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Asian LMS – Il G-Drive raddoppia a Dubai in gara 2

Renè Binder, Yifei Ye e Ferdinand Habsburg riportano la vittoria anche nella seconda gara del doubleheader di Dubai dell’Asian Le Mans Series. L’equipaggio del G-Drive nelle fasi iniziali ha lasciato spazio all’altra Auru del G-Drive di John Falb, ancora una volta al via dalla pole position conquistata venerdì, per poi passare al comando alla mezz’ora di gara.

La situazione propizia era data dalla prima Full Course Yellow chiamata dalla direzione gara dopo circa 15’ di gara per il contatto in curva 1 fra le la BMW M6 GT3 del Walkenhorst, ieri terza tra le GT, e che sarà costretta al ritiro immediato, e la Ferrari del Formula Racing.

Al restart, Falb cedeva di schianto e si ritrovava in P5, superato anche dalle Oreca del Phoenix Racing con  Simon Trummer, di Sean Gelael, oggi più accorto in partenza con la entry di Jota Sport, e Arjun Maini con la vettura battente bandiera indiana.

Il weekend nero di Gelael però non era ancora completo, perché nel cercare di evitare la Ligier LM P3 del Phoenix Racing, ancora come ieri in curva 6, innescava un contatto di cui veniva ritenuto responsabile, picchiando inoltre il posteriore.

I distacchi venivano nuovamente ricostituiti e a quel punto Binder si ritrovava braccato dall’Oreca del Racing Team India, che nel gioco delle soste riusciva anche a passare brevemente al comando. Ma si trattava di un fuoco di paglia perché prima Habsburg e poi Ye costruivano come in gara 1 un vantaggio che superava ampiamente il minuto.

Nemmeno un drive through comminato allo scadere della terza ora per sorpasso oltre i limiti di pista poteva cambiare il leader, con Ye che riusciva a mantenere un cuscino di 45” sulla vettura gemella, con Franco Colpinto che nelle fasi finali aveva la meglio sulle vetture di Nick Thiim e Narain Karthikeyan, che chiudevano alle spalle delle due Aurus.

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Anche oggi è l’Oreca di ERA Motorsport a vincere il duello tra le LMP2 Am, giungendo quinta assoluta al traguardo davanti a Gelael e Vandoorne, che chiudono con 7 giri di svantaggio grazie anche a due lunghe soste ai box per riparare i danni derivanti dal contatto iniziale. Ritiro invece per la Ligier di Eurointernational, unico altro contender di Dwight Merriman, Kyle Tilley ed Andreas Laskaratos nella sottoclasse.

Nelle LM P3 sembrava la giornata dell’RLR MSport e di Malthe Jakobsen, partito alla grandissima dalla sesta fila, sulle Ligier di United Autosports.

La leadership del giovane danese durava però solo fino alla metà gara, allorchè dopo un drive through. il testimone veniva rilevato dall’unica Duqueine iscritta del DKR. Purtroppo per lo specialista della categoria Laurents Hörr l’ultimo pit consegnava la leadership a Wayne Boyd, che poteva portare al secondo successo consecutivo la Ligier #23 di United Autosports condivisa con Manuel Maldonado e Rory Penttinen.

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A podio, con oltre 1’16” di gap, il finale serrato premiava la Ligier #2 del team angloamericano di John Loggie, Rob Wheldon ed Andrew Meyrick e ancora una volta il Nielsen Racing, questa volta però con la vetttura di Matt Bell e Rodrigo Sales, (la vettura gemella di Colin Noble soffriva una defaillance definitiva alle sospensioni ad appena 35’ dalla fine) entrambe a podio davanti alla Duqueine lussemburghese.

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Segnali di vita inoltre per la splendida Ginetta dell’ARC Bratislava, che riesce a terminare la gara, seppur ultima del classificati.

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In GT infine, per contrastare l’evidente strapotere delle Porsche in gara 1, la direzione gara decideva di fare partire le 911 GT3 R con 20 kg extra di peso. La misura però non portava effetti pratici perché la vettura del GPX Racing di Julien Andlauer, Axcil Jefferies ed Alain Ferté si dimostrava irraggiungibile per tutti gli avversari, dominando dalla green flag fino al termine delle 4 ore di gara.

I vincitori di ieri del Precote Herbeth Motorsport uscivano immediatamente dalla lotta per il comandoa causa di un contatto allo start, così era l’Aston Martin del Garage 59 con Maxime Martin e Valentin Hase-Clot a porsi nel ruolo di prima inseguitrice. Alla fine però era la Ferrari del Rinaldi Racing, grazie al forcing di Rino Mastronardi, David Perel e Davide Rigon ad imporsi sulla Vantage per la seconda piazza.

La Porsche #99 alla fine riusciva a conquistare la quinta piazza dietro la Mercedes dei campioni uscenti di HubAuto con Raffaele Marciello, Marco Gomes e Liam Talbot, e davanti alla McLaren dell’Inception Racing, ieri a podio.

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Tra le Am, nuovo successo per Rinaldi Racing con Christian Hook, Manuel Lauck e Patrick Kujala, davanti all’altra 488 GT3 di Kessel Racing e alla seconda BMW del Walkenhorst.

L’Asian Le Mans Series ritorna il prossimo weekend per il secondo e conclusivo doubleheader stagionale in quel di Abu Dhabi. Inizio delle ostilità alle 14.30 locali di giovedì 18 febbraio. Le due gare sabato venerdì 19 e sabato 20 febbraio alle ore 16 locali.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di Dubai – Race 2

Foto: Asian Le Mans Series

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Asian LMS – G-Drive comincia bene a Dubai in Race 1

Renè Binder, Ferdinand Habsburg e Yifei Ye portano al successo il G-Drive nel primo appuntamento dell’Asian Le Mans Series 2021.

A Dubai, nella mattinata mediorientale, l’Oreca LM P2 ribattezzata Aurus ha ripreso quel discorso culminato nella scorsa stagione con la conquista del titolo della serie asiatica.

Va detto che il team battente bandiera russa, ancora una volta gestito in pista da Algarve Pro Racing, aveva monopolizzato la prima fila dopo le qualifiche tenutesi nella giornata di venerdì, in un programma rallentato da problemi di visibilità sotto forma di nebbia, con l’argentino Franco Colapinto ad aggiudicarsi la pole sulla vettura gemella.

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Allo start però Sean Gelael, al volante dell’altra Oreca gestita da Jota Sport, scombinava i piani dei battistrada tentando una staccata impossibile all’interno di curva 1, col risultato di rallentare le due Aurus a favore di Simon Trummer, che si installava al comando con l’Oreca del Phoenix Racing su Binder, lo stesso Gelael e John Falb, incaricato dello start sulla Aurus in pole.

Il pilota indonesiano ripartiva all’attacco fino a portarsi alle spalle di Trummer ma dopo circa 20’ finiva per toccarlo. I due si giravano, lasciando passare Binder e Falb, ed erano costretti a rientrare ai bx per le opportune riparazioni.

ERA

Da quel momento in poi l’Oreca #26 non ha avuto rivali, e alla fine concluderà con oltre un giro di vantaggio sulla vettura di Jota, grazie al forcing dell’ex-McLaren F1 Stoffel Vandoorne, e sulla entry del Phoenix, poi passate nella mani di Matthias Kaiser e del campione in carica WEC GTE-Pro, Nicki Thiim. A seguire l’altra Aurus, le Oreca del Racing Team India e le due uniche entry schierate come Pro-Am di ERA Motorsport ed Eurointernational.

UA23

Gara a sé invece tra le LM P3 per la Ligier #23 di United Autosports di Manuel Maldonado, Rory Penttinen e Wayne Boyd. Partiti dalla pole, i tre non hanno più dovuto girarsi indietro, mentre la vettura del Nielsen Racing dei campioni in carica della categoria, Colin Noble e Tony Wells, seconda ad un giro, riusciva piano piano a rimontare sulla seconda delle Ligier del team angloamericano condotta da James McGuire, Duncan Tappy ed Andrew Bentley, che a sua volta precedeva l’altra vettura del team di John Loggie, Rob Wheldon ed Andy Meyrick.

Sfortuna e problemi di gioventù per la nuova Ginetta dell’ARC Bratislava, così come per l’unica Duqueine del DKR Engineering, entrambe non classificate.

Precote

Un colpo di scena finale ha invece movimentato la gara delle GT. Un testacoda  in curva 6 a circa quattro minuti dal termine delle 4 ore di gara da parte di Alain Ferte, che con la Porsche del GPX Racing si avviava verso una facile vittoria, ha determinato il successo dell’altra 911 GT3 R del Precote Herberth Motorsport di Alfred e Robert Renauer e Ralf Bohn.

La Porsche #40 riusciva comunque a transitare seconda sul traguardo ma veniva penalizzata di 30”, classificandosi pertanto quarta alle spalle della McLaren dell’Inception Racing di Brendan Iribe, Ollie Millroy e Ben Barnicoat e della BMW M6 GT3 #34 del Walkenhorst Racing del vincitore della GTLM nella recente Rolex 24 at Daytona, Nicky Catsburg, che ha diviso il sedile con Chandler Hull e Jonathan Miller.

La McLaren aveva a sua volta approfittato delle defaillance della Mercedes dei campioni in carica di HubAuto, out allorquando procedeva in seconda posizione a seguito di un contatto con la Ferrari AF Corse #54.

Rinaldi

Solo P6 per la migliore delle GT del Cavallino, quella schierata sotto l’egida di Formula Racing dei danesi Johnny Laursen, Nicklas Nielsen e del nostro Alessio Rovera, mentre gli onori nella GT-Am vanno al Rinaldi Racing e a Christian Hook, Manuel Lauck e Patrick Kujala.

Domenica si ritornerà in pista per la race 2, sempre da Dubai, start alle 12.45 locali, vale a dire alle 9.45 italiane. Prima fila ancora tutta per il G-Drive, così come per United Autosports fra le LM P3, mentre la pole delle GT3, definita ricordiamo col secondo miglior giro della sessione unica di qualifica, è stata appannaggio della Porsche del GPX Racing.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di Dubai – Race 1

Foto: Asian Le Mans Series

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Asian LMS – 36 vetture confermate per Dubai

Diffusa nella giornata di mercoledì l’entry list pressochè completa dell’Asian Le Mans Series 2021. La serie endurance asiatica, che come già riportato su queste pagine, si svolgerà nei due weekend di metà febbraio tra Dubai ed Abu Dhabi, porterà in pista ben 36 vetture.

Poche le defezioni rispetto alla prima lista provvisoria, circolarizzata a inizio anno, e riguardano il team cinese Absolute Racing, che ha dovuto rinunciare per le note restrizioni imposte dal COVID, rimpiazzato però da due ulteriori Ferrari iscritte da Kessel Racing per Giorgio Roda e Francesco Zollo e per il giapponese Takeshi Kimura, che verrà affiancato da due giovani star del calibro di Come Ledogar e Mikkel Jensen.

Per il resto tra le GT sarà lotta tra i ben sei costruttori impegnati, con star di calibro internazionale quali Nicky Catsburg, recente vincitore di Daytona in GTLM, qui con una delle BMW M6 GT3 del team Walkenhorst, i factory driver del Cavallino Nicklas Nielsen, Alessandro Pier Guidi, Davide Rigon e Giancarlo Fisichella e di Porsche Klaus Bachler e Julien Andlauer. Da segnalare inoltre il cambio di monta per i campioni in carica di HubAuto, che passano ad una Mercedes AMG GT3 per Raffaele Marciello, Marcos Gomes e Liam Talbot.

Tra le LM P2, noti da tempo gli equipaggi di G-Drive, Jota, Racing Team India, ERA Motorsport –  con Kyle Tilley e Dwight Merriman reduci dal successo di Daytona – e Phoenix Racing, questi ultimi al debutto assoluto tra i prototipi, è stata rivelata infine la line-up della Ligier dell’Eurointernational che schiererà un equipaggio Am composto dallo statunitense Phil Mulacek e dagli australiani Neale Muston e John Corbett.

In LM P3 infine, manca ancora solo la conferma dei due driver che affiancheranno Manuel Maldonado sulla terza Ligier di United Autosports, mentre c’è grande attesa per la rinnovata Ginetta dell’ARC Bratislava, che si affida, oltre che a Miro Konopka e Tom Cloet, al pilota della casa Charlie Robertson.

Speriamo che le recentissime restrizioni adottate dal governo britannico nei confronti dei viaggiatori verso gli Emirati non complichino qualche trasferimento, lasciando il più possibile inalterato il parco partenti della serie.

L’appuntamento in pista è per le prime libere della Race 1, in programma alle 10.40 di giovedì 11 febbraio, fuso orario di Dubai.

Piero Lonardo

L’entry list dell’Asian Le Mans Series 2021

Foto: Asian Le Mans Series

Dubai

Asian LMS – Cambia ancora il calendario 2021

Novità dell’ultimo momento nel calendario dell’Asian Le Mans Series 2021. Gli organizzatori hanno deciso di cancellare il primo dei due weekend previsti ad Abu Dhabi del 4-6 febbraio, che verrà sostituito da un ulteriore doubleheader, sempre negli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, la settimana successiva.

Ciò allo scopo di evitare la quarantena obbligatoria preventiva di 10 giorni prevista per team e piloti all’entrata in Abu Dhabi, quarantena che verrà in questo modo evitata, in funzione della normativa vigente in quell’emirato, qualora le persone provengano da un emirato vicino, in funzione del secondo weekend di gara, che rimane posizionato al 19-20 febbraio prossimi.

Per il Dubai Autodrome, così come il tracciato di Yas Marina, si tratterà del primo evento organizzato nell’ambito delle serie ACO.

Il formato ridotto della serie endurance asiatica, rivisto come noto in funzione della situazione generale COVID, ha attirato sin qui le attenzioni di compagini già protagoniste delle passate edizioni così come di nuove realtà, che possono così accumulare esperienza per proporsi successivamente su palcoscenici internazionali più prestigiosi.

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E’ il caso del neonato Racing team India, che porterà una Oreca LM P2 per Arjun Maini, Narain Kartikeyan e Naveen Rao con l’obiettivo di iscriversi alla 24 Ore di Le Mans 2022, oppure del Phoenix Racing, che dopo i successi fra le GT, schiererà un’altra Oreca per Matthias Kaiser e Simon Trummer, i quali verranno coadiuvati nientemeno che dal campione del mondo in carica delle GTE, Nicki Thiim, e dal factory driver Audi, Kelvin van der Linde.

A queste si aggiungono le LM P2 dai campioni in carica dei G-Drive, gestiti ancora una volta da Algarve Pro Racing, con due vetture per John Falb ed i giovani Rui Andrade e Franco Colapinto e per Ferdinand Habsburg, Rene Binder ed il campione in carica dell’ Euroformula Open, Ye Yifei, Jota Sport, la quale contribuirà anche all’effort di ERA Mororsport per gli statunitensi Kyle Tilley e Dwight Merriman.

Alle 6 Oreca iscritte tra le LM P2 si aggiunge la Ligier di Eurointernational, che difenderà il titolo Am conquistato lo scorso anno insieme a Rick Ware insieme alla nuova realtà Ojets Prestige Racing.

Nutrito anche il plateau delle LM P3 con 10 unità, tra cui svettano sicuramente i campioni in carica del Nielsen Racing e le tre entry di United Autosports. Due delle line-up del team di Zak Brown e Richard Dean sono già state definite, con Andy Meyrick, il protagonista del British GT Ian Loggie ed il campione in carica della categoria nell’European Le Mans Series, Rob Wheldon in una Ligier JS P320, più l’intero equipaggio che ha disputato la serie europea sulla Ligier #3, composto da Jim McGuire, Andrew Bentley e Duncan Tappy.

La presenza italiana è garantita in forza tra le GT, dove AF Corse tra le ben 21 vetture iscritte, schiererà in forma ufficiale due delle tante Ferrari 488 GT3, come anche Kessel Racing. La concorrenza sarà formata come sempre da Aston Martin e Porsche, ma anche dalla McLaren 720S GT3 dell’Inception racing with Optimum iscritta fra le Am, e soprattutto dalle due BMW M6 GT3 del Walkenhorst Motorsport, squadra campione in carica dell’International GT Challenge.

Piero Lonardo

Foto: Dubai Autodrome, Racing Team India