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WEC – Lamborghini lascia: raddoppierà in IMSA?

Tutti i media si sono lanciati poco fa sulla notizia dell’abbandono da parte di Lamborghini del FIA WEC dopo solo un anno. La notizia, se ci avete fatto caso, ve l’avevamo accennata già durante le cronache del Bahrain, ma ora possiamo dare ancora una volta qualche indicazione più degli altri.

L’abbandono della casa del Toro nella serie mondiale è da considerarsi unilaterale, vale a dire che non è Iron Lynx, team che peraltro durante l’anno ci risulta essersi spesso lamentato non solo delle prestazioni della SC63 ma anche della scarsità di test, indispensabili per lo sviluppo della vettura, a mollare Lamborghini, bensí viceversa. Motivazione ufficiale, l’impossibilità di schierare una seconda entry, resa obbligatoria dal nuovo regolamento sportivo WEC.

Cosa vuol dire ciò in soldoni? Che Lamborghini dovrebbe essere costretta a pagare una robusta penale nei confronti della squadra di Andrea Piccini, avendo interrotto con largo anticipo il contratto triennale originariamente stipulato. Cornuti (scusate il gioco di parole) e mazziati quindi.

L’abbandono si estenderà anche alle GT3, pure portate in pista da Iron Lynx non solo nel WEC ma anche in ELMS, dove peraltro hanno riportato il titolo di categoria. Le Iron Dames le abbiamo già viste in pista a Sakhir con la Porsche Manthey, dove dovrebbero accasarsi per la serie mondiale, mentre Claudio Schiavoni ha testato sotto la supervisione di Matteo Cressoni la Ferrari 296 di AF Corse nel rookie test della serie europea a Portimao, in previsione di un inaspettato ritorno a Canossa.

Volendo fare delle comode speculazioni sulla composizione dell’entry list del WEC, che orgogliosamente dovrebbe ergersi a 40 unità, alla luce di questo abbandono viene da pensare che per arrivare a quel numero potrebbero essere accettate, almeno nella prossima stagione, ulteriori iscrizioni tra le GT3. Ma staremo a vedere…

Dovrebbe invece proseguire il programma nel WeatherTech SportsCar Championship, che al momento era limitato, come nel 2024, ad una sola SC63 nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup. L’effort sarebbe affidato ad una diversa squadra, di cui ancora non si conosce il nome.

Si parla anche di una seconda entry, ma stante l’attuale entry list IMSA, verosimilmente potrebbe al massimo essere una one-off per Daytona o Sebring. Restiamo comunque sempre in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del costruttore di Sant’Agata.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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IMSA – Bourdais in LM P2 per Tower Motorsports

Già tantissime squadre hanno presentato le proprie line-up per la stagione 2025 del WeatherTech SportsCar Championship: oggi è la volta di Tower Motorsports con una novità di tutto rispetto, sarà infatti nientemeno che Sebastien Bourdais a dividere il sedile dell’Oreca LM P2 con John Farano.

Il 45enne di Le Mans, che non ha certo bisogno di presentazioni, è atteso ad una stagione completa nel FIA WEC sulle Cadillac di Jota Sport, ed esiste una concomitanza fra le due serie riguarda la 6 Ore di Sao Paulo e la gara del CTMP, dove le LM P2 saranno peraltro la categoria principale.

Ad affiancare i due, un paio di vecchie conoscenze del team, Job van Uitert e Sebastian Alvarez, il primo per le gare di lunga durata dell’Endurance Cup, mentre il messicano completerà l’equipaggio a Daytona. Entrambi hanno disputato la Petit Le Mans nelle fila della squadra ora gestita da Ricky Capone, con l’olandese a trionfare nel 2020.

Obiettivo del team tornare a vincere il Jim Trueman Award riservato ai gentlemen della serie IMSA, dove Farano ha primeggiato nel 2022 grazie all’apporto di Louis Deletraz.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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WEC – Arthur Leclerc e Valentino Rossi stelle del Rookie Test in Bahrain, poi la Valkyrie ruba la scena

Appena terminato in Bahrain il Rookie Test del FIA WEC, classica appendice della stagione del mondiale endurance. Come anticipato su queste pagine, tante le novità di grido, primi fra tutti Arthur Leclerc, al debutto sulla Ferrari 499P, e Valentino Rossi sulla BMW M Hybrid V8.

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Diciamo subito che sotto la canicola mediorientale sono stati alcuni piloti titolari, incaricati del setup mattiniero delle vetture, a segnare l migliori prestazioni, con Earl Bamber e la Cadillac, unico a scendere sotto l’1’50” con 1.49.566, davanti a Dries Vanthoor con la BMW #15, poi passata nelle mani del centauro di Tavullia, e Nicklas Nielsen sulla Ferrari #50.

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Il minore dei fratelli Leclerc non ha per niente sfigurato, anzi, chiudendo con la quinta prestazione giornaliera, la seconda del pomeriggio dietro l’Alpine di Jules Gounon, al termine di 61 tornate. “La squadra mi ha messo subito a mio agio e ho potuto approfittare al meglio di questa opportunità, che speriamo possa concretizzarsi nel prossimo futuro in qualcosa di più” - ha affermato Leclerc – “La 499P è una macchina molto diversa come impostazione di guida sia rispetto alla F1 ma anche dalle LM P2 con cui ho disputato l’ultima stagione ELMS.”

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Anche Rossi non ha peraltro demeritato in questa prima, e forse unica, da quanto ne sappiamo, uscita con la Hypercar, con il settimo crono, quarto del pomeriggio, dopo 69 giri nelle cinque ore a disposizione.

La sessione del mattino ha visto solamente una breve Full Course Yellow, mentre nel pomeriggio due red flag per altrettante uscita di strada, la prima da parte di Clément Novalak, alla prima presa di contatto con la Peugeot 9X8, mentre a seguire è stato Matteo de Palo a fermarsi in T14 con la Ferrari 296 GT3 #54.

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Prima uscita pubblica anche per Théo Purchaire con la Peugeot. Il probabile nuovo acquisto del Leone ha però girato molto poco, 19 giri totali, e ha terminato nelle retrovie. Bene anche le altre proposte di Alpine e BMW, con Victor Martins a 1”2 dal leader davanti a Max Hesse. Gran lavoro invece per Phil Hanson, neoacquisto AF Corse, e per Thomas Neubauer, al volante della Ferrari #51, autori rispettivamente 65 e 63 tornate.

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Dopo i test ELMS di Portimao si è rivisto anche Antonio Serravalle, questa volta al volante della Porsche 963 di Proton. L’aspetto curioso nel suo caso riguarda l’outfit Isotta Fraschini.

_PL50138Giri “premio” anche per Dani Juncadella e Charlie Eastwood in Cadillac e per Jordan Pepper e Franck Perera in Lamborghini. La SC63, nonostante manchi solo l’annuncio ufficiale dell’abbandono al WEC per la prossima stagione, resterà comunque in Bahrain per una due giorni di test, utili per preparare la prossima stagione in IMSA, dove alla fine potrebbe schierare due vetture anzichè l’unica fin qui prevista.

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Test privati ai quali si unirà certamente anche l’Aston Martin Valkyrie, che a sorpresa ha fatto capolino nei box nel tardo pomeriggio nell’ammirazione generale.

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Anche tra le GT3 le migliori prestazioni sono state riportate dai piloti titolari, con Ben Barnicoat, uno dei portacolori Lexus negli States, autore di 2.01.772. A seguire Gregoire Saucy e Marino Sato con la McLaren, quest’ultimo al top al mattino.

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Tra i veri rookies ha svettato l’indiano Mahaveer Raghunathan, invitato sulla Ferrari 296 #55 reduce dal successo di ieri, davanti ad Aurelien Panis sulla Lexus AKKODIS ASP #78 e al già citato Matteo de Palo sull’altra GT del Cavallino.

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Buona prestazione anche per Mattia Drudi, prossimo rinforzo Aston Martin in GT in previsione di un prossimo passaggio sulla LMH britannica.

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Probabili cambi di monture invece per Yasser Shahin e Sebastien Baud, i quali si sono alternati fra McLaren e Lamborghini, mentre Celia Martin ha fatto il proprio debutto ufficiale fra le Iron Dames, ma non sulla Lamborghini Huracàn in rosa, che al contrario ha visto per la prima volta un maschietto, Edmond Barseghian, YouTuber famoso per aver schiantato una McLaren Senna, bensí sulla Porsche Manthey campione della categoria.

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La giovane pilotessa Bronze Ranked si è alternata con Michelle Gatting e con Gillian Henrion, rookie scelto dal WEC insieme a Reshad de Gerus; quest’ultimo si è esibito al volante della Toyota Hypercar laureatasi campione tra i costruttori LMH con la supervisione di Mike Conway.

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E’ tutto per la stagione 2024 del FIA WEC, che tornerà il 21/22 febbraio 2025 con il Prologo del Qatar, cui seguirà la seconda edizione della 1.812 km il 28 dello stesso mese.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

I risultati del Morning Test

I risultati dell’Afternoon Test

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WEC – Bahrain, a Toyota la gara e il titolo costruttori, a Porsche il titolo piloti. VISTA AF Corse di forza in GT3

Toyota chiude in bellezza la stagione 2024 del World Endurance Championship aggiudicandosi la 8 Ore del Bahrain con la GR010-Hybrid #8 di Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa, vittoria che, unita al terzo posto della migliore delle due Porsche Penske, permette al costruttore giapponese di vincere l’ennesimo titolo costruttori.

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La seconda metà di gara è stata tanto frammentaria quanto la prima è stata lineare. Alla metà della quinta ora una prima Safety Car, preceduta dalla Virtual, è stata necessaria per portare in sicurezza la Ford Mustang di Giammarco Levorato, che sputava fiamme dallo scarico di destra.

Al restart Antonio Giovinazzi si ritrova ancora alle spalle di qualcuno, nel caso la Porsche Jota di Callum Ilott, che però viene saltato di slancio. Sarah Bovy frattanto ha approfittato della situazione e si è issata al comando delle GT3 seguita dall’Aston Martin dello Heart of Racing che in seguito prenderà anche la testa della categoria.

All’inizio della settima ora la Toyota perde un pezzo, con la #7, le cui speranze di titolo erano legate ad un lumicino si perdono per problemi irrisolvibili pompa carburante.

Ma la vettura di servizio ha appena iniziato a lavorare, perchè questa volta è la Peugeot di Paul di Resta a fermarsi in curva 11. Le operazioni in questo caso richiedono più tempo perchè la LMH deve essere messa in condizioni di non nuocere. A seguire due Full Course Yellow sono chiamate per l’altra Mustang di Zach Robichon e la Lexus di Esteban Masson, entrambe ferme a bordo pista per due problemi separati.

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Davanti c’è sempre la Ferrari #51 ma la mossa vincente di Toyota avviene in questo momento, con un provvidenziale splash che ad un’ora dalla bandiera a scacchi permette a Sebastien Buemi di trovarsi a contatto di Matt Campbell con la Porsche #5. Giovinazzi, che invece effettuerà una sosta regolare, si ritroverà addirittura P5 alle spalle della Porsche Jota di Jenson Button e alla Peugeot di Mikkel Jensen.

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I due battistrada finiranno anche per toccarsi, permettendo a Buemi di passare al comando e macinare vantaggio; vantaggio che risulterà determinante alla luce dei 5” di Stop&Go assegnati per il contatto con l’australiano di Penske. Giovinazzi nel finale sarà autore di una ulteriore rimonta, giustificando ancor più il titolo costruttori di Toyota col sorpasso alla Porsche #5 che vale il secondo posto in gara.

UPDATE: Dura penalità nel post gara, 4’55″,  per la Ferrari #51, che avrebbe utilizzato due pneumatici in più rispetto all’allocazione prevista. in funzione di ciò sale a podio la Peugeot  #93, mentre Giovinazzi e c. vanno a chiudere la classifica delle LMH,  in P14.

UPDATE-bis: Ferrari, nel suo comunicato stampa diffuso nel primo pomeriggio di domenica, ha precisato che il limite dei 26 pneumatici era stato correttamente rispettato, ma sono stati erroneamente impiegati gli pneumatici che erano stati montati sulla vettura per schierarla in griglia anziché quelli rodati durante la qualifica e che erano destinati alla corsa. Queste due gomme non sono state considerate come parte del contingente allocato dalla squadra, portando alla decisione degli Steward.

Niente da fare per la 499P #50, che chiuderà in P9 dopo una sosta extra necessaria per sostituire la posteriore sinistra rovinata nella lotta con l’Alpine di Charles Milesi. Ad Andrà Lotterer, Laurens Vanthoor e Kevin Estre basta addirittura solo l’undicesima posizione per aggiudicarsi il titolo piloti sotto gli occhi attenti del “Captain”.

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Tra i privati, è la volta della Porsche Jota #38 precedere la Ferrari AF Corse e la Porsche Proton; purtroppo per l’altra entry di Jota una foratura ha compromesso le possibilità di un buon piazzamento. Due parole sulla Lamborghini SC63, all’ultima apparizione, almeno per quanto a nostra conoscenza, nella serie mondiale, in attesa dell’annuncio ufficiale, vittima dell’ennesimo ritiro per problemi di raffreddamento.

Tornando invece alle GT3, che ricordiamo avevano già assegnato i titoli a Porsche. Le due Corvette, trascinate nel finale da Charlie Eastwood e Dani Juncadella, sembrano vanificare la rimonta dei due factory driver Ferrari, Davide Rigon ed Alessio Rovera; entrambi cederanno in un primo momento dalle GT gestite da TF Sport, ma nel finale il varesino tornerà prepotentemente al comando e resisterà agli assalti delle Corvette per conquistare la prima vittoria stagionale della 296 GT3 #55 insieme a Simon Mann e Francois Heriau.

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Juncadella resisterà a sua volta all’assalto di Matteo Cairoli con la Lamborghini Iron Lynx. Purtroppo un’infrazione in periodo di Virtual Safety Car toglierà dai primi l’altra Ferrari di Davide Rigon, penalizzazione scontata in precedenza anche alla Lamborghini delle Iron Dames.

E’ tutto per oggi da Sakhir. Domani andrà in onda il Rookie Test che nel frattempo si è arricchito di ulteriori nomi, quali Antonio Serravalle e Larry Ten Voorde per Proton, oltre a diverse giovani promesse sulle GT3.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo definitivo della 8 Ore del Bahrain

L’entry list aggiornata del Rookie Test

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WEC – In Bahrain, alla metà gara, una Ferrari in testa. Corvette al top in GT3

C’è una Ferrari in testa dopo 4 ore delle 8 previste in Bahrain, atto finale del FIA WEC 2024. Si tratta della 499P #51. Antonio Giovinazzi, abilissimo a sgusciare in mezzo alle due Toyota in prima fila, ha poi approfittato di un contatto in fase di doppiaggio fra Sebastien Buemi con la GR010-Hybrid in pole e la Corvette di Hiroshi Koizumi.

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Dietro un contatto faceva perdere diverse posizioni alla gemella #50, ancora potenzialmente in lotta per il titolo, ma peggio ancora andava alla Porsche #6, leader del campionato, proprio per una toccata con Miguel Molina, oltre che per un successivo contatto con l’Alpine. Alle spalle di Giovinazzi emergeva a sorpresa in queste prime fasi la Porsche Proton del neopromosso titolare Penake, Julien Andlauer.

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Tra le GT3, partivano bene le due McLaren in possesso della prima fila, ma dalla quarta fila era Tom van Rompuy con la Corvette #81 a bruciare le tappe e a prendere il comando della categoria dopo la prima sosta, una volta passato il volante a Charlie Eastwood.

La prima sosta era galeotta anche per le LMH, con Will Stevens e la Porsche Jota #12 a balzare davanti a Giovinazzi, salvo poi cedere allo scadere del secondo turno di guida. Dietro la 499P #51 tornavano ad emergere la Toyota #7 soprattutto grazie a Kamui Kobayashi, secondo nonostante un problema al cambio, e la Porsche #5, terza ai danni della migliore 963 di Jota Sport. determinante in questo senso la strategia del Team Penske in termini di risparmio gomme.

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Tornando alle GT3, dietro la Corvette #81, fin qui padrona della gara, resiste la McLaren #59, mentre alle loro spalle è emersa la Porsche #92, già campione della categoria con una gara di anticipo, nelle mani di Joel Sturm.

In termini di campionato, al momento l’equipaggio della Porsche #6 si laureerebbe campione, mentre il titolo costruttori sarebbe appannaggio di Toyota.

Out fin qui solamente due vetture, la Lexus RC F GT3 #78, vittima di un problema alla sospensione, e la BMW M Hybrid V8 #20, al contrario della vettura gemella che prosegue nelle posizioni di testa. Ancora una volta come lo scorso anno minime le interruzioni, con solo una breve Full Course Yellow per detriti nel corso della quarta ora.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo la quarta ora di gara

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WEC – La Toyota risorge in Bahrain: è uno-due nella Hyperpole. Prima pole McLaren in GT3

Le Toyota risorgono nelle qualifiche della 8 Ore del Bahrain, atto finale del FIA World Endurance Championship 2024.

Dopo che Nyck de Vries ha primeggiato nelle qualifiche con 1.47.498, primeggiando per appena 33 millesimi sulla Ferrari di Antonio Giovinazzi e di 52 sulla BMW di Robin Frijns, Brendon Hartley ha guidato l’uno-due delle GR010-Hybrid nella Hyperpole, relegando ad oltre 3 secondi l’olandese, guadagnando un altro punto nella classifica costruttori per il team nipponico.

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Per le Ferrari una P3 e P5 assolutamente non da buttare via in funzione della gara, con la Porsche Proton nel mezzo e le altre 963 ufficiali Penske dietro. Non hanno superato il taglio nè la Cadillac, 13mo tempo con Alex Lynn, nè tantomeno la terza 499P di AF Corse con Yifei Ye UPDATE: penalizzato in seguito di una posizione in griglia per avere ostacolato l’Alpine #35. Fuori entrambe le Alpine, le Peugeot e la Lamborghini, oltre alla Porsche Jota #38.

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Joshua Caygill ha invece dominato le qualifiche delle GT3 con la McLaren #95 sulla Ferrari VISTA AF Corse di Francois Heriau e la Lamborghini delle Iron Dames. Il pilota di United Autosports si è poi ripetuto nella Hyperpole, scalzando per appena 2 millesimi il compagno di squadra James Cottingham, che a propria volta ha scavalcato la Ferrari #55 e la Huracan in rosa, che occuperanno la seconda fila.

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La Porsche Manthey Pure Rxcing #92 del neotitolato Alex Malykhin, nonostante i 35 kg extra di Success Ballast scatterà dalla quinta piazzola. Da evidenziare che non sono entrate fra i primi dieci entrambe le BMW del WRT ed entrambe le Corvette TF Sport.

A questo punto la parola va alla gara, che partirà alle 14.00 locali di domani, sabato 2 novembre, vale a dire le 12.00 nostrane. La diretta del season finale WEC sarà fruibile sia sulla piattaforma Discovery+ che sui canali SkySport, oltre che ovviamente sulla WEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro, Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Peugeot torna in testa nelle libere 3 del Bahrain

Peugeot dimostra di non essere stato un fuoco di paglia del giovedí segnando il miglior tempo nel terzo ed ultimo turno di libere della 8 ore del Bahrain a cura di Jean-Eric Vergne e la 9X8 #93.

Dietro il due volte campione della Formula E si è piazzata una Ferrari, la #83 AF Corse di Yifei Ye, a 2 decimi. Gradino basso del podio virtuale per Daniil Kvyat con la Lamborghini SC63 davanti all’altra Peugeot e alle due Alpine.

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A seguire le due Ferrari ufficiali con Antonio Fuoco davanti ad Antonio Giovinazzi. La 499P #50 è stata costretta a fermarsi dopo appena 7 tornate per un problema elettrico. Qualche problema anche per la McLaren GT3 #95, fermatasi alla metà turno. Nascostissime invece Porsche, Toyota e BMW, che chiudono lo schieramento delle Hypercar.

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Nell’unica categoria GT è stata la Porsche già campione di Manthey Pure Rxcing a primeggiare, unica a scendere, ancorchè di poco, sotto i 2.04’ con Alex Malykhin. La top five è racchiusa in poco più di un decimo, a riprova della competitività della categoria, rappresentata da una vettura ciascuna di cinque dei nove costruttori impegnati: Lexus, Ferrari, Aston Martin, Corvette.

Ancora una volta solo un paio di Full Course Yellow per pulire la pista ed una esercitazione di soccorso in pitlane.

A seguire nel pomeriggio le qualifiche e la hyperpole, a partire dalle 16.00, le 14.00 italiane, fruibili in diretta sulla piattaforma Discovery+ e sulla WEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

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WEC – Ferrari: siamo obbligati a vincere!

Alla vigilia della seconda giornata di prove della 8 Ore del Bahrain abbiamo avuto la possibilità di raccogliere le impressioni da parte degli uomini chiave Ferrari.

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Per Nicklas Nielsen, pilota della 499P #50 “Sappiamo che ovviamente ci sono poche speranze, ma partiremo per la vittoria, che è l’unico risultato, insieme ad un risultato negativo degli altri competitor, che ci potrebbe permettere di conquistare il titolo. Ieri (nelle libere 1 e 2-ndr) ci siamo focalizzati sul passo gara e, a parte qualche problema nella parte finale del circuito, che hanno riscontrato anche tutti gli altri, siamo contenti. Il team, in caso di situazioni favorevoli, è pronto ad aiutarci. Sicuramente la qualifica – ha proseguito il danese – sarà importante.”

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E con James Calado, pilota della #51, affrontiamo proprio questo tema, una domanda che ci frullava da tempo: perchè non fai mai le qualifiche? “Purtroppo la mia costituzione mi impedisce di essere competitivo rispetto ai miei compagni. Non credo sia corretto in senso generale che non esista un meccanismo che permetta ai piloti più “pesanti” (Calado è in perfetto peso forma per la sua altezza, 77 kg, e dopo il Qatar ha subito anche problemi di salute per questo dimagrimento eccessivo) di essere parificati tra loro.”

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Questo tema, tra le altre cose, è stato affrontato anche con Antonello Coletta, Global Head of Ferrari Endurance and Corse Clienti “Effettivamente crediamo debba esistere un sistema per parificare queste situazioni, magari una media del peso fra i piloti. Ne abbiamo anche parlato con gli organizzatori ma per ora niente.” Tornando alla gara di domani: “La pressione c’è, ma è vero che siamo anche quelli che hanno meno da perdere di tutti. Dobbiamo vincere e sappiamo che sarà veramente difficile portare a casa almeno uno dei due risultati che ci vedono matematicamente in corsa. Servirà un miracolo ma le gare, come dico sempre, finiscono sotto la bandiera a scacchi e vediamo dove ci porterà la competizione, anche se siamo sicuramente più competitivi dello scorso anno”.

Parafrasando quanto affermato a Imola nell’ambito delle recenti Finali Mondiali, col rinnovo dei due equipaggi: “Noi crediamo nel mantenere e rafforzare un gruppo coeso in un clima sereno, lo dimostrano anche le due vittorie di Le Mans con due equipaggi diversi, senza contare la terza vittoria avvenuta con AF Corse. Peraltro devo dire che abbiamo ricevuto tante richieste da parte di piloti che volevano correre per noi e non può non farci che piacere. Siamo contenti anche dell’ingaggio di Phil Hanson, che si unirà agli altri due piloti confermati (Kubica e Ye-ndr) in AF Corse per cercare di conquistare il titolo clienti che quest’anno purtroppo ci è sfuggito. Shwartzman è un pilota giovane proveniente dall’Academy ed ha deciso di proseguire altrove (IndyCar con Prema, ormai segreto di Pulcinella in attesa dell’annuncio ufficiale del team-ndr).”

Infine ancora due parole sul regolamento: “Il nuovo regolamento non riporta nulla riguardo al tema durata delle gare, per cui non abbiamo idea di cosa succederà rispetto ad un caso come Spa. Personalmente sono molto perplesso. Noi comunque siamo committati sino al 2027 e vedremo in seguito se proseguire secondo la recente estensione dell’omologazione delle LMH, sino al 2029.”

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Last but not least, l’Ing.Ferdinando Cannizzo, il papà della 499P. I piloti ci hanno raccontato di un ottimo feeling con la macchina qui in Bahrain: “L’obiettivo del joker era focalizzato proprio verso circuiti come questo, dove i freni sottoposti ad uno stress particolare ed in precedenza avevamo riscontrato che il bilancio tra anteriore e posteriore non era ottimale. Siamo contenti che il contributo del joker sia positivo. Questo peraltro è un circuito gravoso non solo sui freni ma anche per le gomme, anche per la sabbia portata dal vento.”

Quella dello scorso anno è stata una gara praticamente priva di neutralizzazioni, giusto un paio di brevi Full  Course Yellow: “Tenuto conto che la strategia dovrà tenere conto delle differenti condizioni fra la partenza ed il prosieguo della gara in notturna, speriamo, in caso di neutralizzazioni, di trovarci nella posizione migliore per approfittarne. Per una volta comunque siamo contenti di vedere tante altre vetture competitive, come BMW, che possono dire la loro in questa gara cosi che si possano mettere nel caso dietro di noi ma davanti agli altri.”

L’appuntamento a Sakhir è per fra poco, con il terzo turno di libere, seguito nel pomeriggio dalle qualifiche e la Hyperpole.

Interviste raccolte da Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro