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La FIA lancia le GT elettriche: destinazione WEC?

La FIA, Federation International de l’Automobile, ha reso note oggi le specifiche tecniche per una nuova categoria di competizioni, le GT elettriche.

Le specifiche definite sono frutto del confronto tra i vari costruttori invitati: la potenza massima auspicata è di 430 kW e, a seconda del modello base del costruttore, il peso minimo delle vetture potrà variare tra i 1490 e i 1530 kg.

GTel2Le batterie verranno fornite da SAFT, fornitore unico, e saranno disegnate per permettere 700 kW di regime di picco, garantendo la possibilità di una ricarica rapida nel corso di un pit-stop a metà gara in grado di rifornirne il 60% della capacità in pochi minuti, grazie ad un sistema di ricarica in corso di sviluppo e che richiederà anche infrastrutture permanenti da parte dei circuiti.

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Tra le altre innovazioni incluse nel regolamento, i costruttori avranno libertà di scegliere la configurazione della motorizzazione (due o quattro motori elettrici) così come quella della motricità (due o quattro ruote motrici).

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Le vetture presenteranno anche un controllo dinamico di trazione che adatterà la trazione indipendentemente ad ogni ruota in funzione di velocità accelerazione, trazione e angolo di sterzata, assicurando così una maneggevolezza eccezionale.

Leena Gade, indimenticato ingegnere dei trionfi Audi a Le Mans, ora presidente della commissione GT FIA ha così commentato: “Il mercato delle supercar stradali elettriche ad alte prestazioni è in costante ascesa, così era necessaria una piattaforma che permettesse ai costruttori di sviluppare e mostrare la loro tecnologia. Creare questo regolamento tecnico è stato un progetto chiave per la commissione GT FIA negli ultimi diciotto mesi – ha proseguito la Gaade – abbiamo tenuto incontri regolari con i costruttori delle GT nell’ambito dei nostri gruppi di lavoro ed è emerso tanto interesse in questa nuova categoria, che allarga il portfolio GT FIA, andando a coesistere con le GT3, che rimangono l’obiettivo del mercato mondiale delle corse clienti da qui in avanti.”

Il debutto in pista per queste vetture pare quindi ipotizzato nel 2023, in concomitanza con l’adozione delle specifiche GT3 nelle serie targate FIA/ACO. Chissà se assisteremo alla nascita di una serie parallela, come la Formula E, o se invece le vedremo calate nel WEC!

Piero Lonardo

Foto: FIA

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ELMS – Il WRT stravince al debutto a Barcelona. Successi di classe a Ultimate, Cool Racing ed Iron Lynx

Il Team WRT si è presentato sin da subito al meglio al pubblico dell’endurance europea nel weekend di apertura di Barcelona, e dopo aver primeggiato nei test collettivi, si è aggiudicata oggi la 4 Ore ELMS, che ritornava sul circuito catalano dopo l’assenza del 2020 causa COVID.

Louis Deletraz, dopo una breve leadership da parte del G-Drive, che ieri con Nicky de Vries aveva conquistato la pole position, ha preso il largo senza più voltarsi indietro, lasciando un divario agevolmente gestito prima da Yfei Ye e infine da Robert Kubica, incaricato dello stint finale.

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La gara era iniziata con una partenza rallentata da parte di Roman Rusinov, al sedile della vettura in pole, che generava scompiglio nelle retrovie. L’unico incidente degno di nota vedeva coinvolta alla prima curva l’Oreca #32 di United Autosports, con Nico Jamin che si girava arenandosi nella sabbia all’interno della prima curva.

Dietro la vettura di servizio, non più chiamata in causa per tutta la durata della gara, Rusinov conduceva su Deletraz, Phil Hanson e Julien Canal. Dalla classifica spariva presto l’Oreca del DragonSpeed, prima vittima di un contatto con l’altra Oreca del Racing Team Turkey e poi definitivamente ritiratasi per problemi alla frizione.

Andrew Bentley conduceva con la Ligier #3 di United Autosports tra le LM P3 sulla Duqueine del DKR di Laurents Hörr, mentre incredibilmente era la Ferrari Iron Lynx #80 di Paolo Ruberti a precedere il gruppetto delle GTE. Il driver veronese era partito dal fondo dello schieramento in quanto Claudio Schiavoni non era riuscito ad ottenere un giro valido in qualifica e gli era stato pertanto impedito di iniziare la gara.

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Al restart due delle leadership cambiano repentinamente, con Deletraz a sbarazzarsi di forza del team owner Aurus così come il due volte campione della Michelin Le Mans Cup si impossessava della testa delle LM P3.

Dopo un’ora di gara Deletraz aveva già oltre 30” di vantaggio su Hanson, che nel frattempo si era fatto largo su Franco Colapinto, succeduto a Rusinov; anche gli altri due leader di categoria macinavano vantaggio, con un inaspettato un-due-tre parziale Ferarri in GTE grazie a Rino Mastronardi e Dane Cameron.

La musica cambiava però con l’ingresso di Claudio Schiavoni dopo il primo pit, eseguito dopo un’ora e 15’ precisi, col gentleman che cedeva di schianto prima a Mastronardi e poi a Gianmaria Bruni, autore di una prodigiosa rimonta dopo una partenza al ralenti del patron Christian Ried. Il driver romano veniva a sportellate con Schiavoni ma prima della metà gara riusciva ad avere la meglio sulla Ferrari, e si lanciava all’inseguimento della 488 di testa, fino ad arrivare alle calcagna di Matteo Cressoni, subentrato a Mastronardi.

Doccia fredda in casa G-Drive con un primo drive-through assegnato alla #26 per la partenza non conforme al regolamento e poi un disastro ai box per un cambio in contemporanea delle due vetture, con Rui Andrade che andava a colpire una gomma lasciata da un meccanico dell’Aurus di punta. Questo episodio sarà giudicato incredibilmente a sfavore della crew dell’Aurus #26 e dopo oltre un’ora e mezzo dall’accaduto sarà foriero di un altro passaggio extra ai box.

La lotta si infiammava per le posizioni di rincalzo dietro Ye, ora al volante dell’Oreca del WRT, con Will Stevens e la vettura del Panis Racing ad imporsi come primo inseguitore, ancorchè ben distanziato.

Mentre Miguel Molina e Robert Kubica si occupavano di portare a casa il successo nelle LM P2 e nelle GTE, Alain Berg, volto nuovo del DKR, andava a dilapidare a passi da gigante l’enorme vantaggio accumulato da Hörr.

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Era Matt Bell a trarne in primis vantaggio con la Ligier del Cool Racing, via via seguito da Malthe Jakobsen con la vettura dell’RLR MSport e Damiano Fioravanti per l’1AIM Villorba Corse, purtroppo per la squadra trevigiana nel finale il romano perdeva il gradino basso del podio a favore di Ugo de Wilde e alla Ligier #14 di Inter Europol. Da segnalare sempre per il team polacco, l’ottima gara al debutto dell’ex-centauro Mattia Pasini sull’altra vettura.

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Alla fine Kubica vince con 22” secondi su Gabriel Aubry, ricordiamo subentrato al positivo James Allen, e oltre 1’29” sui campioni uscenti di United Autosports. Il G-Drive limita i danni col quarto posto finale, mentre P5 ad un giro di deb dell’Ultimate, primi vincitori della sottoclasse LM P2 Pro/Am, Francoise Heriau, Jean-Baptiste e Mathieu Lahaye.

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Il podio delle GTE, dietro un Molina euforico enfant du pays e alla Porsche di Bruni, Ried e Jaxon Evans, si completava con l’altra Ferrari di Spirit of Race di Dane Cameron, Matt Griffin e David Perel.

Regolarmente all’arrivo infine la vettura innovativa dell’Association SRT41 di Takuma Aoki, Nigel Bailly e Pierre Sarcinena, ancorchè a 14 giri dal vincitore. Prossimo appuntamento con la massima serie endurance continentale fra tre settimane al Red Bull Ring.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 Ore di Barcelona

Foto: Piero Lonardo

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LMC – La prima all’RLR MSport al termine di una gara caotica. Basta una Porsche in GT3

L’RLR MSport torna al successo dopo due anni nella Michelin Le Mans Cup nel season opener 2021 di Barcelona, al termine di una gara a dir poco caotica. Le premesse si erano viste sin dallo start, quando la Duqueine #11 del WTM Powered by Phoenix di Thorsten Kratz si girava in mezzo al gruppone.

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Fortunatamente si evitava la carambola, che con 30 vetture (la Ferrari delle Iron Dames non è partita per un non meglio precisato problema tecnico) sarebbe stata micidiale, ed il polesitter Antoine Doquin manteneva la leadership su Finn Geshrsitz con la Ligier del Black Falcon e sul compagno di squadra Matt Bell, che insieme alla vettura dell’RLR MSport ha potuto trarre vantaggio dalla confusione.

Tra le GT3 invece, Rino Mastronardi con la Ferrari di Iron Lynx perdeva subito il comando a favore della Porsche di Nicolas Leutwiler.

Il regime di corsa libera durava poco più di 20’ grazie alla Duqueine del DKR di Jim Brownson, il quale di girava ed andava a muro in curva 11, innescando la prima delle ben tre safety car chiamate in causa dalla direzione gara.

Dopo circa 45’ di gara era invece la volta di Erwin Creed di chiudere la gara anzitempo con uno spettacolare crash all’intero di curva 9, agevolando il primo pit obbligatorio, da cui emergeva la vettura #16 del Team Virage di Julien Gerbi, che astutamente aveva eseguito un undercut nei confronti del resto del gruppo, che invece si ammassava ai box.

In questa fase l’episodio forse più contestato della gara, con la Ligier del CD Sport di Adam Eteki che si fermava correttamente alla fine della pitlane, venendo però scavalcata da diverse vetture che non volevano perdere il giro. Alla fine solo alcune di queste verranno sanzionate.

Nella microgara delle GT3, con sole quatto vetture superstiti, Mastronardi, il quale era riuscito a passare Leutwiler, cedeva nuovamente allo svizzero prima di lasciare il passo ai pro.

Gerbi però non riusciva a tenere in regime di corsa libera, e poco dopo il restart doveva cedere a Dominik Schwager e alla Duqueine #56 del Rinaldi Racing, prima che fosse costretto a sua volta ad una penalità per sistemare una luce posteriore, sosta che avveniva quasi in concomitanza con la terza uscita della vettura di servizio, per soccorrere Josh Skelton, succeduto a Doquin, terminato nella ghiaia.

Era quindi la volta di Thèo Chalal con i debuttanti dello Spirit of Leman, prendere la testa della gara, ma anche in questo caso la leadership in gara libera aveva vita breve, ed il canadese Garrett Grist con la Ligier #71 del Team Virage sembrava poter portare a casa il risultato a meno di mezz’ora dalla fine.

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Invece l’uscita di strada di Eteki a 10’ dalla fine rimescolava ancora le carte in tavola. La direzione gara si limitava ad una Full Course Yellow ma inaspettatamente la macchina di testa ritardava la sosta, ed in questo modo Grist, che rifornirà al giro successivo rispetto al grosso del gruppo, si ritrovava dietro Tommy Foster, che aveva avuto la meglio nel gioco delle soste su Matt Bell, che nel frattempo si era fatto lago sino ad arrivare alle spalle del leader.

La penalità finale comminata al Team Virage per aver accorciato il timing del secondo pitstop obbligatorio permette alle due vetture residue di United Autosports (la #32 di Daniel Schneider aveva già lasciato da tempo la compagnia) di chiudere il podio

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Nelle GT3 il forcing finale dei piloti pro del Cavallino, Paolo Ruberti e Matteo Cressoni non permetteva comunque un riavvicinamento nei confronti della Porsche di Julien Andlauer, il quale chiudeva con 11” di distacco.

In giornata si sono disputate anche le due gare della Ligier European Series, il monomarca Ligier che dallo scorso anno accompagna il weekend dell’ELMS. Quest’anno c’è un motivo in più per seguire questa serie, perché ai nastri di partenza c’è Alessandro Cicognani, l’ultimo pilota italiano a laurearsi campione in una serie prototipi, nella Formula Le Mans del 2010, in azione con la Ligier JS P4 dell’HP Racing Team by Monza Garage insieme a Jacopo Faccioni.

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Il format prevede che il driver romagnolo, categorizzato silver per questo season opener in attesa di ulteriori verifiche, debba scontare 10” extra al pit stop obbligatorio, e questo non ha aiutato in gara 1, dove la vettura tricolore, che al via con Faccioni aveva sopravanzato la vettura in pole di Steve Zacchia (un altro protagonista della FLM) ed Antoine Lepesqueux, ha dovuto subire anche una ulteriore penalità per avere effettuato un pit-stop più veloce del dovuto, risultando P3 al traguardo dietro gli altri due prototipi del Les Deux Arbres.

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In gara 2 invece Cicognani, partito dalla pole position conquistata ieri, ha mantenuto il comando fino al minuto 33’ passando il testimone all’ex campione italiano prototipi, il quale è stato aiutato prima da una penalità comminata ai vincitori di gara 1 per pit-stop non conforme, e poi da un erroraccio del patron Ligier, Jacques Nicolet, che ha spianato la strada alla prima vittoria della compagine brianzola.

Domani sarà la volta della prima di stagione dell’ELMS. Le altre due serie torneranno invece in pista fra meno di un mese, al Red Bull Ring, il 14-15 maggio.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della Le Mans Cup

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – A De Vries basta un giro per la pole. Bruni-record in GTE. UA si consola con le LM P3

Qualifiche serratissime ancor più del normale quelle della 4 Ore di Barcelona, atto iniziale dell’European Le Mans Series 2021.

Ad emergere sull’agguerrita concorrenza Nicky de Vries, col tempo di 1.31.788. In G-Drive hanno deciso di fare uscire le due Aurus all’ultimo, rischiando sul giro singolo, ed è andata benissimo al test driver Toyota, che ha scavalcato di soli 79 millesimi Louis Deletraz con la vettura del WRT – prestazione impressionante fin qui al debutto per il team belga – e Will Stevens con la macchina del Panis Racing.

Palma del migliore nella sottoclasse Pro/Am per Ben Hanley e l’Oreca del DragonSpeed, P4 a 6 decimi dal polesitter.

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United Autosports si rifà fra le LM P3 grazie a Duncan Tappy, che bissa la prestazione delle ultime libere col tempo di 1.39.162 sulla Ligier #3. Il team di Zak Brown e Richard Dean occupa con Wayne Boyd anche il gradino basso del podio virtuale, che si completa con Malthe Jakobsen, rimasto a soli 21 millesimi dalla pole. Da notare che i primi cinque classificati – la top five si completa con DKR ed Inter Europol –  sono racchiusi in poco più di due decimi, a riprova dell’estrema competitività della categoria.

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Splendida battaglia infine tra le GTE, che come di consueto sono state le prime ad uscire. Sfruttando il nuovo regolamento, che non obbliga più i team a schierare i piloti bronze, Gianmaria Bruni ha sfruttato il secondo treno di gomme per saltare la concorrenza con la Porsche #79 ed il tempo di 1.41.892. Episodio curioso, il campione romano ha saltato l’entrata box e si è fermato in pista onde evitare l’eventuale penalizzazione per doppia bandiera a scacchi.

Niente da fare quindi per Miguel Molina, rimasto a quasi 3 decimi con la Ferrari #80 di Iron Lynx, che piazza anche Rahel Frey in P3.

L’appuntamento ora è per domani alle ore 11.00 per lo start della 4 Ore di Barcelona, nonché del motorsport sovranazionale in Europa.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Deletraz ed il WRT prenotano la pole a Barcelona

Mattinata di taglio invernale sul Circuit de Catalunya con temperature ben sotto la doppia cifra, ma un sole che ha invogliato team e piloti dell’European Le Mans Series a spremere finalmente le vetture in vista delle qualifiche.

Dopo una lunga lotta per il primato parziale, dopo i 90’ previsti il miglior tempo è stato appannaggio di Louis Deletraz, che con l’Oreca del WRT ha fissato i cronometri sull’1.32.828, quasi tre decimi meglio di Job van Uitert con la vettura #32 di United Autosports.

Molto più lontani gli altri pretendenti, a partire da Ben Hanley, P3 col DragonSpeed, e migliore tra le vetture Pro/Am, e Will Stevens del Panis Racing.

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United Autosports si è rifatta tra le LM P3 grazie a Duncan Tappy, che con la Ligier #3 ha sbaragliato la concorrenza col tempo di 1.39.772. La classifica di categoria prosegue infatti con tre sicuri protagonisti quali Garrett Grist, Laurents Hörr e Colin Noble, con distacchi a partire dall1”2.

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Tra le GTE infine è stato duello a distanza fra Porsche e Ferrari. Alla fine l’ha spuntata Richard Lietz, che ha ripreso le redini della 911 RSR-19 #93 dopo un “lungo” di Michael Fassbender alla prima curva, e che ha portato la Full Course Yellow più lunga del turno.

Il tempo dell’austriaco di 1.42.876 ha tenuto all’interno dei due decimi Griffin e Rahel Frey con le due 488 GTE Evo di Spirit of Race ed Iron Lynx e l’altra Porsche Proton di Gianmaria Bruni. Alla sessione non ha partecipato la Ligier LM P3 dell’RLR MSport, mentre l’altra JS P320 del Graff marcata dal #9 ha effettuato solo degli in&out.

Nel pomeriggio di ieri si è svolta la sessione riservata ai piloti ranked bronze. A primeggiare è stato Salih Yoluc con l’Oreca del Racing Team turkey ed il tempo di 1.36.376. Da segnalare tra le LM P3 il miglior tempo del deb Mattia Pasini con la Ligier #14 di Inter Europol. La mezz’ora prevista si è ridotta di molto a causa di un’uscita da parte dell’Oreca IDEC di Dwight Merriman ad inizio sessione.

Tutto pronto per le qualifiche, come sempre distinte per categorie, a partire dalle 13.40.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

I risultati del Bronze Test

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – United/IDEC nelle prime libere della stagione. AF Corse out. Aubry per Allen al Panis Racing

Dopo le due giornate dedicate ai test, le vetture dell’European Le Mans Series sono scese stamane in pista per le prime prove libere della stagione. Il parco partenti rispetto a martedì si è ridotto di una unità a causa del ritiro della Ferrari di AF Corse, in cui Francois Perrodo è risultato positivo al COVID, ancorchè asintomatico.

Della partita non fa più parte nemmeno James Allen, sostituito in seno al Panis Racing, sempre a causa di un test positivo, da Gabriel Aubry. Curiosamente fu proprio la giovane promessa francese il primo pilota a dover essere sostituito per positività al COVID nel round di Spa del WEC dello scorso anno.

Il tradizionale bel tempo della Catalogna ha lasciato spazio oggi a nuvoloni e brevi schiarite, inframezzate da qualche goccia di pioggia. Di questo hanno inficiato i tempi in pista dei prototipi, che sono rimasti più alti rispetto a quelli dei test.

Il migliore della sessione è stato il campione in carica Phil Hanson, autore di 1.33.629 con l’Oreca #22 di United Autosports. Unico altro pilota a scendere sotto l’1’34”, Nicolas Lapierre con la vettura del Cool Racing, a 147 millesimi, e primo nella speciale classifica delle Pro/Am che ricordiamo debutta con questo appuntamento.

La top five è completata da Paul-Loup Chatin, che due anni fa qui fece la pole, con l’Oreca di IDEC Sport, Louis Deletraz, il migliore dei test, con la vettura del WRT, e da Ryan Dalziel, punta di diamante dell’equipaggio Pro-Am sempre di IDEC.

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David Droux guida invece la truppa delle LM P3 con la Ligier #8 del Graff con 1.39.763, poco peggio dei bronze sulle LM P2 da poco depotenziate. Solo P3 per il campione in carica della categoria Wayne Boyd di United Autosports dietro ad Ugo de Wilde di Inter-Europol. Buon quinto tempo per Alessandro Bressan sulla vettura di 1AIM Villorba.

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E’ invece l’Aston Martin del TF Sport a primeggiare fra le GTE grazie a Ross Gunn, autore di 1.43.190, che ha precede di oltre due decimi Miguel Molina con la migliore delle Ferrari Iron Lynx. Solo P3 per la migliore delle Porsche, la #77 con Jaxon Evans.

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Alle prove ha partecipato la LM P2 innovativa dell’Association SRT41 con equipaggio affetto da disabilità, che proseguirà tutto il weekend, gara compresa, in attesa della 24 ore di Le Mans.

Solo quattro i piloti che non si sono alternati nella sessione: Andreas Laskaratos di 1AIM Villorba, John Falb del G-Drive, più l’accoppiata formata da Rino Mastronardi e Manuela Gostner di Iron Lynx.

Il programma pomeridiano dell’ELMS prosegue con la mezz’ora riservata ai piloti ranked bronze, a partire dalle 16.30.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Due inglesi per ARC Bratislava a Spa. Pera full-time al Project1. HubAuto quarta Porsche GTE-Pro a Le Mans

Si avvicina la data del season opener WEC di Spa-Francorchamps. Due delle line-up ancora aperte a poco più di due settimane dalla gara sono state finalmente definite.

L’unica non-Oreca tra le LM P2, la Ligier dell’ARC Bratislava, presenterà, oltre al team owner Miro Konopka, due driver britannici, Darren Burke e Tom Jackson. Burke ha disputato col team slovacco due edizioni dell’Asian Le Mans Series, giungendo con lo stesso Konopka secondo nel 2016-2017 tra le LM P3 e terzo due anni dopo tra le LM P2.

Burke sostituirà Oliver Webb, secondo pilota designato per la stagione, che a Spa non potrà esserci a causa di una concomitanza. Il 24enne Jackson proviene invece da un secondo posto nel Porsche Sprint Challenge britannico ma vanta già esperienze nelle gare di durata in ELMS tra le LM P3 e nella Le Mans Cup, dove nel 2017 ha contribuito al successo di TF Sport con l’Aston Martin Vantage GT3 nelle due manches della Road to Le Mans.

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A Spa ci sarà sicuramente anche Riccardo Pera, che fungerà da terzo pilota in un equipaggio formalmente tutto tricolore insieme a Matteo Cairoli e ad Egidio Perfetti (che corre con licenza norvegese).

L’ultima news riguarda invece HubAuto Racing. Il team taiwanese, che lo scorso anno ha schierato una Ferrari in GTE-Am per Morris Chen, il team owner, Tom Blomqvist e Marcos Gomes, aveva depositato originariamente un’iscrizione ancora in GTE-Am con una Porsche per Liam Talbot.

Questa iscrizione è stata ora modificata in GTE-Pro, sempre con una Porsche 911 RSR-19, i cui piloti verranno anticipati a tempo debito. Questa nuova addizione porta a otto vetture totali, tra cui quattro Porsche (oltre ad HubAuto, le due ufficiali più quella del WeatherTech Racing) lo schieramento della categoria.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC, Project 1

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ELMS – Tiene il tempo di Deletraz nel Day 2 del Prologo. Si conclude l’odissea G-Drive

La seconda giornata del Prologo dell’European Le Mans Series 2021 ha visto una notevole attività in pista, anche grazie alle condizioni meteo perfette riscontrate in entrambe le sessioni in programma.

Nonostante l’impegno in pista, il tempo di 1.33.173 ottenuto ieri sera da Louis Deletraz con la vettura del WRT ha tenuto e rimane quindi il best crono di questa due giorni. Primati parziali al mattino per il campione in carica Phil Hanson, autore di 1.33.322 con l’Oreca #22 di United Autosports, e di Ben Hanley, tre decimi più lento, con la vettura del DragonSpeed.

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Anche DKR Engineering ha mantenuto la leadership in graduatoria tra le LM P3, con Laurents Hörr a ritoccare notevolmente, di oltre mezzo secondo, il proprio best crono questa mattina con 1.39.042.

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Cambio della guardia invece in GTE, con Gianmaria Bruni e la Porsche Proton #77 a segnare 1.43.496, tre decimi meglio del tempo segnato ieri da Miguel Molina. Giornata luci ed ombre per Iron Lynx, con due delle tre Ferrari costrette ai box per tutta la prima parte della sessione pomeridiana, a cui non ha partecipato   totalmente le Ligier LM P3 #19 del Cool Racing, mentre la #2 campione in carica di United Autosports si è limitata a sole quattro tornate. Entrambe le vetture sono state protagoniste di due delle otto totali interruzioni che hanno spezzettato l’attività odierna.

Regolarmente in pista invece la Ferrari #88 di AF Corse di Alessio Rovera, Francois Perrodo e Manu Collard, mentre si è conclusa positivamente l’odissea delle vetture mancanti all’appello di G-Drive/Algarve Pro Racing, con le due vetture spinte finalmente nei rispettivi box a pochi minuti dal termine della sessione pomeridiana

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Si è infatti appreso che il container con le due Oreca/Aurus, reduci dalla trionfale campagna nell’Asian Le Man Series, è stato vittima di una serie di eventi sfortunati tra cui vanno menzionati il ritardo per il noto problema al cargo Evergreen nel Canale di Suez e persino un incidente stradale sostenuto dal camion che stava finalmente portando vetture ricambi mancanti alle porte dell’autodromo.

Ad ogni modo, il team, che ha cercato di fare ruotare il più possibile i piloti delle tre entry iscritte sulla #26, l’unica pervenuta in tempo utile al Circuit de Catalunya, è atteso ad un duro lavoro per rimettere in condizione le vetture per le prime libere di venerdì.

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Domani sarà la volta della Michelin Le Mans Cup, che nel tardo pomeriggio si sono schierate per la classica foto di gruppo,  a sfruttare la pista in due sessioni, a partire dalle 9 del mattino.

Piero Lonardo

I risultati della Morning session – Day 2

I risultati della Afternoon session – Day 2

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Glickenhaus salta Spa. Mentre il Racing Team Nederland raddoppia a Monza ELMS

La notizia era nell’aria, ma ora c’è l’ufficialità: Glickenhaus salterà il season opener WEC di Spa. Le due 007 LMH Hypercar, le uniche altre due che dovevano competere con le nuovissime Toyota non saranno presenti fra poco più di due settimane sulla pista delle Ardenne, che per la prima volta è chiamata anche ad ospitare il prologo.

“E’ stata una decisione in corso d’opera – avrebbe commentato Glickenhaus ad un media amico – Abbiamo pianificato di iniziare a correre al punto in cui volevamo essere, perché si tratta di un programma quinquennale a lungo respiro, senza doverci affrettare per essere a Spa”.

L’omologazione delle 007 LMH seguirà i test alla galleria del vento che sono attualmente in corso presso la struttura della Sauber, in Svizzera, cui seguirà un long run, più volte rimandato, e ora previsto per i primi giorni di maggio – quindi dopo il round di Spa – al Motorland Aragon, ritenuto indispensabile per l’omologazione dal costruttore statunitense, che conta quindi di essere a Portimao in giugno.

Non è ancora pervenuto alcun comunicato del WEC, che aveva invece incluso le due vetture nell’entry list.

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Racing Team Nederland ha invece deciso di raddoppiare a Monza. L’Oreca del team olandese sarà presente infatti anche alla 4 Ore ELMS, che si svolgerà a metà luglio, una settimana prima del terzo round mondiale. Si prevede che anche altri team possano approfittare della vicinanza dei due eventi per preparar al meglio la 24 Ore di Le Mans, come noto slittata al 21-22 agosto.

Piero Lonardo

Foto: Glickenhaus, RTN