Archivi categoria: USCC

WTR2021

USCC – Ufficiale: Albuquerque al WTR. Rinforzi di lusso per le gare lunghe

Confermata poco fa la line-up del Wayne Taylor Racing, con Filipe Albuquerque insieme al campione in carica del WeatherTech SportsCar Championship, Ricky Taylor, sull’Acura DPi #10 per tutto il 2021.

Per Albuquerque, reduce da una stagione carica di successi coronata dai titoli WEC ed ELMS tra le LM P2, più la prestigiosa vittoria di categoria alla 24 Ore di Le Mans, tutti con l’Oreca di United Autosports, si tratta di un ritorno full-time nella serie IMSA, dove nel biennio 2018-2019 ha guidato la Cadillac dell’Action Express/Mustang Sampling.

Nel 2020 il portoghese ha svolto invece il ruolo di terzo pilota negli appuntamenti della Michelin Endurance Cup, esclusa Sebring, sempre con Action Express.

Per le gare lunghe, il WTR avrà a disposizione altri due piloti che hanno già guidato le ARX05, nientemeno che due vincitori della Indy 500, Helio Castroneves, vale a dire l’altro campione in carica della serie, ed Alexander Rossi.

Cresce frattanto l’attenzione nella LM P2 per la prossima Rolex 24 at Daytona, ed altri due team hanno reso noto di aver depositato l’iscrizione al sason opener statunitense: si tratta di High Class Racing ed ERA Motorsport, entrambi con una Oreca 07.

Era

 

Se per il team danese non si conosce ancora la line-up, il team di Indianapolis, nell’immagine a Daytona 2019, schiererà invece nientemeno che il due volte campione ELMS Paul-Loup Chatin e l’esperto Ryan Dalziel al fianco del team owner, Kyle Tilley, e di Shawn Merriman.

Quest’ultimo rientrerà in pista dopo l’incidente sostenuto nelle prove libere di Le Mans, nello sforzo sostenuto tecnicamente da IDEC Sport, di cui Chatin da due anni è pilota titolare nella serie europea, e con cui ha trionfato nel 2019. Dalziel dal canto suo ha disputato una stagione parziale con Starworks conclusasi pochi giorni fa a Sebring.

Nei giorni scorsi l’IMSA ha diffuso inoltre li regolamento sportivo della prossima stagione, che inizierà proprio a fine gennaio a Daytona. Nessuno sconvolgimento rispetto a quanto già anticipato quest’estate dal CEO, John Doonan, con l’aggiunta delle LM P3, che fungeranno da quinta classe, la nuova struttura di punteggio, che comprenderà anche le qualifiche, che come noto verranno modificate per le GTD, con i gentlemen a disputarsi la pole position ed i Pro a spartirsi i punti in due momenti separati.

Anche per le LM P3 infine, come già in uso per le LM P2, saranno i piloti bronze ranked (o i silver under 30) a giocarsi le qualifiche, i quali saranno incaricati anche di prendere il via, pena la penalizzazione di 5’ di Stop&Hold in gara.

Piero Lonardo

Foto: WTR, Era Motorsport

ganassi

USCC – Torna Ganassi con Cadillac. Cameron firma per MSR. Grossi piani per Proton, a partire da Daytona

Si sono conclusi da meno di 48 ore la 12 Ore di Sebring ed il campionato 2020, che il mercato del WeatherTech SportsCar Championship è già in fermento.

Forse a causa della pandemia, che ha costretto un po’ tutti a diradare i momenti di incontro reale, che già a partire da domenica si sono avute conferme e forti indiscrezioni sulla griglia di partenza della prossima stagione.

A partire dal Team Ganassi, che tornerà dopo 7 anni a calcare le piste dell’endurance americana, dando virtualmente il cambio ai grandi rivali di sempre del Team Penske. Per il CGR, sette volte campione nelle serie IMSA, una Cadillac DPi full-season con piloti ancora da confermare, anche se il sei volte campione IndyCar Scott Dixon farà sicuramente parte della line-up per le gare lunghe, a partire da Daytona.

A Daytona, come già riportato su queste pagine, farà il suo debutto nella serie anche la Dallara LM P2 del Cetilar Racing, sempre con l’ausilio tecnico di AF Corse, con pare Antonio Fuoco quale quarto pilota. Sappiamo che al vaglio dell’equipe tricolore inizialmente c’era la partecipazione all’intera 36 ore della Florida, ma l’attuale concomitanza nello stesso weekend di Sebring col rinnovato impegno nel WEC rende assai improbabile che la Dallara #47 si schieri anche alla 12 Ore di Sebring IMSA il prossimo marzo.

In Florida ritroveremo inoltre il DragonSpeed. La squadra diretta da Elton Julian  tenterà il threepeat in LM P2 a Daytona dopo le vittorie del 2019 e del 2020, con un effort costruito intorno ad Eric Lux, che l’anno prossimo ritornerà ad avere lo status di bronze ranked driver.

Cameron

Tornando alle DPi, reso noto in Dane Cameron il secondo pilota full season nel Meyer Shank Racing. Il due volte campione della serie, grazie ai buoni uffici Honda affiancherà Olivier Pla sulla ARX05 del team dell’Ohio. Nessuna ufficialità ancora invece sull’ingaggio di Filipe Albuquerque in seno al Wayne Taylor Racing sulla seconda Acura DPi, dove dovrebbe raggiungere il neotitolato Ricky Taylor.

Action Express, oltre a schierare nuovamente la Cadillac #31 in partnership col Whelen Racing per Felipe Nasr, Pipo Derani, più Mike Conway nelle gare lunghe della Endurance Cup, potrebbe tornare a schierare una seconda vettura. Questo almeno secondo un noto media USA, che ipotizza una seconda Cadillac  nientemeno che per Jimmie Johnson, che porterebbe in dote lo storico #48, Simon Pagenaud e Kamui Kobayashi. Da vedere se il nuovo impegno di JJ con Ganassi in IndyCar non porti invece il sette volte campione NASCAR verso la DPi V.R dello stesso team.

Ricordiamo che Mazda ridurrà il proprio impegno ad una sola vettura per Harry Tincknell ed Oliver Jarvis, mentre il JDC-Miller dovrebbe proseguire con il Mustang Sampling, anche se la star Sebastien Bourdais dovrebbe tornare al ruolo già svolto in AXR di rinforzo per le gare lunghe.

10Porsche

Novità anche fra le GT. Le due Porsche ex-CORE Autosport vincitrici sabato sera in GTLM risultano essere state acquistate da Christian Ried, che ha intenzione di schierarne almeno una alla prossima Rolex 24 at Daytona. Al team owner, che ha peraltro acquistato ben quattro nuove 911 RSR-19 da schierare tra WEC ed ELMS, per ora l’unico sedile sicuro della entry, ma siamo pronti a scommettere sulla presenza in abitacolo dell’attore-pilota Michael Fassbender.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, MSR, Porsche

Mazda55

USCC – A Sebring tra i due litiganti gode Mazda (e Porsche)

Mazda conquista una storica vittoria alla 68ma Mobil 1 12 Hours of Sebring, atto finale del WeatherTech SportsCar Championship 2020. Alla kermesse della Florida, per la prima volta posizionata a novembre causa pandemia, Acura e Cadillac si erano presentati con i favori del pronostico, dominando le sessioni di libere e le qualifiche; poi però lo svolgimento della gara ha dato un finale diverso, che poteva assumere i toni di un trionfo totale con doppietta se un pneumatico della RT24-P #77 non fosse stato di differente avviso.

Le DPi derivate dai telai Oreca e Dallara se le sono suonate di santa ragione per 10 ore, e queste lotte hanno lasciato il segno sulle varie vetture. Dopo aver perso i pezzi pregiati, rappresentati della Acura capoclassifica di Helio Castroneves e Ricky Taylor e dalla DPi V.R del WTR dalla lotta al vertice già nella prima metà di gara, l’onere della battaglia sembrava dovesse essere appannaggio della Acura dei campioni uscenti Juan Pablo Montoya e Dane Cameron, qui coadiuvati da Simon Pagenaud, e dalle Cadillac di Action Express e JDC-Miller.

Pipo Derani, che ad un certo punto si era ritrovato campione 2020, ha ingaggiato un duello senza esclusione di colpi con Montoya, arrivando a farlo girare dopo però una chiusura non propriamente corretta da parte del colombiano. Tutto ok per la direzione gara, che in questa seconda parte di gara è stata tanto precisa quanto poco lo è stato nella prima, ma i danni alla Cadillac #31 si sono fatti sentire presto, costringendo Derani ad una sosta extra per sistemare lo sterzo nel corso della decima ora.

Sorte simile è toccata anche a Sebastien Bourdais, qui in versione furia scatenata, attardato da problemi al cambio. Largo quindi alle due Mazda, che con Oliver Jarvis ed Harry Tincknell, futuri portacolori dell’effort singolo della casa giapponese nel 2021, sembravano involarsi verso una clamorosa doppietta.

A mezz’ora dalla fine però il pneumatico posteriore sinistro della #77 cedeva, costringendo Jarvis ad una sosta extra, mentre la direzione gara raggruppava le vetture per la nona volta nella giornata per raccogliere i detriti seminati intorno alla mitica Turn 10. Il forcing finale di Cameron non produceva però i frutti sperati, e Harry Tincknell, Jonathan Bomarito e Ryan Hunter-Reay andavano a cogliere la prima vittoria stagionale sul palcoscenico più prestigioso, lasciando a 10” Cameron, che resisteva eroicamente all’ultimo assalto di Jarvis.

Acura6N

Il secondo posto finale della Acura #6 significa anche titolo costruttori, che fa il paio con quello piloti di Castroneves e Ricky Taylor, ottavi al traguardo a 7 giri dietro le quattro Cadillac di JDC-Miller (2), Action Express e WTR.

Ribaltone finale anche fra le GT, con Lawson Aschenbach che all’ultimo restart con la Mercedes del Riley Motorsports, forse anche per un problema di freni, andava a fare carambola sui due leader di categoria, Connor de Philippi con la BMW #24 e Jeff Westphal con la Ferrari di Scuderia Corsa.

Porsches

Immediata la reazione dei commissari con un sacrosanto drive-through alla AMG GT3, ma ormai la frittata era stata fatta, e curiosamente sono state le Porsche ad approfittare della situazione in entrambe le categorie, con una doppietta delle vetture ufficiali, qui all’ultima apparizione, in GTLM, ed il successo del Wright Motorsports in GTD.

Porsche911N

Per Nick Tandy e Fred Makowiecki si tratta della terza vittoria di fila sulla pista della Florida, questa volta insieme ed Earl Namber, a precedere la #912 condotta da Laurens Vanthoor, Neel Jani e dallo stesso Bamber. Gara da dimenticare invece per i neocampioni di Corvette, che similmente a quanto accaduto 10 mesi or sono a Daytona nel giorno del debutto delle C8.R, hanno visto entrambe le macchine cedere per problemi tecnici.

Porsche_wrightDietro la Porsche 911 GT3 R di Patrick Long, Ryan Hardwick e Jan Heylen invece si piazzano la Aston Martin di Darren Turner, Roman de Angelis e Ian James e la Acura NSX GT3 di Mario Farnbacher, Matthew McMurry e Shinya Michimi. I primi due con questo piazzamento si aggiudicano il titolo di categoria.

Alle spalle della vettura del Meyer Shank Racing, che il prossimo anno ricordiamo salirà tra le DPi con la ARX05, la Ferrari di Scuderia Corsa di Alessandro Balzan, Cooper MacNeal e Jeff Westphal, in odore di GTLM nel 2021.

 

PR1

Tra le LM P2 infine, marcia solitaria dell’Oreca del PR1 Mathiasen di Patrick Kelly, già titolato piloti, Simon Trummer e Scott Huffaker, che regala due ed otto giri di svantaggio rispettivamente alle entry di Starworks e Performance Tech.

E’ tutto anche per la serie IMSA e per l’endurance in generale nel 2020. Ci si ritroverà, COVID permettendo ovviamente, a fine gennaio per la Rolex 24 at Daytona.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 68ma 12 Ore di Sebring

Foto: Porsche, IMSA, Michelin, Mazda, Penske

Start

USCC – Prima metà di gara ad eliminazione a Sebring

La scorpacciata di motorsport del weekend continua con l’endurance americana del WeatherTech SportsCar Championship. Nella prima metà di gara della Mobil 1 12 Hours of Sebring, per la prima volta a novembre causa della pandemia, è successo un po’ di tutto.

Protagonista, probabilmente eccessiva, la direzione gara, che oltre ad assestare penalità come piovesse, ha dichiarato infatti nelle prime 6 ore di gara la bellezza di sette neutralizzazioni, nessuna delle quali fortunatamente ha riguardato incidenti gravi. Ma andiamo per gradi.

Allo start, dichiarato  dalla leggenda Mario Andretti, scatta bene dalla pole position conquistata ieri il capoclassifica Ricky Taylor, portandosi dietro il title contender Renger van der Zande. La manovra al via della Cadillac #10 viene però considerata scorretta, in quanto il pilota del WTR avrebbe cambiato traiettoria (van der Zande in effetti era andato particolarmente largo nel chiudere curva 1) prima della linea di start.

Inizia così una gara ad inseguire da parte del WTR, gara che però perde dopo appena 40’ il leader, che si ferma ai box con la sua Acura in evidente carenza di potenza. La sosta necessaria per sostituire l’intercooler nella fiancata di sinistra dalla ARX #7 dura circa 10 giri e la pone dead last in classifica generale.

Frattanto la leadership della GTLM era passata dalla Corvette capolista di Antonio Garcia alla BMW di Connor de Philippi, mentre il comando della LM P2 e delle GTD era saldamente nel comando dei polesitter di PR1 Mathiasen e Wright Motorsport.

PR1b

Davanti ora è l’altra Acura di Juan Pablo Montoya a prendere le redini della gara, nonostante un super Sebastien Bourdais, che con la Cadillac #5 si piazza alle calcagna del campione uscente.

Il secondo colpo di scena allo scadere della terza ora, allorquando la Corvette di Oliver Gavin, giustamente celebrato con uno striscione sul rettilineo principale in occasione della sua ultima gara da titolare, perde liquido nell’insidiosissima curva finale, la 17.

Porsch911

Con Gavin fermo ai box, sono però ben quattro vetture a pagarne le conseguenze, tutte GTD: le due Lexus, che nel frattempo erano passate a condurre la classifica di categoria, l’Audi dell’Hardpoint – che il prossimo anno passerà ad una partnership con Earl Bamber e Porsche – e la 911 GT3 R del Wright Motorsport, scivolata nelle retrovie per problemi di guidabilità.

Ad avere la peggio le due RC F GT3, in lotta per il titolo di categoria, con la #12 fortemente attardata e la #14 costretta addirittura al ritiro.

Le neutralizzazioni (nel frattempo ce n’era stata anche un’altra per il contatto tra John Farano ed il muretto all’uscita di curva 17) hanno riportato frattanto la nera Cadillac al comando con Ryan Briscoe ora al volante, così come Earl Bamber, costretto al doppio impegno su entrambe le Porsche GTLM, e la Aston Martin di Darren Turner in GTD, entrambe ad approfittare della situazione.

Non si deve attendere molto per la quarta Full Course Yellow, che arriva allo scadere della quarta ora grazie a Kuba Smiechowski, fuori, indovinate un po’, in curva 17, e permette al WTR, grazie ad una strategia attendista, di raccogliere i primi punti odierni della Michelin Endurance Cup e laurearsi così campioni di questo trofeo dedicato alle gare “lunghe” a corsa non ancora conclusa.

WTRshine

Al termine della quinta ora il dramma per la squadra di Wayne Taylor, con Scott Dixon che viene buttato platealmente fuori dalla Mazda di Oliver Jarvis in curva 10 spargendo detriti dal posteriore della sua Cadillac. Il driver Mazda non viene nemmeno sanzionato, mentre la DPi V.R è costretta ai box per una lunga riparazione.

Davanti a tutti ora incredibilmente c’è Pipo Derani, che col risultato del momento porterebbe a casa anche il titolo assoluto nonostante i ben 10 punti di svantaggio sull’equipaggio della Acura #7 e i 7 sull’accoppiata del WTR.

Nel frattempo si fa vedere anche Alessandro Balzan, che con l’unica Ferrari in gara di Scuderia Corsa, si porta al comando delle GTD.

Nelle due ore successive, un altro paio di neutralizzazioni piuttosto veniali per la cartellonistica portata in pista da una Lamborghini e per la toccata, senza particolari conseguenze, fra la Corvette di Nicky Catsburg e l’Oreca del neocampione LM P2 Patrick Kelly. Manco a farlo apposta nel caso la penalità va a quest’ultima.

PMR

Grazie ad un opportuno overcut, dopo sei ore di gara c’è Matheus Leist al comando con la Cadillac #85 del JDC-Miller davanti a Montoya e Bourdais, che si apprestano ad un’altra puntata del duello delle prime fasi di gara.

In GTLM Nick Tandy con la Porsche #911 conduce sulle due BMW mentre in GTD è il momento della Lamborghini del Paul Miller Racing, che con Corey Lewis è balzata avanti alla Porsche Wright, ora di nuovo con Jan Heylen al volante, e alla Ferrari di Jeff Westphal. In LM P2 infine, sono già tre i giri di vantaggio del PR1 Mathiasen sulla concorrenza.

Piero Lonardo

La classifica dopo sei ore di gara

Foto: IMSA, WTR, Paul Miller Racing

Taylor_pole

USCC – Ricky Taylor aumenta il vantaggio per Penske

Ricky Taylor regala pole position nell’altro grande appuntamento del weekend, la Mobil 1 12 Hours of Sebring, atto finale del WeatherTech SportsCar Championship 2020.

Il pilota del Team Penske, dopo aver dominato il terzo ed ultimo turno di libere in notturna, ha piazzato quest’oggi la pole col tempo di 1.46.874, precedendo Renger van der Zande e la Cadillac del Wayne Taylor Racing di oltre 2 decimi.

La pole vale un punto addizionale che pone l’equipaggio dell’Acura #7 in vantaggio di 3 punti sulla nera DPi V.R #10. Seconda fila per l’altra Acura dei campioni uscenti Dane Cameron e Juan Pablo Montoya davanti a Sebastien Bourdais, uno che qui ha già vinto nel 2014, con l’altra Cadillac del JDC-Miller.

Garcia_pole

Al neocampione Antonio Garcia non sfugge la sesta pole stagionale, quinta di fila, su undici gare della GTLM con la Corvette #3. Lo spagnolo, già campione con una gara di anticipo insieme a Jordan Taylor, ha preceduto di oltre 6 decimi, col tempo di 1.55.456, Connor de Philippi con la migliore delle BMW. Seconda fila per l’altra M8 GTE e la Corvette #4.

PR1

Patrick Kelly dal canto suo si avvia a chiudere un’annata pressochè perfetta per lui ed il PR1 Mathiasen, già campioni, con la settima ed ultima pole fra le LM P2, precedendo di un’eternità, 1”7, Naveen Rao con l’altra Oreca dell’Inter Europol.

Porsche_wright

Pole a sorpresa infine in GTD, con Jan Heylen a condurre la Porsche del Wright Motorsports in cima alla lista dei tempi con 2.00.844. Il veterano belga porta così a -8 punti lo svantaggio nei confronti dei leader Mario Farnbacher e Matthew McMurry, che chiudono con l’ottavo tempo. P3 invece, dietro all’Audi del Team Hardpoint e davanti alla Ferradi di Scuderia corsa, per l’altro title contender, Aaron Telitz, con la Lexus #14.

L’appuntamento per lo start della 68ma edizione della 12 Ore di Sebring domani, a partire dalle 10.10 AM locali, preceduta da un breve warm-up alle 8.00 AM

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

I risultati delle Qualifiche

Foto: IMSA, Michelin, Penske

WTR

USCC – Acura-Cadillac 1 a 1 nelle prime libere di Sebring

Il weekend di endurance dell’altra sponda dell’oceano, con la 12 Ore di Sebring e l’assegnazione del titolo 2020 del WeatherTech SportsCar Championship, inizia con un pareggio dopo i due primi turni di libere.

L’Acura Penske capolista di Helio Castroneves ha infatti primeggiato nel primo turno del mattino, col tempo di 1.49.360 precedendo di soli 35 millesimi Sebastien Bourdais e la Cadillac del JDC-Miller. Nel primo pomeriggio della Florida invece le DPi V.R hanno segnato addirittura una tripletta grazie a Renger van der Zande, autore di un ben più incisivo 1.47.478, precedendo a sua volta Bourdais e Pipo Derani con l’altra Cadillac dell’Action Express.

Derani ed il compatriota Nasr sono stati inoltre confermati per la prossima stagione che, con Filipe Albuquerque ormai accasato presso il WTR, presenterà Mike Conway nelle gare lunghe.

Va detto che fino a 10’ dal termine era Oliver Jarvis con la Mazda DPi, a condurre le danze; il pilota britannico si piazza col quarto tempo a poco meno di 9 decimi dal battistrada.

Porsche912

In GTLM sono le due Porsche con Laurens Vanthoor e Fred Makowiecki ad occupare la prima fila virtuale della categoria. Il campione uscente ha preceduto col tempo di 1.57.975, sempre ottenuto nel pomeriggio, di 2 decimi il pilota francese. Terzo tempo per il neocampione Jordan Taylor con la migliore delle Corvette.

Mikkel Jensen ha invece sbaragliato il campo nelle LM P2 con l’Oreca di Starworks ed il tempo di 1.51.667, precedendo di 3 decimi Simon Trummer con la macchina dei neotitolati del PR1 Mathiasen. P3 per Matt Bell con la vettura di Inter Europol, al secondo outing nella serie IMSA prima di spiccare il salto nel WEC.

Grt

In GTD infine, è battaglia ravvicinata tra le Lamborghini, la Porsche del Wright Motorsports e le Lexus. Il primo round va alla Huracàn del GRT Grasser di Steijn Schothorst, autore di 2.02.352 contro il 2.02.450 di Bryan Sellers con l’esemplare del Paul Miller Racing.

Tempo pressochè identico per Jan Heylen sulla 911 GT3 R a precedere i driver Lexus, capitanati da Aaron Telitz, primo inseguitore in classifica nei confronti dell’Acura #86 del Meyer Shank Racing, P6 con il poleman di Road Atlanta, Shinya Michimi.

Da segnalare l’assenza del veteranissimo Bill Auberlen, recordman di vittorie assolute nella serie americana, posto in quarantena preventiva per aver avuto contatti con un positivo COVID, sostituito all’ultimo momento in casa Turner Motorsport da Nick Yelloly.

Il programma prevede nella nottata italiana un terzo ed ultimo turno di libere, mentre venerdì si svolgeranno le qualifiche della 68ma Mobil 1 12 Hours of Sebring, a partire dalle 10.15 AM locali.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

Foro: IMSA, Porsche, Michelin

2020 IMSA - 12 Hours of Sebring

USCC – Porsche, addio a Sebring con Neel Jani e livree speciali

Porsche ha preparato il proprio addio al WeatherTech SportsCar Championship preparando per la 12 Ore dfi Sebring due livree patriottiche speciali per le sue due 911 RSR-19.

Le due GT di Stoccarda riporteranno per l’occasione i motivi della Stars and Stripes e un grosso THANK YOU sul retro dell’ala posteriore quale ringraziamento per il supporto dei tifosi durante questo settennato di gestione da parte di CORE Autosport.

2020 IMSA - 12 Hours of Sebring

Si tratta della quarta occasione in cui il team ha sfoggiato una livrea particolare nella serie nordamericana; a partire dal 2018 con quella ispirata ai colori delle GT1 alla Petit Le Mans dello stesso anno, poi seguita nel 2019 dalle Brumos di Sebring e dalle Coca-Cola di Road Atlanta.

Una grossa novità anche dal punto di vista degli equipaggi, con Neel Jani insieme ai campioni uscenti Earl Bamber e Laurens Vanthoor. Per Jani, che nel 2020 è stato impegnato col programma Porsche di Formula E e che è stato polesitter della classica della Florida nel 2017 con l’Oreca LM P2 di Rebellion, si tratta del ritorno in competizione su di una GT dal lontano 2010, allorquando disputò tutto il campionato FIA GT con una Ford GT1 del team Matech.

Bamber dal canto suo, data la molteplicità di impegni concomitanti nello stesso weekend, sarà costretto ad alternarsi sull’altra Porsche #911 insieme a Nick Tandy e Fred Makowiecki.

Appuntamento ricordiamo per giovedì 12 novembre alle 10.05 AM locali per le prime libere della 68ma Mobil 1 12 Hours of Sebring.

Piero Lonardo

Foto: Porsche

Start_Seb

USCC – 31 le vetture iscritte a Sebring. BMW, impegno limitato nel 2021?

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà il prossimo weekend a Sebring, dopo il Grand Prix di luglio, per la 12 Ore, valida quest’anno, a causa dell’emergenza COVID, quale season finale della massima serie endurance americana.

31 le vetture iscritte per la 68ma edizione della classica della Florida; in ballo ancora quasi tutti i titoli a parte quello delle LM P2, già in tasca al PR1 Mathiasen e a Patrick Kelly, e quello dei piloti GTLM, appannaggio dai full-time della Corvette #3, Jordan Taylor ed Antonio Garcia.

WTR_Seb

Tutto il resto è ancora in discussione, a partire dal titolo assoluto, con Helio Castroneves e Ricky Taylor al comando con 2 soli punti di vantaggio sull’attuale accoppiata del WTR formata da Renger van der Zande e Ryan Briscoe e 9 su Pipo Derani. Grazie ai 35 punti in palio, ben 7 DPi sulle 8 presenti possono però ancora ambire matematicamente al successo finale, unica eccezione la Cadillac #85 del JDC-Miller. Tra i costruttori, un solo punto separa Acura da Cadillac, a vantaggio di quest’ultima, mentre Mazda è invece già tagliata fuori.

La gara è anche valida quale ultimo atto della Michelin Endurance Cup, che vede al contrario il WTR condurre con 33 punti contro i 28 del trio dell’Action Express. In palio 15 punti, 5 per ogni segmento di 4 ore. Cadillac conduce tra i marchi con 6 punti di vantaggio su Acura e 10 su Mazda.

Equipaggi come sempre a tre con le addizioni dei “soliti” rinforzi proveniente dall’IndyCar: Scott Dixon, Alexander Rossi, Simon Pagenaud, Ryan Hunter-Reay, cui si aggiungono gli specialisti Loic Duval ed Olivier Pla. Filipe Albuquerque, impegnato in Bahrain, sarà sostituito da Gabby Chaves, mentre non si conosce ancora il terzo pilota della Cadillac #85, anche se assai probabilmente si tratterà del patron Chris Miller, che si schiererà al fianco di Matheus Leist e Stephen Simpson.

Corv3_Seb

Equipaggi a tre anche in GTLM, dove Corvette deve difendere un vantaggio di 18 punti sulla BMW, mentre Porsche è tagliata fuori dall’assenza di Mid-Ohio. Nella Endurance Cup, al contrario, Corvette è costretta ad inseguire BMW e Porsche, che conducono rispettivamente a quota +11 e +7 sulle GT del Kentucky.

Di poche ore fa l’indiscrezione che BMW potrebbe limitare l’effort 2021 alle sole gare lunghe, lasciando quindi, stante il noto abbandono di Porsche North America, le sole Corvette a disputare l’intera stagione in una categoria che per anni, a partire dall’American Le Mans Series, è stata il vero fiore all’occhiello della serie. Tutta da verificare inoltre l’ipotesi che vedrebbe Scuderia Corsa “salire” in GTLM full-time con una Ferrari 488 GTE, così come l’eventuale partecipazione di Risi Competizione, che in questo sfortunato anno si è vista solo – Le Mans a parte – nel season opener di Daytona.

Anche qui, largo alle terze guide, con Nicky Catsburg, Marcel Fassler, Augusto Farfus e Colton Herta al volante di Corvette e BMW. Stante le concomitanze con la 8 Ore del Bahrain WEC e la 1.000 km del Paul Ricard SRO, Porsche invece dovrebbe correre con i soli piloti full-season.

Quattro le Oreca LM P2 iscritte, con il ritorno di Starworks, Inter Europol e Performance Tech. Su quest’ultima farà ritorno il veterano Guy Cosmo insieme al suo pupillo Patrick Byrne.

Lexus14_Seb

Infine in GTD, dove lo scorso weekend a Laguna Seca l’equipaggio della Lexus #14 formato da Aaron Telitz e Jack Hawskworth ha conquistato la Sprint Cup. I due piloti dell’AIM Vasser Sullivan, dopo la non brillante prestazione in terra californiana, sono invece costretti ad inseguire in classifica generale, con 10 e 12 punti rispettivamente di svantaggio sull’accoppiata del Meyer Shank Racing formata da Mario Farnbacher, in odore di titolo-bis, e Matthew McMurry. Terzo incomodo, la Porsche dl Wright Motorsports di Ryan Hardwick e Pat Long, a -9 punti dai leader, che per l’occasione verranno affiancati da Jan Heylen.

Nella classifica delle gare lunghe infine, un terzo differente leader, col Paul Miller Racing ed i suoi piloti, Madison Snow, Bryan Sellers e Ryan Hardwick, a precedere di ben 9 lunghezze la line-up delle gare di durata dell’MSR, arricchito anche qui da Shinya Michimi

L’AVS dal canto suo ha deciso di non splittare, differentemente da quanto avvenuto a Daytona, i due contender, che verranno affiancati, come alla Petit Le Mans, dalla giovane promessa delle monoposto Kyle Kirkwood. Joey Hand dal canto suo potrà ritrovare il volante quale sostituto di Alvaro Parente, impegnato al Paul Ricard, sulla seconda Acura NSX GT3 dell’Heinricher Racing insieme a Trent Hindman e Misha Goikhberg. I veterani Pierre Kaffer e Darrem Turner rinforzeranno gli equipaggi di Hardpoint (Audi) ed Herat of Racing (Aston Martin).

Tra le 13 entry della categoria, da segnalare infine il ritorno del GRT Grasser, con una Lamborghini Huracàn GT3 per Richard Heistand, Steijn Schothorst e Franck Perera. Proprio sulle Huracàn l’unica variazione al Balance of Performance per questo season finale, con l’aggiunta di 2 litri extra di carburante, ferme tutte le altre equivalenze.

L’appuntamento in pista con la 12 Ore di Sebring è per giovedì 12 novembre alle 10.05 AM locali per le prime libere. Qualifiche venerdì 13 alle 10.15 AM e start della 68ma Mobil 1 12 Hours of Sebring alle 10.10 AM di sabato 14 novembre.

Piero Lonardo

L’entry list della 12 ore di Sebring

Foto: IMSA, Sebring International Raceway, WTR

Acurawin

USCC – Doppietta Acura a Laguna Seca. Titolo sempre più vicino per Castroneves e Ricky Taylor

Il gioco di squadra del Team Penske favorisce Helio Castroneves e Ricky Taylor a Laguna Seca, permettendo il sorpasso sul WTR nella classifica generale del WeatherTech SportsCar Championship.

La gara, della durata standard di 2 ore e 40 minuti, è stata dominata dall’altra Acura di Juan Pablo Montoya e Dane Cameron, che a due minuti dalla fine ha ceduto la leadership al meglio piazzato Ricky Taylor, consentendogli di accomodarsi sul tetto della graduatoria.

Va detto che si è trattato di una gara tirata, senza particolari colpi di scena, in cui le Cadillac poco hanno potuto contro lo strapotere delle due ARX05, che hanno iniziato occupando la prima fila dello schieramento. Curiosamente, l’unica occasione di compattamento è stata generata proprio da un detrito della macchina vincitrice, ma Felipe Nasr, che nel corso delle seconde libere aveva avuto peraltro un contatto ravvicinato con Castroneves, memori del recente finale di Road Atlanta, si è solo potuto avvicinare al duo dei battistrada, terminando terzo a 1”5 dal vincitore.

Il grande sconfitto di questa gara è  però il Wayne Taylor Racing, cui la gara ha fruttato solo un sesto posto dietro anche le due Mazda, e cui forse non hanno fatto bene le voci di mercato, che vedrebbero scaricata la coppia attuale di piloti, composta da Renger van der Zande e Ryan Briscoe, in favore del ritorno del figliol prodigo Ricky e – udite udite – dell’assopigliatutto del 2020, Filipe Albuquerque, che sarebbe chiamato quindi a fare base fissa negli States per disputare l’intera serie sulla futura Acura #10.

PR1

La LM P2 ha invece visto il minimo stagionale di entry con la sola partecipazione dell’Oreca dei neotitolati di categoria del PR1 Mathiasen composta da Patrick Kelly e Simon Trummer, terminati ultimissimi dopo una serie di problemi di avviamento.

P912

Avvincente come sempre invece la battaglia in GTLM, dove la Corvette ha conquistato con una gara d’anticipo il titolo costruttori, anche se per una volta ha dovuto cedere la vittoria alla Porsche di Earl Bamber e Laurens Vanthoor.

Il sorpasso che vale il primo successo del 2020 per gli ormai ex-campioni dopo circa 38’ di gara, ai danni della BMW di Bruno Spengler, che insieme all’altra 911 RSR-19 aveva tentato una strategia su due sole soste, strategia vanificata però dall’assenza di lunghe neutralizzazioni.

Antonio Garcia e Jordan Taylor col secondo posto odierno e la pole conquistata ieri, puntellano la leadership in classifica generale davanti ai compagni di squadra Tommy Milner ed Oliver Gavin, terzi al traguardo.

Il pilota britannico, il più vincente di sempre sulle GT del Kentucky con cinque Le Mans ed altrettante Sebring e Petit Le Mans, oltre ad una Rolex 24 at Daytona, al proprio attivo, si è appreso oggi uscirà dal quartetto dei piloti full-season. Tanti i nomi indiziati per la sostituzione, tra cui Nick Tandy, che il prossimo anno sarà orfano del programma Porsche, e le attuali terze guide Mike Rockenfeller e Marcel Fassler, oltre a Richard Westbrook.

 

UPDATE: A seguito delle verifiche post-gara, la Corvette #4 è stata retrocessa all’ultimo posto delle GTLM. Conseguentemente, Jordan Taylor ed Antonio Garcia si laureano campioni della categoria con una gara di anticipo e la Porsche #911 di Nick Tandy e Fred Makowiecki sale sul gradino basso del podio.

Acura86

La GTD infine è stata pur’essa una cavalcata trionfale dell’Acura, in questo caso col modello NSX GT3 che Matthew McMurry e Mario Farnbacher hanno gestito al comando dallo start fino al traguardo. Alle spalle dell’accoppiata dell’MSR, che agguanta la leadership in classifica generale, la BMW M6 GT3 di Bill Auberlen e Robbie Foley e l’altra Acura di Alvaro Parente e Misha Goikhberg.

Gara difficile per le due Lexus, terminate rispettivamente in P8 e in P11, mentre la Ferrari di Scuderia Corsa di Alessandro Balzan e Cooper MacNeil, a lungo in zona podio, è stata vittima nel finale di un contatto, non sanzionato dalla direzione gara, da parte della Porsche di Pat Long, ed ha terminato al settimo posto.

Anche la tormentata stagione della massima serie endurance statunitense volge al termine, e fra due settimane a Sebring ci saranno i verdetti definitivi.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

Foto: IMSA, Penske

Inter_oreca

USCC – Inter Europol a Sebring pensando al WEC

Inter Europol Competition va ad allargare i propri orizzonti e, dopo aver debuttato nel weekend scorso alla Petit Le Mans, si appresta a replicare anche nel season finale del WeatherTech SportsCar Championship, la 12 ore di Sebring, in programma il 14 novembre.

Ancora una volta il team polacco utilizzerà un telaio Oreca 07 LM P2 prestato dal PR1 Mathiasen per Kuba Smiechowski, cui si affiancheranno Matt Bell e Naveen Rao. Per chi non lo sapesse, Naveen Rao è il 45enne ex-CEO di Intel, ed è l’attuale capoclassifica dell’IMSA Prototype Challenge – serie che si corre ricordiamo con le vetture LM P3 – insieme proprio a Bell, nelle fila del K2R Motorsports.

La gara di Sebring fungerà da ulteriore passo di avvicinamento nientemeno che al World Endurance Championship 2021, che vedrà Inter Europol Competition schierarsi con una Oreca LM P2 nuova di zecca, in consegna il prossimo dicembre.

Il team continuerà a mantenere i propri impegni anche nell’European Le Mans Series, che lo vede protagonista al 2016 con telai Ligier sia LM P2 che LM P3, e nell’Asian Le Mans Series.

Con riferimento al passaggio ad Oreca, il pilota di casa, Smiechowski, ha puntualizzato “Mi sono abituato velocemente all’Oreca alla Petit Le Mans e ho apprezzata molto in corsa. Ovviamente, so che abbiamo ordinato una nuova macchina tempo fa e ciò mi ha motivato enormemente. La prossima gara è Sebring dove dividerà la macchina con Matt Bell e Naveen Rao. Il prossimo sarà un anno duro e complicato, ma speriamo di non incontrare così tanto ostacoli come in quest’ultimo.” LMP3

Tornando al tema LM P3, che sappiamo dal prossimo anno faranno parte della massima serie endurance americana, è stato diffuso dall’IMSA il relativo regolamento sportivo.

Come parzialmente anticipato nel consueto messaggio di indirizzo annuale e confermato giovedì dal Presidente dell’IMSA, John Doonan, ogni line-up LMP3 dovrà prevedere almeno un pilota bronze ranked o un pilota silver sotto i 30 anni al 31 gennaio 2021, insieme ad un altro pilota silver o gold di qualsiasi età. Nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup sarà previsto un terzo pilota di qualsiasi rank purchè non si ecceda il numero di un gold per ogni equipaggio, mentre i platinum saranno sempre vietati.

Ammesse dal punto di vista tecnico, oltre alle vetture LM P3 di nuova generazione dotate del nuovo motore Nissan VK56, anche le “vecchie” LM P3 dotate di nuovo motore ovvero di motore updatato VK50+. Previste inoltre anche minori limitazioni ai test privati per LM P2 ed LM P3, per quest’ultima, particolarmente per i piloti bronze o silver under 30.

Il nuovo meccanismo delle qualifiche infine, previsto per le categorie Pro-Am a partire dal prossimo anno, e che prevede l’impiego sia del driver bronze obbligatorio che del Pro in due momenti separati per definire rispettivamente la griglia di partenza ed il punteggio addizionale, sarà applicato alle sole GTD e non ad LM P2 ed LM P3, che manterranno invece l’attuale format di 15 minuti.

Piero Lonardo

Foto: Inter Europol, IMSA