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WEC/IMSA – Cairoli e Mortara completano per Lamborghini

Mancava ormai solo l’annuncio ufficiale, tanti erano i rumors che ne avevano anticipato il passaggio, ma da oggi Matteo Cairoli è un pilota Lamborghini. Il 27enne comasco, che martedí ha ringraziato con un post social Porsche per i 10 anni di carriera trascorsi sulle GT di Stoccarda, passa alle Hypercar, andando a completare l’equipaggio per il WeatherTech SportsCar Championship dei già noti Romain Grosjean ed Andrea Caldarelli; quest’ultimo per le gare lunghe della Michelin Endurance Cup.

Un po’ meno scontato invece l’ingaggio di Edoardo Mortara, il quale si aggiunge alle line-up WEC con Mirko Bortolotti e Daniil Kvyat. Lo specialista di Macau (sei vittorie tra GT e F3), a lungo legato ad Audi, difenderà anche i colori di Mahindra Racing nella sua settima stagione in Formula E.

La SC63 hypercar ha completato circa 3.000 km nei test svolti a Daytona ed al COTA dando buona prova nelle simulazioni di gara, con attenzione particolare alla mappatura del propulsore, ai sistemi di controllo ed al set-up, in attesa del debutto in Qatar nel season opener WEC, seguito dalla 12 Ore di Sebring IMSA.

Piero Lonardo

Foto: Iron Lynx Lamborghini

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WEC – Ecco la line-up di Akkodis ASP. Toyota vira al nero

Per la prima stagione nel World Endurance Championship, Akkodis ASP si è affidata ad un mix di esperienza e gioventù. Oltre ai già annunciati José María Lopez e Kelvin Van der Linde, sulle due Lexus RC F GT3 saliranno rispettivamente Esteban Masson e Takeshi Kimura insieme all’ex-campione del mondo endurance sulla #87, mentre sulla #78 si alterneranno Timur Boguslavskiy e Arnold Robin.

Masson, 19enne neocampione Eurocup F3 con 8 vittorie, ha debuttato in Bahrain con la Ferrari del Kessel Racing proprio al fianco di Takeshi Kimura, mentre il più anziano dei fratelli Robin quest’anno ha potuto debuttare a Le Mans su una delle Aston Martin di TF Sport, in un’annata gratificata dal titolo ottenuto tra le GT3 nella Le Mans Cup.

Boguslavskiy dal canto suo ha deciso di rimanere col team di Jerome Policand, insieme al quale durante la scorsa stagione ha conquistato sia il titolo Overall che l’Endurance Cup del GTWC Europe. Il giovane russo era atteso con le Corvette dopo il test in Bahrain.

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Rimanendo nell’ambito del medesimo gruppo automobilistico, Toyota ha diffuso le prime immagini della GR-010 Hybrid con i colori 2024. Al posto del bianco e del rosso domina, come peraltro anche sulle GR YARIS Rally1 HYBRID, il nero opaco.

Anche se la livrea ricorda molto quella delle ultime Audi LM P1, riteniamo sia comunque un passo avanti per differenziarsi dalla concorrenza, soprattutto dalle Porsche Penske, che pure quest’anno hanno portato in gara, Le Mans a parte, una colorazione dai toni simili.

Piero Lonardo

Foto: Akkodis ASP, Toyota Gazoo Racing

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WEC – Ilott, Hanson e Nato sulle Porsche Jota. TF Sport sceglie Andrade e Van Rompuy

Altra giornata di annunci nell’ambito del World Endurance Championship. Jota Sport ha ufficializzato altri tre piloti per le sue due Porsche 963 Hypercar.

Insieme a Will Stevens ed Oliver Rasmussen, già annunciati in occasione della presentazione dell’entry list di due settimane fa, faranno parte dell’effort del team britannico Norman Nato, Callum Ilott e Phil Hanson.

Nato, proviene da una stagione completa in Formula E con Nissan, e, oltre a partecipare allo sviluppo della Mission24, quest’anno ha disputato solamente una gara di endurance, chiudendo anzitempo la sua sesta Le Mans con l’Oreca LM P2 di AF Corse.

Per la stagione entrante, il 31enne transalpino, atteso sulla Porsche #12 insieme a Stevens ed Ilott, è già impegnato anche con Andretti Global in Formula E, e sarà quindi da dirimere la concomitanza, che grava su tanti partecipanti della serie mondiale endurance, tra l’E-Prix di Berlino e la 6 Ore di Spa-Francorchamps.

Anche Phil Hanson, che si aggiungerà a Rasmussen sulla 963 #38, ha già in piedi un impegno con JDC-Miller nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup, mentre Stevens sarà impegnato in ELMS col Nielsen Racing.

Ilott, vicecampione F2 2020 alle spalle di Mick Schumacher, che ritroverà in griglia, proviene dalla sua seconda stagione piena in IndyCar, dove ha chiuso in 16m posizione raggiungendo in due occasioni la top five, ma non è estraneo alle corse di durata, avendo corso con Iron Lynx nel GTWC Europe Endurance e alla 24 Ore di Le Mans nel 2021, raggiungendo il podio in GTE-Am con Matteo Cressoni e Rino Mastronardi, sempre sulla Ferrari 488 GTE.

Manca quindi solo ancora un nome per completare la line-up della squadra diretta da Sam Hignett. Tanti i rumors dopo la “fuga” di Yifei Ye verso AF Corse e Ferrari ma nessuna pista ancora certa.

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Annunciato oggi anche uno dei due equipaggi di TF Sport. Insieme a Johnny Adam sulla Corvette Z06 GT3.R #81 si alterneranno Rui Andrade e Tom van Rompuy. Andrade viene da una stagione vincente al volante dell’Oreca del WRT, con cui ha conquistato il titolo LM P2 con tre vittorie su sette gare, sfiorando il successo a Le Mans. L’annata si è conclusa col successo alla Petit Le Mans sempre in LM P2 col Tower Motorsport.

Van Rompuy dal canto suo è da un paio di anni protagonista delle serie ACO, ELMS ed Asian Le Mans, nelle fila del DKR, team col quale quest’anno ha debuttato a Le Mans, ma non è estraneo alle GT, con le quali in precedenza ha disputato diversi campionati nel proprio Paese, il Belgio.

Si dovrà invece ancora attendere per conoscere i compagni di Dani Juncadella, titolare dell’altra Corvette, la #82; uno dei maggiori indiziati è Timur Boguslavskiy, che ha già provato la Corvette, ancorchè in versione GTE, in Bahrain.

Piero Lonardo

Foto: Jota, TF Sport

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WEC – Rivedute e corrette le procedure di Safety Car per Le Mans

Uno dei pochi, se non l’unico, neo della Le Mans del Centenario è stata la nuova procedura relativa alle Safety Car.

Sui 13,6 km del Circuit de La Sarthe le vetture di servizio hanno spesso giocato un ruolo determinante, specie nelle classi LM P2 e GT: lo scorso anno è stata introdotta una nuova procedura che prevedeva in primis la riunione delle vetture dietro un’unica Safety Car (fase denominata “merge”), poi il cosiddetto “pass-around” per accodarsi tutti alla vettura di servizio dietro li leader della gara, ed il “drop-back” per creare un restart con un esatto ordine per classe.

Questa procedura, non applicabile nell’ultima ora di gara, ha prodotto oltre 3 ore di neutralizzazione nelle 3 occasioni in cui è stata messa in opera.

Per l’edizione 2024 la procedura verrà rivista, sostanzialmente eliminando la fase di “drop-back”. In questo modo Hypercar, LM P2 e LM GT3 rimarranno “mischiate” ad ogni restart.

Attendiamo inoltre, come preannunciato dal CEO WEC, Frederic Lequien, maggiori informazioni sul ritorno o meno a giugno dei tire warmers.

Piero Lonardo

Foto:  Foto MorAle

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DTM – Preining ci riprova nel 2024

Thomas Preining è il primo pilota Porsche a confermare la propria presenza nel DTM 2024. Il vincitore dell’ultima edizione della serie gestita da ADAC, tornerà all’attacco con Manthey EMA con il chiaro intento di confermarsi in vetta alla graduatoria assoluta.

Il pilota di Linz, primo austriaco ad imporsi nonchè votato atleta del motorsport dell’anno nel suo Paese, ha trionfato nell’ultima stagione con tre affermazioni su sedici prove disputate, due di queste ad Hockenheim oltre alla bellissima gioia di Norimberga (race-1).

Preining è in lizza anche per un posto in altra serie per la casa di Stoccarda, e potrebbe essere parallelamente impegnato nel WEC ovvero in una serie SRO, dato che non vi sono concomitanze fra il DTM e questi campionati.

Il DTM tornerà in azione il 27-28 aprile 2024 ad Oschersleben.

Luca Pellegrini

Foto: DTM

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Asian LMS – Braun e Jakobsen trascinano il Crowdstrike by APR a Sepang. Successi di classe a CD Sport e Pure Rxcing

Una gara-2 assai diversa da quella di ieri quella appena conclusa a Sepang, secondo appuntamento dell’Asian Le Mans Series, che premia il Crowdstrike by APR.

Penalizzato ieri dall’incidente in partenza, la squadra di Stewart Cox ha ripetuto la strategia in una gara che non ha visto interruzioni sino al termine della prima ora.

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Fino a quel momento Michael Dinan, alle prime esperienze su una LM P2, precedeva Ahmad Al Harty, risalito dalla quinta piazzola sulla capolista 99 Racing e Francois Perrodo, autore di un ottimo primo stint dalla P8. John Falb, partito dalla prima fila, era vittima come ieri di un paio di fuoripista che penalizzavano la gara del team Duqueine. Tra le LM P3 si riproponeva la lotta a tre fra CD Sport, Cool Racing e Bretton Racing, mentre a Kei Cozzolino bastava invece solo mezz’ora per passare tutto lo schieramento dei gentlemen dal fondo dello schieramento con la Ferrari #82.

Nikita Mazepin, ancora incaricato della seconda fase di gara, al restart aveva facilmente la meglio sul polesitter Salih Yoluc, il quale precipitava in classifica, cosí come il trionfatore di ieri Alban Varutti non aveva problemi a passare Charles-Henri Samani, che poco dopo veniva preso a sandwich fra la Ligier LM P3 del Bretton Racing e una delle BMW del Project 1, causando la prima Full Course Yellow, che favoriva Tom Dillmann, ora alle spalle del battistrada, e soprattutto Colin Braun, subentrato a George Kurtz al volante dell’Oreca #4. Fabien Lavergne dal canto suo aveva la meglio su Alex Bukhantsov.

Colpo di scena invece tra le GT, con l’Audi capolista penalizzata con un drive-through per un’infrazione in periodo di safety car. Via libera quindi alla Lamborghini del Leipert Motorsport, che però viaggiava su una diversa strategia, davanti alla Porsche del Pure Rxcing con Joel Sturm.

Come ieri una sosta non eseguita in modo perfetto costava la testa della gara al 99 Racing, con Colin Braun ad uscire davanti quanto basta. Poco dietro era Alessio Rovera a mettersi in evidenza per AF Corse, portandosi in P3 alle spalle di Mazepin. Alla terza sosta della Huracàn del team tedesco, già gravata di un drive-through, la Porsche #91 prendeva invece la testa delle GT.

Si arrivava quindi a ridosso dell’ultima ora di gara, che vedeva il colpo di scena che decideva la vittoria finale, protagonista la Ligier LM P3 di Anders Fjordbach, che parcheggiava a fianco della corsia box, probabilmente senza carburante. Mazepin e Rovera nel ritardare la sosta trovavano la corsia box chiusa, al contrario della concorrenza. I vincitori di ieri optavano per un emergency service, mentre AF Corse lasciava in pista il varesino. La Safety Car effettuava forse un giro di troppo – almeno per le aspettative dei due battistrada – che dopo le soste definitive si ritrovavano staccatissimi da Malthe Jakobsen, ora in testa alla gara, e dalle due entry di Proton condotte da Julien Andlauer ed Harry Tincknell.

Ma non era finita, perchè a 50’ dal termine Josh Burdon come ieri perdeva il controllo della sua Ligier – stavolta in cima al rettilineo – richiamando in azione la vettura di servizio.

Il gruppo veniva ricompattato nuovamente con Tincknell al comando e, con meno di mezz’ora sul cronometro, Luis Deletraz, incaricato dello stint finale per 99 Racing, si lanciava all’inseguimento di Andlauer e Braun, con Tincknell “sacrificato” prudenzialmente dal team e costretto al pit in regime di green flag.

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Il campione in carica WEC riuscirà solo a portarsi alle spalle di Jakobsen, il quale regala il successo al team portoghese, mentre Vaxivière porta a casa una quarta piazza, a sandwich fra le due Oreca Proton.

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E’ stata invece una penalità per unsafe release a decidere il successo tar le LM P3 a favore di CD Sport, con i vincitori di sabato del Cool Racing a terminare terzi dietro anche al Bretton Racing.

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Tra le GT infine, non riesce la rimonta del Sainteloc Racing, che si deve accontentare della piazza d’onore dietro la Porsche del Pure Rxcing, alla prima vittoria nella serie. Gradino basso del podio per la McLaren #27 dell’Optimum Motosport di Rob Bell, Mark Radcliffe ed Ollie Millroy. Il team britannico piazza anche la seconda 720S GT3 in top five dietro la Mercedes dell’AlManar by GetSpeed.

Poca fortuna invece per le Ferrari in gara, con il GR Racing a terminare solamente in P11 davanti all’esemplare #82 di AF Corse, mentre la seconda 296 del team piacentino ha dovuto chiudere anticipatamente.

In classifica generale, il 99 Racing conduce con 43 punti contro i 33 dei vincitori odierni ed i 30 di AF Corse; tra le LM P3 il CD Racing vanta 3 punti di vantaggio sul Cool Racing ed infine il Sainteloc precede di 11 lunghezze Pure Rxcing e di 20 l’AlManar by GetSpeed.

L’Asian Le Mans Series tornerà di scena il 4 febbraio a Dubai per l’unica gara singola della serie 2023/24 prima del gran finale di Abu Dhabi.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo

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Asian LMS – Sepang, Gara 1: Prima vittoria per 99 Racing. Tripletta Audi in GT

Termina sotto una pioggia battente il primo appuntamento dell’Asian Le Mans Series 2023/24 a Sepang ed incorona per la prima volta 99 Racing e l’equipaggio composto da Ahmad Al Harty, Nikita Mazepin e Louis Deletraz. La mattinata malese peró era iniziata sotto il consueto clima del sud-est asiatico con le qualifiche, valide per entrambe le tappe del doubleheader.

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A trionfare con i due migliori giri veloci Salih Yoluc, portacolori del TF Sport, ancora una volta il migliore tra i piloti bronze ranked, mentre tra le LM P3 era High Class Racing ad ottenere lo sweep con Audunn Gudmunsson. Nelle GT invece, Alban Varutti portava in pole Sainteloc in gara 1 mentre era Anthony Liu con la Mercedes del Craft-Bamboo Racing a segnare la seconda migliore prestazione in una sessione interrotta per ben due volte per altrettanti incidenti che hanno coinvolto la Ferrari di Charles-Henri Samani e la Mercedes del Motopark di Heiko Neumann.

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Al via subito un colpo di scena per la toccata fratricida in casa Algarve Pro Racing da parte di Chris McMurry a George Kurtz. Nella melèe rimaneva coinvolto anche Ian Loggie con la vettura del Nielsen Racing mentre nelle retrovie si giravano Anthony Liu e Gabriel Rindone. Era la Mercedes del team di Hong-Kong ad avere la peggio, che chiudeva cosí subito la propria gara.

Davanti a tutti Michael Dinan, incaricato dello start, davanti alla vettura del Duqueine di John Falb e a Giorgio Roda con la migliore delle due Oreca Proton. Dan Skocdopole prendeva la testa fra le cinque sole LM P3 con la Ligier del Bretton Racing ed infine dietro l’Audi partita al palo del Sainteloc Racing emergeva Kei Cozzolino dal fondo dello schieramento. Purtroppo la rincorsa dell’alfiere di AF Corse terminava presto per un problema di elettronica che costringeva la 296 GT3 #82 ad una lunga sosta.

Dopo il primo giro di pitstop era John Falb, avvantaggiato dall’undercut, a presentarsi davanti a tutti, mentre le Mercedes del GetSpeed provavano ad insidiare la leadership di Varutti e dell’Audi #42.

Alla seconda sosta però intervenivano i primi piloti pro e Nikita Mazepin prendeva la testa su Carl Wattane Bennett, subentrato a Falb, a Julien Andladuer e ad Alessio Rovera, che a larghe falcate rinveniva sul resto del gruppo dopo il primo stint di Francois Perrodo. Il varesino si portava addirittura in terza posizione dopo una terza sosta non propriamente eseguita a regola d’arte che lasciava Mazepin al quarto posto.

Frattanto in LM P3 Audun Gudmunsson cedeva la leadership a Fabien Lavergne del Cool Racing, che a propria volta lasciava il campo a Julien Gerbi, nonostante una precedente penalità.

La Safety Car entrava in azione per la prima volta poco dopo la seconda ora di gara, a causa di un contatto, non sanzionato dalla direzione gara, tra Andlauer e Wattane Bennett. Gara compromessa per il team Duqueine, che perdeva il giro dei primi nelle operazioni di disimpegno dell’Oreca dalla ghiaia di curva 11.

L’attenzione era sempre catalizzata da Mazepin, il quale perdeva il duello per la terza piazza a vantaggio di Laurents Hörr, determinato a riportare al titolo i campioni uscenti di DKR.

Una Full Course Yellow chiamata per detriti sul rettilineo rischiava di diventare fatale per l’equipaggio di AF Corse, costretto ad un emergency service, mentre Hörr, rimasto invece in pista, era comunque costretto a cedere al restart a Renè Binder e Louis Deletraz, ora al volante per Proton e 99 Racing.

Nelle LM P3 era il momento di Danial Frost. L’ex-Indy NXT svettava per Cool Racing, mentre iniziavano a cadere le prime gocce di pioggia sul circuito, ed era proprio una delle Ligier a catalizzare la seconda uscita della vettura di servizio, con Josh Burdon, vicecampione della categooria nel 2017-18, fuori rovinosamente al largo di curva 1.

Al restart, con meno di 40’ sul cronometro, Binder offriva poca resistenza a Deletraz e a Mathieu Vaxivière, ma il pilota austriaco, all’incrementarsi delle precipitazioni, tornava al comando mentre i due battistrada, come il resto dello schieramento, passava alla wet.

Una ruota persa dalla BMW di Dennis Harper frattanto generava la terza Full Course Yellow, e alla successiva sosta di Binder, il pilota ufficiale Alpine Hypercar tentava di avere la meglio su Deletraz, ottenendo solamente un lungo in ghiaia da cui usciva miracolosamente. Dopo qualche minuto la direzione gara, viste le condizioni meteo estreme, decideva per una red flag che chiudeva anticipatamente la competizione a vantaggio di 99 Racing. Dietro AF Corse era Tom Dillmann a spuntare il gradino basso del podio per DKR.

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La battaglia tra le LM P3 alla fine premiava il veterano James Winslow ed il Cool Racing sul CD Sport e sul Bretton Racing, mentre tra le GT terminava con una tripletta Audi, con al top l’inarrivabile R8 #42 del Sainteloc, portata al traguardo da Cristopher Haase. Dietro al neocampione dell’International GT Open si piazza la vettura di Attempto Racing e la seconda entry del team francese con Dennis Marschall, Paul Evrard e Zhou Bihuang. Peccato per la Lamborghini del Leipert Motorsport, a lungo nella top three, tradito dal bagnato nelle ultime tornate.

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L’Asian Le Mans Series tornerà domani alla medesima ora, le 7.00 nostrane, per la seconda gara di Sepang, sempre della durata di 4 ore. Free streaming sul sito dell’Asian Le Mans Series https://live.asianlemansseries.com/en/live e sui canali social del campionato.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo

I risultati delle Qualifiche 1

I risultati delle Qualifiche 2

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Asian LMS – Rovera e Jakobsen mattatori delle libere di Sepang

E’ iniziata anche l’avventura dell’Asian Le Mans Series 2023-24 in quel di Sepang e nella mattinata italiana si sono disputate le due sessioni di libere del doubleheader malese.

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A primeggiare nella prima ora Malthe Jakobsen, per una volta alfiere del Crowdstrike Racing by APR, autore di 1.54.101, a precedere una serie di protagonisti dell’endurance mondiale, capitanati dal neoacquisto Alpine Hypercar Paul-Loup Chatin su una delle due Oreca schierate da Proton Competition, ad appena 64 millesimi. A seguire Louis Deletraz, che qui veste i colori di 99 Racing, a mezzo secondo.

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Tra le 5 sole LM P3, miglior tempo per Fabien Lavergne, vicecampione in carica della categoria, per CD Sport, con 2.00.930, mentre fra le GT al top c’è l’esperto Davide Rigon, con la Ferrari AF Corse #21 col tempo di 2.04.476. Bene anche le altre 296 GT3 del Cavallino, con Ben Barker e GR Racing in P4 e l’altra vettura di AF Corse col sesto tempo.

Dopo un intervallo di appena 90’, le 39 vetture sono scese nuovamente in pista per il secondo turno. In una sessione interrotta per ben tre volte con bandiera rossa è stato Alessio Rovera a terminare davanti a tutti con il tempo di 1.54.046 e l’Oreca di AF Corse condivisa con Mathieu Vaxivière – al quale va la seconda prestazione, ad appena 4 millesimi dal varesino – e Francois Perrodo.  A seguire Deletraz, a 45 millesimi e Charlie Eastwood, che guida l’assalto di TF Sport.

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Lavergne ha ritoccato la propria prestazione di ben 7 decimi, risultando ancora il più veloce tra le LM P3, mentre la palma del migliore tra le GT va a Martin Konrad e alla Mercedes dell’ AlManar Racing by GetSpeed, autore di 2.04.901, davanti alla BMW M4 GT3 del Project 1 di Maxime Oosten e alla Porsche del Pure Rxcing del russo, prossimo protagonista anche nel WEC, Alex Malykhin. Da segnalare solo due giri per la Ferrari #21.

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Ieri si sono svolte due sessioni di test per complessive 3h30 di pista. A svettare è stato Tom Dillmann sulla vettura campione in carica del DKR.

Nella nottata italiana si svolgeranno le qualifiche, a partire dalle 2.50 nostrane, mentre la prima delle due gare di Sepang partirà alle 7.00. La gara sarà godibile gratuitamente sul canale YouTube della serie https://www.youtube.com/@AsianLeMansSeries e su Facebook.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

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WEC – Le nostre personali considerazioni sull’entry list 2024

Martedì è stata diffusa l’entry list della Season 12 del World Endurance Championship, che si preannuncia la più interessante di sempre, con la bellezza di (curiosa coincidenza) 12 costruttori impegnati tra LMH e GT3.

Si perché Lexus e Corvette altro non sono che il braccio armato sulle GT di Toyota e GM, mentre Aston Martin, McLaren e Ford non sono rappresentate, almeno per ora, nella massima categoria, che propone Ferrari, Cadillac, Toyota, BMW, Peugeot, Lamborghini, Porsche, Alpine ed Isotta Fraschini.

Mancano come noto Glickenhaus, che non ha nemmeno sottoposto l’iscrizione, e Vanwall. Proprio su questa vettura si è scatenato un inaspettato dibattito mediatico che ha coinvolto in una press conference anche il CEO Frederic Lequien.

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Personalmente non vediamo il motivo per il quale Vanwall, che a mezzo social ha dichiarato di avere abbandonato il poco potente Gibson aspirato per il Pipo V6 biturbo già adottato da Glickenhaus, non debba essere ammessa, al pari di Aston Martin, McLaren e Ford, per i motivi descritti poco sopra, ma nemmeno però perché debba essere ammessa, dati gli scarsi risultati ottenuti, l’organizzazione non particolarmente professionale ed il continuo turnover di piloti, con la ciliegina Villeneuve scaricato alla vigilia di Le Mans. A scanso di equivoci, il campione del mondo F1 1997 era stato il catalizzatore dell’ammissione alla griglia 2023 dell’hypercar made in Austria.

Lequien ha comunque tenuto, a parole, la porta aperta ad un’ammissione race-to-race, valida per tutte le piste che possono ospitare più di 37 vetture, limite massimo riconosciuto per Austin ed Imola. Sempre dal CEO WEC la volontà di allargare il plateau nei prossimi anni a 40 vetture full-season, cosa che, toh, si potrebbe concretizzare già la prossima stagione con il probabile ingresso di Aston Martin tra le LMH con la Valkyrie, la seconda Porsche privata di Proton ed un’eventuale seconda Isotta Fraschini o altro ancora. Un messaggio per i due circuiti incriminati? Beh, nel 2025 Monza dovrebbe ritornare al posto di Imola e quasi certamente Austin farà spazio ad Indianapolis, che aspettavamo in calendario già quest’anno (e ancora non abbiamo perso le speranze di vedere al posto di Interlagos, dove nessuno, a parte Toyota e Peugeot, vuole andare).

Sempre tra le LMH, altre due brevi considerazioni, la prima su Isotta Fraschini. Come abbiamo già scritto, non capiamo perché i problemi, facilmente riscontrabili in precedenza, data l’evidente mancanza di coinvolgimento di Vector Sport (team che nel frattempo si era anche già premurato di iscriversi in ELMS), nei test condotti dalla Tipo 6, da parte del costruttore milanese siano emersi solo un attimo prima dall’annuncio dell’entry list. Peraltro già a Monza, quando la vettura è stata per la prima volta esposta al pubblico, Gilles Duqueine e Jean-Karl Vernay erano ospiti fissi della tenda di IF.

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Poi, la terza Ferrari iscritta da AF Corse Srl. C’è. Non c’è. C’è dopo Le Mans. Il team sarà a nome di Richard Mille. C’è la Wadoux. Invece prova e assume al volo Kubica. Pronti Schwartzman e Yfei Ye… In questo guazzabuglio mediatico noi capiamo l’esigenza di mantenere il più possibile il riserbo su questa entry, che poteva tranquillamente essere fonte di malumore nei confronti degli altri costruttori, ma il fatto che il team privato sia lo stesso che gestisce le vetture ufficiali ci fa sorridere, dato che l’unica situazione simile, che investe Porsche, coinvolge invece tre realtà ben distinte: Penske, Proton e Jota. A pensar male si potrebbe ipotizzare che l’ammissione di questa terza vettura sia una specie di contentino per il penalizzante BoP di fine stagione assegnato alle 499P…

Ad ogni modo, forza Ferrari, forza Isotta e forza anche Lamborghini, che ci rappresentano nella categoria regina e che auspichiamo di vedere sempre ai massimi livelli, insieme ai tanti protagonisti tricolori delle GT3!

Un appunto anche dal punto di vista tecnico da parte di Lequien, il quale non ha escluso (leggi: è già sicuro) che a Le Mans ritornino i tire warmers, volgarmente gli “scaldoni”, che rimangono invece abiurati per il resto dei circuiti. Possibile che Michelin e Goodyear, fornitori unici Hypercar e GT3, non siano in grado di realizzare uno pneumatico sicuro per la Sarthe? Mah

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Un’ultima considerazione la vorremmo fare in generale sugli annunci effettuati a ridosso dell’entry list da parte delle squadre. Queste comunicazioni hanno tolto tanto appeal alla presentazione stessa, che peraltro presenta ancora tantissimi TBA tra gli equipaggi. Fossimo nei panni dei responsabili del WEC, che come avrete notato ha anche leggermente modificato il proprio logo, chiederei alle squadre un maggior rispetto dell’evento, che in effetti è risultato limitato e scontato nel contenuto.Particolare menzione per un post postumo, con United Autosports a celebrare l’inizio della partnership con McLaren. peccato che la proprietà sia la medesima.

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In attesa del season opener WEC in Qatar, godiamoci l’Asian Le Mans Series, che prende il via venerdí a Sepang.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, WEC, United Autosports

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WEC – Ecco l’entry list 2024! Tutto come da copione o quasi

Dopo settimane di scoop ed illazioni, presentata la prima versione di entry list del FIA World Endurance Championship 2024.  Come sappiamo da tempo, nella 12ma stagione della serie mondiale endurance saranno rappresentate solamente due classi, LMH ed LM GT3, ed anche il numero, trapelato in precedenza, di 37 vetture, risulta equamente diviso.

Tra le LMH, gli unici costruttori ad aver presentato completamente le proprie line-up sono Toyota e Porsche: se per il Gazoo Racing sapevamo già di avere la new entry Nyck de Vries al posto di Josè Maria Lopez, in casa Penske sappiamo ora che al posto di Dane Cameron avremo Matt Campbell. Presumibile uno scambio di ruoli in concomitanza con l’IMSA.

Per il resto, assente come previsto Vanwall, Isotta Fraschini è invece presente insieme a Duqueine, e proporrà Jean-Karl Vernay ed Alejandro Garcia. Il 20enne messicano nel 2023 si è alternato tra FIA F3 e ruote coperte, conquistando a suon di vittorie e piazzamenti (3 successi, 2 podi ed un 4° posto su 6 gare) il titolo LM P3 nell’ELMS con Cool Racing.

Saranno tre invece le Porsche private, due per Jota, battezzate per Will Stevens ed Oliver Rasmussen, ed una per Proton con Harry Tincknell. Da verificare l’impegno del pilota ufficiale Ford IMSA in corrispondenza della concomitanza tra la 6 Ore di Spa e la gara di Laguna Seca.

Oltre alle due Alpine, di cui sono già stati comunque resi noti gli equipaggi, Lamborghini Iron Lynx propone, in attesa del terzo pilota, Mirko Bortolotti e Daniil Kvyat sulla sua unica SC63, e BMW nomina per ora solo Dries Vanthoor e Sheldon van der Linde; infine prende forma anche la tanto discussa terza Ferrari 499P per Robert Kubica. Al riguardo, nei giorni scorsi si è assai discusso sullo status e la composizione dell’equipaggio di questa vettura. Noi al momento possiamo dire solo che 1) si tratterà, come ormai sanno anche i muri, di una vettura gestita privatamente da AF Corse 2) non si tratta dell’effort inizialmente auspicato in partnership con Richard Mille, e pertanto Lilou Wadoux difficilmente entrerà nella line-up. Per il resto, tanto vale attendere le comunicazioni ufficiali, che come speso accade, finiranno per dare corpo alle ipotesi espresse in precedenza.

Tutto da copione invece tra le GT3, con l’ammissione scontata di United Autosports e D’Station/Heart of Racing con McLaren ed Aston Martin, anche se non presenti, almeno per ora, tra i costruttori hypercar.

BMW tramite WRT schiererà due M4 per Valentino Rossi, atteso anche ad un impegno in ELMS, ed Augusto Farfus, mentre le due Ferrari 296 saranno affidate a Thomas Flohr, Davide Rigone e Francesco Castellacci e ad Alessio Rovera, Simon Mann e Francois Heriau.

Iron Lynx schiererà sulle due Lamborghini Huracàn ancora Michelle Gatting e Claudio Schiavoni, mentre Porsche dividerà le sue due vetture gestite da Manthey con un equipaggio già definito per Pure Rxcing con Aliaksandr Malykhin, Joel Sturm e Klaus Bachler ed una seconda 911 GT3 R ufficiale capitanata dall’inossidabile Richard Lietz.

Proton Competition dal canto suo sulle Mustang GT3 ripropone il campione ELMS GTE Ryan Hardwick e Ben Barker, provenienza GR Racing. Chissà che non si tratti di una trasposizione dell’intera line-up, che comprende anche Michael Wainwright ed il nostro Riccardo Pera. Completano infine i ranghi le Lexus di Akkodis e le Corvette di TF Sport.

In attesa di ulteriori novità sulla composizione degli equipaggi, l’appuntamento è comunque per il 24/25 febbraio prossimi per il Prologo in Qatar.

Piero Lonardo

Foto: WEC

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