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WEC – Aston Martin inizia i test con la Valkyrie. Peugeot: Müller out, Jakobsen in. Anche Vosse si esprime sul BoP

Il mese e mezzo che separa i due round del WEC di San Paolo ed Austin avrebbe dovuto essere dedicato alle vacanze, invece Aston Martin e Heart of Racing hanno pensato di farci una sorpresa, iniziando il programma di test della nuova Valkyrie hypercar.

Con il veterano incaricato dello sviluppo Darren Turner, Mario Farnbacher ed Harry Tincknell al volante, la Valkyrie AMR-LMH si è mostrata sulle piste di Silverstone e Donington, ed è stata anche catturata in video.

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Il marchio inglese ha cosí deciso di dare qualche informazione in più sul programma, che una volta terminato il processo di omologazione in autunno, dovrebbe vedere la Valkyrie impegnata nel 2025 sia nel World Endurance Championship con due esemplari che nel WeatherTech SportsCar Championship con uno.

La Valkyrie AMR-LMH, l’unica della categoria derivata direttamente dalla produzione, usa una versione modificata per adattarsi al regolamento hypercar del motore V12 aspirato Cosworth 6,5 litri, capace di girare a 11.000 giri e sviluppare oltre 1.000 HP.

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Dal quartier generale Aston  Martin di Silverstone, la squadra si sposterà durante l’estate per proseguire lo sviluppo della Valkyrie AMR-LMH su altri circuiti europei con lo scopo primario di valutare le performance in pista. La base delle operazioni nella serie IMSA sarà invece nella sede dello Heart of Racing a Phoenix.

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Peugeot frattanto ha dato l’addio a Nico Müller, pronto a dedicarsi anima e corpo al programma Porsche in Formula E. Al suo posto è stata promossa la stellina danese Malthe Jakobsen, già pilota di riserva della squadra del Leone.

Tornando infine al tema sempre caldo del BoP, che abbiamo affrontato con dovizia dopo San Paolo, anche Vincent Vosse ha voluto dire la sua, ed il boss di WRT lo ha fatto con una dichiarazione a mezzo social, in cui da un lato valorizza l’importanza del sistema di equivalenze, ma sotto sotto lascia trasparire la stessa inquietudine espressa da altri contender. Riportiamo qui di seguito la traduzione integrale del post.

Vosse

“Le tre lettere che suscitano cosí tante polemiche… B.O.P.

Per chi è nuovo del BOP, sta per “Balance of Performance”, ed è stato introdotto nel nostro sport per portare diversità e consentire a tutti i costruttori di competere in prima fila e allo stesso tempo ridurre i costi. Lo scopo è quello di pareggiare i tempi sul giro di tutte le vetture in griglia e quindi generare gare il più possibile ravvicinate, un aspetto positivo non solo per i concorrenti ma anche per i fans!

Ho iniziato a correre prima che fosse introdotto il balance of performance e non c’era diversità. Se non eri su una Viper o su una Porsche, non avevi la possibilità di competere sul tempo sul giro. La strategia e i pitstop erano l’unico modo per poter recuperare il tempo perso rispetto ai primi, ma ora, grazie ai regolamenti, soprattutto nelle gare di durata, è molto più difficile creare un divario. Tutte le vetture sono racchiuse in pochi decimi e la competizione è molto più intensa fino alla fine.

È grazie al BOP che attualmente abbiamo nove costruttori di Hypercar e 12 di GT3 che competono al massimo livello possibile nelle gare endurance. Ciò semplicemente non sarebbe stato possibile senza il BOP. È chiaro che è importante per il nostro sport, insieme al sistema di ranking dei piloti, ma è anche chiaro che queste “limitazioni artificiali” devono essere applicate correttamente.

Certo, è facile “gestire una squadra” e commentare il BOP dal divano di casa, in particolare quando non favorisce la squadra o il pilota prescelto, ma non possiamo negare quanto sia importante per il nostro sport, e quanto ha portato alle corse.

Naturalmente, al momento condivido le stesse frustrazioni di tutti i membri del nostro team. Su questo argomento, ci pare che siamo arrivati al “limite” del BOP, quindi o dobbiamo accettarlo oppure trovare un altro modo per equalizzare i concorrenti.

Abbiamo tutti la stessa passione e vogliamo solo il meglio per il futuro del nostro fantastico sport.”

Per tutti, ancora una volta l’appuntamento con il mondiale endurance è fra poco più di un mese al Circuit of The Americas.

Piero Lonardo

Foto: Aston Martin Racing, Peugeot Sport, Vincent Vosse FB Page

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GTWC Europe – La prima per Emil Frey ad Hockenheim

Konsta Lappalainen e Ben Green si impongono nella Race 2 di Hockenheim del Fanatec GTWC Europe Sprint Cup con la Ferrari di Emil Frey Racing davanti alla BMW M4 GT3 #32 WRT di Charles Weerts e Dries Vanthoor e alla Mercedes #48 del Winward Racing Team MANN-FILTER di Lucas Auer e Maro Engel.

Il recap della gara

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Luca Engstler (LIQUI MOLY Team Engstler by OneGroup Lamborghini #6) ha gestito la pole al via resistendo a Ricardo Feller (Tresor Attempto Racing Audi #99) e a Dries Vanthoor (WRT BMW #32). Buona partenza anche da parte di Maro Engel (Winward Racing Team MANN-FILTER Mercedes #48), abile in poche curve a risalire dalla decima alla sesta piazza.

Il primo colpo di scena della giornata è arrivato dopo 20′ d’azione per un problema all’Audi di Ricardo Feller; largo quindi in seconda posizione alla Ferrari #14 di Konsta Lappalainen, che nel frattempo aveva avuto la meglio su Vanthoor.

Un problema in curva 1 per l’Aston Martin #11 di ComToYou Racing ha chiamato in causa la Safety Car; dopo che la prova è ripartita, tutti si sono fermati ai box per cambiare le gomme ed effettuare il cambio pilota.

Grazie ad un problema all’anteriore destra al nox, la Lamborghini #6 ha perso terreno, lasciando la 296 in testa con Ben Green, con minimo scarto nei confronti di Charles Weerts e di Lucas Auer, ma il pilota britannico ha mantenuto il comando sino al traguardo sulla BMW #32 e sulla Mercedes #48.

L’Aston Martin #7 di ComToYou Racing di Mattia Drudi e Nicolas Baert, quarti all’arrivo, è stata poi classificata sesta per una penalità; completano quindi la top five la Mercedes #9 del Boutsen VDS di Jules Gounon e Maxi Götz e la BMW #30 del WRT iscritta in Silver Cup per Calan Williams e Sam de Haan.

Gold Cup

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Audi si afferma in Gold Cup con Lorenzo Patrese e Lorenzo Ferrari con l’Audi #99 di Tresor Attempto Racing. I due italiani conquistano la vittoria davanti a Simon Gachet/Lucas Legeret (Concept Sport Automobile Racing  Audi #111) e a Paul Evrard/Gilles Magnus (Sainteloc Racing Audi #25). Decisivo il problema ai box per la Lamborghini #6 del LIQUI MOLY Team Engstler by OneGroup partita in pole.

Silver Cup

Dominio per Calan Williams/Sam De Haan con la BMW #30 del WRT.  Il binomio anglo-australiano ha preceduto all’arrivo Aurelien Panis/Cesar Gazeau (Boutsen VDS Mercedes #10) e Reece Barr/Magnus Gustavsen (Winward Racing Mercedes #57).

Bronze Cup

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Due su due in Bronze Cup per la M4 GT3 #991 del Century Motorsport di Darren Leung/Dan Harper. I campioni del British GT Championship dominano la scena concludendo con margine davanti a Sandy Mitchell/Rob Collard  (Barwell Motorsport Lamborghini #78) e a Ugo de Wilde/Dmitry Gvazava  (Imperiale Racing Lamborghini #85)

La prossima settimana il GTWC Europe tornerà in Germania al Nürburgring per l’Endurance Cup, mentre la Sprint Cup riprenderà dal 23 al 25 agosto a Magny-Cours.

Luca Pellegrini

Foto: GTWC Europe

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GT Open – Paul Ricard, Race 2: successo Ferrari con Spirit of Race

Successo di Nicola Marinangeli e Vincent Abril in gara 2 al Paul Ricard nell’International GT Open. La Ferrari #51 di Spirit of Race recupera dal cuore dello schieramento ed emerge sul bagnato davanti all’Audi #1 Eastalent Racing di Simon Reicher e Christopher Haase e alla Lamborghini #10 dell’Oregon Team di Alessio Deledda e Jordan Pepper.

Il recap della gara

Condizioni ben differenti da ieri al Paul Ricard: la gara viene dichiarata bagnata e si parte dietro Safety Car. Riccardo Agostini (Spirit of Race Ferrari #27), autore della pole in mattinata, ha mantenuto solo per cinque giri la leadership, cedendola al vincitore di gara 1, Christopher Haase (Eastalent Racing Audi #1).

Dopo una breve sospensione per red flag, la gara è ripresa con il cambio pilota. L’Audi al comando, ora con Simon Reicher, ha però dovuto difendersi dal ritorno della Ferrari #51 Spirit of Race di Vincent Abril, partita dalla 20ma piazzola.

Il monegasco ha concretizzato l’inseguimento all’ultimo giro col sorpasso che vale la vittoria, precedendo al traguardo l’Audi #1 e la Lamborghini #10 del Team Oregon di Alessio Deledda e Jordan Pepper. Completano la top five le Mercedes #9 di GetSpeed e #96 del Team Motopark.

P7 per l’altra 296 GT3 di AF Corse di Marcelo Hahn/Allam Khodair, vincitori in PRO Am, i quali hanno approfittando di un errore da parte di Marco Pulcini (Spirit of Race Ferrari #27). Il compagno di squadra Riccardo Agostini ha comunque completato al secondo posto tenendo testa a Dexter Müller/Yannick Mettler (CBRX by SPS Mercedes #54); in AM infine è arrivato il secondo successo in altrettante gare per Roberto Lacorte (AF Corse Ferrari #47).

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In classifica generale, Haase e Reicher passano al comando con 72 punti contro i 69 di Alessio Deledda ed i 67 di Domink Baumann e Mikaeel Pitamber, oggi solo noni.

Prossima tappa del GT Open al Red Bull Ring a metà settembre.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

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GT Open – Haase e Reicher di forza in gara 1 al Paul Ricard

Christopher Haase e Simon Reicher si aggiudicano la prima prova del Paul Ricard valida per l’International GT Open. La coppia di Eastalent Audi si impone con forza nel finale sulla Mercedes #9 di Anthony Bartone/Fabian Schiller e l’AMG GT3 #17 di Marcos Siebert/Diego Menchaca.

Il recap della gara

Fabian Schiller (GetSpeed Mercedes #9) ha tenuto al via la prima posizione guadagnata in qualifica respingendo gli attacchi da parte di Vincent Abril (Spirit of Race Ferrari #51) e Jordan Pepper (Oregon Team Lamborghini #63). Il tedesco come tanti altri ha preferito tagliare la prima chicane al fine di evitare problemi.

La direzione gara ha valutato attentamente la situazione prima di costringere la Mercedes #9 a lasciare spazio alla Lamborghini #63 che nel frattempo aveva passato la Ferrari #51 di Abril. Anche la Rossa di Spirit of Race ha dovuto lasciare passare Allam Khodair (AF Corse Ferrari #16) sempre per aver saltato curva 1 al via.

La sosta ai box ha peró riportato in vetta la Mercedes #9. Gli ultimi giri di Schiller hanno permesso ad Anthony Bartone di trovarsi provvisoriamente leader davanti alla Lamborghini #10 di Alessio Deledda ed alla Ferrari #51 di Nicola Marinangeli. Più attardato, invece, Christopher Haase con l’Audi #1 Eastalent Racing.

Un primo colpo di scena a 20′ dalla fine grazie ad un clamoroso errore in fase di doppiaggio da parte di Deledda, che ha spinto in testacoda in curva 8 la Mercedes #100 di Vimana by GetSpeed, un errore che ha permesso a Bartone di prendere qualche secondo di vantaggio.

Il finale però ha visto il recupero da parte di Christopher Haase. Il veterano tedesco ha infatti approfittato del duello tra Deledda e Marinangeli per la seconda piazza per recuperare terreno, ed in seguito l’alfiere di Audi Sport si è concentrato sul recuperare sulla Mercedes #9 di GetSpeed.

Haase ha beffato con facilità Bartone come da pronostico, cosí da ottenere la terza affermazione stagionale per Eastalent Racing su Bartone/Schiller e alla Mercedes #17 Team Motopark di Marcos Siebert/Diego Menchaca, che nel finale ha avuto la meglio sulla Ferrari #51 di Marinangeli/Abril.

Aaron Walker e Valentin Pierburg (GetSpeed Mercedes #6) si aggiudicano la PRO Am davanti a Marcelo Hahn/Allam Khodair (AF Corse Ferrari #16) e Stewart Proctor/Lewis Protcor (Greystone GT McLaren #66), mentre tra gli AM si impone Roberto Lacorte, presente una tantum con la Ferrari 296 GT3 #47 di Cetilar Racing.

Domani si prosegue con le Qualifiche-2, alle 9.30, e Gara-2, sulla distanza di 60′, a partire dalle 13.35.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

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GTWC Europe – Hockenheim, Race-1: Mercedes ferma la rimonta di BMW

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GTWC Europe – Donno senza avversari nel Q1 di Hockenheim

Eliseo Donno ottiene la prima pole in carriera nel Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Sprint Cup ad Hockenheim. Il pilota della Ferrari AF Corse #71, iscritta in Silver Cup, regna contro il cronometro col tempo di 1.37.349, precedendo Ben Green con l’altra 296 GT3 dell’Emil Frey Racing #14 e Lucas Auer  sulla Mercedes #48 del Winward Racing Team MANN-FILTER.

A seguire Max Hofer ( LIQUI MOLY Team Engstler by OneGroup  Lamborghini #6) e Louis Prette (Garage 59 McLaren #188), rispettivamente al top in Gold Cup ed in Bronze Cup.

Solamente 19ma piazza per Charles Weerts e la BMW M4 GT3 #32 Team WRT, leader della serie Sprint insieme a Dries Vanthoor.

Alle 14.15 la prima gara del fine settimana in terra tedesca.

Luca Pellegrini

Foto: GTWC Europe

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GTWC Europe – Mercedes al top nelle Pre-Qualifying di Hockenheim

Riprende nel cuore dell’estate in quel di Hockenheim la Sprint Cup del Fanatec GT World Challenge Europe.

Nelle prime libere è stato Sven Müller a guidare la classifica con la Porsche #96 del Rutronik Racing, precedendo di appena 81 millesimi col tempo di 1.39.022 la Mercedes #48 del Winward Racing Team MANN-FILTER con Lucas Auer.

Il pilota austriaco è salito poi in cattedra nelle Pre-Qualifying col tempo di 1.39.257 davanti alla Lamborghini #6 LIQUI MOLY Team Engstler by OneGroup di Luca Engstler, iscritta in Gold Cup.

A seguire la BMW WRT #32 di Dries Vanthoor,  la Ferrari #69 dell’Emil Frey Racing di Giacomo Altoè e l’Audi #26 del Sainteloc Racing, altro protagonista della Gold Cup, di Gilles Magnus.

Menzione d’onore anche per la Lamborghini #72 del Barwell Motorsport di Sandy Mitchell, sesto tempo assoluto, e, a seguire, per la Ferrari #71 di AF Corse, al vertice in Bronze e Silver Cup con margine sulla concorrenza.

Delle 32 vetture iscritte, l’unica a non partecipare al turno è stata l’Audi #99 di Ricardo Feller/Alex Aka di Tresor Attempto Racing.

Sabato in programma qualifiche e gara 1, alle 9.50 e alle 14.15. Il programma proseguirà domenica con Q2 e Race 2.

Luca Pellegrini

Foto: GTWC Europe

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IMSA – CTMP: prima vittoria per Inter-Europol. Doppietta Corvette in GTD Pro

Continua il momento magico di Inter-Europol, che dopo le due vittorie in ELMS coglie anche il primo successo anche oltreoceano al Canadian Tire Motorsport Park.

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Nick Boulle ha ereditato la prima posizione grazie alla penalità assegnata al polesitter PJ Hyett, reo di aver cambiato traiettoria in partenza, poi il lavoro è stato completato da Tom Dillmann. Il pilota francese nella fase finale ha faticato a tenere dietro Scott Huffaker con l’entry del TDS, ma a calmare le acque ci ha pensato Ryan Dalziel, uscendo di pista a meno di 17’ dalla bandiera a scacchi con la macchina di ERA Motorsport.

Al successivo restart, con meno di 9’ sul cronometro la vettura gestita in pista dal PR1 Mathiasen si è trovata alle spalle Felipe Fraga con la vettura del Riley dopo un lungo da parte di Huffaker. Fraga ha ridotto il gap senza peró arrivare ad impensierire Dillmann. Completano la top five le due vetture di United Autosports.

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In GTD Pro, doppietta Corvette, prima vittoria dell’anno. Le due Z06 GT3.R. hanno condotto sin dallo start, con Antonio Garcia ed Alexander Sims a chiudere davanti a Tommy Milner e Nick Catsburg. Gradino basso del podio per la Porsche capolista di AO Racing davanti alla Ford di Mike Rockenfeller e Harry Tincknell, unici ad impensierire seriamente le due GT del Kentucky nella parte centrale di gara, mentre la Lexus #14 ha dovuto abbandonare per un problema tecnico.

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Vittoria in GTD infine per l’enfant du pays Roman de Angelis, coadiuvato come nella trasferta californiana da Spencer Pumpelly, al posto di Zach Robichon, impegnato a San Paolo. L’Aston Martin #27 ha ereditato la leadership dopo il testacoda da parte di Patrick Gallagher a metà gara. Al secondo posto chiude la Mercedes capolista del Winward Racing, mentre la BMW del Turner Motorsport perderà nel finale anche il gradino basso del podio a causa della McLaren di Inception Racing.

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In classifica generale, l’equipaggio di Inter-Europol si avvicina a Felipe Fraga e Gar Robinson, sempre al comando delle LM P2 con 1308 punti contro 1296 di Dillmann e Boulle ed i 1173 di Ryan Dalziel. La leadership delle GTD Pro rimane saldamente a Laurin Heinrich e Seb Priaulx con 1955 punti contro i 1857 di Ross Gunn, P5 con l’Aston Martin #23, ed i 1835 degli alfieri Lexus, Ben Barnicoat e Jack Hawksworth. Sempre più soli al comando della GTD infine Phil Ellis e Russel Ward del Winward Racing con 2090 punti. Gallagher e Foley rimangono i best contender a quota 1750. Ancor più lontano Parker Thompson, quinto al traguardo, con 1648.

Prossimo appuntamento col WeatherTech SportsCar Championship il 4 agosto a Road America, a ranghi completi.

Piero Lonardo

Foto: Inter-Europol, Pratt Miller, Michelin Racing USA

L’ordine di arrivo

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WEC – Il BoP come il fight club

Dallo scorso anno esiste una regola che vieta ai costruttori di parlare del Balance of Performance. Nonostante ciò, ad ogni gara più di un giornalista cerca di approfondire il tema con i diretti interessati, cercando di carpire chissà cosa, aldilà dei dati pubblicati dal FIA Committee. Questa volta però il FIA WEC ha trovato un “colpevole” in una nota testata web con propaggini in varie edizioni nazionali, anche italiana, che si è fatta portavoce – pensate un po’ – dei forti dubbi di Toyota alla vigilia della 6 Ore di São Paulo.

Avuto presente che, dopo la doppietta in qualifica, la gara è stata letteralmente dominata dalle GR010 Hybrid, e senza il problema tecnico alla #7 si sarebbe tranquillamente conclusa in doppietta, non è certo il primo caso di “lobbying” da parte dei costruttori, vedi Porsche e Toyota stessa, che lo scorso anno a Le Mans non l’avevano certo mandata a dire sulle equivalenze, e questo ancor prima della vittoria sul campo della Ferrari #51.

La storia si è quindi ripetuta ad Interlagos, ma stavolta Rob Leupen, direttore amministrativo del Gazoo Racing, si è visto appioppare 10.000 € di multa, seppure con la condizionale, per aver messo in discussione in questa intervista “l’imparzialità della FIA e gettare sospetti sulla sua integrità, causando danni morali, soprattutto considerando che l’articolo di stampa in questione è stato diffuso in diversi paesi. Inoltre questi commenti hanno la diretta conseguenza di dubitare dell’integrità dei risultati sportivi del Campionato e ledere la loro credibilità.”

Curioso comunque che Leupen, un ex manager delle risorse umane, si sia fatto uccellare in tal modo. La decisione integrale degli stewards la potete trovare QUI. L’intervista invece dovete andarvela a cercare perchè a noi piace giocare all’interno delle regole, senza mettere in difficoltà le persone che quotidianamente ci danno informazioni su questo splendido sport.

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Nel post-gara comunque, parole pesanti da parte dei vertici Ferrari, diffuse peró in modo trasparente, mediante comunicato stampa, con buona pace di Leupen e c.

Per primo Antonello Coletta, Responsabile Endurance, Corse Clienti e Competizioni GT. “Al termine di una gara come quella vissuta qui in Brasile è difficile trovare le parole migliori per esprimere la frustrazione ed il senso d’impotenza che la squadra ha provato. Nonostante un lavoro impeccabile nella preparazione dell’evento e durante la corsa, non è stato possibile ottenere un risultato migliore in pista. Eravamo consapevoli che non avremmo avuto modo di competere per la vittoria e purtroppo quanto emerso nelle simulazioni è stato confermato da quanto si è verificato in corsa. Ci auguriamo di avere ad Austin la possibilità di batterci equamente.”

Gli fa eco Ferdinando Cannizzo, Head of Endurance race cars “Il risultato della 6 Ore di Interlagos ha confermato purtroppo quanto ci attendevano dalle analisi pre-gara a dimostrazione dell’ottima correlazione tra le simulazioni virtuali e la pista. Pur avendo massimizzato le prestazioni del pacchetto a nostra disposizione, oggi il divario dagli avversari era decisamente troppo grande per puntare al podio. Non rimane altro che guardare avanti e sperare di avere, nelle prossime gare, la possibilità di essere competitivi.”

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Soddisfazione infine in casa Porsche, seppure anche qui però con qualche sassolino da togliersi: “Un risultato eccezionale per noi”, afferma Thomas Laudenbach, responsabile di Porsche Motorsport. “Non potevamo affrontare la Toyota oggi. Siamo quindi estremamente soddisfatti del risultato. Entrambe le vetture sul podio significano un ottimo bottino di punti. Siamo avanti in entrambe le classifiche di Coppa del Mondo. Congratulazioni a tutto il nostro team ufficiale e ai nostri piloti. Gli spettatori hanno assistito ad una gara molto divertente anche nella classe LMGT3. Lì Manthey è stato ancora una volta il punto di riferimento con le Porsche 911 GT3 R. Per noi il viaggio a San Paolo è valso la pena!”

“Alla luce delle mutate condizioni (rispetto a libere e qualifiche – ndr), oggi l’attenzione si è concentrata sulla strategia degli pneumatici”, riassume Urs Kuratle, capo del programma LMDh: “Il nostro team ufficiale ha sfruttato appieno i propri punti di forza nella strategia e ha fatto tutto bene. Entrambe le vetture hanno subito piccoli inconvenienti nel percorso verso il podio. Il risultato finale è comunque assolutamente eccezionale. Sfortunatamente, i nostri team clienti non hanno avuto una giornata d’oro con le loro Porsche 963. Sia Proton Competition che Hertz Team Jota meritavano un risultato migliore”.

Per tutti, l’appuntamento è fra un mese e mezzo al Circuit of The Americas.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari Races, Toyota Gazoo Racing, Porsche Motorsport

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WEC – A San Paolo, vittoria facile di Toyota. Ferrari dietro le Porsche Penske. Pure Rxcing torna al successo in GT3

Una Toyota inavvicinabile quella vista in gara a San Paolo. La GR010 Hybrid #8 di Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa vince a mani basse il quinto appuntamento del World Endurance Championship, lasciando ad un minuto il resto degli inseguitori, capitanato dalle due Porsche Penske. Le Ferrari si devono accontentare della quinta e sesta posizione, dietro alla seconda Toyota capace di rimontare un giro in metà gara.

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Questo potrebbe bastare quale riassunto della 6 Ore di São Paulo, una gara vissuta in modo particolare sin dalla vigilia. Magari non interesserà a nessuno, però questa era la prima gara del WEC in cui chi scrive mancava di persona dal Fuji 2022. Colpa di una venue poco sicura salvo giocarsi un rene, reale o figurato, per i costi necessari a garantire la sicurezza fuori dal circuito, voluta a tutti i costi da un paio di costruttori, Toyota e Peugeot, queste ultime peraltro omaggiate spesso e volentieri dalla regia televisiva, anche se alla fine la casa del Leone andrà a festeggiare solamente un ottavo posto. Ma va bene cosí.

Tornando alla cronaca, le due Toyota hanno preso il largo sin dallo start, condizionato da una manovra azzeccata da parte di Will Stevens sulla Porsche Jota #12, il quale si infilava in quinta posizione, mentre davanti Hartley navigava largo in curva 1 riprendendo indisturbato e nemmeno minimamente investigato la sua seconda posizione dietro la #7 di Mike Conway. In GT3, Sarah Bovy manteneva la leadership sulla Porsche di Alex Malykhin e sulle due McLaren.

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La prima delle tre sole Full Course Yellow della gara dopo appena 14’, per il contatto fra la Ferrari 296 GT3 di Thomas Flohr e la Lexus di Takeshi Kimura. E’ poi show da parte di Yasser Shahin, ricordiamo vincitore con la Porsche #91 a Le Mans, prima bocciando la Corvette di Tom van Rompuy e poco più tardi tamponando la Ferrari di Flohr.

Mentre le due Toyota si involano, un po’ di pepe lo danno le Porsche, col contatto che toglierà la Jota #12 dalla lotta di vertice tra Stevens e Laurens Vanthoor, poi costretto alla rimonta con la 963 #6. Si vede subito che i consumi, di energia e gomme, saranno la chiave di questa gara. Il primo giro di pit avviene infatti dopo la prima ora, mentre la Cadillac, ottima nelle fasi iniziali, crolla sul doppio stint.

Dopo 90’ di gara alla Ferrari #51, a proprio agio sulle gomme usurate, viene assegnato un drive-through relativo ad un’infrazione di un’ora prima, un attimo prima che Malykhin prenda il comando delle GT3 sulla Lamborghini fucsia. Drive-through anche per la Toyota #7, che però praticamente non sortisce effetto sulla graduatoria, a riprova della superiorità odierna delle LMH nipponiche.

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Uno dei pochi veri colpi di scena colpisce però proprio la vettura di Conway e c. poco dopo lo scadere della seconda ora: un problema di pescaggio del carburante che viene risolto in pitlane perdendo peró il giro buono. Tocca quindi ad Hirakawa raccogliere il testimone sulle due Porsche Penske e sulle Ferrari, con Alpine e Peugeot finti incomodi grazie alle differenti strategie.

Alla 499P #83 di AF Corse però, già buttata fuori in precedenza dalla Porsche Proton, veniva comminato un drive-through per un contatto con la BMW #15 e doveva abbandonare eventuali sogni di gloria.

Allo scadere dei due terzi di gara terminava ancora una volta anticipatamente la gara delle Iron Dames, questa volta per una perdita di carburante ai box, appena prima della seconda, brevissima Full Course Yellow per la Corvette di Dani Juncadella ferma in curva 6.

Da qui in poi la gara offre spunti relativi, con la rimonta della Toyota #7 e dell’Aston Martin GT3 dello Heart of Racing, quest’ultima capace di installarsi al secondo posto delle GT3 davanti alle due McLaren grazie ad un super Daniel Mancinelli.

Callum Ilott invece rovinerà tutto all’inizio dell’ultimo stint, uscendo a gomme fredde nell’insidiosa T4 ed ivi lasciandovi la propria ala posteriore, memento che rimarrà in bella vista almeno sino all’ultima neutralizzazione, invocata a 15’ dal termine per i detriti lasciati dal contatto fra la Cadillac e la Peugeot peggio piazzata. Ghiotta occasione questa per agevolare il sorpasso che porterà Kamui Kobayashi a ridosso del podio ai danni di Alessandro Pier Guidi. La penalità per infrazione tecnica alla Porsche Jota di Jenson Button permetterà poi alle due 499P ufficiali di chiudere alle spalle dei primi.

Da segnalare il ritiro dell’Isotta Fraschini per problemi di motore, mentre la Lamborghini ha chiuso una corsa senza infamia e senza lode al 17mo posto, a 2 giri dal leader.

In classifica generale, il secondo posto odierno permette all’equipaggio della Porsche #6 di allungare con 117 punti contro i 98 dei vincitori di Le Mans della Ferrari #50 e contro i 95 dei soli Kobayashi e De Vries. Tra i costruttori, Porsche mantiene la leadership con 126 punti contro i 108 di Toyota ed i 109 del Cavallino. Staccatissime le altre marche.

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Tra le GT3, l’equipaggio di Pure Rxcing raggiunge quota 100 e scavalca i compagni di box di Manthey EMA, fermi a 75. I vincitori di Imola della BMW WRT #31, oggi appena decimi, inseguono a 74 punti. Prossimo appuntamento della serie mondiale, il 1° settembre ad Austin.

Piero Lonardo

Foto: Toyota Gazoo Racing, Ferrari Races, Porsche Motorsport, FIA WEC

L’ordine di arrivo della 6 Ore di São Paulo