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WEC – Ufficiale: Hyundai entra col marchio Genesis. Imola si allarga, obiettivo 40 box

La notizia del giorno riguarda l’annuncio ufficiale dell’entrata in campo di Hyundai col marchio Genesis. A dire il vero si sa molto poco di questo progetto, già nell’aria da un paio d’anni, e che dovrebbe comprendere anche un impegno in IMSA.

Le poche righe rilasciate dal costruttore coreano, fin qui impegnato solo con vetture TCR e nel WRC con il suo sub-brand N, citano: “Genesis è orgogliosa di annunciare la sua ambiziosa entrata nel mondo dell’endurance attraverso un programma LMDh. Genesis sta esplorando attivamente programmi per rafforzare la propria immagine high-performance, e dopo una attenta valutazione delle varie opzioni, l’LMDh è emersa quale la scelta più strategica.”

“Abbiamo attentamente analizzato (il formato) LMDh e l’abbiamo trovato una scelta naturale per le nostre ambizioni nel motorsport e una piattaforma preziosa per guidare lo sviluppo di tecnologie di mobilità future per le auto da strada. – prosegue il comunicato, diffuso dal WEC –  Le gare endurance rappresentano un’opportunità senza pari per mostrare la tecnologia all’avanguardia, la filosofia di design e il carattere orientato alle prestazioni di Genesis in un’arena altamente competitiva. Questo progetto fa parte della nostra visione più ampia per il futuro della mobilità.”

Come potete vedere, nessun ulteriore dettaglio, nè sulla piattaforma LMDh che verrà utilizzata, nè sulla motorizzazione, nè tantomeno sul team che gestirà queste vetture, anche se la recente separazione tra Cadillac e Ganassi porta facili speculazioni su questo aspetto, atteso che comunque in IMSA è il Bryan Herta Autosport a portare con successo in pista le Elantra N TCR nella Michelin Pilot Challenge.

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Passando dall’estrema incertezza alla sicurezza di avere una gara della massima serie endurance sino al 2028, nel corso della settimana sono emersi nuovi dettagli sull’allargamento dei box dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.

I tre nuovi garages, necessari per portare la capienza a 40, verranno costruiti come previsto a fianco della palazzina della direzione gara, e saranno pronti entro marzo 2025, in tempo utile quindi per lo svolgimento della seconda tappa del WEC, in programma il 20 aprile. L’intervento costerà 1,2 milioni di euro ed è stato autorizzato nei giorni scorsi dal Comune di Imola.

Il progetto completo di ArkLab, studio di architettura già coinvolto da Con.Ami, società di gestione dell’Autodromo imolese, prevede anche ulteriori interventi destinati al mantenimento della F1 sul Santerno anche oltre il 2026, e che verranno finanziati con 3 milioni stanziati dal governo mediante la Legge di Bilancio approvata a gennaio.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC, Autodromo Enzo e Dino Ferrari

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WEC – Porsche alleggerite al Fuji: torneranno a competere per la vittoria?

Il World Endurance Championship torna già nel weekend per il sempre spettacolare round del Fuji. Il Balance of Performance appena diffuso riporta variazioni meno estese alle equivalenze delle Hypercar rispetto alla precedente tappa di Austin.

Evidente il tentativo di dare al progetto Peugeot una possibilità di competere, con un nuovo alleggerimento di ulteriori 7 kg, un innalzamento della potenza sotto i 250 kmh di 4 kW ed un MJ di energia extra per stint. Aldilà delle nuove possibilità concesse alle 9X8, la cui carenza cronica di risultati potrebbe spingere la casa del Leone a decisioni drastiche nel vicino futuro, in realtà è Porsche a beneficiare apparentemente da questo nuovo BoP.

Alle cinque 963 infatti, mai in contention per la vittoria in Texas, oltre ad una riduzione di peso di 4 kg, viene concessa una maggiore potenza di 3 kW, nonchè un MJ extra di energia che porta il totale a 908 MJ, gli stessi di Toyota. Le due GR010-Hybrid subiscono peraltro un nuovo aumento del peso minimo di 5 kg e 4 kW in meno sotto i 250 kmh, ma potranno godere di maggiore potenza alle alte velocità (5,4% totali) e di 2 MJ in più di energia massima.

Sostanzialmente simili ad Austin le equivalenze delle Ferrari, che scontano solo una diminuzione di potenza alle velocità alte, che ora ammonta ad un +1,3% dei 500 kW al di sotto dei 250 kmh.

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Il Fuji non dovrebbe essere una pista agevole per le 499P, che lo scorso anno hanno lamentato una carenza di velocità di punta, terminando sí quarta e quinta, ma ad un giro dalle Toyota e dalla Porsche #6. Bene, se confrontiamo i valori precedenti delle LMH di Maranello con quelli odierni, nel 2023 le Ferrari hanno corso in Giappone con ben 1.076 kg di peso minimo contro i 1.055 previsti nel weekend. La potenza massima (senza distinzione tra sopra e sotto i 250 kmh) era di 505 MJ contro i 500 / 508 odierni e l’energia massima per stint ammontava ad 898 MJ contro i 901 odierni.

Le premesse quindi, almeno sulla carta, sono quindi moderatamente positive per le Rosse, anche se le Toyota dominatrici del 2023 correranno con 10 kg in meno rispetto allo scorso anno, con potenza massima ed energia per stint simili.

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Aggiustamenti sostanziali invece tra le GT3 in tema di potenza massima sopra i 200 kmh, con solo le BMW a fungere da baseline, mentre non sono stati toccati i pesi minimi dei nove marchi in gara. Le Lexus continuano comunque ad essere le GT meno risparmiose con 713 MJ disponibili per stint contro i 686 di Porsche.

Il Success Ballast investirà pesantemente (+40 kg) la Porsche capolista di Manthey Pure Rxcing; ben 25 kg anche per i vincitori di Austin di Heart of Racing

Due parole anche sull’entry list, che vede solo due cambiamenti rispetto al COTA. Il primo riguarda l’Alpine #35, che vede il ritorno della riserva designata Jules Gounon al posto di Paul-Loup Chatin, mentre Christian Ried sospenderà una seconda volta il proprio ritiro per schierarsi come a S.Paolo con la Ford Mustang #88 al fianco di Dennis Olsen e Mikkel Pedersen.

L’azione in pista al Fuji inizierà alle 11.00 locali di venerdí 13 settembre. Qualifiche sabato 14 a partire dalle 14.20 e start della 6 Ore alle 11.00 di domenica 15 settembre, pari alle 4.00 del mattino italiane. Diretta di qualifiche e gara su FIAWEC TV e sulla piattaforma Discovery+, mentre la gara sarà trasmessa anche sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC

L’entry list del Fuji

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WEC – Respinto il reclamo Ferrari di Spa: vediamo perchè

Dopo ben una settimana dalla riunione di Ginevra riguardante il reclamo esposto da Ferrari relativamente alla 6 Ore di Spa, la FIA ha finalmente reso note le risultanze dello stesso.

Il reclamo, riferito all’ordine di arrivo della gara sancito dagli stewards, solo per questo dichiarato ammissibile dalla FIA, è stato respinto, in quanto la decisione degli stewards, a meno di un errore amministrativo, risulta inappellabile a termini di regolamento sportivo.

La classifica finale è, infatti, competenza degli stewards, come ribadito nell’estesa sentenza, ai termini dell’articolo 11.9.2.s del regolamento.

La FIA ha peraltro sottolineato che il periodo di red flag, che nel caso in questione ricordiamo ha avuto la durata record di 1 ora e 44 minuti – superando nel caso il termine previsto delle 6 ore – non può essere considerato parte della durata di gara.

Una decisione che non può non far discutere, dato che sancisce la discrezionalità degli stewards nell’agire al riguardo in occasione di ogni periodo di bandiera rossa.

Niente da fare quindi per la Ferrari #51, in testa al momento della sospensione della gara, e vittoria confermata per la Porsche Jota #12, fortunata ad aver rifornito un attimo prima della red flag. La decisione, se non basilare per la classifica piloti, sarebbe stata invece utile per quella costruttori, che dopo Austin vede Ferrari inseguire Toyota e Porsche rispettivamente con 19 e 8 punti di distacco.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Cos’è successo alla Ferrari #51 ad Austin?

In rete si sono diffuse diverse teorie relative al ritiro della Ferrari #51 durante la Lone Star Le Mans: chi ha scritto di un problema al cambio, chi all’ibrido, chi invece ha dato la colpa al contatto con la Lexus #78 e chi ancora ad un problema derivante dal testacoda allo scadere della seconda ora…

La verità consiste in una consecuzione di eventi che parte in effetti dal contatto con la GT di Akkodis ASP, sanzionata anche con 5” di penalità dalla direzione gara. A seguito della toccata il cerchio posteriore sinistro ha iniziato a girare male, mettendo sotto pressione semiasse e trasmissione.

Il testacoda di Giovinazzi in curva 12 nel doppiare la Peugeot di Vandoorne non è stato causato da un errore del pilota in frenata, ma dal bloccaggio del posteriore della 499P, che ha fatto perdere il controllo della vettura al pilota pugliese.

Purtroppo il problema si è rivelato terminale e la Ferrari #51 ha chiuso con un ritiro che rende sostanzialmente ininfluente per il suo equipaggio – ai fini del campionato – l’esito dell’udienza per la revisione del risultato di Spa e l’eventuale assegnazione della vittoria a Giovinazzi, Pier Guidi e Calado, ricordiamo al comando della gara allo scadere delle 6 Ore canoniche.

Esito di cui peraltro, a distanza di giorni dalla data della riunione, tenutasi il 3 settembre in quel di Ginevra, non è stata data alcuna comunicazione da parte della FIA.

Nel frattempo comunque le vetture sono arrivate sane e salve in Giappone, dove il prossimo weekend si disputerà il settimo appuntamento del mondiale endurance.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – La situazione dopo Austin

In attesa delle decisioni inerenti il risultato finale della 6 Ore di Spa, facciamo il punto sulle classifiche dopo la Lone Star Le Mans. Al comando, nonostante una prova disputata in palese difesa, c’è sempre l’equipaggio della Porsche #6 composto da Andrè Lotterer, Laurens Vanthoor e Kevin Estre con 125 punti.

Il secondo posto della Toyota #7 ad Austin permette a Kamui Kobayashi e Nicky de Vries di agganciare al secondo posto la Ferrari #50, terza al traguardo, di Miguel Molina, Antonio Fuoco e Nicklas Nielsen a quota 113.

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A due gare dal termine, nonostante il punteggio esteso previsto per il Bahrain, che porta il totale massimo ottenibile, comprese pole position, a 65, lo svantaggio del resto della concorrenza rende decisamente improbabile un potenziale avvicendamento al comando.

L’altra Porsche Penske segue infatti a quota 77, insieme al solo Mike Conway assente a Le Mans, mentre la Toyota #8 è ancora più indietro a 69. Anche un potenziale reinstallamento di Giovinazzi e c., che attualmente vantano 59 punti, sul gradino più alto del podio di Spa, non sconvolgerebbe più di tanto gli equilibri di testa della graduatoria piloti.

Discorso differente invece per la classifica dei costruttori, che al momento vede Toyota al comando con 147 punti contro i 136 di Porsche ed i 128 di Ferrari.

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La splendida vittoria di Robert Kubica, Yifei Ye e Robert Shwartzman infine, insieme al ritiro della Porsche Jota #12, ha permesso ad AF Corse di avvicinarsi sensibilmente a quest’ultima nella classifica dei privati, ora avanti 30 lunghezze dalla gialla 499P.

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Porsche dal canto suo continua a comandare con i suoi equipaggi tra le GT3, con Manthey Pure Rxcing a quota 118 e Manthey EMA a 90, contro gli 84 della BMW #31 del WRT, quinti al traguardo domenica, e gli 81 dei dominatori del Texas di Heart of Racing, vale a dire le quattro vetture che fin qui hanno ottenuto almeno una vittoria.

Praticamente impossibile il recupero da parte della concorrenza, capeggiata dalla Ferrari Vista AF Corse #55 di Alessio Rovera, Francois Heriau e Simon Mann, quinti a quota 50.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – AF Corse trionfa ad Austin in un finale thrilling. Heart of Racing converte la pole al massimo in GT3

AF Corse si vendica di Le Mans e porta a casa il successo alla Lone Star Le Mans, sesto round del FIA WEC 2024. A permettere di chiudere in bellezza una gara condotta senza sbavature da Robert Kubica, Yifei Ye e Robert Shwartzman la penalità assegnata alla Toyota #7, balzata al comando all’inizio della quinta ora.

Inutile il tentativo da parte di Kamui Kobayashi di riprendere il pilota israeliano, che transita per primo sotto la bandiera a scacchi con 1”78 appena sul DS del Gazoo Racing. A completare il successo delle 499P, il primo fuori da Le Mans, sempre che non venga accolto il reclamo sporto da Ferrari per il convulso finale della 6 ore di Spa, l’equipaggio della #50 composto da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen.

Solo P4 per la Cadillac, capace di rientrare orgogliosamente in corsa dopo gli autoscontri iniziali, mentre al contrario l’Alpine #35, coinvolta nel contatto iniziale con la V-Series.R, concretizza un’inaspettata P5.

Escono con le ossa rotte le Porsche, sia quelle ufficiali che quelle schierate da Jota e Proton, e ovviamente le Peugeot, in una crisi sempre più profonda al punto da far rimpiangere la prima versione della 9X8. Incredibile, per finire, il comportamento di Sebastien Buemi nei confronti di Kevin Estre, sanzionato con un sacrosanto stop&go+30” dalla direzione gara.

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Heart of Racing invece chiude un weekend perfetto tra le GT3. Ian James, Daniel Mancinelli ed Alex Riberas hanno condotto dall’inizio alla fine, e solo le Iron Dames all’inizio sono state una minaccia potenziale. Il contatto con la Corvette #81 ha poi posto fine alle speranze della Lamborghini #85.

Chiudono a podio le due Porsche, al termine di una gara in difesa a causa del Success Ballast, con la #92 di Manthey Pure Rxcing sempre più capolista davanti alla gemella di Manthey EMA. Poca fortuna per le BMW con la sola #31 a chiudere in P5 dietro la McLaren #59.

E’ tutto da Austin. L’appuntamento con il mondiale endurance è fra appena due settimane al Fuji.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della Lone Star Le Mans

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WEC – AF Corse tiene alto l’onore Ferrari a metà gara ad Austin

Questa Lone Star Le Mans era iniziata coi migliori auspici per i tifosi del Cavallino; infatti alla prima curva non solo Antonio Giovinazzi e Robert Kubica mantenevano le posizioni guadagnate in qualifica, ma anche Miguel Molina si infilava all’interno per un un-due-tre per il Cavallino.

La Cadillac di Earl Bamber cedeva anche alla BMW di Renè Rast e poco dopo si toccava con l’Alpine di Ferdinand Habsburg. Nelle GT3, Ian James manteneva la prima posizione con l’Aston Martin di Heart of Racing seguita dalla Lamborghini delle Iron Dames e alla Ferrari #55 di Francois Heriau. L’altra 296 di Vista AF Corse era invece costretta a partire dai box e, dopo la relativa penalità, finirà presto nella lista dei ritirati.

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Dopo meno di mezz’ora è cambio della guardia al vertice, con Giovinazzi a cedere il comando della gara a Kubica. Due forature attardano frattanto la Porsche #5 e la Peugeot #94.

 

Il trio delle 499P prosegue fino praticamente alla seconda sosta. Giovinazzi, già “beccato” dalla direzione gara per il contatto precedente con la Lexus di Arnold Robin, si tocca con la Peugeot Vandoorne e si gira. La 499P #51 rientrerà ai box con l’ibrido ma anche con danni irreparabili. Quasi contemporaneamente Molina si tocca con la Corvette di Sebastian Baud, ma soprattutto perde la seconda piazza a favore della Toyota #7 e della Cadillac. Out anche la Porsche Jota #12, ferma prima nello Snake e poi ai box.

La gara delle GT3 subisce uno scossone col contatto da parte di Rahel Frey sulla Corvette di Rui Andrade per la seconda piazza dietro l’Aston Martin #27. Quest’ultima ha già scavato un discreto solco nei confronti della concorrenza, e ora nelle mani di Daniel Mancinelli. La Lamborghini ha la peggio ed esce dai box dopo 3 giri, ma poco dopo la Corvette #81 cederà la seconda piazza alla Porsche #92 di Joel Sturm, subentrato ad Alex Malykhin.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 3 ore di gara

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WEC – Giovinazzi-Kubica, prima fila Ferrari al COTA. Heart of Racing in pole nelle GT3

Ferrari in gran spolvero nelle qualifiche della Lone Star Le Mans, sesto appuntamento del FIA WEC 2024. Antonio Giovinazzi col tempo di 1.50.390, ha conquistato la quarta pole position complessiva per la 499P dopo aver primeggiato anche nel primo turno.

Al fianco della #51 Robert Kubica con la hypercar schierata da AF Corse, che grazie ad uno sforzo finale ha scalzato dalla prima fila la Cadillac di Alex Lynn e la sorprendente Alpine di Charles Milesi. Le prime quattro vetture sono racchiuse all’interno di 4 decimi.

E’ mancato nella Hyperpole, si fa per dire, visto che ha chiuso in P5, Antonio Fuoco, immediatamente alle spalle del pugliese nel Q1. Chi esce con le ossa rotte da queste qualifiche sono Porsche – presente nella Hyperppole solo con la Penske #5 e la Jota #12 nonostante le cinque unità iscritte – e soprattutto la Toyota, con Sebastien Buemi subito fuori e Kamui Kobayashi con decimo tempo. Al contrario, buona prestazione anche per le BMW, che occuperanno la quarta fila, mentre la Lamborghini al contrario va a chiudere la classifica delle Hypercar.

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Bella tirata anche la qualifica delle GT, con la Lamborghini delle Iron Dames, al top nel primo turno con la solita Sarah Bovy, beffata nella Hyperpole da Ian James, alla prima pole WEC con Heart of Racing, col tempo di 2.05.587.

Seconda fila per la migliore delle Ferrari Vista AF Corse di Francois Heriau e la Porsche di Alex Malykhin nonostante i ben 30 kg di Success Ballast. La seconda 296 GT3 di Thomas Flohr occuperà la terza fila al fianco della Corvette #81 di Tom van Rompuy.

Domani lo start della Lone Star Le Mans avverrà alle 13.00 locali, le 20.00 italiane. Diretta televisiva su SkySport e sui canali Eurosport ed in streaming su WEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Ad Austin, team USA al vertice con Cadillac e Corvette prima delle qualifiche

Stati Uniti al vertice nelle libere 3 della Lone Star Le Mans: sono stati i due costruttori di casa, Cadillac e Corvette, a dominare infatti nelle due classi.

Alex Lynn ha portato subito in alto la V-Series.R con 1.51.471, abbassando di oltre 8 decimi l’asticella piazzata ieri da Antonio Giovinazzi, precedendo la 499P #50 del “solito” Antonio Fuoco, ad appena 40 millesimi.

La top five, che prosegue con la due Toyota a prendere a sandwich la Ferrari schierata da AF Corse, è racchiusa in appena 72 millesimi, segno potenzialmente foriero di una gara finalmente combattuta allo stesso livello fra diversi marchi.

Ancora una volta la migliore delle Porsche è stato un esemplare di Jota, la #12 di Norman Nato, a 2 decimi, ma per avere una reale caratura delle 963 sappiamo di dovere attendere le qualifiche.

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In GT3 è addirittura uno-due per le Corvette schierate da TF Sport, con Dani Juncadella, il quale migliora sensibilmente la propria prestazione delle libere 2 con 2.05.178 davanti al teammate Charlie Eastwood. P3 per Davide Rigon con la migliore delle Ferrari Vista AF Corse, a 2 decimi davanti alla McLaren di Gregoire Saucy e alle due Aston Martin. Da segnalare un’unica breve Full Course Yellow per detriti nel finale dell’ora a disposizione.

Tutto pronto per le qualifiche, a partire dalle 15.00 locali, pari alle 22.00 italiane. Diretta streaming su FIAWEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

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WEC – Uno-due Ferrari nelle seconde libere di Austin

Ferrari in controllo nel secondo turno di libere della Lone Star Le Mans. Alla fine della sessione è addirittura uno-due, grazie ad Antonio Giovinazzi ed Antonio Fuoco, col pugliese autore di 1.52.268, appena 52 millesimi in più del vincitore di Le Mans.

Anche se le temperature più miti rispetto al mattino hanno permesso di migliorare le prestazioni, le 499P hanno gestito al meglio anche l’incognita del nuovo asfalto steso parzialmente dopo i test di gomme di luglio, di cui, dalle informazioni ricevute, praticamente tutti i team erano all’oscuro.

Va detto peró che in quei test diverse porzioni del tracciato, particolarmente la prima sezione del circuito, erano effettivamente assai sconnesse.

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Tornando ai risultati di oggi, dietro alle due Rosse si piazza la BMW #20 con Robin Frijns, a un decimo. La hypercar di Monaco è stata protagonista dell’unica interruzione della sessione per aver perso la posteriore sinistra in curva 15, proprio sotto l’iconica torre.

La top five si chiude con la Cadillac e l’altra Ferrari gestita da AF Corse, tutte racchiuse all’interno del mezzo secondo. Le Porsche si sono mantenute sui tempo del mattino, mentre le due Toyota al contrario, entrano entrambe tra le prime dieci, traguardo fallito per un soffio dalla Lamborghini SC63.

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Tra le GT3, è solo la Corvette #81 di Dani Juncadella a privare le Ferrari di Vista AF Corse dell’uno-due anche in questa classe. Il pilota spagnolo ha portato la sua Z06 GT3.R a 2.05.630, mentre i due factory driver del Cavallino, Alessio Rovera e Davide Rigon, chiudono l’effort finale ad appena 43 e 78 millesimi rispettivamente.

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Domattina si riprenderà alle 11.00 locali per poi proseguire con le qualifiche a partire dalle 15.00 fuso degli USA Centrale, pari alle 22.00 italiane. Diretta streaming su FIAWEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2