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IMSA – Derani e la Cadillac in pole a Long Beach a filo dei muretti e dei millesimi

Pipo Derani sbaglia ma firma la pole position a Long Beach, terza tappa dell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship. Il campione in carica svetta sul filo dei millesimi con la Cadillac di Action Express/Whelen Racing davanti a Nick Yelloly e Sebastien Bourdais.

Il campione in carica della serie, nel finale di sessione ha compiuto un errore in curva 8, andando a picchiare contro i muretti del tracciato californiano, ma ha potuto riprendere subito la pista. La direzione gara non ha dichiarato la red flag e pertanto Derani ha potuto mantenere il tempo acquisito di 1.11.388, precedendo di soli 9 millesimi la BMW #25 e di 23 l’altra V-Series.R, quest’ultima al top nelle seconde libere dopo che Derani aveva chiuso al comando anche la prima sessione.

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Tra le GTD è doppietta Lexus con Parker Thompson, autore di 1.17.357, con l’entry one-off #89 davanti al teammate Frankie Montecalvo. I due equipaggi del Vasser Sullivan, che ricordiamo si sono anche scambiati i piloti tra loro per l’occasione, hanno preceduto Albert Costa (Conquest Racing Ferrari #34), Roman De Angelis (Heart of Racing Aston Martin #27) e Danny Formal (WTR Andretti Lamborghini #45).

Nelle libere 1 era stata invece la Corvette residua di AWA a svettare, imitata nel primo pomeriggio dal neoacquisto del Gradient Racing, Stevan McAleer.

Nella tarda serata italiana, alle 4.35 PM, le 22.35 italiane, il via della showcase californiana di 100’, visibile gratuitamente dall’Italia sul sito IMSA e sul relativo canale YouTube.

Luca Pellegrini e Piero Lonardo

Foto: IMSA, Vasser Sullivan

I risultati delle Qualifiche

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

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WEC – Le voci dei protagonisti: Ferrari, Cadillac, Porsche, Isotta Fraschini, Jota

Alla vigilia della 6 Ore di Imola abbiamo avuto la possibilità di raccogliere le impressioni di tanti protagonisti, in pista e ai box, dei maggiori team schierati in LMH.

_PL51233Per primo Giuliano Salvi, Endurance Race Cars Race & Testing Manager del Cavallino, esperienza di lunga data anche in F1 “Per noi Imola è ovviamente la gara di casa, e per le sue caratteristiche la consideriamo una “piccola Monaco”. Ovviamente abbiamo dei riscontri anche senza averci già gareggiato, ma al momento ci consideriamo all’80% delle nostre possibilità, tenute conto delle tante variabili in ballo. Riguardo la strategia, persino la possibilità di neutralizzazioni non è da darsi per scontata. In Qatar per esempio ci saremmo aspettati tante Full Course Yellow, invece la gara è proseguita praticamente senza interruzioni per tutte le 10 ore.”

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Con Laura Wontrop-Klauser, abituale interlocutrice su queste pagine abbiamo cercato di carpire qualche news sul futuro prossimo del brand, ma anche sul recente passato, accogliendoci con un italianissimo “Ciao” “La squalifica di Lusail era dovuta, e vi dirò che siamo contenti che l’ACO abbia la possibilità di comparare tanti dati per tutti i partecipanti, la considero una garanzia per il futuro. Qui al momento siamo un po’ più indietro rispetto al Qatar, ma stiamo parlando di una pista che abbiamo provato solo al simulatore. Riguardo il futuro, sicuramente GM non ha intenzione di chiudere il programma, ma gli annunci verranno fatti a tempo debito, questo anche per la line-up del prossimo appuntamento di Spa, che vede tante concomitanze (Formula E, IMSA in primis).”

In casa Porsche, abbiamo sentito Kevin Estre, vincitore del season opener con la 963 #6. “Le prime libere sono andate bene, ma la pista non può essere paragonata a quella di Lusail. Imola è molto particolare, non è un circuito creato per le moto come quello che ha aperto la stagione, e personalmente preferisco questo tipo di location. Qui il traffico in pista è paragonabile a quello che trovi a Roma alle 5 del pomeriggio (ride), puoi paragonarlo al Nürburgring per la 24h. E’ importante non toccare nessuno ed in Qatar siamo stati molto fortunati da questo punto di vista.”

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Anche Fulvio Cavicchi, Press Officer di Isotta Fraschini, ci ha confortato sui progressi della Tipo 6-C. “I piloti, ancorchè molto giovani, a parte Jean-Karl, hanno potuto maturare esperienza tra il Qatar e qui al simulatore e ci sentiamo anche molto più confidenti dei nostri progressi. La strada lo sappiamo è lunga, noi siamo una piccola realtà se confrontata ad altre, ma tiriamo a fare la nostra figura sul circuito di casa.”

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Infine abbiamo avuto una lunga ed appassionante conversazione con David Clark, proprietario di Jota Group (qui di spalle con la stellina Callum Ilott) . Appassionato di lunga data e pilota di auto storiche, ci ha fornito un quadro esaustivo sull’impegno di questo team privato che va a sfidare con profitto gli ufficiali. Qui un sunto. “Noi abbiamo prima di tutto cercato di creato un ambiente in cui la crew, i piloti e tutto il team possano operare in armonia, e sottolineo con una grande line-up. Anche sponsor di richiamo, non solo Hertz, ma anche Brady e Singer. Anche se siamo un team privato, c’è comunque sinergia con il costruttore. A differenza loro nel primo anno abbiamo potuto sfruttare la maggiore esperienza per ottenere ottimi risultati. L’obiettivo è Le Mans, ed ovviamente speriamo di non doverci trovare a lottare per la vittoria con una delle 963 ufficiali. Credo non sarebbero contenti (ride).”

Attendiamo tutti questi protagonisti all’opera nei rispettivi ruoli nelle libere 3 e le qualifiche, rispettivamente dalle 11.10 e alle 14.45. le prime verranno trasmesse per la prima volta in diretta free sul canale YouTube, mentre per la Hyperpole occorrerà un account WEC TV.

Interviste raccolte da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

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IMSA – Chi a Long Beach insieme a Bruni per Proton? Torna Flying Lizard, Legge out McAleer in per Gradient

Entry list con qualche sorpresa delle ultime ore quella della showcase del WeatherTech SportsCar Championship di Long Beach del 20 aprile. 27 le vetture iscritte tra GTP e GTD.

Tra le 10 LMDh full-season spicca il TBD al fianco del nome di Gianmaria Bruni sulla Porsche di Proton Competition. Tutti gli altri piloti che si sono alternati su questa hypercar, nella serie IMSA e nel WEC, sono infatti impegnati altrove, e anche all’interno del team al momento non è trapelato nulla.

Per il resto, equipaggi confermati con Mathieu Jaminet e Nick Tandy con la Penske #6 pronti a ripetere l’exploit dello scorso anno, primo successo in assoluto della 963.

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Ben 17 le GTD presenti, con l’highlight della conferma del ritorno one-shot di Flying Lizard Motorsports nella massima serie endurance americana.

Il team californiano, protagonista di successo in American Le Mans Series e presenza fissa a Le Mans dal 2005 al 2014, mancava all’appello da Sebring 2016 nell’effort condiviso con Krohn e si presenterà con una Aston Martin per Elias Sabo ed Andy Lee.

E proprio un veterano della squadra, Spencer Pumpelly, sarà della partita sull’altra Vantage di Heart of Racing insieme a Roman De Angelis, stante l’assenza di Zach Robichon, impegnato contestualmente ad Imola.

Oltre al raddoppio delle Lexus di cui abbiamo già parlato, è da segnalare infine la separazione tra il team Gradient e Katharine Legge. Al posto della pilotessa britannica, nel frattempo impegnata ad Indianapolis, sarà Stevan McAleer ad occupare il sedile dell’Acura NSX GT3 al fianco di Sheena Monk.

L’appuntamento con Long Beach è per venerdí prossimo, dalle 12.00 PM ET, le 18 italiane, con le prime libere

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsports, Flying Lizards

L’entry list di Long Beach IMSA

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IMSA – Ecco il BoP di Long Beach. Due Lexus una-tantum in GTD

Per una volta il BoP della prossima gara viene reso noto prima dell’entry list. Stiamo parlando della showcase IMSA di Long Beach, gara come sempre a contorno all’evento IndyCar in programma tra due weekend.

Sulle strade della cittadina californiana, saranno come noto di scena solo GTP e GTD. Per queste ultime previste solo tre differenti capacità di serbatoio per le Corvette (-2 litri), le Porsche (-3 litri) e le Ford Mustang (+2 litri).

Diversa la musica invece per i prototipi. Le Acura correranno con 5 kg extra e le Porsche, vittoriose qui lo scorso anno, con 3 kg in più; al contrario alle Cadillac sono stati abbuonati 2 kg. Differenze anche nei valori di potenza massima, che ora varia dai 520 kW delle V-Series.R – inalterati rispetto a Sebring – ai 509 kW delle M Hybrid V8, e nell’energia per stint, che spazia dai 917 MJ delle Cadillac agli 899 MJ della BMW.

Modificati anche i rapporti di rifornimento per tutti e quattro i marchi presenti; ricordiamo che la Lamborghini non parteciperà all’evento californiano, che sappiamo peró già prevedere – oltre ad una sicura entry one-shot quale Flying Lizard (con Aston Martin), e forse CDR Valkyrie (con Porsche) – la presenza di entrambe le Lexus RC F GT3 del Vasser Sullivan.

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I due piloti full-season della #12, Frankie Montecalvo e Parker Thompson, divideranno infatti i compiti di guida rispettivamente con Jack Hawksworth e Ben Barnicoat, vincitori insieme lo scorso anno in GTD Pro, categoria non prevista per questa edizione. La seconda vettura utilizzerà il numero 89.

Alla gara non dovrebbe partecipare infine la Corvette #17 di AWA, con Anthony Mantella che ha chiuso i rapporti col team canadese dopo le due prime disastrose gare stagionali.

L’azione sulle strade di Long Beach inizierà per il WeatherTech SportsCar Championship a partire dalle 12.00 PM ET di venerdí 19 aprile con le prime libere; qualifiche nella stessa giornata alle 8.00 PM ET e gara, della durata di 100’, sabato 20 aprile alle 4.35 PM ET, pari alle 22.35 italiane.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

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WEC – Cadillac a due alla 6 Ore di Imola

Fra poco più di due settimane il WEC tornerà (sarebbe più corretto dire debutterà, vito che nel 2011 si corse per l’ILMC) a Imola per la 6 Ore, secondo appuntamento del 2024. Diffusa l’entry list, che riporta ovviamente le 37 vetture full-season.

In attesa – a breve – del nuovo BoP, la variazione più evidente rispetto al Qatar riguarda l’equipaggio di Cadillac. La V-Series.R, privata del quarto posto a Lusail, si presenterà coi due soli piloti titolari, Earl Bamber e Alex Lynn. Gli altri driver Ganassi sono infatti tutti impegnati a Long Beach, chi in IMSA, chi in IndyCar, e la stessa situazione dovrebbe proporsi a Spa, data la concomitanza con i round previsto lo stesso weekend a Laguna Seca ed Indianapolis.

Nulla di drammatico comunque in tutto ciò, in quanto il costruttore statunitense aveva già annunciato che nelle gare di 6 ore non sarebbe stato indispensabile schierare un terzo pilota; sicuramente però non avremo le entry aggiuntive presenti a Spa lo scorso anno in preparazione di Le Mans, dove anche quest’anno vedremo la partecipazione di tre vetture, con nientemeno che Alex Palou già annunciato quale terzo pilota della #2.

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Nel frattempo Sebastian Vettel ha completato il test di durata Porsche al Motorland Aragon. Le risultanze sono state estremamente positive, e non è da escludere la partecipazione del 4 volte campione del mondo di F1 sulla terza Porsche Penske sul Circuit de la Sarthe.

Nessun’altra variazione tra gli equipaggi rispetto al season opener, ma va ricordato che all’Enzo e Dino Ferrari debutterà la Peugeot 9X8 con le specifiche 2024, presentata pochi giorni fa al pubblico mondiale.

L’appuntamento con Imola è per venerdì 19 aprile alle ore 12 con le prime libere. Qualifiche, con la formula dell’Hyperpole, sabato 20 dalle 14.45 e start della 6 ore alle 13.00 di domenica 21 aprile.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC, Porsche Motorsport

L’entry list della 6 Ore di Imola

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WEC – Dopo un mese, squalificata la Cadillac in Qatar. Mega multa per Vista AF Corse

Incredibile ma vero, a distanza di un mese la Cadillac viene squalificata dall’ordine di arrivo della 1.812 km del Qatar. La motivazione risiede in una differenza tra i dati della carrozzeria depositati in sede di omologazione e quanto utilizzato in gara.

Più precisamente il diffusore posteriore della V-Series.R #2 è risultato differente in altezza ed allineamento sul lato destro. L’anomalia è stata riscontrata già nel post-gara ma la penalità è stata discussa solamente il 20 marzo, oltre due settimane dopo, ed in questa sede è stato riportato trattarsi di un errore di fabbricazione da parte di Dallara, non controllato dal team.

Pur considerando il comportamento non intenzionale da parte di Cadillac, è arrivata la squalifica da parte degli stewards, che esclude la vettura dal quarto posto conquistato sul campo, promuovendo contestualmente le altre macchine, prima fra tutte la Ferrari AF Corse #83. Il costruttore può ovviamente presentare appello, ma non crediamo verrà sottomesso, anche se ricordiamo bene le difficoltà logistiche affrontate dai team a Lusail, Cadillac compresa.

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Mega multa invece per Vista AF Corse, ben 60.000 €, per non aver dichiarato opportunamente un paio di ingegneri nella lista inviata preventivamente alle autorità sportive. L’eccessivamente esteso comunicato della FIA sembra preso da una spy-story e riporta addirittura controlli a sorpresa da parte dei delegati, ma per farla breve il rischio è che risultassero associati al programma Hypercar, cosa che invece è stata chiarita.

Ricordiamo che il prossimo appuntamento col FIA WEC è per la 6 Ore di Imola del 21 aprile.

Piero Lonardo – Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

WTR_podium

IMSA – Il punto in classifica dopo Sebring

La vittoria da parte dell’Acura #40 del WTR w/Andretti a Sebring ha lanciato Louis Deletraz e Jordan Taylor, che si installano in cima alla classifica generale (insieme, per ora, anche a Colton Herta), a pari punteggio, 706 punti, con Dane Cameron e Felipe Nasr, terzi al traguardo nella seconda tappa del WeatherTech SportsCar Championship.

La defaillance a due terzi di gara della Cadillac dell’Action Express/Whelen Racing non costa più di tanto a Pipo Derani e Jack Aitken, che insieme a Tom Blomqvist mantengono la terza piazza nella corsa al titolo ma anche la leadership nella Michelin Endurance Cup, giunta a metà del suo cammino virtuale, con una lunghezza di vantaggio sull’equipaggio della Porsche #7 e 4 sulla line-up della Cadillac del team Ganassi, che detiene il quarto posto nella graduatoria generale.

Nelle LM P2, l’equipaggio di ERA Motorsport, trionfatore in entrambi gli appuntamenti della cosiddetta 36 ore della Florida, guardano da lontano, col vantaggio di ben 127 lunghezze, Gar Robinson, Felipe Fraga e Josh Burdon del Riley Motorsports, mentre nella classifica della MEC, grazie ai piazzamenti intermedi si è composto un raggruppamento in testa a quota 24 che comprende a pari punti anche i piloti di Inter-Europol by PR1 Mathiasen e Malthe Jakobsen, sabato col DragonSpeed ma a Daytona col Crowdstrike by APR, con Colin Braun e c. ad inseguire ad un solo punto di distacco. A quota 21 insegue l’equipaggio del TDS.

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In GTD Pro, Daniel Serra, Davide Rigon e James Calado vanterebbero un vantaggio di 98 lunghezze contro l’equipaggio del Paul Miller Racing, a fronte di un terzo e di un quarto posto, ma sappiamo che Risi Competizione si presenterà solamente nelle cinque gare lunghe. La classifica di categoria si presenta a parti invertite, con gli alfieri di BMW davanti con 26 punti contro i 24 dei ferraristi.

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Dominio infine in GTD da parte del Winward Racing, che comanda con 725 punti contro i 589 di Cetilar Racing. Anche in questo caso, gli impegni degli “azzurri” si limiteranno alle gare lunghe, rendendo l’equipaggio della Mercedes #57 ampiamente artefici della loro situazione.

Indy Dontje, Russell Ward e Philip Ellis comandano anche nella classifica della Endurance Cup con 24 punti contro i 22 della line-up di Inception Racing, ieri settimi al traguardo, i 20 di Triarsi Competizione ed 19 del Korthoff/Preston Motorsports, presto fuori a Sebring.

Per gli equipaggi di GTP e GTD, l’appuntamento è fra circa un mese a Long Beach, mentre le GTD pro torneranno in azione nel successivo round di Laguna Seca del 12 maggio; le LM P2 infine dovranno attendere sino alla 6 Ore del Glen del 23 giugno.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, Ferrari Races, Cetilar Racing

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IMSA – Sebring: tra Cadillac e Porsche, la spunta Acura. Ferrari a podio in GT con Risi Competizione e Cetilar Racing

L’Acura #40 di Louis Deletraz, Colton Herta e Jordan Taylor si aggiudica la 72ma edizione della 12 Ore di Sebring, a seguito di un finale di gara epico con lo svizzero ad avere la meglio sulla Cadillac di Sebastien Bourdais.

Le Ford Mustang sono state l’inconsapevole catalizzatore delle ultime due ore di gara, essendo state coinvolte in tutte e tre le ultime Full Course Yellow che hanno ogni volta raggruppato il lotto dei concorrenti. La Cadillac dorata, in evidenza per tutta la gara, ha approfittato della prima di queste neutralizzazioni per adeguare la propria strategia a quella della concorrenza, cosa che al contrario non è riuscita alla Porsche #7, con la quale condivideva il timing dei rifornimenti.

Ad ogni modo, Felipe Nasr ha tentato di insidiare Deletraz senza successo, e alla fine chiuderà in terza posizione, a 9” dal leader, davanti alla BMW #25 e all’Acura #10. Alla luce del risultato, un peccato per l’altra ARX-06 del WTR, rallentata da un problema di consumo dell’olio, e soprattutto per la Cadillac dell’Action Express, padrona delle libere e delle qualifiche ma vittima di un errore veniale che poteva costare carissimo a Pipo Derani.

Può invece festeggiare la Lamborghini SC63, P7 al debutto nel giro dei primi senza sostenere particolari problemi, mentre un problema all’ultimo giro per Julien Andlauer, pone la Porsche Proton al di fuori della top five. In generale, a torto o a ragione, visto il tanto parlare nelle ultime settimane, si è avuta la riprova che il BoP made in USA è cosa diversa da quello del FIA WEC anche con cinque marchi di hypercar in pista.

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Anche tra le LM P2 le strategie sono state protagoniste, ed alla fine è stata premiata la vettura di ERA Motorsport di Ryan Dalziel, Connor Zilisch e Dwight Merriman, che fa il bis col risultato di Daytona. L’Oreca #18 ha giocato bene le proprie carte nell’ultima sosta, effettuata in regime di neutralizzazione, mentre il trio di testa, formato da TDS, United Autosports e Crowdstrike by APR, temendo di non riuscire a raggiungere il traguardo, raggiungevano la pitlane solo in seguito.

Un contatto con la vettura del Riley Motorsport vanificava poi gli sforzi di Colin Braun, lasciando il resto del podio al TDS e all’Oreca #22 del team angloamericano. Rimarchevole l’impresa della Ligier del Sean Creech Motorsports che riesce a piazzarsi appena fuori dalla top three.

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Alle Ferrari non riesce l’impresa tra le GT, ma gli esemplari di Risi Competizione e Cetilar Racing si piazzano al secondo posto in GTD Pro e GTD rispettivamente. Il finale della categoria Pro/AM vedeva trionfare come a Daytona la Mercedes di Winward Racing di Philip Ellis, Indy Dontje e Russel Ward, mentre alle spalle Antonio Fuoco con un finale al fulmicotone cancellava una prima parte di gara della #47 costellata di contatti e penalità, lasciandosi alle spalle la Porsche del Wright Motorsports.

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Finale controverso invece in GTD Pro, dove Daniel Serra all’ultimo restart si lanciava al comando con la Rossa #62 davanti alla Lexus di Jack Hawksworth, a lungo mattatore della competizione, e alla Corvette di Dani Juncadella. La Lexus #14 però aveva presto la meglio sulla Ferrari, che veniva passata anche dalla Corvette, ed andava ad ingaggiare un duello con la Porsche di AO Racing del talentino Laurin Heinrich.

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I due si ripassano un paio di volte e “Rexy” sembra poterla spuntare anche sulla GT statunitense, ma un contatto a due tornate dalla bandiera a scacchi riporta Serra alle spalle dei vincitori, senza poterli però insidiare, davanti alla Lamborghini Iron Lynx di Mirko Bortolotti.

L’appuntamento con il WeatherTech SportsCar Championship è per la showcase di Long Beach del 20 aprile, protagoniste GTP e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, ERA Motorsport, Mercedes AMG, Cetilar Racing

L’ordine di arrivo della 12 Ore di Sebring

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IMSA – Problemi anche per Porsche e Acura a due ore dal traguardo

Questa 12 ore di Sebring, che fino a due terzi di gara sembrava avviarsi su un confronto alla distanza fra tutte le GTP, prosegue a perdere pezzi pregiati nella lotta al primato assoluto. L’Acura #10, che con Ricky Taylor era riuscita a coronare un lungo inseguimento alla BMW di testa, è stata costretta ad una lunga sosta per verificare un consumo anomalo di olio motore.

Qualcuno si ricorderà che lo scorso anno a Daytona le due ARX-06, poi vincenti con l’MSR, approfittavano di ogni Full Course Yellow per rabboccare l’olio, ma questo problema non era più apparso in seguito. A due ore dalla bandiera a scacchi, Brendon Hartley insegue con un giro di svantaggio rispetto ai primi.

Anche in casa Porsche però non si può essere completamente contenti, perchè a causa di un contatto con l’Acura NSX GT3 di Katharine Legge, spedita senza tanti complimenti nelle gomme di curva 17 da Fred Makowiecki, in quel momento in P4, la 963 #6, nel frattempo assurta al comando della gara, poco dopo si è girata in curva 7 con una foratura alla posteriore sinistra. Da notare che la direzione gara non aveva preso provvedimenti a fronte del contatto con la GT.

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La successiva sosta ai box per sostituire pneumatico e cofano posteriore lasciava la Porsche #6 a 2 giri, consegnando la testa della gara all’altra 963, ora con Matt Campbell al volante, inseguito da vicino dalla Cadillac residua. Grazie alle differenti strategie però, è Colton Herta con l’Acura #40 al comando a due ore dal termine, davanti alle due BMW; da segnalare che anche la BMW #25 non ha visto alcuna reazione dalla direzione gara per il testacoda procurato alla Lamborghini di Matteo Cressoni.

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La lotta ravvicinata tra le LM P2 ha trovato la sua massima espressione allorquando le vetture sono state raggruppate allo scadere della nona ora di gara. A prendere le redini della categoria ancora una volta l’Oreca #2 di United Autosports, nonostante testacoda e penalità, grazie a Nico Pino. Il driver cileno mantiene un vantaggio minimo sul TDS e sulla vettura del Crowdstrike by APR, autori di una prodigiosa rimonta grazie a Toby Sowery e soprattutto Colin Braun.

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In GT, determinanti le strategie. A due ore dal termine infatti si gioca sulle capacità dei serbatoi, con i tre leader Pro: Ben Barnicoat, Franck Perera e Davide Rigon, al limite del carburante nei confronti della Corvette di Antonio Garcia, alla BMW di Neil Verhagen e all’Aston Martin di Alex Riberas.

Simile scenario anche tra le GTD, dove Indy Dontje con la Mercedes del Winward Racing mantiene la leadership su un gruppetto di potenziali outsiders formato dalle Ferrari di Cetilar Racing, ora nelle mani di Antonio Fuoco, e Conquest Racing e dall’Aston Martin dello Heart Of Racing, mentre il sole è definitivamente calato sull’ex-aeroporto.

Piero Lonardo

Foto: IMSA TV, Porsche Motorsport, United Autosports, Lexus Racing USA

La classifica dopo 10 ore di gara

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IMSA – Una Cadillac out, BMW davanti dopo due terzi di gara a Sebring

Un incidente spettacolare ha movimentato l’ottava ora di gara a Sebring. Pipo Derani, nel doppiare la Ferrari AF Corse di Miguel Molina, toccava la 296 GT3 quel tanto che bastava da impedirgli qualsiasi correzione di traiettoria. La Cadillac, in quel momento al comando della gara, andava dritta nell’insidiosa Turn 10, capovolgendosi sulle gomme a protezione.

Gara finita per il polesitter, uscito con l’aiuto della crew AMR dalla sua vettura, e Full Course Yellow numero 7 della giornata. Davanti ritorna la Porsche di Felipe Nasr, che il brasiliano aveva risuperato mezz’ora prima dopo averla ceduta all’ex-teammate, macinando poi giri veloci per creare un temporaneo cuscino di sicurezza. Fuori dalla competizione anche una Porsche, la 963 privata del JDC-Miller, buona protagonista della prima metà di gara, per un problema alla trasmissione.

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A poco meno di due terzi di gara, dopo la sosta collettiva, Maxime Martin e Jesse Krohn hanno piazzato le due BMW davanti alla Porsche #6 e alle due Acura di Louis Deletraz e Ricky Taylor. La Porsche #7, virtualmente in testa, e la Cadillac residua, hanno però optato per una doppia sosta per ottimizzare i consumi e ora inseguono con Dane Cameron e Scott Dixon al volante. Ancora della partita e nello stesso giro dei primi anche la Lamborghini e la Porsche Proton.

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Appassionante la gara anche nelle altre classi: 9 le LM P2 nello stesso giro con continui cambi di leadership. Una serie di penalità e di errori sono costati all’Oreca #2 di United Autosports la testa della categoria, che dopo essere passata nelle mani di Inter-Europol, ora vede il TDS al comando sul team battente bandiera polacca e sulla seconda unità del team di Richard Dean. Da segnalare il dritto, senza conseguenze per il polesitter PJ Hyett, che ha tolto “Spike” dalla lotta per il successo, chiamando in causa la sesta interruzione nel corso della sesta ora. In precedenza una breve neutralizzazione per detriti derivanti dal contatto tra la Corvette #3 e la Lamborghini del Forte Racing.

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AO Racing prosegue invece al top in GTD Pro con “Rexy”. Laurin Heinrich ha avuto la meglio in pista su Ben Barnicoat e la Lexus #14, e ora conduce sulla BMW del Paul Miller Racing; a seguite la Corvette meglio piazzata, la #3 di Alexander Sims e l’Aston Martin di Mario Farnbacher. La Ferrari di Risi Competizione naviga in P9 dopo un contatto ed una penalità per velocità eccessiva ai box.

In GTD infine, le soste sono state determinanti per permettere alla McLaren di Inception Racing, ricordiamo limitata nelle prime fasi di gara da una foratura allo start, di prendere la testa della categoria sull’Aston Martin di Zach Robichon e la Ferrari di Triarsi Competizione. La Lexus a lungo protagonista è ora costretta ad inseguire da lontano a causa di un lungo e di un drive-through per aver ostacolato la Cadillac #01 al box. Da segnalare infine anche il ritiro delle Iron Dames.

Piero Lonardo

Foto: IMSA TV,  BMW M Motorsport, IMSA, Porsche Motorsport

La classifica dopo 8 ore di gara