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DTM, 1. + 2. Rennen Oschersleben 2024 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Ad Aitken il primo sigillo del 2024

Jack Aitken si aggiudica la Race-1 del DTM ad Oschersleben. La Ferrari #14 di Emil Frey Racing ha fatto la differenza precedendo la Lamborghini #92 di Mirko Bortolotti e l’Audi #7 di Ricardo Feller.

Il recap della gara

Aitken (Emil Frey Racing Ferrari #14) ha gestito al meglio la pole guadagnata in mattinata ed ha dominato tranquillamente il primo stint, respingendo ogni assalto da parte di Mirko Bortolotti (SSR Performance Lamborghini #92) e Ricardo Feller (ABT Sportsline Audi #7).

Il pit stop non ha spodestato Aitken dalla leadership, ma ha premiato Feller che si è trovato davanti a Bortolotti ed èandato all’inseguimento del leader.

Tutto è cambiato a 30 minuti dalla fine con un problema per Ben Dörr (Dörr Motorsport McLaren #85) a causa del distacco di una ruota, e la direzione gara ha chiamato in causa una breve Full Course Yellow. Poco prima della neutralizzazione è arrivata però la sosta da parte di Marco Wittmann (Schubert Motorsport BMW #11), 19mo sullo schieramento ed uno degli ultimi a fermarsi ai box.

La strategia ha pagato ed il due volte campione è balzato automaticamente al comando delle operazioni, e l’alfiere di BMW ha gestito il successivo restart davanti ad Aitken, Feller e Bortolotti.

Aitken in seguito si è progressivamente riportato sul leader, mentre Bortolotti ha beffato Feller che nella ripartenza ha tentato in ogni modo di impensierire la riconoscibile Rossa #14.

Ma un nuovo colpo di scena a 2 giri dalla fine toglieva di mezzo Wittmann, che si fermava sulla linea del traguardo portando i commissari ad una nuova Safety Car prima dello shootout finale.

Via libera quindi ad Aitken, che trionfa nel season opener precedendo Bortolotti, Feller, Sheldon van der Linde  (Schubert Motorsport BMW #31), Luca Stolz (Mercedes-AMG Team HRT #4), Lucas Auer (Mercedes-AMG Team MANN-FILTER #22) e René Rast (Schubert Motorsport #33).

P9 per Thierry Vermeulen con l’altra 296 GT3 dell’Emil Frey davanti al campione in carica Thomas Preining (Manthey EMA Porsche #91), capace di una robusta rimonta dalla 16ma piazzola.

Domani in programma la Q2 e la Race-2, rispettivamente alle 9.55 ed alle 13.30.

Luca Pellegrini

Foto: Ferrari Races

DTM, Testfahrt Hockenheimring 2024 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Aitken in pole per gara 1 con la Ferrari dell’Emil Frey

Jack Aitken firma la pole position nella Q1 di Oschersleben, opening round del DTM 2024. Il britannico di Emil Frey Racing Ferrari #14 ha fermato il cronometro in 1.21.465 con 104 millesimi di scarto su Mirko Bortolotti (SSR Performance Lamborghini).

Arjun Maini  (Mercedes-AMG  Team HRT #36) e Ricardo Feller   (ABT  Sportsline #7) proseguono nell’ordine in seconda fila, a loro volta davanti a Luca Stolz  (Mercedes AMG Team HRT #4) e Sheldon van der Linde (Schubert Motorsport BMW #31).

La top ten, racchiusa in meno di 5 decimi dal leader si completa con Christian Engelhart (Lamborghini Team TGI by GRT  #63), Luca Stolz (Mercedes AMG Team HRT #4), René Rast (Schubert Motorsport BMW #33) e Luca Engstler  (Lamborghini Team Liqui Moly by GRT  #19)

Il turno è stato caratterizzato da una red flag a meno di 3 minuti dalla conclusione per un impatto contro le barriere di curva 1 da parte di Nicki Thiim (SSR Performance Lamborghini).

Mattinata negativa in ogni caso per il campione in carica Thomas Preining (Manthey EMA Porsche #91), 16mo sullo schieramento davanti alla Mercedes #130 Team Winward di Maro Engel, dominatore delle Libere 1

Oggi pomeriggio la race-1; originariamente prevista alle tradizionali 13.30, il programma potrebbe però subire un lieve ritardo a seguito di un incidente nell’ADAC GT Masters che ha costretto i commissari ad una estensiva sostituzione delle barriere a protezione delle curva 1 e 2.

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography – ADAC Motorsport

DTM, 1. + 2. Rennen Oschersleben 2024 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Mercedes al top nelle libere di Oschersleben

Le Mercedes chiudono al top in entrambe le sessioni di prove libere del season opener DTM di Oschersleben. Nel primo turno è stato Maro Engel a firmare il giro veloce con 1.24.951 e la AMG GT3 del Team Winward #130, con 3 decimi di margine su un terzetto composto da Sheldon van der Linde (Schubert Motorsport BMW #31), Jack Aitken (Emil Frey Racing Ferrari #14) e Arjun Maini (Mercedes-AMG team HRT #36).

La sessione ha subito un lungo ritardo rispetto al programma originale in seguito ad un impatto contro le barriere di curva 1 da parte di una Porsche iscritta all’ADAC GT Masters.

DTM, 1. + 2. Rennen Oschersleben 2024 - Foto: Gruppe C Photography

Nel pomeriggio sempre Mercedes davanti con Maini, autore di 1.22.538 davanti alle altre AMG del teammate Luca Stolz e di Lucas Auer (Mercedes-AMG Team Mann-Filter #22), al termine di una sessione disputata senza interruzioni.

La classifica prosegue con le Lamborghini di Christian Engelhart  (Lamborghini Team TGI by GRT  #63), Nicki Thiim  (SSR Performance Lamborghini #94) e Luca Engstler (Lamborghini Team Liqui Moly by GRT   #19), che a loro volta precedono le due Ferrari dell’Emil Frey Racing di Jack Aitken #14 e Thierry Vermeulen #69.

Domani in programma le qualifiche-1 e successivamente la race-1, rispettivamente alle 9.55 e alle 13.30.

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography – ADAC Motorsport

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Asian LMS – Sei gare per la prossima stagione della serie

Diffuso il calendario dell’Asian Le Mans Series 2024-2025. La serie cresce a sei appuntamenti ma mantiene le medesime location dell’ultima edizione con tre doubleheader.

Si inizierà di nuovo a Sepang, in Malesia, dal 6 all’8 dicembre 2024 per poi passare a Dubai dal 7 al 9 febbraio e chiudere ancora una volta ad Abu Dhabi la settimana successiva, dal 14 al 16 febbraio 2025.

Pierre Fillon, Presidente dell’Automobile Club de l’Ouest ha cosí commentato: “L’Asian Le Mans Series continua a svilupparsi, attirando ogni anno un numero sempre maggiore di concorrenti. La diversità ed il livello alto delle entry rendono questa serie un evento imperdibile. Per sostenere il suo sviluppo, ed in pieno accordo con i competitor, siamo lieti di annunciare un calendario più fitto ed attraente. Questo formato, che prevede due gare per weekend, è stato apprezzato sia dai fan che dai concorrenti. Non vediamo l’ora di vedervi a Sepang a dicembre per un’altra stagione della serie ricca di azione!”

Frédéric Lequien, CEO di ALMEM e LMEM: “L’Asian Le Mans Series continua a crescere, con oltre 40 vetture partecipanti la scorsa stagione. Dopo esserci consultati con i team, è stata aggiunta una sesta gara mantenendo il formato a tre eventi che si è rivelato popolare sia tra i team che tra i fan. Il calendario riflette anche il desiderio di garantire che non vi sia alcun conflitto con la Rolex 24 at Daytona, consentendo ai team che desiderano competere in entrambe le serie di poterlo fare. Non vediamo davvero l’ora di vivere un’altra grande stagione di gare ricche di azione nell’Asian Le Mans Series”.

Infine Stéphane Ratel, Fondatore e CEO di SRO Motorsports Group, co-organizzatore della serie asiatica: “L’impressionante stagione 2023/24 dell’Asian Le Mans Series ed il Fanatec GT World Challenge Asia Powered by AWS sono entrambi la prova del periodo di boom degli sport motoristici in tutto il continente. La stabilità e una piattaforma attraente sono state entrambe fondamentali per il successo del campionato ACO. Non ho dubbi che molti dei team e dei piloti GT che trascorrono l’estate con noi incrementeranno i loro programmi includendo un inverno a Sepang, Abu Dhabi e Dubai, proprio come molti già fanno. SRO continuerà a sostenere questi sforzi fornendo assistenza dietro le quinte ed evitando anche concomitanze tra gli eventi”.

Ricordiamo che l’Asian Le Mans Series metterà in palio ancora una volta due inviti per la 24 Ore di Le Mans ai vincitori di LM P2 e GT3.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

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GT Open – Portimao apre una stagione da non perdere

Inizia ancora una volta da Portimao la stagione dell’International GT Open. La serie riservata alle GT3 gestita da GT Sport continua ad avere un notevole successo, con ben 35 auto iscritte alla sfida portoghese.

Dopo il Portogallo si proseguirà con Hockenheim, Paul Ricard, Spa-Francorchamps, Budapest, e Red Bull Ring, fino all’atto finale di Monza di fine ottobre.

Chi prenderà il posto di Optimum Motorsport?

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Il GT Open cerca un campione: Optimum Motorsport, trionfatore lo scorso anno tra i piloti, non sarà più della partita dati gli impegni nel British GT Championship, nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship e nel Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS. Oregon Team, Team Motopark ed Eastalent Racing Team – quest’ultimo detentore del titolo squadre – partono da assoluti favoriti. Lamborghini quindi sfida Mercedes ed Audi nella classe PRO insieme a Ferrari, presente con Spirit of Race.

Andiamo con ordine partendo dall’Eastalent Racing Team, che lo scorso anno ha sfiorato anche il titolo piloti con Simon Reicher, il quale torna regolarmente al volante del team di famiglia sull’Audi #23 con la quale ad inizio anno ha vinto la 24h Dubai Creventic, ancora una volta insieme a Christopher Haase.

In Oregon Racing da segnalare il debutto di Alessio Deledda, che dopo aver gareggiato nel 2022 nel DTM, si ritrova insieme all’ex-campione del GTWC America Jordan Pepper. L’equipaggio della Huracan #10 condividerà il box con l’ex protagonista del Lamborghini Super Trofeo Europe Marzio Moretti ed Artem Petrov #19 e con la coppia composta dall’ex vincitore della Rolex 24 at Daytona (in GTD) Rolf Ineichen ed il giovane Leonardo Pulcini #63.

Conferme, invece, in casa Motopark, con Diego Menchaca che ci riprova dopo aver sfiorato il titolo 2023. Il team legato a Mercedes scommette nuovamente anche su Marco Siebert, assente nelle ultime prove dello scorso anno per gli impegni nell’European Le Mans Series in LMP3 (campionato poi vinto con COOL Racing). Per Motopark una seconda AMG GT3 parteciperà nella classe PRO con Charles Bateman/Lukas Dunner #96.

Oltre ad Al Manar Racing by GetSpeed, al via in tre prove con l’assodata coppia composta da Al Faisal Al Zubair/Mikaël Grenier #77, Mercedes farà affidamento in PRO anche a GetSpeed Performance con Fabian Schiller/Anthony Bartone #9. Dal 2024 si aggiunge alla lista anche SPS Automotive Performance con l’assodata coppia composta dall’austriaco Dominik Baumann/Mikaeel Pitamber #20.

GT Sport torna ad accogliere Spirit of Race, équipe legata a Ferrari assente dalla griglia negli ultimi anni (ultima apparizione nel 2019). Full-time avremo in azione Nicola Marinangeli  e Vincent Abril.

Attenzione anche a Porsche con Car Collection Motorsport: Nico Menzel rappresenterà full-time la compagine teutonica insieme allo svedese Gustav Bergström, debuttante in GT3 dopo aver militato in Porsche Carrera Cup Scandinavia.

PRO Am

Pulcini-Cheever

Marco Pulcini ed Eddie Cheever sono pronti per confermarsi campioni nella categoria, la coppia guiderà una Ferrari 296 GT3 targata Spirit of Race, ma non sarà l’unica Rossa presente, vista la presenza di ben altre quattro unità targate AF Corse, guidate da Marcelo Hahn/ Allam Khodair #16, Alessandro Cozzi/ Giorgio Sernagiotto #25,  Laurent de Meeus / Jamie Stanley #55 oltre a Jean Claude Saada /Conrad Grunewald #61.

Yannick Mettler/Dexter Müller ritrovano CBRX by SPS Mercedes #54, mentre Karol Basz/Marcin Jedliński ritroveranno Olimp Racing e la riconoscibile Audi R8 LMS Evo II #777.

ISR Racing torna in azione con Audi e Libor Milota/ Filip Salaquarda, mentre Pellin Racing esordisce con Ferrari con la coppia composta da Dario Capitanio/Thor Haugen. Dopo l’esperienza con Akkodis ASP Mercedes nel GTWC Europe si appresta ad una nuova sfida anche Jim Pla, chiamato da  Scuderia Villorba Corse (Mercedes) insieme a Michael Blanchemain.

Car Collection Motorsport infine, oltre all’entry PRO, si impegnerà anche in PRO Am nientemeno che con Tijmen van der Helm, protagonista in IMSA con la Porsche GTP del JDC-Miller, e Bashar Mardini, oltre ad una terza 911 GT3-R affidata ad ‘Hash’ e all’esperto Alex Fontana.

Am

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Chiudiamo con Heiko Neumann-Timo Rumpfkeil pronti per tornare all’assalto con la Mercedes #65 di Motopark. Nell’entry list segnaliamo anche Giuseppe Cipriani (Il Barone Rampante Lamborghini #8), Kiki San Nana/Adam Osieka (Getspeed Mercedes #786) e Stanislaw Jedlinski/Krystian Korzeniowski (Olimp Racing Ferrari #5).

Si comincia venerdí 26 aprile con due sessioni di libere e la bronze session, mentre sabato 27 si svolgeranno la Q1 e race-1; domenica 28 aprile infine si chiude con Q2 e race-2. Come sempre tutte le prove dell’International GT Open verranno proposte in diretta streaming sul canale ufficiale del campionato.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

L’entry list di Portimao

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WEC – A Spa con tante assenze

Con ancora il sapore delle piadine di Imola in bocca, ecco già l’entry list del prossimo round del FIA WEC di Spa-Francorchamps dell’11 maggio.

Fra due settimane saranno sempre 37 le vetture in gara e, stante la concomitanza con vari appuntamenti, tra cui la Formula E a Berlino e l’IMSA a Laguna Seca, sono diverse le defezioni tra i piloti delle hypercar.

Peugeot, per esempio, ha scelto di correre con equipaggi di due soli piloti, lasciando Jean-Eric Vergne e Stoffel Vandoorne agli impegni con la serie elettrica e la DS Penske (stesso gruppo Stellantis). Peccato perchè avremmo gradito vedere il reserve driver, Malthe Jakobsen, in azione sulla 9X8. Nico Müller invece sarà della partita, sostituito da Kelvin van der Linde sulla Mahindra dell’ABT Cupra.

Anche Cadillac Racing si ripete con i soli Alex Lynn ed Earl Bamber a difendere i colori del marchio statunitense come a Imola. Anche Jota dovrà fare a meno sulla Porsche #12 di Norman Nato, pur’egli schierato a Berlino con Andretti Formula e la 99X Electric della casa di Stoccarda.

Al contrario, Nyck de Vries e Sebastien Buemi e saranno regolarmente presenti per Toyota Gazoo Racing, costringendo Mahindra Racing ed Envision Racing ad arruolare le riserve. Il team britannico, ricordiamo campione in carica della serie elettrica, dovrà fare a meno anche di Robin Frijns, impegnato con la BMW. In casa Lamborghini infine, Edoardo Mortara sarà sostituito da Andrea Caldarelli sulla SC63.

Nell’entry list figura sempre Ferdinand Habsburg, che peró sappiamo già dare nuovamente forfait in ELMS nel secondo round del Paul Ricard in programma la settimana precedente, evidentemente non ancora completamente ristabilito dall’infortunio. La riserva Jules Gounon, già vista sul Circuito del Santerno, dovrebbe però essere impegnata nel GTWC Asia, sempre che come nello scorso weekend non venga sostituito da Ralf Aron nella serie asiatica.

Due le novità anche fra le GT3, con Kelvin van der Linde, come riportato poco sopra, a sostituire Nico Müller e a sua volta sostituito sulla Lexus #78 di Akkodis_ASP dal reserve driver Toyota, Ritomo Miyata. Infine sulla Lamborghini #8, al posto di Doriane Pin, impegnata nel programma in Formula Regional European Championship by Alpine, tornerà per le Iron Dames la svizzera Rahel Frey, che riforma il terzetto delle ultime stagioni assieme a Sarah Bovy e Michelle Gatting. La Pin salterà anche tutti i restanti round a parte Le Mans.

Le ostilità della 6 ore di Spa-Francorchamps partiranno giovedí 9 maggio alle 11.30 con le prime libere. Qualifiche venerdí 10 a partire dalle 14.45 e start della 6 Ore sabato 11 maggio alle 13.00.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC

L’entry list della 6 Ore di Spa-Francorchamps

 

 

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WEC – Cos’ha sbagliato la Ferrari a Imola?

Il risultato finale delle Ferrari hypercar a Imola non è stato alla fine quello sperato, specie dopo la tripletta in qualifica, e la tifoseria si è scatenata nei commenti sui social, anche con irriguardosi paragoni alla F1 riguardo la gestione delle strategie, nemmeno si trattasse della stessa disciplina.

Il quarto posto della 499P #50 agguantato con le unghie e i denti da Antonio Fuoco nel finale di gara, più l’ottavo della #83 gestita da AF Corse che vale il successo tra i privati non possono soddisfare gli appetiti, fattisi sempre più esigenti dopo la vittoria a Le Mans, dei tifosi della Rossa, ma proviamo però ad analizzare i fatti, anche avvalendoci delle parole dei diretti interessati.

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Partiamo dal BoP, massimo imputato per il dominio Porsche nell’apertura in Qatar. I 34 kg in meno concessi alle vetture di Maranello a Imola potevano sembrare uno sproposito, quasi un’ammissione di colpa da parte dell’Endurance Committee della FIA, ma vanno commisurati anche alle potenze massime a per stint, dove Toyota, che pure ha avuto un notevole break (-29 kg), continua ad essere al top di questi valori, con 516 kW di potenza massima e 916 MJ di energia per stint.

Ciò si è tradotto all’atto pratico in una maggiore performance velocistica da parte delle Ferrari, ma in un passo gara più gestibile, soprattutto a livello di consumi, da parte delle GR010-Hybrid, migliore anche delle Porsche, anche se senza la penalità di 5” assegnata nel finale a Kevin Estre avremmo visto ancora l’equipaggio della 963 #6 sul gradino più alto del podio.

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Poi ovviamente c’è stata l’incognita pioggia, e qui c’è stato il mea culpa da parte di Ferrari, che per bocca di Giuliano Salvi, race and test team manager del Cavallino, ha cosí commentato ai nostri microfoni: “Le informazioni che avevamo si sono rivelate ovviamente sbagliate, avrebbe dovuto piovere molto prima rispetto a quanto realmente è successo. Quando la pioggia è arrivata non pensavamo che potesse intensificarsi, credevamo che il problema fosse relegato al terzo settore e di poter utilizzare tranquillamente le slick nel primo e nel secondo tratto.”

E ancora “Ci siamo fidati troppo delle previsioni, senza guardare bene cosa accadeva intorno a noi. Purtroppo non è andata bene, bisognerà rivedere la nostra catena di comunicazioni in vista dei prossimi impegni. E’ stato chiaramente un errore, non c’è molto da aggiungere. Sin dalla partenza abbiamo detto ai piloti di prendersi cura delle gomme nella prima parte di gara in previsione di una eventuale pioggia. Solo facendo così siamo riusciti a fare tre stint con gli stessi pneumatici.”

Riguardo la concorrenza: “Sinceramente le Toyota ci hanno un po’ sorpreso, pensavamo che davanti a loro ci fossero le Porsche in termini di prestazioni. Sapevamo che sarebbero rientrati in partita dopo Imola, la GR-010 è la stessa che avevano lo scorso anno. La cosa peggiore per me è il dispiacere di non essere riusciti a fare felici i tantissimi tifosi che sono venuti in autodromo. Ho visto gente triste a fine gara e questo davvero fa male. Dobbiamo fare un lavoro migliore e sono sicuro che ne saremo capaci.”

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Proseguendo, da comunicato Ferrari “Quella che sembrava una perturbazione leggera e di passaggio, si è rivelata persistente e il vantaggio derivante dal poter contare su una vettura competitiva in situazioni miste che aveva permesso di posticipare la sosta, è stato annullato, a vantaggio delle squadre che avevano scelto le gomme da pioggia con qualche giro di anticipo.”

Ricordiamo che è stata una situazione simile a porre le basi per la vittoria di Le Mans, ma in questo caso la decisione, con meno di tre ore mancanti sul cronometro e nonostante un circuito ben più corto di quello della Sarthe, alla fine non ha pagato.

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Una soluzione poteva però essere quella di differenziare le strategie tra le tre vetture, e qui ci risponde nientemeno che Antonello Coletta, grande capo di Endurance e Corse Clienti: “La gara, quando è arrivata la pioggia, è stata condizionata dall’errore di non aver differenziato le strategie tra le tre vetture che fino a quel momento erano state protagoniste.”

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Anche l’Ing.Ferdinando Cannizzo, papà della 499P è sulla medesima lunghezza d’onda “Avevamo il potenziale per portare le vetture sul podio assoluto, avendo dominato la gara per quasi quattro ore. Sappiamo che le prestazioni delle Ferrari 499P con le gomme slick sono ottime in condizioni di pista umida, e anche sul bagnato all’inizio erano abbastanza buone, quindi abbiamo sfruttato l’occasione per cercare di allungare il vantaggio sui concorrenti. Alla fine, però, per un errore di valutazione sulle previsioni meteo abbiamo fatto una chiamata tardiva compromettendo il risultato assoluto.”

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Non c’è molto altro da dire, se non che prendere positivamente atto che questa gestione sportiva non si nasconde dietro un dito, e che siamo sicuri sfrutteranno questo episodio per migliorarsi ulteriormente.

Tornando alle risultanze della gara, al comando della classifica generale continua ad esserci l’equipaggio della Porsche #6 con 56 punti contro i 40 dei vincitori di Imola ed i 39 dell’altra 963 ufficiale. Con ancora sei gare da disputare, col punteggio doppio di Le Mans, Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. possono ancora sperare tranquillamente nonostante i 31 punti di gap, mentre tra i costruttori Porsche conduce con 57 punti contro i 48 di Toyota ed i 31 di Ferrari.

Tra le GT3, è l’equipaggio di Manthey Pure Rxcing a menare le danze con 54 punti contro i 37 dei vincitori di Imola del WRT e dell’Aston Martin dello Heart of Racing, inseguiti a loro volta ad una lunghezza dalla BMW #46 di Valentino Rossi e c.

Da segnalare infine l’ennesima serie di penalità nel post-gara, con la figuraccia da parte degli stewards, che comminano 2 e 9 giri di penalità rispettivamente alle due Alpine per non aver rispettato il tempo minimo di guida di Jules Gounon e Nicolas Lapierre; peccato che il tempo minimo di guida, ai sensi del nuovo regolamento sportivo, non esiste per la classe LMH…..

Piero Lonardo – intervista raccolta da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Ad Imola, vince Toyota davanti a un pubblico record. Doppietta BMW in GT, Rossi a podio

Sembrava potesse essere una grande festa Ferrari, invece la 6 Ore di Imola ha premiato Toyota e Porsche tra le LMH e BMW in GT3, addirittura con una doppietta del WRT con Valentino Rossi sul podio.

Aldilà di tutto, è stato il meteo l’x-factor che ha deciso la gara. A partire dalla quarta ora di gara, la pioggia ha cominciato a cadere sul circuito del Santerno e, ancorchè non copiosa, ha determinato le scelte dei box. Le Ferrari, che dopo un inizio altalenante sembravano avere preso il ritmo giusto, si sono trovate dalla parte sbagliata delle scelte strategiche, lasciando spazio alla Toyota #7, e a seguire le Porsche ufficiali.

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La penalità di 5” per sorpasso in regime di Full Course Yellow comminata a Kevin Estre durante il feroce inseguimento nelle fasi finali a Kamui Kobayashi ha poi chiuso definitivamente i giochi a favore della GR010-Hybrid #7.

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Vano il miglior giro di un indemoniato Antonio Fuoco, a riprova delle potenzialità velocistiche della 499P, autore di un sorpasso all’ultimo giro su Brendon Hartley che vale il quarto posto. P7 invece per i trionfatori di Le Mans.

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Ottima ancora una volta la prestazione della #83 di AF Corse, che ci ha permesso di ascoltare l’inno di Mameli sul podio dei privati davanti alle due Porsche Jota, entrambe al traguardo al termine di una gara piena di errori.

Sempre relativamente alle hypercar italiane, al traguardo sia la Lamborghini, 12ma a 2 giri dal leader, che l’Isotta Fraschini, 17ma a 14 giri dal leader, nonostante varie disavventure per i giovani piloti della Tipo 6-C.

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In GT3, sembrava dominio Porsche con la #92 di Manthey Pure Rxcing, invece le due BMW del WRT si sono impossessate della gara nella fase centrale. L’ordine di arrivo fra le due M4 è stato determinato da un errore da parte di Maxime Martin, più un drive-through per non aver rispettato le procedure della Virtual Safety Car. Alle spalle delle tre tedesche, con la Porsche ad un giro dai vincitori, si piazza la Ferrari #55 di Heriau, Mann e Rovera.

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L’appuntamento con il World Endurance Championship è fra tre settimane a Spa-Francorchamps. Da segnalare che l’Enzo e Dino Ferrari ha superato il primato di spettatori al di fuori della 24 Ore di Le Mans, stabilito lo scorso anno proprio sul tracciato delle Ardenne.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 Ore di Imola

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WEC – Ferrari in contention nella 6 Ore di Imola. La Porsche superstite leader in GT

Una giornata fresca ma con un limpido sole primaverile ha accolto un folto pubblico accorso all’Enzo e Dino Ferrari per il ritorno dell’endurance mondiale. Davanti ben tre 499P, che allo start invertono le posizioni, con Antonio Giovinazzi subito alle spalle di Nicklas Nielsen sulla gialla #83 di AF Corse e Robert Kubica.

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Nelle retrovie delle LMH però si scatena il caos, innescato forse dall’Isotta Fraschini, forse dall’Alpine di Mathieu Vaxivière, poi vittima della relativa penalità. L’Alpine #35 si gira e centra la Peugeot di Paul di Resta, mentre la BMW di Marco Wittmann non puó evitarli e registra i danni maggiori. Tra le GT3, dietro il polesitter Alex Malykhin, l’altra Porsche Manthey di Yasser Shahin andava a tamponare la Lamborghini delle Iron Dames.

Entrambe le GT riportavano danni notevoli, la Porsche #91 veniva giudicata colpevole ma era la Huracàn a dover spendere più tempo ai box per cambiare il sensore di coppia, indispensabile ai fini regolamentari. Problemi anche per la Mustang di Giorgio Roda, costretta ai box per riparazioni all’aerodinamica.

La gara, dopo una breve Full Course Yellow per permettere a Thomas Flohr di uscire dalla ghiaia del tamburello, si movimentava all’inizio della seconda ora, con la Ferrari #51 che con undercut riusciva a prendere il comando sulla Porsche di Laurens Vanthoor e sulla Toyota di Mike Conway, risalito dalla sesta piazzola. La gialla Ferrari AF Corse perderà la posizione a causa di un drive through per non aver rispettato le procedure di Full Course Yellow.

Tra le GT, dietro la Porsche di testa, sono le due BMW ad inseguire a distanza, insieme alla Ferrari Vista AF Corse di Francois Heriau, il quale riuscirà più tardi anche ad installarsi brevemente al comando, prima di cedere nuovamente alla entry di Manthey Pure Rxcing, ora con Joel Sturm.

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La terza sosta e le relative strategie risultano invece favorevoli alle Rosse, che riformano l’uno-due dopo il late pitstop della Porsche di Will Stevens. Dopo due ore la Toyota #7 ha superato la Porsche #6 per il terzo posto, cosí come l’altra GR010-Hybrid ha avuto la meglio sull’altra LMDh del patron Roger Penske, presente in circuito.

Piero Lonardo

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo

La classifica dopo la seconda ora di gara

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IMSA – Doppietta Cadillac a Long Beach. Lexus non fallisce in GTD

A Long Beach è finita come un po’ tutti si aspettavano, vale a dire con il successo delle Cadillac. Si è trattato addirittura di una doppietta, con Sebastien Bourdais e Renger van der Zande che tornano finalmente sul gradino più alto del podio dopo quasi un anno sull’altra V-Series.R di Pipo Derani e Jack Aitken. In GTD si ripete Lexus con Parker Thompson e Ben Barnicoat.

Al via, Derani mantiene la leadership conquistata in qualifica mentre Bourdais scavalca subito la BMW di Nick Yelloly per la seconda piazza. In GTD, l’unica altra classe presente nella showcase californiana, le due Lexus in prima fila mantengono inizialmente le posizioni davanti alla Ferrari del Conquest Racing di Albert Costa, che però si infila fra le due RC F GT3, portandosi dietro anche la Lamborghini del WTR w/Andretti e l’Aston Martin dello Heart of Racing.

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Bourdais resisteva agli attacchi della BMW #25 e della Porsche di Nick Tandy, i quali si scambiavano le posizioni un attimo prima della prima neutralizzazione, dopo appena 11’, per il contatto fra la McLaren di Inception Racing e la Porsche di Wright Motorsports.

La Porsche #6 tentava un robusto undercut, cercando di replicare la strategia vincente dello scorso anno, ma era il team Ganassi ad operare il miglior pit, facendo uscire van der Zande davanti a Jack Aitken evitando il cambio gomme, davanti alle due Porsche, braccate a loro volta dalle BMW. Tra le GTD, Barnicoat manteneva la leadership, ora sulla BMW di Robbie Foley e su Spencer Pumpelly, sub di lusso sull’Aston Martin dell’HoR.

Poco dopo l’Acura #40 trionfatrice a Sebring sbatteva in curva 1, cristallizzando le posizioni per circa 15’, e al restart l’altra ARX-06 colpiva la Porsche del JDC-Miller, ma era la melèe all’hairpin ad appena 20’ dal termine che determinava il resto della classifica dietro il trio di testa, coinvolte, oltre a varie GT, anche la Porsche #6 e soprattutto la BMW #25, costretta a cambiare il muso.

Il contatto con la Porsche di Anders Fjordbach toglie dalla lotta per le posizioni di rincalzo delle GTD, con la Lexus #89 ormai involata verso il successo, l’Aston Martin dello Heart of Racing.

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Sarà proprio la BMW incidentata poco prima a portare di nuovo in pista la vettura di servizio per uno shootout finale di 8’. Le posizioni di testa non cambieranno, con le due Cadillac in volata sulle due Porsche Penske e l’altra 963 di Proton di Gianmaria Bruni e Mike Rockenfeller.

Lexus_podium

Dietro la Lexus, al secondo successo consecutivo fra i muretti californiani, la BMW del Turner Motorsport e la Mercedes del Korthoff/Preston Motorsports.

In classifica generale, Dane Cameron e Felipe Nasr continuano a condurre con 1.032 punti contro i 974 dei vincitori odierni ed i 955 di Derani ed Aitken, In GTD, il risultato di Long Beach, P7, non scalza minimamente l’equipaggio del Winward Racing, vincitori dei due primi round, dal primo posto in graduatoria, seguiti da Patrick Gallagher e Robbie Foley e dal solo Parker Thompson.

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà il 12 maggio a Laguna Seca, protagoniste GTP, GTD Pro e GTD.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Motorsport, Chip Ganassi Racing

L’ordine di arrivo