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Jota

WEC/Asian LMS – Jota finalizza con Gelael, Blomqvist e Vandoorne

Jota Sport, uno dei protagonisti da sempre del World Endurance Championship, ha annunciato la sua line-up per la Season 9. A dividersi il volante di un’Oreca LM P2 ci saranno Sean Gelael, Tom Blomqvist e Stoffel Vandoorne.

Gelael è reduce da quattro stagioni in F2 con Arden, Prema e DAMS che hanno fruttato un solo podio a Montecarlo nel 2018. Parallelamente, il driver indonesiano, appena 24enne, ha svolto il ruolo di test driver per Toro Rosso nel biennio 2017-2018.

Si contano però nel 2016 le prime e fin qui uniche esperienze con le ruote coperte, tutte in LM P2: prima in Asian Le Mans Series con Antonio Giovinazzi, vincitori dei due round finali di Buriram e Sepang con l’Oreca di Eurasia, e poi in European Le Mans Series, nel season opener di Silverstone con la BR dell’SMP Racing ed infine con la Ligier di Exreme Speed negli ultimi tre appuntamenti stagionali del WEC, coronati dal secondo posto di categoria a Shanghai.

Tom Blomqvist invece proviene da un biennio parziale in Formula E e da un’annata completa nel WeatherTech SportsCar Championship con le BMW M8 del team RLL, ma in precedenza aveva già condiviso il box con Gelael nel team Carlin nella stagione 2014 del FIA F3, dove sfiorò il titolo dietro Esteban Ocon e davanti a Max Verstappen. Due anni più tardi i due condivideranno anche l’abitacolo nel già citato podio di Shanghai 2016 WEC.

Come Blomqvist, anche Stoffel Vandoorne proviene dalla Formula E, dove nella passata stagione si è classificato secondo alle spalle dell’impendibile Antonio Felix da Costa. Il 28enne pilota belga, campione GP2 2015 e titolare in McLaren F1 nei due anni successivi, può però vantare un podio assoluto alla 24 Ore di Le Mans alla sua sola seconda apparizione tra le ruote coperte nell’atto finale della Super-Season 2018-2019.

La stessa line-up debutterà nei due weekend di Abu Dhabi dell’Asian Le Mans Series in programma ad Abu Dhabi il 4-6 ed il 19-20 febbraio prossimi.

Le due vetture di Jota Sport nella passate stagione del WEC si sono piazzate alle spalle dell’imprendibile Oreca di United Autosports, centrando la vittoria di categoria a Shanghai ed in Bahrain.

Piero Lonardo

Foto: Jota Sport

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WEC/ELMS – Frédéric Lequien nuovo boss LMEM

Ufficializzato il nome del nuovo direttore generale della Le Mans Endurance Management, l’organizzazione che dirige il World Endurance Championship e l’European Le Mans Series, in Frédéric Lequien.

Il 48enne parigino ha iniziato la propria carriera nel mondo della pubblicità, gestendo a partire dal 2000 per Eurosport International la componente delle sponsorizzazioni e dei rapporti con i circuiti nei cosiddetti LG Super Racing Weekends che all’epoca portarono assieme FIA GT, ETCC e le World Series by Renault.

Successivamente Lequien ha svolto il ruolo di direttore aggiunto alla Dakar per conto della Amaury Sport Organisation (ASO) dal 2005 al 2011, per poi mettersi in proprio con la sua Bullitt Sport, agenzia che si occupa dell’organizzazione di eventi sportivi e di strategie di marketing.

A cura anche della Bullitt Sport l’organizzazione del Silk Way Rally, il rally-raid che attraversa Russia, Mongolia e Cina, e che nel prossimo luglio giungerà all’undicesima edizione.

Una scelta esterna quindi al mondo ACO quella di Lequien, che succede a Gérard Neveu, attuale CEO della Le Mans Esports Series.

Ricordiamo che a fine 2021 scadrà il terzo ed ultimo mandato di Jean Todt quale presidente della FIA: per il 55enne Neveu e per Pierre Fillon, presidente dell’ACO, classe 1958, potrebbe profilarsi un clamoroso avanzamento di carriera.

Piero Lonardo

Foto: ACO

InterE

WEC – Inter-Europol completa con Brundle e Van der Zande, più Castroneves a Sebring

Inter-Europol Competition prosegue la sua marcia di avvicinamento alla prossima stagione annunciando la line-up completa per il proprio debutto nel World Endurance Championship tra le LM P2.

Ad affiancare il pilota “di casa” Kuba Smiechowscki ci saranno per tutta la stagione due professionisti del calibro di Alex Brundle e Renger van der Zande. Il 30enne figlio d’arte, vicecampione della categoria nel 2013, è reduce da una stagione al top nell’European Le Mans Series nelle fila di United Autosports, dove ha conquistato la piazza d’onore alle spalle dell’altra vettura del team insieme alla vittoria nel season opener di Le Castellet.

Inter Europol Competition Oreca LMP impressionPer Van der Zande si tratta invece del ritorno in pianta stabile nella serie mondiale dopo il primo exploit con la Lotus LM P2 a Spa nel 2012 e alla stagione quasi completa nel 2018-2019 con la BR del DragonSpeed, team col quale ha disputato, oltre alle due Le Mans della “Super-Season”, anche la scorsa edizione.

Il driver olandese però non potrà essere disponibile per la 1.000 Miglia di Sebring a causa dell’impegno concomitante con la Cadillac DPi del Team Ganassi, per cui per la classica della Florida è stato ingaggiato un rinforzo d’eccezione nella persona di Helio Castroneves, tre volte vincitore della Indy 500 e neocampione del WeatherTech SportsCar Championship proprio davanti a van der Zande.

Ricordiamo che Inter-Europol sarà presente anche alla prossima Rolex 24 at Daytona, sempre con una Oreca LM P2, con un equipaggio ancora da confermare sempre intorno al bronze ranked Smiechowski, mentre in ELMS conta di schierare almeno una delle sue due Ligier LM P3. Ancora invece nessuna certezza sul programma in Asian Le Mans Series del team battente bandiera polacca, serie che come noto quest’anno si dipanerà su quattro gare in due weekend, tutte sul circuito di Abu Dhabi.

Piero Lonardo

Foto: Inter-Europol

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WEC – Glickenhaus salta Sebring ma ingaggia Joest e Sauber

Jim Glickenhaus ha già dimostrato di non volere scherzare riguardo al proprio programma HyperCar WEC, e dopo aver diffuso ulteriori immagini della fase di sviluppo della sua 007 LMH, ha annunciato un paio di novità importanti inerenti il futuro agonistico della vettura.

Glickenhaus ha innanzi tutto dichiarato che salterà il season opener di Sebring “Un primo motivo – ha commentato il team owner ad un noto media statunitense – è che penso che il WEC, mia personale opinione ovviamente, cancellerà la gara. Secondariamente, per correre devi omologare la vettura, e per fare ciò devi concluderne lo sviluppo e verificare che sia conforme al regolamento. L’ACO è consapevole che non correremo a Sebring e hanno compreso questa scelta perché desiderano che noi abbiamo una buona macchina tanto per cominciare.”

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I due esemplari della SCG 007 LMH dovrebbero essere completati nel corso del mese per potere effettuare i necessari test in pista per tutto il mese di febbraio, compreso un test di durata di 30 ore, e finalizzare così la vettura. A seguire verrà effettuata la scelta dei sei-sette piloti che correranno nel programma a partire da Spa.

“Penso sia corretto dire che i piloti che gareggeranno in LMH proverranno dalla Formula 1, dalle LM P1 o dalle LM P2. – ha dichiarato Glicknhaus – Sarà un misto di piloti sperimentati e di giovani veloci e promettenti. Con i migliori piloti del mondo che vogliono vincere Le Mans, non sarà difficile. Abbiamo nomi sorprendenti che vogliono provare, e quindi avremo degli eccellenti piloti. L’unica incognita è la situazione del COVID, perché vorremmo utilizzare anche piloti statunitensi, ma ciò non sarebbe pratico almeno sin quando non verranno regolamentati i viaggi intercontinentali, e finchè le persone non potranno essere vaccinate, sarà molto difficile”.

Ad accompagnare Glickenhaus in questa nuova avventura altri due partners d’eccezione, Sauber e Joest Racing. I primi si occuperanno dello sviluppo aerodinamico della vettura presso la galleria del vento di Hinwil, mentre il team tedesco fornirà il proprio supporto tecnico e logistico.

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Joest dopo i 18 spettacolari anni con Audi, è reduce dall’impegno con Mazda e Multimatic nel WeatherTech SportsCar Championship conclusosi nel marzo scorso. Glickenhaus he precisato che non si tratterà di vetture iscritte da Joest, ed il personale in pista farà capo ad egli stesso ed al direttore sportivo del programma WEC SCG, Luca Cianchetti.

Oltre all’esperienza di queste due strutture e dell’italianissima Podium Advanced Technologies, nei cui stabilimenti si sta completando la costruzione delle SCG 007 LMH, Glickenhaus pone molta fiducia in Michelin, fornitore unico di pneumatici per la categoria Hypercar, con la quale ha già corso con successo alla 24 Ore del Nurburgring e, tramite la consociata BFGoodrich, alla recente Baja 1000, così come nella competitività nei confronti di Toyota, unico altro costruttore fin qui committato alla categoria, che presenterà in forma ufficiale la propria vettura il 15 gennaio prossimo.

La 007 LMH sarà infatti, a differenza dell’hypercar giapponese, una vettura non ibrida. “Il vantaggio delle macchine ibride – ha puntualizzato Glickenhaus – consiste nel fatto che possono avere quattro ruote motrici, e quindi minor consumo dei pneumatici. Penso che l’ACO ed il WEC saranno corretti con noi perché ci vogliono competitivi, come penso anche Toyota”.

“Le simulazioni che abbiamo condotto hanno fornito buoni risultati e con i pneumatici siamo in linea con le aspettative di WEC ed ACO e, considerando che anche Michelin andrà a migliorarsi, pensiamo di correre a Spa con quattro cambi, ma le prime due gare saranno comunque per tutti noi un banco di prova notevole.”

La 6 Ore di Spa-Francorchamps è in programma il 1° maggio prossimo mentre la 1.000 Miglia di Sebring, atto iniziale della Season 9 del WEC, il 19 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Scuderia Cameron Glickenhaus

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WEC – Aston Martin chiude in GTE

La notizia era da tempo nell’aria, ma poco fa Aston Martin Racing ha annunciato lo stop al programma GTE nel World Endurance Championship.

La casa inglese lascia dopo sette stagioni coronate da 47 vittorie di classe, 103 podi e nove campionati vinti tra piloti e costruttori, compreso quello della stagione appena conclusa in GTE-Pro a cura di Nicki Thiim e Marco Sorensen.

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A Le Mans, sempre nella massima categoria GT, trionfo invece dell’altro equipaggio formato da Alex Lynn, Maxime Martin ed Harry Tincknell, a fare eco alla vittoria del 2017 di Darren Turner, Johnny Adam e Daniel Serra.

Garantite invece tutte le attività clienti grazie alla revisione del contratto con Prodrive. La struttura diretta da David Richards continuerà ad assistere le Vantage dell’ultima generazione impegnate nel WeatherTech Sportscar Championship, nell’Intercontinental GT Challenge e nel GT World Challenge.

Ovviamente il ritiro definitivo dal WEC dopo l’ancora precedente stop del programma Valkyrie Hypercar segue l’entrata in forma diretta del marchio inglese in Formula 1, e lascia le sole Porsche e Ferrari a competere tra le GTE nella stagione entrante.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Albuquerque anche nel 2021 con United Autosports

Filipe Albuquerque e Phil Hanson sono pronti a difendere il titolo conquistato nel 2020 tra le LM P2 nel World Endurance Championship.

L’accoppiata anglo-portoghese tornerà infatti anche nella season 9 della massima competizione endurance FIA a bordo di un’Oreca 07 per United Autosports. A coadiuvare l’accoppiata, vincente anche nell’European Le Mans Series e soprattutto alla 24 Ore di Le Mans, non più Paul di Resta (nella foto di copertina, sul podio della classica della Sarthe) ma Fabio Scherer.

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Hanson, divenuto pilota gold ranked al termine della stagione appena conclusa, lascerà il posto del silver driver obbligatorio alla giovane promessa svizzera, proveniente dal DTM.

Tutto da verificare, a seguito del recente spostamento della gara di Long Beach del WeatherTech USCC, dove Albuquerque funge da pilota ufficiale del Wayne Taylor Racing al fianco di Ricky Taylor, il conflitto di date con la 6 Ore del Fuji, quinto appuntamento della serie mondiale.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, United Autosports

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WEC/USCC – Anche Porsche nel 2023 con una LMDh

Si attendeva solo l’annuncio ufficiale, che non è arrivato in occasione della tradizionale Night of the Champions, ancorchè virtuale, della scorsa settimana, ma il consiglio di amministrazione Porsche ha dato ora il via libera al programma LMDh, obiettivo 2023.

Porsche quindi potrà quindi partecipare nuovamente al WEC alla 24 Ore di Le Mans nella classe top, dove ha trionfato di recente nel triennio 2015-2017 con la 919 Hybrid, ma anche alla 12 Ore di Sebring, da dove manca dalla mitica RS Spyder de primi anni 2000, e alla Rolex 24 at Daytona, dove il successo assoluto manca dal lontano 1991, fiori all’occhiello del WeatherTech SportsCar Championship.

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Il regolamento tecnico comune predisposto da ACO ed IMSA permetterà quindi potenzialmente, a partire dal 2023, scontri al vertice nelle gare di durata tra Toyota, Peugeot, Audi e Porsche, cui si aggiungeranno sicuramente altre realtà importanti, non dimenticando l’effort di Cameron Glickenhaus e, forse, di ByKolles ed Alpine, sui circuiti di tutto il mondo.

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La domanda che tutti gli appassionati, non solo italiani, si stanno facendo, è se e quando Ferrari si aggiungerà a questo club. Più volte sono state recepite dalla stampa parole di apertura da parte del responsabile delle Attività Sportive GT del Cavallino, Antonello Coletta, ma sappiamo che un’eventuale luce verde dovrà passare attraverso un processo autorizzativo che dovrà valutare diversi aspetti, tra cui non ultimi i tagli di budget imposti dal regolamento della F1 a partire dal 2022. Non dimentichiamoci infine che ora come ora la Ferrari che ha le potenzialità di giocarsela sempre per la vittoria in tutti i campionati è proprio la 488, nelle versioni GTE e GT3.

Piero Lonardo

Foto: Porsche

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WEC – Ecco la Peugeot Hypercar “a nudo”

Svelati ai media i primi dettagli tecnici della Peugeot Hypercar, attesa contender in chiave 2023 del World Endurance Championship.

Peugeot Sport si è affidata alla collaborazione di partner importanti quali Total e della sua sussidiaria Saft per lo sviluppo di lubrificanti e batterie.

La nuova LMH sarà spinta da un propulsore ibrido denominato Peugeot Hybrid4 500KW, che unirà un motore V6 biturbo a benzina da 2,6 litri a 90° capace di produrre 500 kW, pari a 680 HP montato nella parte posteriore, accoppiato ad un generatore anteriore della potenza di 200 kW.

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La trasmissione sarà affidata ad un cambio sequenziale a sette marce, che gestirà su tutte e quattro le ruote la potenza del sistema realizzato sotto la direzione di François Coudrain, direttore del programma motoristico Peugeot Sport per il WEC. Lo stesso Coudrain ha giustificato la scelta di uno snello V6 biturbo rispetto ai tradizionali come “il miglior compromesso tra tecnologia, peso, disposizione degli accessori, affidabilità e prestazioni.”

Il motore elettrico beneficia dell’esperienza del gruppo PSA nella mobilità elettrica, trasferita anche nelle corse nel WRC e in Formula E, e sarà gestito mediante un cambio monomarcia ultraleggero e ad alta efficienza capace di trasferirvi mediante un inverter dell’ultima generazione la potenza delle batterie.

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Le batterie ad alta densità sviluppate dalla Saft secondo le specifiche di Peugeot Sport e saranno allocate in un involucro di carbonio posto alle spalle del pilota e sotto il serbatoio del carburante.

Il sistema ibrido dovrà poter lavorare in perfetta simbiosi, poiché, secondo le specifiche imposte dal regolamento WEC, la potenza massima delle Hypercar ibride non potrà essere mai maggiore di 500 kW, salvo il raggiungimento di 15 kW extra alla fine dei rettilinei a batterie vuote, ed il motore elettrico non potrà attivarsi al sotto dei 120 Kmh, esclusa la pitlane, dove per raggiungere la velocità massima consentita di 60 Kmh, il pilota potrà optare per la propulsione termica, elettrica o ibrida.

Il gruppo propulsore dovrebbe effettuare i primi test nel corso della prima metà del 2021, prima di iniziare in test in pista, come da programma alla fine dell’anno prossimo.

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Chi invece ha già iniziato le prime simulazioni al banco del propulsore è Cameron Glickenhaus che, parallelamente agli sviluppi del telaio della nuova 007 LMH, ha presentato via social negli scorsi giorni delle immagini del motore realizzato per conto del costruttore statunitense da parte di Pipo Moteur.

Glickenhaus conta di essere al via della prossima 24 Ore di Le Mans con due esemplari della nuova LMH.

Piero Lonardo

Foto: Peugeot Sport, Scuderia Cameron Glickenhaus

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WEC/USCC – Jani in, Christensen out per Porsche

In occasione della tradizionale premiazione della gestione sportiva Porsche, svolta per la prima volta quest’anno in forma digitale, sono stati definiti gli impegni per la prossima stagione. Invece dell’attesissimo annuncio del varo del programma LMDh, è stata annunciata una piccola rivoluzione tra gli equipaggi GT della casa di Stoccarda.

A farne le spese in primis Michael Christensen, che ha perso il posto tra i “regular” GTE-Pro del World Endurance Championship in favore di Neel Jani al fianco della 911 RSR-19 #92 al fianco di Kevin Estre.

Il campione WEC 2016 ha debuttato tra le GTE all’ultima 12 Ore di Sebring, conquistando il secondo posto dietro l’altra Porsche trionfatrice in GTLM. Immutato invece l’equipaggio della #91 composto da Gianmaria Bruni e Richard Lietz.

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Giubilati dal roster del factory driver anche Sven Muller, Patrick Pilet, Earl Bamber e Dirk Werner. Come noto il costruttore tedesco ha chiuso il programma GTLM nel WeatherTech SportsCar Championship; mentre Nick Tandy ha già trovato sistemazione presso la Corvette, ed Earl Bamber è pronto al debutto col proprio team con la versione GT3 R della 911 in partnership con Hardpoint, anche l’altro campione 2019 della GTLM, Laurens Vanthoor, dovrebbe essere impegnato insieme a team clienti, con un ruolo simile a quello svolto negli ultimi anni da Patrick Long, unico statunitense a figurare fra i works driver GT.

Promosso invece l’austriaco Thomas Preining, mentre il francese Julien Andlauer ed il turco Ayhancan Güven proseguiranno nel ruolo di Young Professional e Junior rispettivamente. La lista dei factory driver si completa, oltre al quartetto di piloti impegnati con la Formula E, con Matt Campbell, promosso lo scorso anno, ed i veterani Romain Dumas e Fred Makowiecki.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Aperte le iscrizioni per la serie mondiale e Le Mans. Addio Pesage?

Aperte da oggi le iscrizioni al World Endurance Championship e alla 24 Ore di Le Mans e fino al 14 febbraio 2021. Introdotte anche una serie di novità al regolamento sportivo per la Season 9 della serie mondiale, che come noto si dovrebbe chiudere all’interno del prossimo anno solare e consterà di 6 sole gare, Le Mans compresa.

La novità più importante riguarda le qualifiche, con l’abbandono della media sui due tentativi, sostituita da una più semplice ed immediata graduatoria dei giri più veloci effettuati. Il nuovo sistema, che sostituisce quello introdotto nel 2015 prevedrà due singole sessioni di 10 minuti ciascuna, dedicate ai prototipi (LMH, LM P1, LM P2) e alle GT (GTE-Pro, GTE-Am).

Per le GTE-Am, similmente a quanto adottato in IMSA, sarà il pilota bronze ad effettuare la qualifica e, qualora una vettura non riesca ad ottenere un tempo valido, verrà posta in fondo alla griglia, non più, come avveniva fino ad ora, si trattava di un prototipo, davanti alla migliore GT.

Nessuna variazione invece alle line-up delle LM P2, contrariamente a quanto annunciato la scorsa estate in un comunicato FIA. La categoria si conferma invece avrà un ulteriore posto sul podio riservato al migliore fra gli equipaggi Pro-Am (che presentano quindi almeno un pilota bronze).

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Relativamente al tema pitlane, pit-stop ed interventi sulla macchina, quest’area sarà soggetta a semplificazioni per aiutare il lavoro dei scrutinatori e degli stewards, anche se non è stato ancora non si conosce il come.

Leggermente ridotti anche i costi, col personale destinato alle nuove LMH, al primo dei cinque anni di omologazione, ridotto ad un massimo di 40 unità, ovvero 43 se dotate di sistema ibrido, esclusa ovviamente Le Mans.

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Una piccola ma significativa novità anche per la numerazione ed il design delle vetture, con numeri che potranno essere scelti sulla base di tre cifre (da 1 a 999, con il numero 1 destinato quale opzione per i campioni e in carica) e livree simili per team che schierano più di una vettura.

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L’altra novità più significativa riguarda la 24 Ore di Le Mans, il cui programma si ridurrà a 10 giorni complessivi compresa la Journée Test, come già riportato su queste pagine, partendo dalle verifiche tecniche, che si terranno il venerdì ed il sabato antecedenti i test collettivi, vale a dire il 4 ed il 5 giugno 2021, e saranno valide (finalmente!) sia per la Journée Test che per la 24 Ore vera e propria.

Non è chiaro se queste verifiche saranno pubbliche ovvero si terranno in circuito come quest’anno, ma maggiori dettagli sulla timetable della prossima edizione della 24 ore, comprese modifiche ad orari di prove libre e qualifiche, rivedute seguendo le indicazioni dei competitor, verranno diffusi ad inizio anno.

Istituito infine, sempre nell’ambito della 24 Ore, un nuovo premio che premierà l’impegno dei competitor sul tema della Responsabilità sociale e ambientale delle imprese (CSR), in particolare il progresso ottenuto dai competitor da un anno all’altro.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo