di confermarsi al vertice con la coppia formata da Charles Weerts e Dries Vanthoor. I belgi, alla ricerca del quarto trofeo Sprint consecutivo, inseguono la prima gioia nella categoria continentale di SRO con la BMW M4 GT3.

Al via ricordiamo anche due Ferrari 296 GT3 iscritte da Emil Frey Racing in Pro per Albert Costa/Thierry Vermeulen #69 e per Giacomo Altoè/Konsta Lappalainen #14, oltre ad una 488 GT3 AF Corse in Silver Cup per Sean Hudspeth e Nicola Marinangeli.

Sul circuito britannico le due gare da sessanta minuti con cambio pilota obbligatorio si terranno entrambe domenica, un format atipico rispetto agli altri eventi del GTWC Europe Sprint Cup, in quanto avremo solo due giornate d’azione, il 13 ed il 14 maggio contro le consuete tre degli altri impianti che toccherà la serie.

Luca Pellegrini

Foto: Alberto Manganaro

L’entry list di Brands Hatch

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GTWC Europe – Akkodis ASP e Leipert Motorsport pronti per Spa

Akkodis ASP aggiunge un equipaggio PRO completamente brasiliano per le tre tappe restanti dell’Endurance Cup del Fanatec GT World Challenge Europe Endurance Cup 2023. Adalberto, Bruno e Rodrigo Baptista si alterneranno al volante di una Mercedes AMG GT3 e gareggeranno nella classe regina con il #89.

L’equipaggio in questione parteciperà anche alla 1000km del Paul Ricard di fine mese, valida per la Sprint Cup: la vettura dividerà il box con i già annunciatiLorenzo Ferrari/Maxi Goetz/ Thomas Drouet #87 e Timur Boguslavskiy/Raffaele Marciello/Jules Gounon #88.

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Leipert Motorsport  dal canto suo ha completato la line-up per la 24h di Spa, competizione che si svolgerà nel primo week-end di luglio e che come sempre sarà valida per il Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS e per l’Intercontinental GT Challenge Powered by Pirelli.

La squadra legata a Lamborghini, che torna nelle Ardenne dopo l’esperienza full-time della passata stagione, ha deciso di puntare su Gerhard Watzinger e Jean-Francois Brunot oltre al confermato  Brendon Leitch.

Luca Pellegrini

Foto: Akkodis ASP,  Leipert Motorsport

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LMC – Rossi, debutto confermato alla Road to Le Mans con WRT

Venghino siori venghino… Oramai all’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans non manca più nulla: la passerella dell’endurance si arricchisce infatti di un altro tassello nella persona di Valentino Rossi.

La leggenda della MotoGP sarà infatti al via, come già accennato su queste pagine, della Road to Le Mans, secondo appuntamento della Michelin Le Mans Cup 2023, al volante di una delle due BMW M4 GT3 iscritte dal Team WRT, nell’ottica di una partecipazione futura alla 24 Ore.

Il “Dottore” è infatti in lizza per un posto da titolare nella squadra belga, che dal prossimo anno porterà in gara le BMW Hypercar nel WEC.

Per l’ottava edizione del doppio appuntamento della serie di contorno dell’ELMS saranno in totale 58 le vetture al via. Oltre alle 42 full-season infatti si aggiungono 8 LM P3 ed altrettante GT3.

Tra i prototipi spicca la presenza di Yvan Muller su una seconda Ligier del team di sua proprietà, M Racing. Anche DKR, uno dei team vincitori in precedenza, raddoppierà con una seconda Duqueine per Pedro Perrino, mentre United Autosports riserverà un sedile per l’ex-vincitore dell’assoluta, Guy Smith.

Tra le GT3, oltre alla presenza di Rossi – di cui non si conosce ancora il partner – il WRT schiererà una seconda vettura per Max Hesse e Timothy Whale. Una terza M4 GT3 sarà invece portata in pista dai dominatori della scorsa stagione del GMB Motorsport per Richard e Kristian Poulsen.

Nel team danese sarà regolarmente presente il quattro volte vincitore (tra le GT) Jan Magnussen, mentre AF Corse rinforzerà la sua pattuglia di Ferrari 296 con quattro vetture, tra cui sulla #53 salirà l’ex-F1 Andrea Montermini. In totale saranno al via ben otto marchi; alla griglia si aggiunge infatti anche la Mercedes AMG GT3 del Winward Racing per Russell Ward.

Il programma della Road to Le Mans inizierà mercoledí 7 giugno con le prove libere. Le due manches di 55’ ciascuna si svolgeranno invece giovedí 8 e sabato 10 giugno, in apertura della giornata dedicata alla 24 Ore.

Piero Lonardo

 

Foto: Kappae/Losi

L’entry list della Road to Le Mans

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WEC – Il punto dopo Spa

La 6 Ore di Spa-Francorchamps ha offerto diversi spunti di riflessione, in primis l’aspetto delle gomme: diversi team hanno infatti lamentato l’assenza di un sistema per scaldare opportunamente i pneumatici, in particolare Ferrari, addirittura per voce del suo big boss, Antonello Coletta.

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Nel comunicato post gara del Cavallino, a voce del capo delle attività sportive GT, viene riportato quanto segue: “Partendo dal presupposto che le regole sono uguali per tutti e che le rispettiamo, credo sia necessario riflettere sul divieto di utilizzare le termocoperte. È opinione comune nel paddock e tra gli addetti ai lavori, per non parlare dei piloti, che questa situazione sia diventata pericolosa. A Spa ci sono stati molti incidenti ed episodi al limite, agevolati dalle temperature rigide e dalla variabilità meteo, ed è il momento di fare una riflessione molto seria sul tema, perché ha implicazioni importanti sul fronte della sicurezza. Siamo alla vigilia di una gara decisiva come la 24 Ore di Le Mans dove, durante la notte, le temperature sono basse e le velocità raggiunte molto alte. Non è un tema che riguarda solo noi, gli incidenti hanno coinvolto vetture diverse, di classi diverse, guidate in quel momento da piloti professionisti così come da gentleman drivers e questa situazione era stata già ipotizzata in tempi non sospetti.”

Un altro tema all’ordine del giorno è sicuramente quello del BoP delle Hypercar. I vertici della commissione endurance FIA hanno infatti ribadito anche a Spa che il meccanismo di equivalenza, la cui nuova metodologia di determinazione è stata ampiamente spiegata dai tecnici LMEM nel weekend di Sebring, rimarrà immutato sino a Le Mans compresa per le vetture della classe regina.

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La Porsche fin qui è andata a podio solamente una volta a Portimao, e a Spa ha dovuto accontentarsi della quarta piazza per la 963 superstite, pur terminando nello stesso giro dei vincitori. Il responsabile dei programmi sportivi Porsche, Thomas Laudenbach, ha affermato ai microfoni di un importante media statunitense che il Balance of Performance delle LMH dovrà necessariamente essere rivisto per Le Mans. “Non penso che il punto sia se vi sarà una modifica – avrebbe affermato Laudenbach – ma di quanto. (Il WEC) lo ha constatato e sono sicuro che lo faranno.”

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Un altro degli aspetti positivi del weekend appena concluso è stato sicuramente l’enorme successo di pubblico. Il circuito di Spa-Francorchamps ha diffuso la cifra record (per una gara della serie mondiale, esclusa Le Mans) di ben 72.224 spettatori durante i tre giorni. Cifre per intenderci che vanno ad appaiare quelle della 24 Ore SRO, evento clou, insieme al GP di F1, del circuito belga.

La presenza dei costruttori, specie Ferrari, nella classe top ha sicuramente alimentato la curiosità del pubblico, che peraltro nelle Ardenne non è mai mancato, riportando un successo – anche a dispetto del meteo non proprio favorevole – che fa ben sperare anche per l’appuntamento di Monza. Speriamo che non solo il pubblico ma anche gli organizzatori dell’evento brianzolo siano all’altezza delle aspettative.

L’ordine di arrivo ha subito modifiche a seguito di alcune penalizzazioni che non hanno però modificato il risultato dei podi di categoria. Sul banco degli imputati la Peugeot #93, che a causa di 5” extra comminati per un’irregolarità ai box scivola all’ottavo posto delle LMH dietro la Glickenhaus.

5” extra anche alla vincitrice Toyota #7 per non aver restituito la posizione all’altra GR010-Hybrid dopo un sorpasso avvenuto fuori dalla pista ed infine 1’17” alla Aston Martin del D’Station per non aver rispettato il tempo minimo di guida per Casper Stevenson.

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In classifica generale infine dopo tre gare vede l’equipaggio campione in carica formato da Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa in testa con 71 punti contro i 66 dei compagni di squadra José Maria Lopez, Kamui Kobayashi e Mike Conway. Nonostante il passo falso di Spa, Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen continuano ad occupare la terza posizione con 42 lunghezze, 2 in più della Cadillac di Earl Bamber, Alex Lynn e Richard Westbrook.

Nella classifica costruttori, Toyota ha già allungato il passo con 90 punti contro i 57 di Ferrari ed i 42 di Porsche.

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Assegnati anche i primi punti della coppa riservata ai team hypercar privati, che sono andati alla Porsche Jota, protagonista di una gara senza regolare, gratificata dal sesto posto finale.

Tra le LM P2, United Autosports conduce grazie alla vittoria di Sebring con Phil Hanson e Frederick Lubin con 66 punti contro i 58 dei vincitori del WRT, Robert Kubica, Louis Deletraz e Rui Andrade.

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In GTE-Am infine, il secondo posto della Corvette, nonostante i 45 kg di Success Ballast, dopo le due vittorie nei primi appuntamenti non lascia molto spazio all’immaginazione. Ben Keating, Nico Varrone e Nicky Catsburg conducono con 82 punti contro i 43 dei trionfatori di Spa, Alessio Rovera, Luis Perez Companc e Lilou Wadoux, prima esponente del gentil sesso ricordiamo a riportare una vittoria di categoria nel WEC.

In vista della Le Mans del Centenario, diverse squadre definiranno gli ultimi ritocchi a Monza, dal 14 al 16 maggio prossimi. Sicura presenza per Ferrari e Porsche con le loro Hypercar. Il Cavallino prima di Le Mans dovrebbe tornare anche a Portimao.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo definitivo della 6 Ore di Spa-Francorchamps

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GT Open – Portimao: doppio successo Mercedes con Al Manar Racing e Motopark

Mercedes inizia con il piede giusto l’International GT Open a Portimao con un doppio successo assoluto con Al Faisal Al Zubair/Fabian Schiller (Al Manar Racing by GetSpeed #77) e con Diego Menchaca/Marcos Siebert (Motopark #17).

Race-1

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La sfida più importante del fine settimana, più lunga in termini cronometrici, ha visto l’ottimo spunto dalla pole position da parte di David Fumanelli. Il lombardo di Kessel Racing #11 ha tenuto testa a Yannick Mettler (CBRX by SPS #54/ Mercedes) e a Karol Basz (Olimp Racing #777/Mercedes).

La graduatoria si è ribaltata con la prima sosta ai box: Fabian Schiller ha saputo prendere il primato e mantenere la leadership fino all’arrivo. Il tedesco, teammate di Al Faisal Al Zubair, ha poi condotto fino al traguardo davanti a  Sam de Haan/Charlie Fagg (Optimum Motorsport #96/McLaren) e a Diego Menchaca/Marcos Siebert (Motopark #17/Mercedes).

AMG ha saputo imporsi anche in PRO-Am con Dexter Müller/Yannick Mettler ed in AM con  Heiko Neumann /Timo Rumpfkeil #65.

Race-2

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Fabian Schiller #77 allo start ha mantenuto in scioltezza il primato davanti a Charlie Fagg #96 ed  Eddie Cheever III (AF Corse #27/Ferrari). Ottimo spunto da parte della Rossa, meno per la vettura britannica che cederà una piazza anche a Christopher Haase (Eastalent-Racing #23/Audi)

Tutto è rimasto immutato fino alla sosta ai box, allorquando, le penalità di tempo della race-1 hanno ribaltato la situazione. Simon Reicher #23 ha condotto per pochi secondi le danze prima di cedere il passo alla Mercedes #17 di  Marcos Siebert ed all’AMG GT3 #777 di Al Zubair.

Il risultato della seconda prova è stata rimesso in discussione dopo un testacoda nella ghiaia di curva 8 da parte della Ferrari #26 del Team Race one; la direzione gara ha deciso di non chiamare in causa la vettura di sicurezza e cosí la Mercedes #17 di Motopark ha potuto festeggiare la vittoria davanti a  Al Zubair/Schiller #77 e all’Audi di Reicher/Haase #23. Debutto e podio per quest’ultima realtà al via nel 2023 nell’ADAC GT Masters.

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La già citata vettura #27 di Pulcini/Cheever ha colto il successo in Pro_am, sesti overall, mentre  nella categoria AM è da rimarcare la gioia per Alessandro Cozzi/Giorgio Sernagiotto sull’altra Ferrari #25 di AF Corse.

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Piccola pausa ora per il GT Open 2023 che dopo il Portogallo si sposterà in quel di Spa-Francorchamps a metà maggio per la seconda corsa dell’anno.

Classifica piloti dopo Portimao

  1.  Al Faisal Al Zubair/Fabian Schiller – Al Manar Racing by GetSpeed – 27p
  2. Diego Menchaca/Marcos Siebert – Motopark – 25p
  3. Sam de Haan/Charlie Fagg – Optimum Motorsport  – 20p

Risultato R1 – Portimao

Risultato R2 – Portimao

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

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WEC – A Spa, è ancora uno-due Toyota, ma Calado infiamma con la Ferrari e termina a podio

La classifica della 6 Ore di Spa-Francorchamps vede al top ancora le due Toyota con la #7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez davanti a Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa. Terza la Ferrari #51 di James Calado, Antonio Giovinazzi ed Alessandro Pier Guidi, a oltre un minuto.

Vista in modo asettico, potrebbe sembrare l’ennesimo noioso dominio delle GR010-Hybrid, ma in realtà la gara ha vissuto su diversi piani, non solamente per le Hypercar. A partire dal dominio iniziale delle 499P su pista umida grazie alla scelta di partire con le wet, che purtroppo non ha pagato quanto necessario.

La Toyota #8 poi si è ricongiunta alla vettura gemella, ma partiva dal fondo dello schieramento a causa del crash di Hartley nelle qualifiche; in mezzo ci sono state le defaillances più o meno clamorose della Cadillac dorata, pesantemente a muro con Renger van der Zande, di Porsche con il blackout della #6, senza contare il contatto che ha tolto di mezzo la Vanwall. Questo tutto nei primi due terzi di gara. Infine il botto a gomme fredde di Antonio Fuoco a 90’ dal termine.

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Poteva bastare? No perchè l’ultima mezz’ora ha visto un James Calado indemoniato andare all’assalto del podio nei confronti della Porsche #5 e passarla all’ultimo giro per proseguire la striscia dei podi Ferrari, in attesa della big W. Onore comunque a questa 499P perchè sul passo gara e soprattutto nei consumi, in tre gare ha dimostrato di essere arrivata a livello dei nipponici, senza scordarci della pole position cancellata per track limits.

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Bellissima la battaglia anche nelle altre classi, soprattutto nelle LM P2, dove il successo è andato al WRT e a Robert Kubica, Rui Andrade e Louis Deletraz. Il team di casa ha pagato uno start non ottimale da parte dell’angolano ed ha dovuto poi rimontare anche una situazione di pit sfavorevole durante la penultima safety car.

Ciononostante, l’equipaggio dell’Oreca #31 ha effettuato una rimonta basata sui consumi, battendo in pitlane l’equipaggio di United Autosports composto da Tom Blomqvist, Oliver Jarvis e Josh Pierson. Un ultimo arrivo in volata anche per il gradino basso del podio che premia Inter-Europol sulla #9 di Prema.

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Capolavoro infine della Ferrari #83, numero assai vincente negli ultimi anni, da parte di Luis Perez Companc, Lilou Wadoux ed Alessio Rovera. Dal crash delle libere 1 fino alla difficile decisione di partire con le slick del gentleman, già vincente qui nel 2014, si è passati ad uno stint monstre da parte della francesina, col nostro portacolori destinato “solo” a gestire il vantaggio accumulato sulla concorrenza.

La Wadoux diventa la prima esponente del gentil sesso ad aggiudicarsi un successo di categoria in una gara del World Endurance Championship.

Sicuramente hanno influito la differente strategia Corvette nelle fasi iniziali, con Ben Keating a volare con le wet, ed i 45 kg extra della C8.R, che comunque dopo due vittorie schiaccianti porta a casa un secondo posto. Le fasi finali premiano l’ORT by TF, che allo scadere dell’ultima ora ha avuto la meglio della Porsche Proton #88.

E’ tutto da Spa. Il prossimo appuntamento con la serie mondiale endurance è con l’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans, le cui attività in pista inizieranno con la Journèe Test di domenica 4 giugno, precedute dal tradizionale Pesage, le verifiche pubbliche, in Place de la Republique

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 Ore di Spa-Francorchamps

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WEC – Il meteo aiuta la strategia Toyota nella prima fase della 6 Ore di Spa. Van der Zande, big crash ma pilota ok

Il solito meteo imprevedibile delle Ardenne ha condizionato le prime battute della 6 Ore di Spa-Francorchamps. La tanto temuta pioggia ha infatti cominciato a cadere esattamente in corrispondenza del giro di formazione, costringendo i team a scommettere, in assenza di gomme intermedie, sul tipo di coperture da adottare per la gara.

Dopo un formation lap extra, necessario per fare riscaldare le gomme, mentre diversi gentlemen, tra cui anche l’esperto Christian Ried, svariavano nelle vie di fuga, la safety car si faceva da parte e le due Ferrari, partite entrambe con le wet, prendevano subito la testa della gara sulla Toyota in pole di Mike Conway.

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Dietro le due 499P di Antonio Giovinazzi e Nicklas Nielsen, si fanno largo anche la Cadillac di Earl Bamber e la Porsche Jota di Antonio Felix da Costa. La festa rossa però dura poco, perchè la pista iniziava ad asciugarsi e le due GR010-Hybrid alla mezz’ora riprendevano la consueta marcia inesorabile, aiutate oltre che dalle slick, anche dalla Saftey Car richiamata in servizio da Claudio Schiavoni.

La #50 si precipita immediatamente ai box dopo aver perso la posizione, mentre la #51 rimaneva in pista per altri due giri, perdendo ulteriore terreno su Conway, ma anche alla Porsche di Laurens Vanthoor e alla Cadillac di Renger van der Zande, che al contrario della blu #2, era partita con i pneumatici da asciutto.

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Nelle altre categorie, medesimo destino per Ben Keating e la Corvette, inizialmente al top in GTE-Am, e largo prima all’Aston Martin di Tomonobu Fuji e a Sarah Bovy delle Iron Dames. Tra le LM P2, dopo 60’ il polesitter Tom Blomqvist precedeva l’Oreca Prema di Doriane Pin e la Jota di Sean Gelael, ma la classe perdeva la vettura del Vector Sport, prima ritirata in gara della competizione dopo l’abbandono dell’AO Racing incidentata in qualifica, per la perdita della ruota posteriore sinistra.

Sebastien Buemi, partito dal fondo a seguito del crash di Hartley, si ritrovava presto alle spalle della Cadillac dorata, che però, pressata dalle rimontanti Ferrari, terminava rovinosamente all’esterno dell’Eau Rouge. Nessuna conseguenza per il pilota ma macchina ko.

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L’ulteriore colpo di scena colpisce la Porsche di Laurens Vanthoor, che si pianta sul rettilineo dei vecchi box contemporaneamente all’uscita di strada della Vanwall a Les Combes. Gara finita per la 963 #6 mentre l’hypercar del team Kolles riprenderà la pista. Problemi anche per la Peugeot #94, ferma all’uscita della pitlane.

La neutralizzazione relativa non solo permette temporaneamente alle Ferrari di rientrare nel giro dei primi, ma rimescolava le carte in tavola anche nelle altre classi, con Lilou Wadoux ad ereditare la testa delle GTE-Am con la Ferrari del Richard Mille AF Corse sulla Porsche Proton di Zach Robichon, che poco dopo il termine della metà gara prenderà supererà la giovane promessa transalpina.

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In LM P2 invece, è dominio WRT con Ferdinand Habsburg e Louis Deletraz, con Oliver Rasmussen a sandwich tra le Oreca del team di casa e le due entry di United Autosports di Josh Pierson e Tom Blomqvist

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

La classifica dopo la terza ora di gara

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WEC – Ecco le livree Porsche e Peugeot per Le Mans

Rivelata la livrea della Porsche hypercar per la Le Mans del centenario. Le tre 963 ufficiali (sul Circuit de la Sarthe sarà presente anche l’esemplare che ha debuttato qui a Spa col Hertz Team Jota) ricorderanno mediante sette strisce i colori delle vetture più iconiche della casa di Stoccarda, nell’ambito del 75mo anniversario del marchio.

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Le strisce vanno a ricordare la 917 Pink pig del 1971 (rosa), la 917 “hippie” del 1970 (verde e azzurro), i colori Martini della 936 vincitrice nel 1977 (rosso e blu), il blu scuro Rothmans delle 956 del 1982-1983, il rosso della 917 Salzburg, prima vincitrice nel 1970, ed infine la striscia gialla a memoria delle RS Spyder, dominatrici nell’American Le Mans Series dal 2006 al 2008.

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Le tre vetture gestite dal team Penske coi numeri 5, 6 e 75 si distingueranno fra loro tramite il colore della pinna, rispettivamente nera, bianca e rossa rispettivamente.

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Presentati invece già durante la settimana, nella cornice della Milan Design Week, i nuovi colori della Peugeot 9X8, che per l’occasione abbandonerà il poco appariscente grigio lucido per vestire una livrea multicolore, creata dall’artista J. Demsky.

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In attesa di ritrovarci fra poco più di un mese a Le Mans, l’appuntamento per il World Endurance Championship è per domani alle 12.45 per la 6 Ore di Spa-Francorchamps.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Peugeot Sport

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WEC – Giovinazzi-pole a Spa, anzi no! Best lap cancellato e miglior tempo per Kobayashi

Qualifiche thrilling alla 6 Ore di Spa-Francorchamps, dove una decisione della direzione gara ha cancellato per track limits, a macchine già rientrate in pitlane, il miglior giro ottenuto da Antonio Giovinazzi.

Si sarebbe trattato della seconda pole position in tre gare delle Rossa dell’endurance, che su pista asciutta ha combattuto ad armi pari con la Toyota residua; si perchè Brendon Hartley ha stampato la sua GR010-Hybrid all’interno del Raidillon nel giro di riscaldamento del turno riservato alle hypercar, generando una red flag.

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Domani al palo quindi partirà la #7 grazie a Kamui Kobayashi, autore di 2.00.812, davanti alle due 499P di Miguel Molina e, appunto, del pilota di Martina Franca, il quale ad inizio sessione separate solamente da 24 e 161 millesimi.

A seguire un po’ a sorpresa ma nemmeno tanto, le due Cadillac, con Earl Bamber a poco più di 2 decimi. Delusione per le Porsche, con Kevin Estre solo in P6 a 1”5 dal leader davanti a propria volta a Will Stevens per le prime qualifiche LMH per Hertz Team Jota e alla Glickenhaus, con distacchi nell’ordine dei 2”.

Peggio ancora – ma era preventivabile – le due Peugeot e anche la Porsche #5, con la Vanwall che chiude la graduatoria di categoria, comunque davanti alle migliori LM P2.

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Nella categoria cadetta torna in pole dopo Sebring United Autosports grazie a Tom Blomqvist, al top con 2.05.979. Niente da fare per WRT, che segue a 3 decimi, ma soprattutto per altri due protagonisti della sessione, Pietro Fittipaldi e Gabriel Aubry, i cui box di Inter-Europol e Vector Sport hanno peccato nel non sfruttare un secondo treno di gomme.

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Infine le GTE-Am, con la prima partenza al palo per ORT by TF Sport ed Ahmad Al Harty, il quale ha letteralmente stracciato la concorrenza, capitanata da Sarah Bovy con la Porsche delle Iron Dames a 2”, col tempo di 2.17.216.

Niente da fare per la Corvette, che chiude in P4, ma che scontava il massimo del Success Ballast con 45 kg extra, dietro a sua volta alla Porsche Proton #88 guidata da Ryan Hardwick. Peggio è andata all’altra 911 RSR-19 di PJ Hyett, fuori al Raidillon e protagonista della prima interruzione del pomeriggio a metà dello stint di categoria. Migliore delle Ferrari l’esemplare affidato a Luis Perez-Companc, quinto, mentre la 488 GTE #21 incidentata ieri non ha partecipato alla sessione

Domani lo start della 6 Ore di Spa-Francorchamps alle 12.45. Diretta tv a pagamento sui canali Eurosport, SkySport e sull’app WEC TV https://fiawec.tv/ .

Piero Lonardo

 

Foto: Alberto Manganaro, Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche