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USCC/WEC – Ecco la Acura LMDh che (per ora) non andrà a Le Mans

Diffuse oggi le prime immagini in livrea camo della Acura ARX-06, la nuova LMDh/GTP del ramo sportivo Honda.

La linea pare sostanzialmente riprendere quella della precedente ARX-05, pure sviluppata da Oreca, ora impegnata nel WeatherTech SportsCar Championship con il Wayne Taylor Racing e col Meyer Shank Racing dopo aver raggiunto il titolo nel 2019 e nel 2020 col Team Penske.

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Entrambi i team sono stati confermati quali portacolori del marchio nipponico per il prossimo anno nella serie IMSA; esclusa invece la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans 2023. Come riportato da un noto media statunitense, la partecipazione all’edizione del centenario della classica della Sarthe non è mai stata nei piani, mentre ogni possibilità di partecipazione nel 2024 dovrà comunque essere approvata dalla casa madre Honda.

Una decisione apparentemente controcorrente, dato l’hype attuale nei confronti delle Hypercar e considerato l’interesse che il WTR ha sempre dimostrato verso Le Mans, ma va ricordato che Acura è un marchio presente solo sul suolo nordamericano e che all’epoca la squadra di Wayne Taylor utilizzava telai Cadillac, costruttore che al contrario ha tutto l’interesse di ritornarvi dopo gli outing dei primissimi anni 2000.

Frattanto a Le Mans si è svolta la prima giornata del Pesage in Place de la Republique. I fans, una volta diradata la pioggia battente che ha complicato il programma della mattinata, hanno potuto nuovamente ammirare da vicino i bolidi che prenderanno parte alla 90ma edizione.

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Di scena tra le Hypercar l’equipaggio dell’Alpine, al momento in testa alla classifica del World Endurance Championship, mentre tra le livree si è fatta sicuramente notare quella del Nielsen Racing, impreziosita con riferimenti alle origini messicane di Rodrigo Sales, che con Ben Hanley e Matt Bell compone l’equipaggio dell’Oreca LM P2 #24.

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Domani si riprende con l’altra metà del lotto; per chi volesse assistere, disponibile il collegamento streaming sul canale YouTube della 24 Ore di Le Mans https://www.youtube.com/c/24heuresdumans

Piero Lonardo

Foto: Acura, 24H Le Mans, Nielsen Racing

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WEC – Ecco il BoP per la Journèe Test. Hardpoint out, Absolute in

Reso noto in giornata il Balance of Performance della 90ma 24 Ore di Le Mans. Come noto si tratta di un BoP specifico per la 24 Ore ed è passibile di modifiche dopo la Journèe Test di domenica.

Tra le Hypercar, le due Toyota correranno con 4 kg in più e ben 64 MJ in meno rispetto all’edizione 2021, e si troveranno a controbattere le più leggere Glickenhaus ed Alpine, posizionate rispettivamente a 1030 kg (peso minimo della SCG 007) e 952 kg dell’ex-R13 LM P1 contro i 1070 kg delle GR010-Hybrid. Ridotte però assai anche le potenze massime delle due contender in 910 MJ e 774 MJ contro gli 898 MJ dei trionfatori dello scorso anno.

In pratica si tratta delle medesime equivalenze della 6 ore di Spa, salvo una ulteriore riduzione di potenza assegnata all’Alpine di 23 MJ.

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Qualche differenza invece per le GTE-Pro sia rispetto al 2021 che all’ultima tappa del WEC. Le Ferrari trionfatrici lo scorso anno correranno con lo stesso peso minimo di 1269 kg ma con 4 litri di carburante in meno. Le 488 GTE Evo hanno corso a Spa con 1255 kg e 92 litri.

Modifiche anche alle equivalenze delle Corvette che, appesantite rispetto a Spa di 14 kg ma alleggerite rispetto allo scorso anno con 1269 kg, potranno anche disporre di un litro in più di carburante rispetto a Spa, 98 litri, uno in meno dello scorso anno.

Per ultime le Porsche, che manterranno il medesimo peso minimo del 2021 di 1295 kg, ben 31 in più di Spa, ma vedranno la propria autonomia potenzialmente aumentata con 102 litri, vale a dire la medesima di Sebring.

Differenziate anche le equivalenze in GTE-Am, dove le appesantite ma comunque più leggere Aston Martin (1.262 kg) se la dovranno vedere con le Ferrari a 1279 kg e le Porsche a 1295 kg – entrambe come lo scorso anno. Le 911 RSR-19 godranno come le sorelle iscritte tra le Pro di maggiore capacità del serbatoio con 99 litri contro i 92 delle Vantage ed i soli 87 (-4 litri rispetto al 2021) delle Ferrari.

Oltre al BoP, ricordiamo che in GTE-Am il Balance of Success vede i capolista della Aston Martin AMR appesantiti con 35 kg di zavorra contro i 30 dei “cugini” del TF Sport ed i 20 della Porsche #77 del Dempsey-Proton trionfatori a Spa. 5 Kg extra infine per la #46 del Project 1.

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Ancora una novità tra gli equipaggi, con la Porsche GTE-Am dell’Hardpoint a dichiarare forfait in favore dell’equipaggio di Absolute Racing, pure gestito da Proton. Niente debutto a Le Mans quindi per Katharine Legge e Rob Ferriol, con Martin Rump, Alessio Picariello ed Andrew Haryanto, sempre comunque – per regolamento – sotto la denominazione del team statunitense.

Come sempre alla Journèe Test sulle vetture si potranno alternare anche piloti di riserva oppure che ruoteranno all’interno delle diverse macchine dello stesso team. E’ il caso di Toyota, che ha listato Ryo Hirakawa, Brendon Hartley, Kamui Kobayashi e Mike Conway su entrambe le GR010-Hybrid, come WRT che ha fatto la stessa cosa con i suoi top driver Renè Rast e Mirko Bortolotti.

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Il Team Penske, all’ultima apparizione con l’Oreca LM P2, proporrà anche Mathieu Jaminet ed Harrison Newey, mentre il neoacquisto Peugeot, Paul di Resta, è atteso sull’Oreca #23 di United Autosports,  Matej Konopka dal canto suo potrà provare sulla entry di ARC Bratislava che ha svelato oggi i propri colori ed Alex Peroni su una delle due vetture di Algarve Pro Racing, come in ELMS. Jody Fannin infine è pure listato con la Ferrari del JMW vincitrice in GTE-Am nel 2017.

Il programma della Journèe Test prevede due lunghe sessioni, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 di domenica 5 giugno. Nel frattempo, a partire da domani tornerà il Pesage, le verifiche tecniche aperte al pubblico in Place de la Republique. Nelle foto di rito si sconteranno la tante assenze dovute alle concomitanze di Le Castellet (GTWC) e Detroit-Belle Isle (IMSA).

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’entry list della Journèe Test

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WEC/USCC – Cadillac e BMW, vernissage il 6 giugno. Mercedes svela una Hypercar.. che non correrà

Social network impegnatissimi in questi pochi giorni che ci separano dalla 24 Ore di Le Mans. BMW e Cadillac hanno reso noto che diffonderanno le immagini delle nuove LMDh rispettivamente lunedì 6 e giovedì 9 giugno.

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I relativi teaser fotografici hanno trovato spazio nelle bacheche degli organizzatori WEC ed ACO. Al riguardo ricordiamo che entrambi i prototipi sono stati sviluppato da Dallara Automobili.

Oggi invece era attesa un’altra presentazione, da parte nientemeno che di Mercedes. Il videoteaser riprodotto partiva dalla F1 per mostrare la silhouette di quello che poteva sembrare un prototipo. Peccato però che la realtà era diversa, in quanto trattavasi di una hypercar stradale, denominata AMG-One, dalle prestazioni stratosferiche grazie al motore utilizzato appunto in F1.

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Assolutamente niente impegno nella nuova categoria top endurance quindi per la casa della stella a tre punte, ma questa vettura, del costo su strada di ben 2.000.000 $ e dalla potenza di 1.049 HP, potrà solo affiancare l’Aston Martin Valkyrie nei sogni degli appassionati.

Piero Lonardo

Foto: Cadillac, BMW, Mercedes

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WEC – Le prime livree per Le Mans

Il paddock di Le Mans inizia ad animarsi con il montaggio delle hospitality e la presenza di alcune macchine, in attesa del ritorno delle verifiche pubbliche, il Pesage, a partire da venerdí 3 in Place de la Republique.

Nel frattempo vengono svelate alcune livree speciali per Le Mans, tra cui quella del Panis Racing, che ancora una volta, dopo le “art car” del 2021, si è affidata un progetto quasi fatto in casa, ideato dall’ingegnere dei sistemi del team, Benjamin Louis, alias ”Asphaaalt”.

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Altre composizioni già venute alla luce nel frattempo sono quella dell’unica Ligier iscritta tra le LM P2 da parte del debuttante CD Sport e una delle tante Ferrari iscritte in GTE-Am, quella di AF Corse per APM Monaco di Louis Prette, Vincent Abril e Conrad Grunewald.

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Resi noti i colori anche da parte di JMW Motorsport. La Ferrari #66 per Renger van der Zande, Mark Kvamme e Jason Hart si presenterà con dei colori diversi – oltre che con equipaggio diverso – rispetto a quelli utilizzati in ELMS.

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Infine, la 488 GTE Evo del Riley Motorsports iscritta in GTE-Pro per Sam Bird, Shane van Gisbergen e Felipe Fraga, che ha fatto bella figura di sè ai box di Watkins Glen in occasione della recente tappa statunitense del Ferrari Challenge.

Una novità anche fra gli equipaggi, con Thomas Merrill ad affiancare Cooper MacNeil e Julien Andlauer sulla Porsche GTE-Am del WeatherTech Racing al posto di Gianluca Giraudi.

Nominati infine anche il Grand Marshal, lo starter ed il premio Spirit of Le Mans dell’edizione 2022 della classica della Sarthe. A dare il via all’edizione numero 90 sarà Patrick Pouyanné, President e direttore generale di TotalEnergies. Gérard Larrousse, autore di uno storico back-to-back 49 anni fa con la Matra, accompagnerà invece le vetture verso la linea di partenza.

A Bill France infine il premio Spirit of Le Mans, abitualmente affidato a uomini e donne di valore del mondo dell’endurance, è stato assegnato a Jim France, presidente dell’IMSA e della NASCAR. Ricordiamo che, come segno tangibile della convergenza tra la massima serie endurance americana – simbolizzata anche dalla recente iscrizione quale Garage 56 di una vettura NASCAR della nuova generazione – e l’ACO, la prima chicane delle Hunaudières verrà denominata “Chicane DAYTONA”.

Piero Lonardo

Foto: Panis Racing, CD Sport, JMW Motorsport, Twitter

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USCC – 16 vetture sulle strade di Detroit

Saranno solo 16 le vetture al giro di boa del WeatherTech SportsCar Championship in programma sulle strade di Detroit fra due weekend in coabitazione con l’IndyCar.

La showcase di 100’ è infatti riservata alle sole DPi e GTD, in quanto gran parte dei piloti professionisti – esclusi appunto alcuni titolari nella classe regina – sarà impegnata la giornata successiva nel Test Day di Le Mans.

Tra coloro che sono attesi all’immediata transoceanica, tutto il parco dei 12 piloti delle DPi esclusi Tristan Nunez e Tom Blomqvist, ma anche fra i driver delle GT impegno potenzialmente ravvicinato per Jan Heylen, pilota del Wright Motorsports e sulla Porsche GTE-Am #88 del Dempsey-Proton.

Assente in toto Inception Racing, impegnata, oltre che a Le Mans, anche a Le Castellet per la seconda enduro del GT World Challenge, il parco macchine è stato implementato come a Mid-Ohio con la seconda Lexus del Vasser Sullivan, con Jack Hawksworth ed un altro driver non ancora dichiarato.

Il BoP ha colpito ancora una volta le Cadillac DPi, cui questa volta sono stati assegnati 15 kg extra che vanno a più che compensare i 10 kg sollevati per l’ultimo round. Ricordiamo che in classifica generale sono al comando le due Acura del WTR e dell’MSR dopo l’uno-due di Mid-Ohio.

L’unica altra modifica alle equivalenze riguarda le BMW M4 GT3 schierate dai vincitori nel Midwest del Turner Motorsport e dal Paul Miller Racing, che correranno con 10 kg in più rispetto all’ultima gara. In classifica generale il solo Steven McAleer del Korthoff Motorsports conduce sull’equipaggio del Wright Motorsports e sul Turner Motorsport.

Il programma a Detroit inizierà alle 8.00 AM ET di venerdì 3 giugno con le prime libere. Qualifiche alle 5.30 PM ET della stessa giornata, mentre la gara, preceduta da un warm-up, è in programma alle 3.10 PM ET di sabato 4, pari alle 21.10 italiane. Qualifiche e gara, come al solito, in diretta streaming gratuita sul sito IMSA, https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

Foto: IMSA

L’entry list di Detroit

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WEC – Peugeot in gara a Monza!

Presentata poco fa mediante diretta YouTube la Peugeot 9X8 con la livrea definitiva. Nella cornice dell’Autodromo do Algarve, dove il team transalpino è presente per l’ennesima sessione di test, sono stati svelati i colori della nuova Hypercar del Leone.

A dire il vero la livrea non si discosta molto da quanto intravisto nelle preview degli scorsi mesi, cosí come peraltro la veste aerodinamica, che si conferma senza la famigerata ala posteriore.

La vera notizia della giornata invece consiste nell’annuncio del debutto in gara delle 9X8 già alla 6 Ore di Monza del prossimo luglio con entrambi gli esemplari iscritti. Il manichino visto a Monza dodici mesi or sono nell’ambito dalla presentazione ufficiale del programma sarà in display nel Museo di Le Mans nella mostra dedicata al marchio.

 

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James Rossiter andrà a sostituire Kevin Magnussen, tornato in F1 con la Haas, mentre gli equipaggi, almeno stanti le decalcomanie sulle portiere, dovrebbero essere composti da Jean-Marc Vergne, Mikkel Jensen e Gustavo Menezes e da Loic Duval, Paul di Resta e appunto James Rossiter, anche se il comunicato cita che le line-up dovranno essere confermate in seguito.

A partire da Monza però il WEC perderà l’Oreca LM P2 Penske. Il team statunitense ha infatti riportato che non prenderà parte alle gare successive alla 24 Ore di Le Mans, allo scopo di concentrarsi sullo sviluppo in pista della Porsche LMDh.

Non si esclude peraltro nemmeno il debutto in pista della nuova vettura di Stoccarda già all’interno della Season 10, approfittando della deroga concessa alle nuove vetture per meglio prepararsi alla prossima stagione.

Piero Lonardo

Foto: Peugeot Sport

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WEC/USCC – Lamborghini conferma LMDh dal 2024: sarà con WRT?

Lamborghini si è oggi unita ufficialmente ai ranghi delle Hypercar annunciando l’ingresso nel FIA World Endurance Championship e nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship a partire dal 2024.

Il costruttore ha affermato di aver scelto la soluzione LMDh, quindi con sistema ibrido comune, per partecipare al mondiale 2024 e alle gare americane.

L’annuncio avviene dopo la messa in pausa del programma Audi e si unisce nell’ambito del gruppo VW, alle “cugine” Porsche, in fase di avanzato sviluppo.

La gestione in pista, dopo un intenso periodo di collaudi nella prossima stagione, verrà affidata inizialmente ad un solo team, che schiererà una o due vetture in entrambi i campionati, e che verrà annunciato in seguito. Facile ipotizzare che WRT, in parola con Audi sin dalle prime indiscrezioni sul programma della casa dei quattro cerchi, sia in pole position per questo effort, ma anche Prema/Iron Lynx potrebbe essere della partita, eventualmente a partire dalla stagione successiva.

Da segnalare che il programma LMDh andrà ad integrare e non sostituire quelli già in corso gestiti da Lamborghini Squadra Corse, per i quali è stata appena presentata la Evo2 della Huracàn GT3, pronta a competere dalla prossima stagione.

“Questo passo nell’olimpo delle competizioni sportive segna una milestone importante per il nostro marchio – ha affermato Stephan Winkelmann, CEO di Lamborghini – e ci misureremo con i migliori sui tracciati più impegnativi”.

“D’altra parte, questo impegno darà al nostro programma sportivo ancora più visibilità, ma ci permetterà anche di testare tecnologie all’avanguardia: le nostre LMDh diventeranno i nostri più sofisticati laboratori su ruote.” Ha concluso Winkelmann.

Lamborghini si unisce quindi a Toyota, Glickenhaus, Ferrari, Peugeot, Porsche, BMW ed Alpine nella top class dell’endurance.

Messaggi di approvazione sono giunti dal presidente dell’ACO, Pierre Fillon, dal CEO WEC, Frédéric Lequien e dal boss IMSA, John Doohan.

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Piero Lonardo

Foto: Lamborghini. ACO

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LMC – Cool Racing si impone a Imola in una gara caos

C’è voluto il secondo tentativo al Cool Racing per aggiudicarsi il primo successo del 2022 nella Michelin Le Mans Cup. Lo squadrone svizzero, presente in forze in tutte le gare del weekend di Imola, ha colto il risultato grosso con Malthe Jakobsen e Mo Smith in una corsa estremamente frammentata, con tre lunghi periodi di Safety Car e cinque Full Course Yellow nei 110’ previsti da copione.

Già delle qualifiche pazze hanno premiato Jerome de Sadeleer nonostante il contratto fratricida che ha messo fuori gioco entrambe le Ligier dell’MV2S alla Rivazza con tanto di bandiera rossa con 6’ disponibili.

Al via, la prima uscita della Lamborghini di servizio già dopo il primo giro per un incidente multiplo. Tra le GT3, Jens Møller prendeva immediatamente il comando sulla Porsche Ebimotors di Emanuele Busnelli. A seguire, altre due uscite della safety car e non eravamo nemmeno a metà gara, l’ultima delle quali per il contatto alla Villeneuve fra i primi due, de Sadeleer e Leo Weiss con la Duqueine del WTM.

Al comando quindi dopo la sosta obbligatoria si ritrovava la Ligier del Reiter Engineering ora nelle mani di Mads Siljehaug dopo il bel primo stint da parte di Freddie Hunt, che recentemente ha reso nota la volontà di approdare a Le Mans col team tedesco entro cinque anni.

Il norvegese difendeva la sua leadership con le unghie e i denti, anche grazie alle due ulteriori Full Course Yellow, ma all’ennesimo restart veniva infilato da Adam Eteki sulla vettura del CD Sport e perdeva via via terreno. Nel frattempo Theo Nouet con l’Aston Martin del Bullitt Racing aveva la meglio su Fabio Babini, mentre la Honda #44 prendeva le distanze.

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Dietro Eteki si faceva largo Malthe Jakobsen, il quale innescava una lunga battaglia con Eteki che si trascinerà fino alla bandiera a scacchi. Negli ultimi istanti di gara la doccia fredda per il team spagnolo, che veniva penalizzato di 30” per track limits, cosa piuttosto curiosa per la pista del Santerno.

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Le squalifiche post gara colpiranno anche la vettura del Reiter Engineering, quinta effettiva al traguardo, per non aver rispettato il minimum drive time di Hunt, per cui a podio termineranno, oltre ai vincitori del Cool Racing, le due vetture di United Autosports. Successo invece di Gustav Birch e Jens Møller tra le GT3 sul Bullitt Racing ed Ebimotors.

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Ad Imola c’è stato anche  il debutto in gara della MissionH24, la vettura a idrogeno sviluppata dal consorzio GreenGT. La macchina, affidata al solo Stèphane Richelmi, ha visto il traguardo in ultima posizione con 15 giri di ritardo dal vincitore. Da notare che per compiere questa distanza ridotta sono stati necessari tre pitstop, segno, ce ne fosse stato bisogno, che la strada verso la competitività è ancora lunga.

Prossimo round, il doubleheader della Sarthe, la Road to Le Mans, il 9 e l’11 giugno prossimi. Come noto sul Circuit de la Sarthe si affaccerà per la prima volta anche il plateau della Ligier European Series, che qui ha premiato ancora una volta il Team Virage.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

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USCC – Il WTR si impone di forza a Mid-Ohio, e Montoya li imita in LM P2

Che a Mid-Ohio si sarebbe consumata una battaglia epica fra Acura e Cadillac, WTR e Ganassi, era una storia annunciata. Sin dalle libere due vetture si sono staccate virtualmente dal gruppo delle DPi a suon di giri veloci fino ad arrivare alle qualifiche Sebastien Bourdais, dove si è permesso di lasciare a 2 decimi Filipe Albuquerque.

E battaglia c’è stata, sin dal via allorquando il portoghese transitava al comando al termine del primo giro, ma servivano solo pochi minuti per rivedere Seabass in testa, e avanti cosí fino alla seconda sosta, avvenuta appena prima dell’unica Full Course Yellow della giornata. Al restart infatti “gli altri due”, Ricky Taylor e Renger van der Zande, quest’ultimo fino a due anni fa al servizio di papà Wayne e compagno del fratello Jordan, innescavano una lotta tanto cruenta quanto breve, qualche curva appena, che si concludeva col testacoda della DPi V.R #01 ed un No Further Action. La direzione gara probabilmente ha ritenuto di lasciar correre perchè entrambi hanno sgomitato.

La gara per il primato terminava qui, con Pipo Derani e l’altra Cadillac dell’AXR/Whelen Racing incapaci di avvicinarsi più di tanto all’Acura #10, che va a fare il bis dopo Laguna Seca (nonchè a ripetersi per il secondo anno di fila sul circuito del Midwest). A completare il successo delle ARX05 il secondo posto del MSR, con Tom Blomqvist a dilagare sul campione in carica del WeatherTech SportsCar Championship.

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Vittoria di forza anche per DragonSpeed tra le LM P2 con un Juan Pablo Montoya, reduce dal diluvio dell’Indy GP, scatenato nel finale nei confronti di Jonathan Bomarito e l’Oreca #11 del PR1 Mathiasen, mandata in testacoda una prima volta e poi, dopo un sacrosanto drive-through, l’ennesimo sorpasso “in appoggio”, avvalendosi della complicità di una LM P3.

Finalmente in evidenza anche High Class Racing, P3, mentre l’altra vettura del PR1 Mathiasen ha sofferto un contatto nelle fasi iniziali da parte della Lexus RC F GT3 di Richard Heistand, wildcard tra le GTD in assenza delle GTD Pro. Will Stevens infine, sub di lusso per Louis Deletraz impegnato ad Imola, ha portato il Tower Motorsport al limite del podio.

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Una rimonta spettacolare ed una strategia sulle due soste è stata invece l’arma vincente del CORE Autosport tra le LM P3. Dopo la consueta partenza al risparmio da parte di Jon Bennett, Colin Braun ha rimontato l’intero parco partenti, lasciando la concorrenza ad un giro di distacco. Ancora una volta niente successo quindi per l’Andretti Autosport, partiti dalla pole, che chiudono in P3 dietro al JR III Racing.

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Primo successo infine tra le GTD per la McLaren 720S GT3 di Inception Racing di Jordan Pepper e Brendon Iribe. Le fasi iniziali sono state appannaggio della McLaren del Team Korthoff condotta da Steven McAleer, poi, dopo overcut portato all’eccesso anche dalla BMW del Paul Miller Racing, che nel frattempo era tornat davanti, è stata la volta di Ryan Eversley con la Acura del Rick Ware Racing.

Purtroppo per il team cogestito dal WTR, incappava in una disattenzione durante il secondo pit ed il conseguente drive-through lasciava in lotta le due BMW di Bill Auberlen e Bryan Sellers, la McLaren di Jordan Pepper e la Aston Martin di Maxime Martin.

Il driver belga era costretto ad un splash, al contrario della più risparmiosa 720S, che scalava le posizioni, lasciandosi dieto le due M4 GT3.

UPDATE: La McLaren vincitrice in pista é stata trovata sottopeso nelle verifiche post-gara. La vittoria va quindi alla BMW di Bill Auberlen e Robbie Foley. Il  veteranissimo dell’IMSA allunga la striscia delle vittorie con la numero 65, come noto record assoluto.

La massima serie endurance americana tornerà il 4 giugno per la showcase sul cittadino di Detroit-Belle Isle in coabitazione con l’IndyCar, riservata alle sole DPi e GTD. Per rivedere in azione tutte le categorie bisognerà invece attendere il 26 giugno con la 6 Ore del Glen.

Piero Lonardo

Foto: WTR, Michelin, CORE Autosport, Optimum Motorsport

L’ordine di arrivo

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ELMS – Prema a Imola batte anche la direzione gara. Vittorie di classe per United Autosports e Oman Racing

Prema Racing mette seriamente le mani sull’European Le Mans Series aggiudicandosi, dopo il season opener di Le Castellet, anche la 4 Ore di Imola.

Il team tricolore, dopo essere passato al comando già alla prima curva, ha sostenuto con successo due rimonte nonostante la bellezza di ben tre penalità assegnate dalla direzione gara, una almeno, la prima, perchè Lorenzo Colombo ha approfittato al via dell’assenza della vettura del TDS X Vaillante, obiettivamente discutibile, scontata in scioltezza anticipando la prima delle ben cinque Full Course Yellow.

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A seguire, nel pitstop “vero” avvenuto appunto in regime di neutralizzazione, l’Oreca #9 ha addirittura incrementato il vantaggio nei confronti della concorrenza, salvo poi incappare ancora una volta in una sbavatura in uscita box, andando oltre la linea di demarcazione. Non fossero bastata, un ultimo stop per colpa di un ingegnere senza casco al pit è comunque risultato ininfluente per il risultato finale, a precedere United Autosports di quasi 5” e le vetture di Cool Racing e Panis Racing di quasi 30”.

Unica pecca della prestazione di Colombo, ancora sub per lo sfortunato Correa, Ferdinand Habsburg e Louis Deletraz, aver favorito il contatto tra una LM P3 e la vettura Pro/Am di AF Corse partita dalla pole, rovinando un podio, se non una vittoria di categoria, in the making.

Alla fine l’equipaggio della #88 ha recuperato una P5, quattordicesima assoluta, seppur a quattro tornate dal Racing Team Turkey, che come Prema fa doppietta. TF Sport, che gestisce l’Oreca #34, ha sbaragliato il campo fra le GT, facendo addirittura doppietta.

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Le due Aston Martin targate Oman Racing non hanno avuto sostanzialmente rivali sul Santerno: Ahmad al Harty, partito dalla pole, ha dominato i primi due stint, poi allorquando Johnny Adam ha preso il volante dell’altra Vantage si sono invertite le posizioni, fintantochè Marco Sorensen ha ristabilito l’uno-due per la #69.

Unica macchina ad impensierire il duo britannico, la Ferrari delle Iron Dames. Purtroppo per le pilotesse in rosa un contatto ed una relativa foratura con al volante Michelle Gatting durante la terza ora ha rovinato il bel lavoro fatto dalla rientrante Sarah Bovy.

Alla fine il podio viene completato dall’altra 488 del Kessel Racing/Car Guy di Takeshi Kimura, Frederik Schandorff e Mikkel Jensen, cha a sua volta precede le altre Ferrari di Spirit of Race, JMW Motorsport, Iron Lynx e la #33 del Rinaldi Racing.

Delle tre Porsche al via, solo quella di Michael Fassbender, Richard Lietz e Zach Robichon ha visto la bandiera a scacchi, nonostante un violento crash con i vincitori del Paul Ricard del Rinaldi Racing dopo circa 40’ di gara.

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L’attore pilota, che è stata una delle star ad intrattenere i fans durante la sessione autografi, la prima nelle gare ACO – va ricordato -  post-COVID, ha poi ripreso la pista dopo la sostituzione del frontale, a differenza delle altre due 911 RSR-19, che invece hanno chiuso la propria gara anzitempo.

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Unica categoria ad aver avuto una vera e propria dominatrice le LM P3, con United Autosports che torna al successo dopo la fortunata annata 2020 con Kay van Berlo ed Andrew Bentley. Quest’ultimo, una volta scomparsa dalla vista prima la Ligier in pole di Mo Smith, il quale ha immediatamente ceduto alla vettura di RLR MSport di Austin McCusker, attardata nella seconda ora da problemi tecnici, ha avuto campo libero nei confronti della concorrenza.

Alla fine la Ligier #3 precederà di un giro secco le due vetture del Cool Racing, con la #27 per una volta davanti alla capofila #17 del talento Malthe Jakobsen.

Ora l’attenzione dell’endurance si sposta sulla 24 Ore di Le Mans; l’ELMS ritornerà in forze sempre dalle nostre parti il 3 di luglio a Monza per il giro di boa stagionale.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 ore di Imola

Foto: Piero Lonardo