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USCC – Derani mantiene al top AXR in notturna a Sebring

Ancora Action Express sugli scudi nella notte nel corso della terza ed ultima sessione di prove libere della 12 ore di Sebring.

Questa volta è stato Pipo Derani ad ottenere il miglior tempo nei 90’ minuti a disposizione sotto la luce dei riflettori portando la Cadillac #31 sull’1.46.898. A seguire l’altra DPi V.R del Team Ganassi di Renger van der Zande e Ricky Taylor con la Acura del WTR con distacchi nell’ordine del mezzo secondo.

La top five è completata da Kamui Kobayashi, che dopo i problemi all’acceleratore accusati nel pomeriggio di ieri ha potuto girare con continuità, e Sebastien Bourdais, sulle altre due Cadillac di Ally/Action Express e Mustang Sampling/JDC.

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Non cambiano nemmeno i leader nelle altre due categorie prototipi, con PR1 Mathiasen e Mikkel Jensen in LM P2 e Riley Motorsports e Jeroen Bleekemolen in LM P3.

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Sorpresa Porsche invece in GTLM grazie a Mathieu Jaminet, autore di 1.56.563 con la 911 RSR-19 del WeatherTech Racing, mezzo secondo meglio di Antonio Garcia con la migliore delle Corvette.

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911 sugli scudi anche in GTD grazie a Laurens Vanthoor e alla vettura di Pfaff Motorsports, al top con 2.01.241 davanti alla Lexus di Aaron Telitz. Piccola disavventura invece per l’altra RC F GT3 del Vasser Sullivan, protagonista con Frankie Montecalvo dell’unica interruzione nella sessione a causa della perdita della ruota posteriore destra e relativa uscita di strada.

Tutto pronto quindi per le qualifiche, in programma alle 16.15 italiane, da seguire in diretta streaming su https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

Foto: IMSA, Action Express Racing, WeatherTech Racing, Pfaff Motorsports

AXR31

USCC – Cadillac in evidenza nelle prime libere di Sebring

Le Cadillac si sono messe subito in evidenza a Sebring in occasione delle prime prove libere della 69ma 12 Ore, secondo atto stagionale del WeatherTech SportsCar Championship.

In entrambe le sessioni fin qui disputate sul circuito della Florida sono state infatti le DPi V.R a dettare il passo, soprattutto co Felipe Nasr, autore del best lap sia al mattino con 1.46.212 che nel torrido pomeriggio, dove però non è andato oltre l’1.47.323 con la vettura dell’Action Express.

Dietro la vincitrice dell’edizione 2019 sempre un’altra Cadillac, con Renger van der Zande e la vettura del Team Ganassi in mattinata e Loic Duval a dare il cambio all’olandese nella seconda sessione con la macchina del JDC-Mustang Sampling.

A Dane Cameron ed Oliver Jarvis il titolo di “best of the rest”, il primo con la Acura del’MSR ed il britannico con la Mazda, all’ultima apparizione sui bump dell’ex-aerodromo. Del campione 2019 peraltro l’unica breve interruzione della giornata fino a questo momento, nelle fasi iniziali della prima tornata.

PR1b

Anche tra le LM P2 c’è stato un dominatore del day 1, nella persona di Mikkel Jensen, che con l’Oreca del PR1 Mathiasen al mattino ha fissato i cronometri sull’1.49.920.

Da segnalare che la categoria si è arricchita di una sesta entry, sempre ovviamnte Oreca, per il WIN Autosport con Steven Thomas, Tristan Nunez e Thomas Merrill, che porta a 37 le vetture iscritte. United Autosports dal canto suo ha reso noto, per mezzo del comproprietario Richard Dean, la volontà di proseguire l’effort nella categoria anche nelle rimanenti prove della Michelin Endurance Cup.

Riley

Stessi colori del leader delle LM P2 per i migliori tra le LM P3 del Riley Motosports, con Jeroen Bleekemolen autore di 1.56.917 con la Ligier #91. Sulla seconda entry del team ci sarà nuovamente l’ex-IndyCar Spencer Pigot a fianco di Gar Robinson e Scott Andrews al posto di Felipe Fraga. Il pilota brasiliano sarebbe stato fermato per una presunta positività al COVID poi però non riscontrata in loco.

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Novità nei colori delle due Corvette, che per festeggiare degnamente il 25mo anniversario della sponsorizzazione Mobil, che peraltro titola anche da anni l’intero evento, ha presentato entrambe le C8.R  con una livrea su base argento.

Il campione in carica Jordan Taylor ha poi ulteriormente valorizzato l’evento con il miglior tempo al mattino di 1.56.715, precedendo nella lista dei tempi complessiva delle GTLM l’unica Porsche in gara del WeatherTech Racing di Mathieu Jaminet e Matt Campbell. A quest’ultimo la leadership nel secondo turno.

Turner

Il miglior tempo tra le GTD è stato infine appannaggio del veteranissimo Bill Auberlen, tre volte vincitore di classe a Sebring, e della BMW M6 GT3 del Turner Motorsport col tempo di 2.00.456, due decimi meglio della Lexus di Jack Hawksworth e mezzo secondo in meno della Lamborghini del GRT Grasser di Franck Perera. Il francese del GRT Grasser avrà come compagno, oltre a Tim Zimmermann, Stephen Simpson anziché Misha Goikhberg, appiedato da una non meglio specificata indisposizione fisica.

Sempre nella categoria, che si appresta domani a disputare le prime qualifiche doppie per punteggio e posizione in griglia secondo il nuovo regolamento IMSA, da segnalare la presenza di Bia Figueiredo, conosciuta anche come Ana Beatriz, sulla seconda Porsche dell’EBM Hardpoint quale terza guida della line-up tutta al femminile che comprende le “regular” Christina Nielsen e Katharine Legge.

Nella nottata italiana il terzo turno di libere alle 7.30 PM locali, mentre domani le qualifiche inizieranno alle 11.15 AM. Ricordiamo che per la prima volta dal 2001 non vedremo una Ferrari in gara. Diretta streaming, come per la gara, su https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

Foto: IMSA

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

USCC – In 36 a Sebring

Sono 36 le vetture iscritte alla 69ma edizione della 12 Ore di Sebring, secondo appuntamento del WeatherTech SportsCar Championship 2021.

Sempre sette come a Daytona le DPi, grazie al ritorno della seconda Cadillac dell’Action Express per Jimmie Johnson, Kamui Kobayashi e Simon Pagenaud.

Immutate in generale le line-up a tre driver destinate anche alle altre gare lunghe della serie, imbottite degli assi dell’IndyCar: oltre a Pagenaud saranno presenti infatti Alexander Rossi, fresco vincitore di Daytona col WTR insieme a Filipe Albuquerque, Ricky Taylor e d Helio Castroneves, Scott Dixon con la Cadillac del Team Ganassi, Sebastien Bourdais per il JDC-Miller e Juan Pablo Montoya col MSR.

Fedeli invece all’equipaggio del season opener in casa Mazda, con i protagonisti della storica vittoria novembrina del 2020, Harry Tincknell e Jonathan Bomarito, affiancati da Oliver Jarvis.

Scendono drasticamente a cinque le LM P2 ai nastri di partenza, tutte ovviamente Oreca. Insieme alle quattro entry full-season ERA Motorsport, WIN Autosport, Tower Motorspor e PR1 Mathiasen, ritorna United Autosports con una vettura per Wayne Boyd, James McGuire e l’indimenticato vincitore di Le Mans 2003, Guy Smith, la cui ultima apparizione alla classica della Florida risale al 2013.

Sono sei invece le LM P3, con la sola assenza rispetto alla Rolex 24 del Muehlner Motorsports. L’unica Duqueine in pista sarà quella del Forty7 Motorsports per il campione 2019 delle Prototype Challenge, Austin McCusker. Questa è peraltro l’unica entry incompleta dell’intero parco partenti.

Ancora lotta fra tre marchi tra le GTLM, con le due BMW del Team RLL, chiamate a disputare le sole gare lunghe della MEC, a fare compagina alle Corvette e alla Porsche del WeatherTech Racing che, come già riportato su queste pagine, proporrà i giovani leoni Mathieu Jaminet e Matt Campbell al fianco dell’owner Cooper MacNeil.

HardpointLa classe più numerosa rimane infine la GTD, con ben quindici iscritti. Ben sette i marchi impegnati, ma spicca l’assenza della Ferrari nell’entry list. Novità lo sdoppiamento del Team Hardpoint EBM, che schiera a partire da Sebring una seconda Porsche 911 GT3 R per tutta la stagione per Katharine Legge e Christina Nielsen.

L’altra metà dell’equipaggio terminato in P10 a Daytona, vale a dire il giovane team owner, Earl Bamber, e Rob Ferriol, saranno coadiuvati da Trenton Estep. Il factory driver Mercedes Maro Engel, covincitore col Winward Racing, andrà invece a rinforzare la line-up del Sun Energy 1. Il tedesco Tim Zimmermann infine completerà l’equipaggio del GRT Grasser con Franck Perera e Misha Goikhberg.

Pochissime  infine le modifiche al BoP. Rispetto al season finale 2020 (ricordiamo che per Daytona viene gestito un BoP specifico), invariati i rapporti tra le tre DPi iscritte, mentre in GTLM garantito un maggiore flusso d’aria alla Porsche (+0,7 mm) contro una riduzione della pressione del turbo alle BMW M8 GTE, con le Corvette pigliatutto a fungere ancora una volta da baseline.

In GTD invece zavorra extra per l’Acura  NSX GT3 Evo (+10 kg) e ben +20 kg per la  BMW M6 GT3 del Turner Motorsport, le Lexus RC F GT3 e le Mercedes-AMG GT3 Evo. A parziale compensazione, sia le Acura che le BMW hanno ricevuto un piccolo incremento nella pressione del turbo, mentre le Lexus avranno un restrittore d’aria allargato di 1 mm.

L’appuntamento in pista con la 12 Ore di Sebring, che come noto anche quest’anno non offrirà, causa COVID, lo spettacolo doppio del WEC, è per giovedì prossimo 18 marzo alle 9.05 AM locali con le prime libere. Qualifiche venerdì 19 alle 11.15 AM e start della gara alle 10.10 AM di sabato 20 marzo.

Piero Lonardo

L’entry list della 12 Ore di Sebring

Foto: IMSA, Hardpoint EBM

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USCC – Cambio di date anche per il VIR e la Petit Le Mans

Continua l’effetto domino causato dallo spostamento della 24 Ore di Le Mans al 21-21 agosto. E’ notizia di pochi minuti fa che l’IMSA, ente organizzatore del WeatherTech SportsCar Championship, ha deciso di modificare le date degli appuntamenti del Virginia International Raceway e della 24ma Petit Le Mans.

L’appuntamento tutto riservato alle GT, previsto originariamente per il 21 agosto, è stato spostato nel weekend originariamente occupato dalla Petit Le Mans, e si terrà il 9 ottobre, diventando l’atto finale della GTD Sprint Cup.

Di conseguenza, il gran finale di Road Atlanta viene spostato in avanti, il 13 novembre. Quest’ultima data peraltro coincide con la prima edizione della 24 Ore di Sebring organizzata da Creventic.

Lo spostamento di date influirà anche sulle schedule dei vari campionati a supporto della massima serie endurance americana.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Raceway Road Atlanta

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USCC – Jimmie Johnson e la Cadillac per tutta la MEC. Mazda, stop a fine anno

Jimmie Johnson e la seconda Cadillac DPi dell’Action Express Racing saranno di ritorno nella 12 Ore di Sebring, secondo appuntamento del WeatherTech SportsCar Championship, e per tutte le altre gare della Michelin Endurance Cup.

La Cadillac #48, protagonista della Rolex 24 at Daytona, dove ha ottenuto il secondo posto, migliore al traguardo delle quattro DPI V.R. in gara, alle spalle del Wayne Taylor Racing, sarà coadiuvato ancora una volta da Simon Pagenaud e Kamui Kobayashi, protagonisti insieme a Mike Rockenfeller della bella prestazione di esordio, sia a Sebring che nei successivi appuntamenti di Watkins Glen e della Petit Le Mans.

A Sebring, dove sono in programma in questi giorni dei test collettivi che vedranno impegnati gran parte dello schieramento, in attesa dell’entry list ufficiale si conosce già l’equipaggio della Porsche che contenderà alle Corvette e alle BMW la vittoria nella GTLM.

Sulla 911 RSR-19 del WeatherTech Racing, insieme all’owner/sponsor Cooper MacNeil si siederanno i due giovani leoni della casa di Stoccarda, Mathieu Jaminet e Matt Campbell. Il pilota francese a Daytona era atteso al debutto con la Ligier LM P2 dell’RWR Eurasia, ma venne sostituito all’ultimo momento da Sven Muller per positività al COVID, mentre Campbell ha difeso i colori dello Pfaff Motorsports, giungendo 12mo tra le GTD dopo una gara sfortunata.

Ricordiamo che alla guida della Porsche del WeatherTech Racing nel season opener si sono alternati invece Gianmaria Bruni, Kevin Estre e Richard Lietz, i quali si sono classificati sesti ed ultimi di categoria a 10 giri dalla Corvette vincitrice, a seguito del crash allo start con la BMW che li ha costretti ad una gara all’inseguimento.

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Questa sarà inoltre l’ultima Sebring per la Mazda DPi, che trionfò nella più recente edizione, tenutasi nel novembre scorso. Il costruttore nipponico, da sempre attivo nella serie endurance top americana, con una presenza costante nella massima categoria IMSA, seppur con alti e bassi, a partire dal “merger” del 2014, ha infatti annunciato il ritiro dalla serie al termine della presente stagione.

La decisione del forfait del programma prototipi sarebbe stata presa a seguito di un “assessment interno riguardante la situazione delle attuali DPi e delle future LMDh”, e al momento si esclude un coinvolgimento a breve nella nuova formula, che vedrà la luce nel corso della prossima stagione per diventare mandatoria nel 2023, anno in cui dovrebbero schierarsi sicuramente Porsche, Audi ed Acura, oltre alle “incursioni” delle Hypercar: Toyota, Peugeot e Ferrari in testa.

L’unica Mazda iscritta per Oliver Jarvis, Harry Tincknell e Jonathan Bomarito ha conquistato ricordiamo il  gradino basso del podio all’ultima Rolex 24.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Mazda

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USCC – Rolex 24: Il WTR fa tre di fila ! Dominio Corvette in GTLM. A ERA, Riley e Winward le altre categorie

Sembra imbattibile il Wayne Taylor Racing a Daytona. Il team di Brownsburg mette a segno la terza vittoria di fila, la quarta in cinque anni, mettendoci in mezzo anche il passaggio ad una nuova vettura e un reshuffle dell’equipaggio.

Un paio dei protagonisti di questo successo in realtà non sono nuovi al podio del classico season opener del motorsport su pista: Ricky Taylor infatti ha già ricevuto il cronografo nel 2017, Filipe Albuquerque l’anno successivo, mentre per entrambi gli assi dell’IndyCar chiamati a rinforzare la line-up, Alexander Rossi ed Helio Castroneves, si tratta invece del primo successo al quarto tentativo.

Filipe

Dietro alla Acura #10 si piazza la migliore delle Cadillac, la #48 dell’Action Express. Un programma realizzato su misura per lo start della “seconda vita“ di Jimmie Johnson dopo l’abbandono alla NASCAR, che ha vissuto forse più della concretezza di Simon Pagenaud e Mike Rockenfeller, ma soprattutto della splendida irruenza di Kamui Kobayashi, che fallisce il “threepeat” per appena 4”7.

A podio, per chiudere il trittico dei costruttori impegnati nella classe top, anche l’unica Mazda iscritta per i “soliti” Oliver Jarvis, Harry Tincknell e Jonathan Bomarito, capace di rimontare tre giri di distacco ,sì a furia di caution (se ne conteranno 12 alla fine), ma anche a fronte di una gara senza sbavature, a riprova che proprio nell’anno caratterizzato da un impegno ridotto del costruttore nipponico, questa DPi ha raggiunto la maturità agonistica necessaria per terminare nel migliore dei modi anche le gare più faticose.

Chiudono il pokerissimo di testa l’altra Acura del Meyer Shank Racing e la Cadillac del Team Ganassi. L’assalto di Renger van der Zande al leader è stato vanificato da due foratura, di cui la seconda nel finale di gara, sempre alla posteriore destra a 6’ dalla bandiera a scacchi. Aldilà del risultato, da considerare comunque positivo per un effort creato praticamente dal nulla dopo l’acquisto della DPi V.R ex-Juncos gravemente incidentata a Mosport 2019, pesano i due errori di Kevin Magnussen che sono costati altrettante penalità, e che hanno messo in ombra l’ottimo lavoro del veterano Scott Dixon e dell’olandese scaricato forse un po’ troppo frettolosamente dal WTR.

Delle altre due “Caddie” protagoniste della prima metà di gara, quella dell’Action Express ha scontato un problema tecnico al cambio, mentre quella del JDC-Mustang Sampling è rimasta incolpevole vittima di un incidente di gara.

ERA

Finale al cardiopalma anche tra le LM P2, con le due contender rimaste in lizza, ERA Motorsport e Tower Motorsport, a scambiarsi ripetutamente le posizioni nelle ultime fasi di gara. Risulterà determinante il drive-through assegnato a Mathieu Vaxivière per il jump start a due ore dal termine.

Le strategie differenti portavano infatti al comando alternativamente le due Oreca, ma alla fine, complice il necessario splash a pochi minuti dalla bandiera a scacchi, era la vettura con la livrea disegnata da un bambino di 6 anni di Ryan Dalziel, Paul-Loup Chatin, Dwight Merriman e Stephen Tilley a tagliare il traguardo per prima con 19” secondi di vantaggio. P3 per l’entry #82 del DragonSpeed, cui sfugge il tris nella categoria, davanti all’unica Ligier iscritta dal RWR Eurasia.

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Menzione obbligatoria per la Dallara Cetilar di Andrea Belicchi, Giorgio Sernagiotto, Roberto Lacorte ed Antonio Fuoco, bloccata per oltre due ore ai box da un problema al cambio allorquando stava lottando con profitto per la testa della categoria ma terminata orgogliosamente al traguardo.

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Le Corvette dopo un digiuno durato ben quattro anni tornano finalmente ad a vincere in GTLM e lo fanno con una doppietta. Le C8.R hanno mostrato un passo gara insostenibile per la concorrenza: la dimostrazione nella velocità nel rimontare il drive-through comminato dalla direzione gara alla #3 per jump start, recuperato in meno di un’ora.

L’uno-due delle GT del Kentucky vede la #3 dei campioni in carica Jordan Taylor e d Antonio Garcia, coadiuvati da Nicky Catsburg, precedere di 3”5 la vettura gemella di Nick Tandy, Tommy Milner ed Alexander Sims.

Niente da fare per la Ferrari del Risi Competizione, col team di Houston al comando nelle ultime fasi in attesa di una caution che però non è arrivata. Alla fine è solo P4 per Alessandro Pier Guidi, James Calado, Davide Rigon e Jules Gounon dietro la BMW #24.

Peccato poi non aver potuto vedere lottare per il successo l’unica Porsche in gara, spazzata via dall’altra BMW ancora prima dello start, ma capace di rimontare la bellezza di quattro giri, che in una classe così tirata sono un’eternità.

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La GTD, vale a dire il presente e il futuro delle competizioni GT, ha visto trionfare la Mercedes del Winward Racing di Maro Engel, Indy Dontje, Philip Ellis e Russel Ward sull’altra AMG GT3 del Sun Energy 1 di Raffaele Marciello, Kenny Habul, Mikael Grenier e Luca Stolz.

Su questo risultato però gravano come un macigno le scorrettezze dell’equipaggio vincitore nei confronti della Ferrari #21 di AF Corse, liquidata in malo modo allo scadere del penultimo ottavo di gara. Metodi simili li abbiamo visti peraltro nelle fasi finali da parte dei secondi classificati anche nei confronti della Lamborghini del Paul Miller Racing, che termina al terzo posto.

Da questa battaglia sono uscite con le ossa rotte alcune delle favorite della vigilia, tra cui le Lexus del Vasser Sullivan e le Lamborghini del GRT Grasser, tutte vittime di problemi tecnici, mentre le Porsche più accreditate hanno commesso svariati errori. Il quarto posto finale dei vicecampioni di categoria del Wright Motorsports può essere considerato quindi un buon risultato alla luce di quanto sopra.

Riley

Difficile da valutare infine il debutto delle LM P3 nel WeatherTech SportsCar Championship. Le prestazioni, al di sotto delle migliori GT, dovrebbero innanzi tutto fare ripensare all’IMSA sul loro corretto posizionamento, cui si deve aggiungere l’inesperienza di tanti driver ingaggiati all’ultimo momento.

Alla fine se la sono giocata due degli equipaggi più completi, con la vittoria della Ligier del Riley Motorsports di Scott Andrews, Spencer Pigot, Oliver Askew e Gar Robinson sulla vettura gemella del Sean Creech Autosport di Wayne Boyd, Joao Barbosa, Lance Willsey e Yann Claray.

Il contatto fratricida al via, più qualche altro incidente di percorso, ci hanno privato del confronto con le Duqueine, portate in Florida dal Muehlner Motorsports, con la #6 dello specialista Laurents Horr comunque sul gradino basso del podio, ancorchè distanziatissima.

E’ tutto da Daytona. L’appuntamento con la massima serie endurance americana è per il 20 marzo prossimo con la 12 Ore di Sebring.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 59ma Rolex 24 at Daytona

Foto: IMSA, Michelin, WTR, Cetilar Racing

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

USCC – Rolex 24: A -3 ore, WTR in controllo. La Ferrari AF Corse “fatta fuori” da una Mercedes in GTD

Il clima si sta facendo caldo a Daytona, e non solo per la temperatura decisamente estiva. La battaglia per la leadership assoluta infatti non accenna a calare di tensione nelle fasi decisive di questa Rolex 24 e, nonostante un paio di protagonisti hanno dovuto calare le loro aspettative, le cinque DPi del gruppo di testa proseguono a pieni giri e distacchi relativamente ravvicinati.

Cinque perché anche la Mazda è riuscita a recuperare lo svantaggio accumulato nei primissimi giri e porsi nel giro dei battistrada, che è condotto ancora una volta dalla Acura del WTR, ancora al top prima con Alexander Rossi e poi con Filipe Albuquerque. Purtroppo per il team Ganassi, Kevin Magnussen ne ha combinata un’altra, facendo pattinare le ruote in pitlane, e la sacrosanta penalità contestata al danese un attimo dopo il sorpasso per la leadership sul vincitore della indy 500 2016 costa una nuova rimonta per la Cadillac #01.

A tre ore dalla bandiera a scacchi è quindi la #48 di Simon Pagenaud a rincorrere il campione WEC ed ELMS delle LM P2 con circa 13” di svantaggio. Allo scadere della 18ma ora Dixon riesce a riportarsi in terza posizione sull’altra Acura di AJ Allmendinger. La Cadillac #31 frattanto è rientrata in pista dopo il problema al cambio con 23 giri di ritardo.

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Nuovo cambio della guardia in LM P2 grazie a Ryan Dalziel, che riporta in testa l’Oreca dell’ERA Motorsport sulla entry del Tower Motorsport al termine della diciassettesima ora. Frattanto la terza forza della categoria, la vettura #82 del DragonSpeed, pere ulteriormente contatto dai due battistrada a causa di una sosta ai box per risolvere un problema di surriscaldamento.

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Sempre in mano alle due Corvette la GTLM, con la #3 di Nicky Catsburg a prendere il comando sull’altra C8.R. A seguire, il trenino perde un pezzo e passa a quattro carrozze, con la BMW #25 ora a 2 giri dai battistrada.

Anche la gara delle LM P3 di testa sembra ormai una gara di attesa con la Ligier del Riley Motorsports a condurre in scioltezza mantenendo i tre giri di vantaggio accumulati sulla vettura del Sean Creech Autosport.

Il colpo di scena che caratterizza questa porzione di gara investe infine la GTD, dove la lotta al coltello tra la Ferrari AF Corse e la Mercedes del Winward Racing assume toni da vicenda giudiziaria. Poco dopo il pit infatti, Matteo Cressoni, appena subentrato a Nicklas Nielsen, esce meglio di Peter Ellis dal “trioval”, ma la Mercedes non vuole dare strada e mantiene la corda, sbattendo fuori la 488 del pilota mantovano, che aveva già più di mezza macchina davanti, e che termina nelle gomme a protezione di curva 1.

Inspiegabilmente, ancora una volta la direzione gara non assegna alcuna penalità alla Mercedes #75, che prosegue indisturbata al comando della categoria, mentre la Ferrari AF Corse è costretta a riparazioni di fortuna e alla sostituzione della gomma posteriore destra, bucatasi nel contatto.

Si riforma quindi l’accoppiata Mercedes, con la Porsche del Wright Motorsport e la Lamborghini del Paul Miller Racing ad inseguire. Ritirata invece la Porsche del Team TGM, mentre l’esemplare dello Pfaff Motorsport esce anch’esso dai giochi dopo una lunga sosta per riparare quanto rovinato nel fuori pista che ha causato la decima caution della gara, nel corso della 19ma ora.

Piero Lonardo

La classifica alla ventunesima ora di gara

Foto: IMSA, Michelin

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USCC – Rolex 24: Testa a testa WTR/Ganassi. AF Corse incanta in GTD a 6 ore dalla fine

La prima mattinata della Rolex 24 at Daytona vede tre ore di corsa quasi totalmente libera; l’unica Full Course Yellow, la numero 9, all’inizio della 17ma ora per l’ennesima uscita di strada dell’Oreca LM P2 del PR1 Mathiasen, ricompatta però nuovamente i major contender. Sono infatti ben quattro su cinque le classi ancora più che incerte a tre quarti di gara.

Davanti Helio Castroneves e la Acura del WTR approfittano della sosta in regime di neutralizzazione per portarsi davanti alla Cadillac del Team Ganassi. Il brasiliano prima ed Alexander Rossi poi riescono a creare e mantenere un cuscino di sicurezza di circa 6” sulla DPI V.R #01.

Sempre nello stesso giro dopo 18 ore Felipe Nasr, che riesce a completare il sorpasso che vale il podio sull’Acura dell’MSR, in P4 davanti alla Cadillac #48 ora nelle mani di Simon Pagenaud. La Mazda nel frattempo ha recuperato anche il secondo dei tre giri di distacco sostenuti ad inizio gara e potrebbe presto aggregarsi al trenino delle vetture a pieni giri; trenino che però, poco dopo lo scadere delle -6 ore al termine, perde proprio la Cadillac #31, vittima di un problema al cambio e costretta ad una apparente lunga sosta.

Tra le LM P2, la lotta è ancora lotta a due fra Tower Motorsport ed ERA Motorsport, con Mathieu Vaxivière e Gabriel Aubry capaci di gestire un vantaggio minimo sugli avversari. Staccata di un giro l’altra Oreca del DragonSpeed nonostante le prodezze di Christopher Mies, al debutto fra i prototipi, ed i giovani leoni Devlin De Francesco e Fabien Schiller.

Da segnalare infine il ritorno in pista della Dallara del Cetilar Racing dopo oltre due ore di sosta per riparare il cambio, ma mettendo da parte per un momento la sfortuna, è comunque importante terminare la prima sortita nella serie IMSA della compagine tricolore.

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In GTLM le Corvette sono tornate a menare le danze: L’impressione è che le C8.R, che devono “vendicare” il debutto non proprio esaltante dello scorso anno, siano assolutamente in controllo sul resto della concorrenza, anche se i driver della Rossa del Risi Competizione non si stanno assolutamente risparmiando e le BMW sono lontane parenti di quelle viste durante la Roar, nonostante i 20 kg extra assegnati dal BoP.

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Avvincente invece la battaglia in GTD che vede protagoniste le due Mercedes di Winward Racing e Sun Energy 1 e la Ferrari di AF Corse. Farà discutere il contatto, non sanzionato dalla direzione gara, da parte di Maro Engel sulla 488 GT3 di Daniel Serra. Il pilota brasiliano comunque si riprenderà la testa della categoria sul factory driver della stella a tre punte, mentre l’altra AMG GT3 scivolerà in P6 a causa di un lungo di Kenny Habul, il quale viene superato anche dalla Lamborghini del Paul Miller Racing e dalle due Porsche di Wright Motorsports e Pfaff Motorsports.

Immutata infine la leadership della Ligier del Riley Motorsports grazie soprattutto all’effort dei due driver ex-indyCar, Oliver Askew e Spencer Pigot.

Piero Lonardo

La classifica alla diciottesima ora di gara

Foto: IMSA, Ferrari Races, Corvette

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USCC – Rolex 24: Ganassi torna al comando all’alba. BMW all’assalto in GTLM. Cetilar, peccato

Le ultime fasi nella notte della Costa Est vanno ad esaurirsi in quel di Daytona. Davanti, l’Acura del WTR è inseguita da presso da una muta di Cadillac guidata dalle due Action Express di Mike Rockenfeller e Chase Elliott e dalla #01 del Team Ganassi.

Purtroppo per quest’ultima, una disattenzione del deb Kevin Magnussen al pit costa uno Stop+20” per velocità eccessiva, ma il giro di ritardo viene prontamente recuperato grazie alla Full Course Yellow numero 7, generata da un contatto fra l’Oreca LM P2 di Nicolas Lapierre e la Ligier LM P3 del Perrformance Tech di Ayrton Ori. In tanti approfittano della sosta per i piccoli lavori di metà gara, in primis la sostituzione dei freni, come lo stesso WTR, imitato tra gli altri anche dalla Ferrari di Alessandro Pier Guidi.

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La leadership passa quindi all’ex-Audi, che ha il suo daffare a contenere Felipe Nasr, subentrato sulla vettura gemella, che passa al comando per poi lasciare il sedile a Mike Conway. A dirimere la questione ci pensa l’ennesima neutralizzazione, generata dai detriti trascinati in pista dalla Porsche di Kevin Estre, che livella nuovamente i distacchi e permette a Renger van der Zande, ora al volante della DPi V.R #01, di riconquistare il comando mentre l’alba va a fare capolino sullo Spedway.

Kobayashi, subentrato a “Rocky”, poco dopo la scadenza della 15ma ora cercherà di riprendersi la posizione senza successo, anzi terminando lungo in T1, lasciando spazio alle due Acura.

Cocente delusione per i nostri colori a seguito dei problemi al cambio della Dallara Cetilar, a lungo al comando delle LM P2. La lunghissima sosta, ancora in corso, vede il team impegnato a ritornare in pista nonostante il distacco ormai incolmabile.

La categoria torna quindi a parlare francese con Gabriel Aubry e Paul-Loup Chatin e le Oreca di Tower Motorsport, unica a pieni giri, e ERA Motorsport. Nel mezzo, Devlin de Francesco con la #91 del DragonSpeed. L’altra Oreca del WIN Autosport è ora lontana per colpa di un contatto con l’Audi del’NTE Sport.

Cambio della guardia in GTLM, con la BMW #25 ad approfittare delle diverse strategie e prendere cosi il comando sulle due Corvette, che inseguono da presso. Sempre P4 per la Ferrari Risi, ora con James Calado.

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Spencer Pigot ed il Riley Motorsport sono gli unici che possono perdere nella gara delle LM P3. La Ligier #74 conduce infatti indisturbata con 5 giri di vantaggio sulle vetture di Sean Creech Motorsport e Muehlner Motorsports, quest’ultima attardata da una penalizzazione di Stop+60” per lavori non consentiti ai box.

In GTD infine, sono ancora le Mercedes al top con Philip Ellis e Raffaele Marciello, anche se le diverse strategie portano in alternanza al comando la Ferrari di AF Corse. La categoria ha perso definitivamente entrambe le Lamborghini del GRT Grasser, dominatrici delle ultime edizioni, afflitte da problemi meccanici di varia natura.

Piero Lonardo

La classifica alla quindicesima ora di gara

Foto: IMSA

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USCC – Rolex 24: Il WTR scopre le carte. Cetilar leader LM P2 a metà gara

La tarda serata della Florida porta presto un paio di colpi di scena, ed entrambi vedono protagonista uno dei top contender, la Cadillac del JDC/Mustang Sampling. Al termine della sesta ora di gara, Loic Duval viene “pescato” in fase di sorpasso prima dello start, susseguente una Full Course Yellow chiamata dalla direzione gara per la Lamborghini #19 del GRT Grasser ferma lungo il circuito.

Non fosse bastato, Tristan Vautier, subentrato al vincitore di Le Mans 2013, all’inizio della decima ora di gara veniva a trovarsi in contatto con la Porsche del Wright Motorsports, a sua volta coinvolta in un altro contatto. Ne seguiva una sosta pressochè eterna che pone la Cadillac #5 fuori dalla lotta per la vittoria, mentre la Porsche azzurra se la cava con un giro di ritardo. Ulteriore ritardo anche per la Mazda, costretta al cambio della parte posteriore che costa tre giri dai primi.

Davanti la lotta è fra la Cadillac #48 dell’Action Express, risalita grazie ad un Kamui Kobayashi alla ricerca di un clamoroso “threepeat”, e quella del Team Ganassi, sospinta da un apporto corale dell’equipaggio composto da Scott Dixon, Renger van der Zande e Kevin Magnussen. A sconvolgere i piani delle DPi V.R ci pensa però Frankie Montecalvo, che all’inizio dell’undicesima ora si ferma con la sua Lexus, già attardata in quanto gravata da problemi tecnici nelle prime fasi di gara, al Bus Stop.

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Al termine dell’inevitabile Full Course Yellow, la sesta finora, è Filipe Albuquerque a transitare davanti a tutti con l’Acura del WTR. Il portoghese alla metà gara mantiene un cuscino di sicurezza su Mike Rockenfeller e Magnussen. Non lontane anche la Cadillac #31, ora con Chase Elliott al volante e l’altra ARX-05 dell’MSR.

Tra le LM P2, dopo una serie di duelli tra le Oreca di WIN Autosport e Tower Motosport, è la Dallara Cetilar ad emergere. La crew tutta italiana composta da Giorgio Sernagiotto, Roberto Lacorte, Andrea Belicchi ed Antonio Fuoco è stata capace di rimontare la penalità inflitta dopo tre ore di gara per una infrazione al pit e ora conduce con quasi mezzo secondo di vantaggio su Mathieu Vaxivière, ora al volante dell’Oreca #8.

Da segnalare l’ennesimo lungo stop per l’Oreca favoritissima del PR1 Mathiasen, che prosegue staccatissima a 24 giri.

In GTLM continua il dominio delle due Corvette, con la #4 sempre davanti alla #3 e la Ferrari Risi a sandwich tra le due BMW. Tutte e cinque le vetture sono ancora nello stesso giro, mentre la Porsche vittima del clamoroso crash al via segue a 12 giri di ritardo.

Cambio della guardia invece in LM P3, con la Ligier del Riley Motorsports a riprendersi la leadership sulla Duqueine del Muehlner Motorsports, ora totalmente in contention dopo il contatto fratricida al via, ancorchè distanziata di tre tornate. Terza forza la Ligier del Sean Creech Motorsports a quattro giri, ritardata anche da una penalità per lavori non autorizzati in pitlane.

Ferr21

In GTD infine, un nuovo effort da parte di Matteo Cressoni e Daniel Serra ha rimesso al comando per lungo tempo la Ferrari AF Corse. Alla metà gara però è la Mercedes del SunEnergy1 a precedere la Rossa #21 con circa 25” di vantaggio. A seguire l’altra AMG GT3 del Winward Racing.

Piero Lonardo

La classifica alla dodicesima ora di gara

Foto: IMSA, Cetilar Racing, Ferrari Races