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IMSA – Petit Le Mans, 8a ora: L’Acura #10 si infila nella lotta

Una seconda parte di gara fin qui tutta in regime di corsa libera a Road Atlanta dopo la terza Full Course Yellow ha favorito il ricompattamento del gruppo, ma solo l’Acura #10 è riuscita a trarne vantaggio. Trascinata da Brendon Hartley e Filipe Albuquerque, hanno approfittato della penalità inflitta alla Porsche #6, colpevole di aver buttato fuori strada la Ferrari Cetilar, per installarsi al comando.

Le due vetture si alternano al comando con l’altra Porsche, il cui ciclo di pistop è leggermente differente, cui è stato comminato solamente un warning per parametri di potenza non corretti, e che allo scadere dell’ottava ora passa per prima sulla linea del traguardo.

La rimonta della Cadillac #01, penalizzata nelle prime fasi di gara da due drive-through, il primo per una segnalazione analoga, permetteva a Sebastien Bourdais di ritrovarsi di nuovo nel giro dei primi, ma proprio allo scadere dell’ottava ora Renger van Der Zande a gomme fredde, andava lungo in curva 7 a seguito di un contatto da parte delle Iron Dames, vanificando il lungo inseguimento.

La battaglia delle LM P2 ha visto un’altra perdita nella forma della seconda vettura di United Autosports, ritirata a causa dei danni ottenuti dal contatto sul muretto esterno all’entrata della pitlane. A due ore dalla bandiera a scacchi è il Riley al comando con 13” di vantaggio sul TDS. Un fuoripista per la vettura di AF Corse, a lungo al comando grazie soprattutto a Nicklas Nielsen, la lascia in P3, ancorchè nel giro dei primi.

Ferrari Risi sempre all’assalto in GTD Pro, anche se il pallino è tornato nelle mani della Lamborghini Iron Lynx, che ora conduce sulla Rossa #62 e sull’Aston Martin dello Heart of Racing, quest’ultima al momento virtualmente campione della categoria.

Una Huracàn in evidenza anche in GTD con Forte Racing, vincitrice a sorpresa ricordiamo lo scorso anno, anch’essa a precedere nella classifica reale una Ferrari, in questo caso quella di Triarsi Competizione. Le differenti strategie permettono comunque anche alla Mercedes del Korthoff/Preston Motorsports e alla Lexus #12 di alternarsi nelle posizioni di testa. I minori consumi di quest’ultima potrebbero peraltro rivelarsi determinanti per la vittoria finale.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

La classifica dopo 8 ore di gara

Porsches

IMSA – Petit Le Mans, 4a ora: chi fermerà le Porsche?

Cambio della guardia alla Petit Le Mans. Complici un paio di penalità alla Cadillac #31, le due Porsche Penske sono salite alla ribalta e dopo quattro ore guidano la gara con largo margine sulla concorrenza.

Prima a Jack Aitken è stato contestato un sorpasso in regime di bandiere gialle, probabilmente proprio quello che lo ha riportato al comando sull’Acura #40, quindi al termine della terza ora Tom Blomqvist, subentrato al volante della entry di Action Express, si è reso protagonista di un contatto in T10 che ha fatto girare la BMW di Jesse Krohn.

Nuova sosta extra anche per l’altra Cadillac, rea di aver toccato l’Oreca di High Class Racing sempre nella doppia curva che porta al tunnel.

Dopo quattro ore di gara, un attimo prima che la direzione gara chiamasse la quarta neutralizzazione per Ben Keating, tornato in gara dopo una lunga sosta dopo il crash iniziale, fermo all’entrata delle Esses, Felipe Nasr conduceva con 6” di vantaggio sull’altra 963 Penske di Kevin Estre.

Le Porsche, che si possono già fregiare del titolo costruttori, lasciavano a 44” Brendon Hartley sull’Acura #10 e a 51” Gianmaria Bruni sulla 963 di Proton. Problemi al servosterzo invece per l’altra auto privata del JDC Miller, costretta al ritiro; lunga sosta anche per la BMW #25 per probabili issue al sistema ibrido.

Tra le LM P2, Lilou Wadoux prima e Nicklas Nielsen hanno preso il testimone da AO Racing, ma proprio allo scadere della quarta ora hanno dovuto ricedere la leadership della categoria a Mikkel Jensen e al TDS.

In GTD Pro è ancora la Lamborghini Iron Lynx a menare le danze davanti all’Aston Martin di Ross Gunn che al momento si laureerebbe campione. Ancora enormi problemi infatti per la Porsche di AO Racing, costretta ad una sosta extra per sostituire il cavetto di collegamento del volante. Out invece la Lexus, fermatasi in uno sbuffo di fumo col motore ko.

Tra le GTD infine, è la Porsche del Wright Motorsports ad aver preso le redini dopo aver avuto la meglio sulla Lexus residua. Terza forza la BMW del Turner Motorsport a precedere a propria volta la migliore delle Ferrari, quella del Conquest Racing.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

La classifica dopo 4 ore di gara

Start

IMSA – Petit Le Mans, start: Action Express in controllo. Problemi per “Rexy”

Temperature primaverili a Road Atlanta per lo start della 27ma Petit Le Mans. La procedura di partenza procede in modo ordinato e vede la BMW Connor De Philippi agguantare subito la seconda posizione sulla Porsche capolista di Matt Campbell alle spalle del polesitter Jack Aitken.

Urs Kuratle, boss del programma Hypercar, ha ordinato una strategia per una volta più attenta del solito ai piloti del team Penske, chiamati ad un uno-due in classifica generale. A venire incontro alle speranze delle 963 ufficiali, la Cadillac di Sebastien Bourdais, unico altro potenziale contender per la matematica, viene subito richiamato ai box per verificare parametri non conformi.

Ma a venire incontro al team Ganassi, all’ultima gara con le V-Series.R, Scott Andrews spiaggiato all’esterno delle Esses con la Mercedes del Lone Star Racing partita dalla pole in GTD. In pochi non approfittano della prima Full Course Yellow, fra cui Jordan Taylor, che prende il comando della gara con l’Acura #40 del WTR w/Andretti, Frederick Vervisch con la Ford #65, Daniel Serra con la Ferrari di Risi Competizione e Giorgio Sernagiotto, il quale conquista la leadership in GTD con la Ferrari Cetilar.

La gara procede in green flag sino all’inizio della seconda ora, allorquando Ben Keating, al top in LM P2 dalla pole conquistata ieri, si gira in curva 7, forse vittima di un contatto in doppiaggio con un’altra Oreca, e termina rovinosamente sulla Corvette #4 di Tommy Milner. Quest’ultima è costretta ad abbandonare la gara, come peraltro anche l’Astoin Martin di Magnus Racing per problemi al cambio, mentre il campione uscente della categoria si trascina ai box con evidenti danni al posteriore.

Start_GT

Dopo circa 90’ Aitken riprende la leadership assoluta su Jordan Taylor, che perde diverse posizioni; problemi anche per Julien Andlauer, con evidenti problemi di cambi marce sulla sua “Rexy”. La Porsche di AO Racing, attuale leader delle GTD Pro, sarà poi costretta ad un reset in corsa.

Paul-Loup Chatin frattanto, salito sull’altra entry del team, l’Oreca soprannominata “Spike”, ha preso il comando delle LM P2, mentre Kyle Kirkwood, grazie ad uno stint lunghissimo, è ora al comando delle GTD Pro. La Ferrari #47 ha frattanto ceduto il comando dopo la prima sosta alla Mercedes di Mikael Grenier.

Problemi anche all’altra Corvette ufficiale di Antonio Garcia, che però riesce ad approfittare della terza breve neutralizzazione generata dallo spin dell’Acura NSX di Sheen Monk in curva 5 per riparare un caliper difettoso.

Dopo due ore di gara, Aitken conduce sulla Porsche di Matt Campbell e sull’Acura di Ricky Taylor. P4 per Gianmaria Bruni con la 963 privata di Proton. Chatin mantiene il comando tra le LM P2, mentre il secondo pit della Lexus #14 lascia al comando prima l’Aston Martin leader provvisoria delle GTD Pro di Roman De Angelis, poi scavalcato dalla Lamborghini di Jordan Pepper. L’altra Lexus, sfruttando un altro long stint, è invece davanti a tutti in GTD.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

La classifica dopo 2 ore di gara

Atik_pole

IMSA – Aitken regala la pole alla Cadillac alla Petit Le Mans

Prima pole position in carriera nel WeatherTech SportsCar Championship per Jack Aitken alla Petit Le Mans. L’alfiere di Action Express/Whelen Racing ha portato la sua Cadillac sull’1.09.639, precedendo di 70 millesimi Matt Campbell, al volante della Porsche Penske #7 capolista.

Solo seconda fila per Sebastien Bourdais, il più veloce nelle libere in notturna di ieri, dietro anche alla BMW di Connor De Philippi. Nick Tandy, unico contender rimasto per il titolo 2024, non è andato oltre l’ottavo tempo con l’altra Porsche ufficiale.

Keating

Tra le LM P2, torna in pole dopo Daytona Ben Keating sull’Oreca #2 di United Autosports. Tre decimi il distacco fra il campione uscente della categoria su Steven Thomas e PJ Hyett di TDS ed AO Racing.

AO

Laurin Heinrich dal canto suo ha messo altro fieno in cascina, avvicinandosi al titolo GTD Pro, conquistando la sua prima pole con la Porsche di AO Racing. “Rexy” ha segnato 1.17.881 in una sessione interrotta brevemente per i detriti lasciati dalla Lexus di Parker Thompson dopo la collisione in curva 10 con la Ferrari condotta da Daniel Serra. A seguire la Corvette di Tommy Milner, ad appena 52 millesimi, e l’Aston Martin di Ross Gunn. La 296 GT3 di Risi Competizione, ancora in lotta per la Michelin Endurance Cup, chiuderà la classifica di categoria, dietro anche a Toni Vilander con l’altra Ferrari del DrahgonSpeed.

LoneStar (1)

Scott Andrews regala infine la partenza al palo alla Mercedes del Lone Star Racing col tempo di 1.18.281, precedendo la BMW di Robbie Foley e l’altra AMG GT3 dei neocampioni GTD del Winward Racing con Phil Ellis. Simon Mann il migliore delle Ferrari con la sesta prestazione. Assenti dal turno invece sia la Corvette AWA che la Ferrari di Triarsi Competizione, mentre non sono mancate la Corvette #3 e la Lamborghini del Forte Racing, protagoniste di un contatto ieri sera.

L’appuntamento è per domani alle 12.10 PM ET locali, le 18.10 nostrane, per la partenza della 27ma Petit Le Mans. La gara sarà trasmessa in free streaming sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, United Autosports, Porsche Motorsport, Mercedes-AMG Motorsport

I risultati delle Libere 3

I risultati delle Qualifiche

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IMSA – Jordan Taylor svetta nelle libere 2 alla Petit Le Mans. Rigon e la Ferrari primeggiano in GTD Pro

E’ Jordan Taylor a segnare il miglior tempo nelle seconde libere della Petit Le Mans. Sotto un clima splendido, l’alfiere del WTR w/Andretti è andato vicino con 1.11.081 al best lap segnato al mattino da Sebastien Bourdais, pur non superandolo. La top three del turno si completa con Jack Aitken con la Cadillac di Action Express e Nick Tandy con la Porsche Penske #6.

Unica interruzione per la ruota posteriore sinistra dell’Oreca LM P2 di Ryan Dalziel a spasso in curva 10. La categoria cadetta è stata capeggiata da Steven Thomas con la vettura del TDS ed il tempo di 1.13.373.

Migliorate sensibilmente invece le prestazioni delle GT, con Davide Rigon e la Ferrari di Risi Competizione al top in GTD Pro con 1.18.722, oltre 3 decimi meglio del best lap mattutino di Jordan Pepper.

Questa volta sono ben sei le vetture racchiuse in un decimo. La graduatoria prosegue con la Lexus di Ben Barnicoat, l’Aston Martin di Ross Gunn e la Corvette di Dani Juncadella, per proseguire con Parker Thompson, il migliore tra le entry iscritte in GTD con la Lexus #12, ed il neocampione della categoria Phil Ellis con la Mercedes di Winward Racing.

Nella nottata italiana si prosegue con la sessione in notturna, obbligatoria come a Le Mans, mentre domani in programma le qualifiche, a partire dalle 3.25 PM ET, le 21,25 nostrane, godibili in diretta sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Raceway Road Atlanta

I risultati delle Libere 2

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IMSA – La Pink Cadillac al top nelle prime libere della Petit Le Mans. 48 full-season nel 2025

C’è una Cadillac rosa al comando delle prime libere della 27ma Petit Le Mans, atto finale del WeatherTech SportsCar Championship 2024. La Cadillac #01, all’ultima apparizione nelle mani del team Ganassi, ha infatti cambiato colorazione in occasione del Breast Cancer Awareness Month, il mese della prevenzione del cancro al seno, che vede impegnati in azioni di supporto diversi protagonisti dello sport professionistico statunitense.

Sebastien Bourdais ha preceduto col tempo di 1.11.013 di quasi mezzo secondo il compagno di squadra Renger van der Zande, probabile rinforzo futuro del WTR, e l’altra V-Series.R di Action Express di Jack Aitken. Più lontane, a 6 decimi, la Porsche di Mathieu Jaminet e la BMW di Philipp Eng. Poco dietro l’altra Porsche Penske del quasi-campione Felipe Nasr.

Tra le LM P2, migliore prestazione per uno dei contender, Felipe Fraga del Riley Motorsport, autore di 1.12.823, sulle due entry di United Autosports di Ben Hanley e Paul di Resta.

Jordan Pepper ha portato in alto la Lamborghini Iron Lynx tra le GTD Pro col tempo di 1.19.048, precedendo sul filo di lana l’Aston Martin di Ross Gunn e la Corvette di Alexander Sims e la Ferrari AF Corse di Miguel Molina, al top tra le GTD, ad appena 80 millesimi dall’Huracàn di testa.

Nessuna interruzione da segnalare nei 90’ a disposizione.

Dopo i tanti annunci spot dei giorni scorsi, diffusa oggi anche l’entry list full-season della prossima stagione. Sono ben 48 le vetture destinate a disputare tutta la stagione 2025, numero che sale a 56 per le cinque venue della Michelin Endurance Cup.

IMSA-GTP-2025-Entry

Salgono a 11 le GTP full-season, con l’aggiunta della seconda Cadillac gestita dal WTR e soprattutto dell’attesissima Aston Martin Valkyrie di Heart Of Racing. Regolarmente presente la Lamborghini Iron Lynx, che proseguirà ad essere presente solo nelle gare lunghe, come anche la Porsche Proton, che riduce pertanto il proprio impegno.

IMSA-LMP2-2025-Entry

Cresce di due unità anche la pattuglia delle LM P2, che passa a 12 entry full-season, con l’aggiunta di Pratt Miller e la separazione fra PR1 Mathiasen ed Inter-Europol, compagine polacca quest’anno gestita dal team di Bobby Oergel.

IMSA-GTD-Pro-2025-Entry

Nove le vetture iscritte in GTD Pro, grazie alla seconda BMW schierata da Paul Miller Racing che va a coprire l’assenza dell’Aston Martin. Unica entry extra per le MEC, una Lamborghini schierata direttamente dalla casa di Sant’Agata e non da Iron Lynx.

IMSA-GTD-2025-Entry

Infine la classe più numerosa, la GTD, con 16 entry che salgono a 21 per le gare lunghe. Le novità si chiamano Van Der Steur Racing (Aston Martin) e DXDT Racing (Corvette), mentre le cinque entry attese nella Endurance Cup appartengono ad AF Corse (2, fra cui la #47 attualmente schierata da Cetilar Racing), la seconda entry di Triarsi Competizione, Lone Star Racing e Iron Dames.

Il programma al Michelin Raceway Road Atlanta proseguirà alle 3.20 PM ET con la seconda sessione di libere.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, IMSA

I risultati delle Libere 1

Roadatlanta_panorama

IMSA – In 54 a chiudere la stagione a Road Atlanta

Full capacity di 54 entry a Road Atlanta per la 27ma Petit Le Mans. L’iconico tracciato della Georgia sarà ancora una volta chiamato ad assegnare i titoli ancora pending in GTP, LM P2 e GTD Pro.

Per l’occasione tornano le line-up a tre e cosí gli assi dell’IndyCar e del WEC Scott Dixon, Brendon Hartley, Kevin Estre, Matt Campbell, Augusto Farfus, Maxime Martin e Colton Herta tornano a rimpinguare gli equipaggi di Cadillac, Porsche, Acura e BMW, a titolo quasi assegnato alla 963 Penske #7 di Dane Cameron e Felipe Nasr, al top anche nella speciale classifica della Michelin Endurance Cup, specie dopo la squalifica della vettura gemella, terza alla Battle On The Bricks.

Tra le 10 LM P2, da segnalare il ritorno di Lilou Wadoux sull’Oreca del Richard Mille AF Corse al fianco di Luis Perez-Companc e Nicklas Nielsen, con Inter-Europol a difendere 98 punti di vantaggio sul Riley Motorsport. Lotta accesa invece nella MEC, dove il TDS è testa a testa con ERA Motorsport e con il team polacco.

Equipaggi a tre anche in GTD Pro, dove Dani Juncadella e Cristopher Mies sono chiamati a difendere i colori di Corvette dopo Sebring. La capolista AO Racing potrà contare sia su Michael Christensen che su Julien Andlauer per consentire a Laurin Henrich di laurearsi campione della categoria, mentre a dare una mano a Ross Gunn sull’Aston Martin #27, oltre alla Vantage gemella, nuovamente schierata tra i Pro, ci sarà Roman de Angelis, oltre al teammate abituale Alex Riberas.

Alessandro Pier Guidi dal canto suo tenterà di rifarsi delle delusioni del GTWC per consentire a Davide Rigon e Daniel Serra di ripetere il successo del 2022 con la Ferrari di Risi Competizione nella MEC. Al comando il Paul Miller Racing, che nel 2025 schiererà ben due M4 GT3 ma perderà Bryan Sellers, chiamato a gestire le Corvette del DXDT Racing.

Novità nella categoria la 296 GT3 del DragonSpeed, che dopo il debutto di Indianapolis schiererà oltre a Toni Vilander, i factory driver Vincent Abril e Thomas Neubauer.

L’unico titolo praticamente già assegnato è quello di Winward in GTD, cui basta prendere il via. Il team texano è al comando anche nella Endurance Cup, dove se la deve vedere con Inception Racing e la sua nuova Ferrari e con l’altra AMG GT3 del Korthoff/Preston Motorsports, reduce da una vittoria e un podio nelle due ultime gare.

Definito anche il BoP del season finale. Le BMW trionfatrici a Indy riceveranno 5 kg extra ma maggior potenza (+ 4 kW e +9 MJ per stint). Leggermente appesantite le Porsche (1 kg extra) ma minor potenza (-3 kW ma + 1 MJ per stint). Aggiustamenti in tal senso anche per Acura, Cadillac e Lamborghini.

Appena due invece le modifiche alle equivalenze delle GT: -10 kg all’unica McLaren rimasta nello schieramento, vale a dire la 720S GT3 Evo di Pfaff Motorsport e +6,5 kW, unita ad un litro extra per l’Acura del Gradient.

Le ostilità in pista al Michelin Raceway Road Atlanta, fortunatamente graziato dall’uragano Helene, inizieranno giovedí 10 ottobre alle 10.40 AM ET con le prime libere. Qualifiche venerdí 11 a partire dalle 3.25 PM ET e start della 27ma Petit Le Mans sabato 12 ottobre alle 12.10 PM ET, pari alle 18.10 italiane. Qualifiche e gara come sempre visibili gratuitamente dal sito IMSA e relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Raceway Road Atlanta

L’entry list della 27ma Petit Le Mans

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IMSA – Penalizzazioni per la Porsche #6 e l’Acura #40: Nasr e Cameron verso il titolo

Colpo di scena al termine delle estese verifiche volute dall’IMSA su diverse vetture GTP impegnate nella Battle On The Bricks di domenica scorsa.

La Porsche Penske #6 di Mathieu Jaminet e Nick Tandy, giunta terza al traguardo dietro le due BMW viene privata del risultato acquisito in pista a causa di un cablaggio risultato differente rispetto all’omologazione, cosí come l’Acura di Louis Deletraz e Jordan Taylor, classificatasi quinta. Per l’ARX-06 #40 imputate alcune componenti del sistema di canalizzazione dei freni.

Le due GTP vengono poste agli ultimi due posti, decimo ed undicesimo, della classifica di classe, e ciò va ad impattare pesantemente la lotta per il titolo nel WeatherTech SportsCar Championship, che ora vede i leader Felipe Nasr e Dane Cameron portarsi a 124 lunghezze di distacco sui compagni di squadra al posto delle 14 emersi dal risultato di gara in vista del season finale di Road Atlanta.

Ciò nonostante la sfortunata prova di Indianapolis che ha visto la Porsche Penske #7 chiudere solamente in P9 a 7 giri dai vincitori a causa di problemi al servosterzo. Sul podio sale l’altra Porsche del JDC-Miller.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

L’ordine di arrivo definitivo della Battle On The Bricks

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IMSA – Doppietta BMW a Indianapolis. Porsche si rifà nelle GT

Prosegue il momento magico delle BMW che conquistano il primo successo in pista con la M Hybrid V8 nella Battle On The Bricks addirittura con una doppietta. Philipp Eng e Jesse Krohn precedono Connor de Philippi e Nick Yelloly in una gara segnata da un lungo periodo di pioggia.

Diciamo subito che l’Indianapolis Motor Speedway è una bellissima facility ma la pista sembra poco attrezzata per piogge importanti come quella che si è abbattuta nel primo terzo di gara. Tantissimi i testacoda ed i “lunghi”.

La gara inizia comunque su pista asciutta: la Lamborghini Huracàn di Iron Lynx e la Ford Mustang #65, vanno subito a contatto mentre davanti Felipe Nasr si impossessa della leadership con la Porsche capoclassifica.

Dopo 15’ inizia a piovere seriamente e la direzione gara decide di neutralizzare ma non fermare la gara mediante Full Course Yellow. Dopo le prime soste per le wet si decide di ripartire ma il periodo di corsa libera, con Sebastien Bourdais nuovamente al comando, dura pochissimo ed le evoluzioni in pista si moltiplicano, protagonista anche lo stesso Nasr, dritto in T1, che poi incappa anche in una infrazione in periodo di Full C ourse Yellow.

Allo scadere della seconda ora il meteo pare acquietarsi ed inizia il grande momento di Romain Grosjean e della Lamborghini, che arriva anche a prendere la leadership assoluta su Mathieu Jaminet, che con la Porsche #6 ha avuto la meglio sulla Cadillac dorata. Frattanto in LM P2 i leader provvisori di Inter-Europol devono cedere a Nico Pino di United Autosports. Alexander Sims guida un uno-due Corvette in GTD Pro e Jan Heylen sale al comando delle GTD con la Porsche del Wright Motorsports, posizione che non abbandonerà fino al traguardo.

La svolta negativa per la SC63 intorno a metà gara, con un drive-through per un’infrazione al pit che lascia la Lamborghini LMDh fuori dai primi, per poi chiudersi definitivamente nel corso della quinta ora per i postumi del contatto con la Ford Proton di Ben Barker. Nel frattempo la Cadillac di Action Express aveva già reso definitivamente l’anima.

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E’ questo il momento in cui le BMW iniziano a farsi vedere, con Eng prima e Yelloly poi, dalle strategie differenti, a prendere il comando sul resto del lotto. Michael Christensen intanto è salito sulla Porsche di AO Racing e si ritrova in testa alle GTD Pro.

Alla metà gara, dopo l’ennesimo contatto che questa volta veder protagoniste ben tre Ferrari, Krohn, subentrato sulla BMW #24, rompe gli indugi e prende la testa della gara. Con le macchine compattate dall’ennesima Safety Car, è il momento delle due Acura, con Filipe Albuquerque prima e Louis Deletraz in seguito.

Lo svizzero si ritrova addirittura con un giro di vantaggio sulla concorrenza, ma lo stop in rettilineo da parte della Porsche di Felipe Nasr, ancora una volta vittima di un problema al servosterzo, e la relativa Full Course Yellow, compromette il vantaggio della ARX-06 #40, costretta ad una sosta che la rimette in riga. Sosta che invece si rivela determinante per “Rexy”, che esce davanti a tutti dalla pitlane e non si volterà più indietro.

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Mancano circa 45’ e le due BMW vanno alla caccia di Deletraz, che non può opporre resistenza più di tanto e cede ad Eng e De Philippi e più tardi sarà costretto a scontare una penalità per il contatto con la Mercedes del Sun Energy 1. Tra le LM P2, Mikkel Jensen ha conquistato la leadership di categoria per il TDS ma alle sue spalle infuria la lotta fra Paul di Resta e Connor Zilisch. Le due Oreca finiscono per entrare a contatto e ad avere la peggio è l’ex-F1. Drive-through per ERA Motorsport che però non li elimina dalla lotta per il podio.

Il finale vede le due BMW lottare brevemente fra loro ma vengono mantenute le posizioni per uno spettacolare uno-due che ripete l’impresa di qualche ora prima a Monza. Completa il podio la Porsche #6 mentre la Cadillac #01 soffre una foratura che la lascia a 3 giri e termina in P9, comunque davanti all’altra 963 Penske.

TDS

Primo successo stagionale in LM P2 per TDS davanti alla capolista Inter-Europol ed ERA Motorsport, mentre alle spalle di “Rexy”, alla terza vittoria del 2024 in GTD Pro nonostante essere partita dal fondo, chiudono la Ford Mustang #64 e la Corvette #3. Solo P9 per la Ferrari di Risi Competizione di Davide Rigon e Daniel Serra.

Wright

Wright Motorsports conquista la prima vittoria stagionale in GTD per il marchio di Stoccarda sulla BMW del Turner Motorsport e sulla Mercedes del Korthoff/Preston Motorsports Phil Ellis e Russel Ward del Winward Racing, quinti al traguardo dietro la Lamborghini del Forte Racing, sono ad un passo per laurearsi campioni della categoria. Migliore delle tante Ferrari infine, la #47 di Cetilar Racing di Antonio Fuco, Giorgio Sernagiotto e Roberto Lacorte, settima, anche se l’esemplare nuovo di zecca di Inception Racing ha a lungo gravitato nella top five.

Prossimo appuntamento con il WeatherTech SportsCar Championship, il consueto season finale della Petit Le Mans, fra appena due settimane.

Piero Lonardo

 

Foto: Michelin Racing USA, TDS Racing, AO Racing, Porsche Motorsport

L’ordine di arrivo

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IMSA – Bourdais riporta in pole la Cadillac a Indianapolis

Sebastien Bourdais non ha assolutamente perso le speranze di titolo e riporta in pole position la Cadillac nella Battle On The Bricks. Il quattro volte campione ChampCar ha eclissato sulla pista di casa del team Ganassi il resto del gruppo col tempo di 1.14.592.

Louis Deletraz con l’Acura #40 del WTR w/Andretti e Mathieu Jaminet con la migliore delle Porsche non sono riusciti ad avvicinarsi oltre i 2 decimi, mentre Jack Aitken, incaricato di qualificare l’altra V-Series.R dell’Action Express è andato ancora oltre nonostante l’impegno anche nelle ultime fasi, dove però ha solo rimediato un lungo in curva 7.

Protagonista di un innocuo fuoripista nell’infield dell’IMS anche Romain Grosjean con la sua Lamborghini, alla fine solo P10 a 9 decimi dal leader, alla seconda pole stagionale dopo Laguna Seca.

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Nelle LM P2, prima partenza al palo dell’anno per Inter-Europol con Nick Boulle leader incontrastato col tempo di 1.17.618. L’Oreca #52 gestita in pista dal PR1 Mathiasen ha lasciato la concorrenza, guidata da Steven Thomas e Ben Keating, a quasi mezzo secondo.

AO

Tra le GT, non fallisce Laurin Heinrich in GTD Pro. La Porsche #77 torna in pole addirittura dalla Rolex24 svettando sulla Corvette di Nick Catsburg e sulla Ford Mustang di Mike Rockenfeller per pochi millesimi col tempo di 1.23.150. P6 per Daniel Serra con la Ferrari di Risi Competizione, ma va detto che le prime sette pro sono racchiuse in meno di 4 decimi.

UPDATE: Sulla Porsche #77 è stata riscontrata un’infrazione tecnica (altezza minima da terra) nelle verifiche post qualifica ed è stata privata della pole position. Sarà quindi la Corvette #4 a partire davanti a tutti. Medesima infrazione anche per la Lexus #12 qualificatasi terza in GTD con Parker Thompson

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Infine, ancora una Mercedes davanti a tutti in GTD con Mikael Grenier a bissare la prestazione di Road America con 1.23.537. Il pilota di Korthoff/Preston Motorsports ha battuto di oltre 2 decimi Giammarco Levorato, recente polesitter in Virginia con la Ford Proton.

Solo P8 per la migliore delle Ferrari, quella del Conquest Racing di Manny Franco, mentre l’esemplare di DragonSpeed, al debutto con Rasmus Lindh, non ha segnato alcun giro valido, come peraltro la Mercedes del Lone Star Racing di Salih Yoluc, sull’insidioso tracciato ricavato all’interno dello speedway.

Lo start della Battle On The Bricks domenica alle 11.40 PM ET, vale a dire le 17.40 italiane. Diretta streaming sul sito IMSA e sul relativo canale YouTube.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, Porsche Motorsport, Michelin Racing USA

I risultati delle Qualifiche